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Autore: Alexxassa    04/02/2012    3 recensioni
Nuova storia, spero vi piaccia:
Alessandra è una ragazza che non sa cosa pensare del suo amico Francesco, uno dei tanti stronzi della terra a cui vuole bene.
Dal terzo capitolo:
“Ti posso parlare un attimo?”
“Muoviti però perché altrimenti perdo la corriera!” dice avviandosi verso gli spalti, era il posto più tranquillo per parlare…
[...] “Ok, senti… sei strano va bene? Non so cos’è o perché non sei più stronzo ma questo tuo lato improvvisamente gentile non mi dispiace. Ma visto che bastava così poco a farti diventare sopportabile, anche se non so cos’ho fatto, te lo devo chiedere… perché prima eri così stronzo? Perché ogni volta che ti vedevo dopo mi facevi sentire una vera merda? Ti piaceva così tanto farmi soffrire?” mi sentivo una vera cretina a dirglielo, però in tutti questi anni avevo sofferto per colpa sua, era tempo che lo sapesse.
[...] Mi sorpresi nel sentire che mi stringeva la mano, era la prima volta che lo faceva, o meglio la prima volta che lo faceva sinceramente.
“Mi dispiace!” ripeté, questa volta guardandomi negli occhi. Gli credetti, e mi sentii stupida per aver fatto un tale polverone solo per delle scuse. Ma ero felice di averlo fatto.
Gli strinsi la mano.
“Ci vediamo domani!” mi disse, io gli sorrisi e corsi in classe.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ehm… senti Fra saranno passati 5 minuti e tu non hai ancora spiccicato parola… hai cambiato idea?” avevo persino pensato che si fosse addormentato, non diceva niente guardava solo d’avanti a sé…
“No è che non so bene che cosa o meglio, come dire…” dice tirandosi su dalla mia spalla, che ormai si era addormentata.
“Senti, la corriera tra poco arriva alla mia fermata, ok che ti ascolto ma non ho tutto il tempo del mondo!”
“Ma mi vergogno! È una roba da femminucce andare a parlare con l’amichetta…” dice tutto imbarazzato. Rido alla parola ‘amichetta’ non mi aveva mai chiamato così, quello si che era un nomignolo da rincretiniti.
“Madonna, fregatene e basta!”
“Ok, non voglio diventare un coglione come mio padre, non voglio finire col rovinare una mia futura famiglia e, soprattutto, non voglio finire a marcire in prigione come lui…” dice tutto d’un fiato. Era la prima volta che lo sentivo ammettere che suo padre era prigione, prima di adesso aveva sempre negato, con tutti. Lo ammeto, mi sentii importante!
“Ti dico un segreto” dico avvicinando la bocca al suo orecchio, come fanno i bambini. “Sei sulla buona strada!”
A quel punto la corriera si ferma e io scendo alla mia fermata salutandolo.
 
Appena scesi la prima cosa che pensai fu. ‘O merda! Mi sono innamorata!!’
Odiavo il fatto di essere così vulnerabile al solo pensiero, ma ormai era impossibile non pensare a LUI.
Non capivo perché, cioè lui è un coglione pazzesco, mi ha sempre trattato di merda e solo perché ora era gentile, sincero e chissà cos’altro mi dovevo innamorare?! No, beh aspetta… forse innamorata era una parola un po’ troppo grossa, magari mi ero preso solo una gran bella cotta per uno stronzo patentato convertito al gentilismo…
Comunque non finirò mai di chiedermelo: Perché proprio lui?!
 
