5. Quel che si dice “una giornata pesante”
 
Shila a malapena riconosceva la figura che vedeva nel gigantesco specchio davanti a lei: la lunga frangia era stata tirata indietro e bloccata, con un elegante fermaglio, sulla nuca mentre il resto dei capelli le cadeva, come una cascata di lava, sulle spalle; gli occhi erano stati delicatamente truccati con una matita nera, in modo che il loro verde risaltasse ancora di più; i soliti pantaloni pratici erano stati sostituiti da un vestito (UN VESTITO!) che le fasciava elegantemente il corpo. Stentava a riconoscersi.
Non gli sembrava vero ciò che stava per fare.
Due settimane prima l’avrebbe ritenuto impossibile.
 
Galbatorix si era seduto pesantemente sul trono, tenendo gli occhi fissi su Shila.
Fece un respiro profondo cercando di ritrovare la concentrazione.
-E com’è che improvvisamente ai deciso di ricordare questo legame famigliare ?-chiese alzando eloquentemente un sopracciglio- secondo Murtagh eri una fedele alleata dei varden…-
-semplice, volevo mettere alla prova i tuoi uomini ! se non riuscivano a prendere una ragazzina come me, figurarsi se riuscivano a sconfiggere i varden ! Quindi, si, mi ero unita ai varden solo per pura sopravvivenza… Ma visto che alla fine mi avete scovato, bhe possiamo dire che avete superato la prova !- concluse scrollando le spalle.
-Mi credi così imbecille ?!- chiese seccato l’uomo
La ragazza sorrise.
-Certo che no ! Per questo sono disposta a giurarti assoluta fedeltà nell’antica lingua ! E poi- continuò come se la cosa fosse assolutamente normale- se mi avresti accolto a braccia aperte senza chiedere niente di meno che la mia fedeltà, me ne sarei tornata immediatamente dai varden perché avrei preferito morire che servire un re talmente scemo !- concluse accigliata.
Buon sangue non mente dopotuttopensò Galbatorix
 
Murtagh non riusciva a credere che ciò che stava succedendo, accadesse veramente: Shila, una tra le persone che riteneva essere le più fedeli a se stesse e ai propri principi, si era appena offerta di rinunciare alla sua libertà, prestando giuramento a Galbatorix.
Semplicemente non poteva crederci.
Hei bellimbusto chiudi almeno la bocca ! Ti stai sbavando sugli stivali…
Il pensiero di Castigo lo riscosse e si accorse che Shila e il re si stavano squadrando in cagnesco.
Ma non possono essere parenti !  pensò scuotendo la testa
Zio e nipote per essere precisi sottolineo Castigo come se la cosa non lo sorprendesse per niente, anzi, sembrava che si stesse annoiando.
Ma guardali !! Shila è minuta tanto quanto Galbatorix e grosso e lei è testarda ma divertente mentre il re e…
Un pazzo psicopatico, narcisista, egocentrico e con manie di grandezza ?? Suggerì il drago.
Questo fece sfuggire un sorrisino a Murtagh.
Il ragazzo sospirò cercando di riprendere il controllo di se.
 
Un passo dopo l’altro, Shila si avvicinò sempre di più al trono di Galbatorix, cercando di ignorare lo sguardo disgustato di Murtagh, in piedi alla destra del re.
 
Si stavano fulminando con lo sguardo da cinque minuti, ognuno cercando di valicare le difese dell’avversario.
Shila si strinse le mani lungo i fianchi: le tremavano, brutto segno.
Inspirando profondamente riportò l’attenzione sul suo avversario: Galbatorix teneva i muscoli rilassati ma il sudore che gli grondava dalla fronte rendeva evidente lo sforzo che stava facendo.
Aprimi la mente le aveva imposto il re. Lei si era rifiutata. Era disposta a giurargli fedeltà lì, su due piedi, ma quanto a lasciarlo entrare nella sua mente era tutta un’altra storia.
 
Si vedeva lontano un miglio che non stava bene, tremava in modo incontrollabile.
Murtagh cercò di mettersi sulla linea dei due sguardi, per farli interrompere quel contatto visivo, ma era troppo tardi.
Shila urlò un terrificante “NOO!!” e il ragazzo si ritrovò sbattuto contro il muro da una forza incredibile e lo stesso era successo al re.
Shila invece era accasciata sulle ginocchia, con il naso che le sanguinava copiosamente.
 
