Mi chiamo Joyce, ma per gli amici sono solo Joy. Sono una ragazza di 17 anni. Mi sono appena trasferita a Londra. Mi piace la musica e adoro cantare. I miei amici dicono che sono un pò emo. Mi definiscono: Sadica, masochista, cinica, schizzata, depressa, triste, disperata e stressata. Forse.
Dal mio aspetto si direbbe, sembro una carcerata, anche se mi piace vestirmi bene.
Ho i capelli neri, lunghi fino alla vita, con i boccoli.
Porto sempre l'eyeliner, per scurire i miei occhi. I miei occhi fanno paura. Sono color ghiacchio, ma non azzurri. Quando dico color ghiaccio intendo che l'iride è quasi completamente bianca, tranne che intorno alla pupilla dove ci sono delle sfumature celesti e grigie. Per compensarela loro mostruosità ho delle ciglia folte e lunghe. Ho le labbra carnose, e il naso sottile e alla francesina.
Ho le guance paffute e rosse. Sono diversamente alta. Raggiungo per miracolo il metro e 51. Sono abbastanza magra, e abbastanza muscolosa. Faccio box. Grazie alla box ho il ventre piattissimo con un'accenno di addominali scolpiti.
E ho un piercing, all'ombelico. Mi è sempre piaciuto sfogarmi con la box, ma questo comporta anche effetti sfavorevoli. Io prendo tutti a calci.
Sì, a calci. Sono stata espulsa da molte scuole per avere attaccato rissa. Sono un lupo solitario. Non ho molti amici. Anzi non ne ho. Quelli con cui parlo e che mi giudicano sono solo dei conoscenti.
Sono un'emarginata. Mi danno della pazza, sclerotica ed esaurita. Forse. Perchè? La mia storia è tetra. Prima ero normale, non sono sempre stata così schizzata. Insomma, ero normale come qualunque adolescente.
Ero normale prima che la mia famiglia andasse distrutta. Mia madre, mio padre e i miei fratelli sono morti un paio di anni fa.
Da allora vivo con un amico di mio padre, il mio tutore, che beve, si droga e tenta costantemente di stuprarmi con il risultato di qualche occhio nero, ogni tanto.
La mia famiglia è morta in un incidente stradale. Quella sera avevano deciso di andare al cinema tutti assieme, ma io avevo deciso di restare da una mia amica a dormire, verso le dieci e mezzo mi aveva chiamato la polizia dicendomi che erano tutti coinvolti in un incidente stradale, e che nessuno era sopravvissuto.
Da allora la gente di Margate, la mia vecchia città sul mare, aveva cominciato a mandarmi lettere, dicendomi di pregare e di avere fede, e sarebbe andato tutto bene.
Ma come dice Needy in Jennifer's Body: "Io provo a dire le solite cose ma... Non succede mai niente. Nessuno ritorna. Nessuno scende dalla croce". Io adoro quel film. Mi rappresenta. Anche io sono quasi impazzita dopo aver perso qualcuno a me caro.
Dopo l'incidente ho guardato un sacco quel film. Mi sono fissata. Poi è arrivato Paul, il mio tutore, dicendo che era il mio tutore che era un amico di mio padre e che mi avrebbe portato con lui a Londra.
Frequento un normale liceo da sfigati qui a Londra, e sono un'emarginata sociale. Mi emargino semplicemente con la musica, ascolto i Nickelback. Mi piacciono.
Sono carini anche i One Direction. Hanno delle belle voci. Ma non è la mia musica. 

SPOILER:

é un giorno come gli altri alla Woodside London High School. Cioè noioso. Ad un tratto l'altoparlante della scuola inizia a blaterare: "Si avvisano gli studenti, ma soprattutto le studentesse che in questi giorni, per merito di un concorso, che abbiamo vinto, riceveremo come ospiti niente meno che...