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Autore: Salsero    14/09/2006    7 recensioni
Nella notte di Privet Drive, Harry Potter si sveglia improvvisamente e scopre una lettera che gli sarebbe stata spedita, probabilmente, da Albus Silente, prima della sua morte. Nella lettera c'è una rivelazione molto strana: i genitori di Harry non sono morti, ma sono vivi, e sono riusciti a sopravvivere a Voldemort grazie ad un incantesimo. Da quel momento in poi, iniziano per il giovane magi una serie di avventure ricche di colpi di scena, con un nuovo nemico alle porte.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fleur Delacour, Il trio protagonista, James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Capitolo 1

Una notte molto oscura

Camminava nella notte con un cappuccio in testa, il mantello nero che volava dietro i suoi passi veloci. Si guardò attorno furtivo. “Numero quattro, ma dove sta?” Continuò a camminare per qualche minuto, mentre muoveva la testa a destra e a sinistra osservando i numeri delle abitazioni, illuminati dai faretti. Dietro di lui, scritto su una segnaletica, c’era scritto Privet Drive. La figura continuava a camminare al centro della strada, travolta dall’oscurità. Ad un certo punto, eccola la: l’abitazione contrassegnata dal numero quattro. Si avvicinò al vialetto della casetta. Appena mise piede al suo interno, fu per la prima volta, in quella nottata oscura, illuminato completamente. Era una figura incappucciata, un uomo molto alto. La figura fece un altro passo, e così via, fino ad arrivare davanti alla porta.

Che ore erano? Sicuramente molto tardi!

Mise una mano all’interno del mantello nero, e ne tirò fuori una busta contenente una lettera che, sulla superficie nera, sembrava facesse acido. Sempre molto lentamente, la figura si chinò e poggiò la lettera sul tappetino davanti alla porta. Come se fosse preso da una fobia improvvisa, si voltò veloce e corse via, con il mantello svolazzante dietro di lui…

Crack.

Harry Potter si svegliò di colpo. Aveva appena sentito quello che era il rumore di una materializzazione. Tenne le orecchie aguzzate per qualche secondo, poi si tolse le coperte da dosso e corse alla finestra; buio pesto… non si vedeva niente. L’unica cosa che si poteva scorgere, era la luce che illuminava i vialetti di Privet Drive, che la gente teneva accesi tutta la notte.

Harry si allontanò dalla finestra e si avvicinò al comodino, dove prese gli occhiali che si portò davanti agli occhi. Fatto questo, ritornò alla finestra per vedere meglio. Ancora buio, era inutile. Eppure aveva sentito un sonoro Crack!, non poteva sbagliarsi. Ma lì? A Privet Drive? L’unico posto dove sarebbe potuto stare al sicuro? Eppure ricordò benissimo che, due anni prima, era stato attaccato da due Dissennatori, le terribili guardie della prigione dei maghi, Azkaban.

Improvvisamente si accorse di avere la gola secca. Si allontanò di nuovo dalla finestra, per avviarsi alla porta. Non diede neanche uno sguardo ad Edvige, la sua splendida civetta dalla chioma bianca, che ronfava felice in una gabbia con due rane morte nel fondo. Quando Harry le passò accanto, la civetta alzò gli occhi, lo guardò per qualche istante e li richiuse indignata, perché era stata svegliata da un sonno profondo.

Harry aprì la porta ed uscì nel corridoio. Sentì il forte russare di Vernon Dursley, lo zio di mezza età, che dormiva al fianco della moglie, Petunia. Scese le scale ed andò in cucina. Prese un bicchiere e lo riempì con dell’acqua da sotto la fontana. Sorseggiò l’acqua con piacere. Quando ebbe finito di bere, posò il bicchiere nella lavastoviglie e si avviò verso le scale.

Quando si ritrovò davanti alla porta d’ingresso, vide uno strano luccichio. Senza pensarci due volte, Harry corse sopra, rientrò nella stanza e prese da sotto il cuscino la sua bacchetta magica. Poi ritornò sul pianerottolo, davanti alla porta d’ingresso. Fece un lungo sospiro, la bacchetta levata davanti a se, verso il legno della porta. Mise la mano libera sul pomello e, con un forte scatto, lo girò e tirò forte. Quando la porta fu aperta del tutto, Harry vide che non c’era niente di anormale.

Stava per richiudere la porta, quando rivide il luccichio. Lo seguì lentamente, e fu incuriosito da una lettera sullo zerbino, che aveva sulla busta una scritta dorata, che aveva creato il luccichio.

Harry, sempre sull’attenti, si abbassò e prese la lettera. Richiuse subito la porta, si voltò, e si avviò verso la cucina. Accese le luci e si sedette al tavolo, dove posò anche la bacchetta. Posò la busta sul tavolo, con la scritta vero di lui. La osservò e lesse: Privet Drive, 4, Harry Potter.

“È per me” pensò Harry. La prese di nuovo tra le mani e la aprì. Molto lentamente, tirò fuori il foglietto di carta e lesse:

Caro Harry,

sono spiacente con tutto il cuore di dirti che sei in pericolo di vita.