Galbatorix si avvicinò lenta,mente alla rossa, cercando di ignorare il dolore per il colpo ricevuto.
La ragazza non si era ancora rialzata.
Un potere del genere dalla mia partepensò estasiato.
Si chinò e aiutò la nipote a rialzarsi.
 
Murtagh non prestò particolare attenzione al discorso del re sulla felicità di aver ritrovato la nipote e su come questa avesse superato brillantemente tutte le prove che le erano state proposte.
Non prestò particolare attenzione, finché Galbatorix non iniziò a parlare nell’antica lingua,
Allora ogni frase lo faceva incupire di più, fino alla fatidica domanda.
“Lo giuri ?”
 
Murtagh proseguì a passo spedito attraverso i corridoi del palazzo. Shila lo seguiva silenziosa.
Aprì una porta facendole segno di entrare.
Assicurandosi che non ci fosse nessuno nei dintorni il moro la seguì dentro quelli che sarebbero diventati gli appartamenti privati della ragazza.
Solo allora lasciò che la rabbia trovasse uno sfogo.
“Che cazzo ti è venuto in mente ?! io ho sopportato dolori immaginabili per la mia libertà e tu ti… ti vendi così !?! proprio tu !” sbottò irato.
La ragazza non si scandalizzò anzi, sembrava perfino serena.
“tu non faresti di tutto per tornare da Eragon ? per tornare da tutto ciò che ti resta della tua famiglia ?”
“ma ti rendi conto di cosa stai dicendo ? si tratta di Galbatorix non di…”
“che diavolo vuoi saperne tu, eh ? sei sempre stato circondato da servitori, schiavi e istruttori che avevano lo specifico compito di non farti mancare nulla !
Non hai idea di cosa significhi crescere per strada, doversi arrangiare per sopravvivere senza sapere se ne sarebbe valsa davvero la pena perché il tuo mondo è solo un continuo scappare, soffrire e lottare !
Tu non hai idea di casa vuol dire essere soli, perché bene o male hai sempre avuto qualcuno intorno,  chi per amicizia, chi per pena e chi per un ordine superiore.
TU NON NE HAI IDEA !” concluse infuriandosi la ragazza.
Murtagh non riuscì ad incontrarne lo sguardo furiosa, dopotutto aveva ragione: prima c’era stato il suo maestro, poi Eragon ed ora Castigo.
“perciò smettila di farmi la predica. So benissimo cos’ho fatto ed è ciò che voglio! Tu piuttosto sei solo un ipocrita. Tutti quei discorsi sulla libertà e poi ti fai rinchiudere così e…”
Lo schiaffo arrivò inatteso e la fece indietreggiare di un paio di passi.
“tu non sai di cosa stai parlando, quindi è meglio se stai zitta, chiaro ?” chiese Murtagh ritirando la mano.
Per tutta risposta Shila gli saltò al collo con un ringhio furioso.
Caddero sul pavimento, continuando ripetutamente a colpirsi.
 
Dovettero intervenire cinque guardi per separarli. I due si guardarono un’ultima volta in cagnesco. 
Murtagh se ne andò senza voltarsi.
Shila non sapeva se inseguirlo per continuare a pestarlo o mettersi a piangere disperata.
Scelse l’opzione C e si buttò esausta nel letto.
 
Lo giuri ?
Giuri di sottometterti ad un pazzo con manie di distruzione ?
Giuri di obbedire ad ogni suo ordine ?
Giuri di rinunciare alla tua libertà per portare a termine una vendetta che probabilmente richiederà la tua morte ?
Allora Shila, lo giuri ?
La sua voce risuonò limpida come non mai, priva di ogni esitazione.
“Lo giuro!”






Eccomi, con secoli di ritardo, a chiedervi scisa con un capitol veramente orribile! 
Dubito di esservi mancata cmq ringrazio anticipatamente quei pochi coraggiosi che leggerano sta roba (mi rifiuto di difinirla storia!!!!!!!! ) XD
ciao, ciao !!! e alla prossima (già, mi disp ma non smetterò già di torturarvi !!)  XD