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Autore: Hummingbird    04/02/2012    8 recensioni
Allora avete presente cosa succede quando una fan del royai si mette ad aprire a caso il vocabolario e scrive una storia per ogni parola che trova?
No? Ecco allora leggete questa fic, cento vocaboli (rigorosamente presi a caso) per raccontare cento storie su di loro. Cento.. non uno di più non uno di meno.
Non so perchè era sbagliato l'ordine dei capitoli, ora l'ho aggiustato.
Probabilmente, i primi capitoli li troverete brulicanti di errori ortografici, non fateci caso: appena possibile, li revisionerò tutti quanti...
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Dichiarazione.

 

 

 

La famiglia Mustang viveva ormai a Central City da quando i due coniugi si erano sposati.

Un giorno, esattamente la giornata del decimo anniversario di matrimonio dei due, Roy e Riza si trovarono con i loro quattro figli in salone.

Il neo-eletto comandante supremo si avvicinò alla moglie e le diede un dolcissimo bacio e, mentre Elisabeth Mustang osservava con occhi luccicante ed ammalianti la scena, il piccolo Maes storceva naso mostrando sul suo pallido faccino una smorfia di disgusto.

-Mamma, papà... Vi prego!-

I due si separarono e scoppiarono a ridere divertiti mentre James, l'ultimo arrivato che aveva appena quattro anni, giocava con sua sorella Rose.

-Mamma, mammina...- Cominciò Elisabeth con una punta di curiosità in quel suo tono giocoso -Posso chiedervi una cosa?-

Roy e Riza si guardarono perplessi: niente di buono all'orizzonte.

-Tesoro,- Cominciò l'uomo di casa con un sorriso rivolto verso la sua bambina – Se non è la solita domanda “come nascono i bambini”, ti rispondo molto volentieri.-

-Tranquillo Pà,- Lo rassicurò Maes -Abbiamo già superato questa fase; credo che Elisabeth volesse sapere altro.-

La piccola bambina bionda si sedette sulle gambe della madre e la guardò negli occhi.

-Mamma, mi dici come papà ti ha detto che ti ama?-

Riza arrossì violentemente e si portò una mano alle tempie; intanto tutti e quattro i figli si radunarono attorno alla dolce coppietta e si prepararono a sentire una fantastica storia.

-Devo proprio raccontarlo io?!- Chiese Riza un po' innervosita -Non può raccontarla il tuo papà? Eh, Elisabeth? Che ne dici, c'è papà!-

La bimba fu irremovibile e allora lei fu costretta a raccontare.

 

Era una giornata placida e tranquilla quando il Generale Roy Mustang si presentò alla porta del suo tenente, nonché guardia del corpo, Riza Hawkeye senza invito alle otto di sera, vestito di tutto punto; si avvicinò alla porta del suo appartamento e suonò il campanello.

-Chi è?- chiese una voce gentile ma un po' allarmata, probabilmente per l'orario, proveniente dall'interno.

-Sono il colonnello Roy Mustn...Riza sono io, apri un attimo per favore?-

-Col...- Adesso era sorpresa, si sentiva perfettamente. -Signore, è successo qualcosa?-

-No, Riza!- Il colonnello stava urlando -Non è successo nulla ma, per favore, apri questa porta adesso!-

Lei spalancò la porta e si ritrovò davanti il suo superiore visibilmente nervoso e, da quel che poteva capire, furioso.

-Ecco, signore, ci sono; mi scusi se non ho aperto subito è sol...-

Roy non la lasciò concludere: la prese per un braccio e, vestita così com'era, la trascinò in uno dei più bei ristoranti di Central City.

-Colonnello, posso sapere che le prende?! Devo ricorrere alle “maniere forti” per farla parlare?-

Dicendo questo accennò alla calibro nove che aveva al fianco e sorrise.

Lui sbiancò di colpo e la guardò come per scusarsi.

-Perdonami, non volevo infastidire; desideravo solo farti sapere una cosa, mi spiace ma non posso più aspettare...-

Le si avvicinò e le prese una mano guardandola negli occhi ma cominciò a balbettare frasi senza un filo logico e ad impicciarsi di continuo.

-Io vole...No aspetta... Desideravo farti sap...-

Prese un respiro e alzò gli occhi al cielo. -CAVOLO MUSTANG! Non è possibile che io ci metta così tanto solo per dirle che la amo!-

Lei quasi cadde dalla sedia e l'intera sala si voltò verso il tavolo più isolato: più di cinquanta occhi stavano osservando la dolce coppietta in quel momento mentre il silenzio più totale regnava nella stanza.

Riza era impietrita, non dava quasi più segni di vita.

-Allora?- Chiese una voce sconosciuta da uno dei tavoli -Che hai intenzione di fare? Gli dici di si o lo respingi?-

I due si voltarono sconvolti: possibile che le persone non si facessero mai gli affari propri?!

-Colonnello io... - La ragazza prese un lungo respiro e si alzò dalla sedia; dopo di che si alzò sulle punte e donò all'uomo davanti a lei un dolce e tenerissimo bacio. -Direi che questo dovrebbe farle comprendere quello che provo, signore-

Roy sorrise e la prese in braccio facendola girare su sé stessa mentre gli altri ospiti del ristorante applaudivano soddisfatti.

Ci fu un attimo di silenzio finchè qualcuno non osò riaprire bocca -E quindi la sposi?!-

 

 

-Non ci credo...- Fece Elisabeth indignata.

-Papà!- Gridarono tutti i ragazzi sbalorditi.

-Non è possibile!- iniziò a sbraitare la ragazzina -Le hai urlato a squarciagola che l'amavi davanti a non so quante persone?!-

Roy Mustang era un uomo orgoglioso e quindi annuì convinto mentre tutti i suoi figli se ne andavano delusi.

-Ma non è giusto!- Si lagnò lui facendo il bambino -Io mi ci sono impegnato quella volta!-

Riza sorrise e lo baciò nuovamente.

-Però, lo sai, quella tua dichiarazione è stata memorabile, amore mio.-

  
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