Che palle che palle che palle!!!! Io quando mi prendo una cotta divento una pacchia depressa! In più dovevo rendermi conto che mi piace proprio quando iniziava il periodo della settimana in cui lo vedo di meno??
Sono ossessionata dai suoi stramaledettissimi occhi verdi, dai suoi ricci, che non si lascia mai toccare, dal suo bellissimo naso, ha il naso più bello che io abbia mai visto, o anche più semplicemente dalle sue labbra. Mi manca tantissimo la sensazione che provavo nel baciarlo, per quanto ero piccola i brividi li sentivo comunque. Mi sentivo una di quelle tante bimbeminkia che sclerano al  pensioro di un ragazzo, il problema è che io non ero così! Non sono mai stata così! E in più mi facevo tutte queste paranoie, per poi ritrovarmi sul banco di scuola più depressa di prima!
“Senti Ale che cazzo hai?” mi chiede Giulia avvinandosi al mio banco.
“Niente” le dico cercando di fare uno dei miei sorrisi.
“Ma smettila! Dimmi che hai!” dice scuotendomi.
Io nascondo la faccia tra le braccia e mugolo: “è troppo patetico!”
“Dai mo! Sei la mia migliore amica e non ti voglio vedere così!”
“OK! Che palle!” dico. “Mi manca” sussurro, mantenendo la voce il più bassa possibile.
“Che cosa?” quasi urla, non aveva capito.
“Mi manca!” dico alzando di poco la voce.
“Ma come cavolo parli? Non si capisce niente!”
“Mi manca!” quasi le urlo in faccia.
“Chi?” mi chiede lei cadendo dalle nuvolo.
“Beh chi secondo te?” la guardo come se la risposta fosse ovvia.
“Sinceramente hai molti ragazzi che ti potrebbero piacere, ci sono due fighi nella tua corriera, poi c’è il compagno di classe del tuo amico e poi… boh…”
“Quelli sono i tipi che piacciono a te!” le dico ridacchiando.
“E allora chi è?”
“Quello che conosco meglio…”
Lei ci pensa su un momento, poi le si accende una lampadina. “AH, ho capito… Francesco!”
Era la mia migliore amica perché nonostante spesso facesse l’idiota mi capiva, anche se ci metteva tanto a volte.
“Si” dico tirando un sospiro e ricominciando a nascondere la faccia tra le braccia.
“Aspetta un attimo ti piace Francesco?!” grida lei. Come non detto tutti si girano a guardarmi. “Ops…” certe volte Giulia si comporta da vera stupida!
Quella stronza di Elise si avvicina a me e mi chiede: “Allora… chi è questo Francesco?”
“Un mio amico…”
“Senti, voglio essere gentile e sincera con te, perché… beh mi piace la tua grinta, io ti rispetto! Per questo te lo devo dire… Sinceramente anche se fosse il tipo più sfigato del mondo, penso proprio che tu non gli possa piacere…” questo commento mi stupisce ma mi fa anche incazzare. Come cazzo si permette?!
“Ok, cara Elise, ora voglio essere gentile pure io! Sai in questa scuola non c’è nessuno che ti sopporta, nelle altre classi sono tutti che ti sputtanano, fai tanto la figa ma poi alla fine sei più sfigata di me! Ah e un'altra cosa… magari non piacerò mai a Francesco, ma almeno io non sto ancora con un coglione come il tuo Lorenzo solo perché non vuoi ricominciare da capo una storia in cui non potresti da subito scopare! Piccolo consiglio? Non parlare dei cazzi tuoi dove chiunque ti può sentire!” detto questo esco dalla classe, mi sento l’adrenalina che mi percorre il corpo. Lo ammetto, non avevo mai fatto una cosa simile prima di allora.
Appena arrivai agli spalti della scuola mi sedetti e riprendetti fiato. Quello che aveva detto Elise mi aveva ferito… ma era vero.
Mi sorpresi nel vedere che le mie amiche mi avevano seguito, di solito erano più vigliacche di me.
“Stai bene?” mi chiede Jemy sedendosi accanto a me.
“Sì” dico prima di scoppiare a piangere. Nella mia vecchia scuola ero famosa per il fatto che piangevo sempre, ma da quando avevo cambiato scuola quella era la prima volta che mi facevo vedere piangere da qualcuno, per me era un record.
“Perché piangi?”
“Perché quello che ha detto Elise ha un fondo di verità!”
“Ma dai! Lei è solo una stronza!” dice Giulia che era appena arrivata.
“Ma guardatemi! Sono patetica!”
“Vallo a chiamare, intanto sto io con lei!” dice Jemy a Giulia.
“Chi andate a chiamare?”
“L’unica persona che conosco che ti fa sorridere con un solo ‘ciao’!”
“No no, ti prego non chiamarlo! Non voglio farmi vedere piangere da lui!”
“Non dire cazzate Ale!” sento una voce un po’ lontana, era lui, era Francesco.
“Cos’è successo?” chiede Francesco a Jemy.
“una stronza della nostra classe ha detto una cosa che l’ha ferita, ma la cosa peggiore è che lei ci crede!”
“Ale vieni qui un attimo…” mi dice tirandomi su dagli spalti.
Quando mi avvicino a lui, mi abbraccia e mi sussurra all’orecchio: “So già che non mi dirai qual è la cosa che ti ha detto, ma mi sento ancora in colpa per aver diminuito la tu autostima a zero. Ti posso assicurare che qualunque cosa quella stronza ti abbia detto non è vero e che avrai sempre un mare di gente che ti sta intorno e che ti vuole bene. Compreso me!” finisce asciugandomi le lacrime con i pollici.
“Perché sei sempre così gentile?” gli chiedo.
“Perché non voglio diventare come lui!”
“Intendevo con me!”
“Perché te lo meriti!” dice sorridendomi. Odio quando fa così! Mi fa sentire ancora di più i brividi che provo solo grazie alla sua vicinanza.
“Ti voglio bene anch’io!” dico poco prima che suoni la campanella.
“Ah, oggi prendo la corriera con te!” dice prima di incominciare ad avviarsi verso la sua classe.
“Ma è lunedì! Finisco alle due!”
“Non importa!” dice salutandomi con la mano ed entrando in classe.
Poi mi avvicino a Giulia.
“Sì, mi piace Francesco!”








Ok... spero che questo capitolo penoso vi piaccia...
anche se sinceramente fa un po' schifo...
Ringrazio tutte le persone che hanno messo la storia tra preferiti/ricordati/seguiti, chi la legge e basta e soprattutto quelle due fantastiche ragazze che mi fanno il magnifico piacere di mettere una recensione ad ogni capitolo! Grazie mille!
Baci
Ale
  
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