Come saprai, ormai, quando i tuoi genitori furono uccisi da Lord Voldemort, tua madre ti colpì con una magia molto antica, che ti ha assicurato protezione per tutta la vita, fino a quando non saresti diventato un uomo, cioè fino al tuo diciassettesimo compleanno.

Se ti è stata spedita questa lettera significa che, ahimé, devo essere morto.

Ora, mio caro Harry, devo confessarti un evento molto importante: tutto quello che credevi di sapere sui tuoi genitori, sul tuo passato, è tutta una bugia; Lily e James Potter non sono morti, sono ancora vivi…

Harry si allontanò dal tavolo strisciando la sedia a terra, la rabbia in corpo che aumentava sempre di più. Non aveva il coraggio di completare. “Ma chi fa questi scherzi?” pensò a denti stretti. Si avvicinò di nuovo al tavolo. Prese la lettera e vide la firma, prima di leggerla tutta. Quando la lesse, gli venne un tuffo al cuore: Albus Silente.

- No… - esclamò a bassa voce. - Non può essere.

Rimase per qualche minuto in silenzio a rileggere sempre più volte il nome dell’ex preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, ucciso da un seguace di Lord Voldemort, un anno prima.

Infine prese coraggio e continuò a leggere la lettera:

Ti domanderai il perché di questa lettera, Harry. Sappi che ti sarebbe arrivata solo in caso della mia morte. Ma torniamo a noi: Io tuoi genitori, come ho gia detto non sono morti, come hai creduto per tutti questi anni. Le uniche persone che sanno la verità, ero solo io.

I tuoi genitori, gia sapendo di essere in pericolo di vita, si rifugiarono a Godric’s Hollow e si protessero con una magia che tuttora è presente. Una magia molto antica che consiste nella protezione dell’anima. In parole povere, ti dico dolo di cercare il nome di quest’incantesimo: Tutèla ex Corpus. Sono sicuro che la tua amica, la signorina Granger, potrà aiutarti.

Ti starai chiedendo dove sono in questo momento i tuoi genitori. Ti chiedo solo un favore: non cercarli, ti cercheranno loro al momento opportuno. Ti chiedo solo di stare attento, perché in questo momento, mentre leggi questa lettera, potresti essere attaccato in qualunque momento.

Ti prego, caro Harry, stai attento. Sei stato sempre un ragazzo molto intelligente e dotato. Sei un ottimo mago, e sono sicuro che riuscirai a battere Voldemort perché, come dice la Profezia, tu sei il Prescelto, e da un giorno all’altro, lo dovrai affrontare faccia a faccia.

Buona fortuna dal tuo fedelissimo

Albus Silente

Harry rimase per parecchio tempo a fissare il foglio. Come di solito capitava in quei casi, rileggeva spesso la lettera, ma questa volta non lo fece. Rimase a guardare il foglio bianco, perso nei suoi pensieri. Era vero? I suoi genitori erano vivi? La persona che aveva scritto la lettera era Albus Silente? Ma se i suoi genitori erano vivi, significava che Silente lo aveva mentito per diciassette anni. Preso da una strana fobia, si alzò con la lettera e la bacchetta in mano, si voltò e salì veloce in camera sua.

La prima cosa che fece, fu prendere un paio di fogli di pergamena e una piuma dal suo baule. Si sedette alla scrivania ed iniziò a copiare la lettera che aveva ricevuto dal probabile Silente, su due fogli puliti, poi prese due altri due fogli e scrisse due lettere diverse:

Cara Hermione,

scusa se ti invio questa lettera a quest’ora, ma ho bisogno immediatamente del tuo aiuto. Ho ricevuto una lettera che mi ha spedito Silente prima di morire. Te ne invio una copia. Voglio sapere se hai mai sentito parlare di un incantesimo chiamato Tutèla ex Corpus.

Spediscimi la risposta appena puoi. Probabilmente mi troverai alla Tana.

Tanti saluti dal tuo amico

Harry

Prese la lettera che aveva copiato e la mise nella busta insieme a quella che doveva essere spedita ad Hermione, poi la mise da parte.

La seconda lettera era per il suo amico Ron Weasley:

Caro Ron,

ti prego, devo andarmene immediatamente da Privet Drive. Sono successe tante cose, poi ti racconto. Cerca di venirmi a prendere il prima possibile. Per adesso ti mando una lettera che mi è arrivata e che mi ha spedito Silente prima di morire. Gia ho parlato con Hermione, quindi non contattarla.

Il tuo amico

Harry

Infine mise anche questa lettera in una busta insieme alla seconda copia della lettera di Silente. Restava da svegliare Edvige. Le si avvicinò e le massaggiò il pelo.

- Edvige, per favore, svegliati, devi consegnare queste lettere - la chiamò.

Edvige aprì gli occhi ed emise un acuto fastidioso.

- Ti prego, giuro che dopo ti farò fare tutti i pisolini che vuoi.

La civetta emise un altro acuto ed uscì dalla gabbia che Harry aveva aperto. Il ragazzo mise le lettere vicino alla zampa della civetta e le disse: - Questa portala a Ron, e quest’altra ad Hermione.

Appena Harry aprì la finestra, la civetta uscì velocissima, volando nella notte oscura che andava via via schiarendosi.

  
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