Lo voglio
Blair è incinta, da tre mesi.
Blair è incinta, da tre mesi.
Me l'ha detto a cena e rischiavo di strozzarmi sul serio.
Dio!
Un piccolo esserino concepito grazie al nostro amore, che respirerà, sognerà, vivrà come me, come Blair.
Ed ho una fottutissma paura di non essere all'altezza di...questo! Insomma,un mostriciattolo che ha bisogno di cibo,vestiti,scuola,amore,una casa dove correre e giocare,sicurezza affettiva. Tutto quello che io non ho avuto da bambino. Non sarei mai capace di privare il feto di amore ,ma come posso fare?Maledetto profilattico che non ha fatto il suo lavoro a dovere,ora la mia Blair è in camera sua con le ginocchia conserte e le lacrime che delicate le scendono copiose sul viso mentre si accarezza il ventre ancora piatto.
Quando me l'ha detto, ho solo balbettato per qualche secondo poi le ho detto in modo sgarbato di farmi pensare ed il suo sguardo si è fatto affranto. Ha paura ma già lo ama,il feto. Ho paura di chiamarlo...bambino,ho una terribile paura.
Perché se lo chiamo così tutto diventa più vero ed io non voglio che questo si avveri, non voglio essere un padre degenerato, sconsiderato e inadeguto.
Da bambino mio padre è sempre stato assente, solo una volta mi ricordo di un suo gesto d'affetto: quando portai a casa un voto molto alto, che avevo ricevuto copiando da Blair, lui fece un sorriso sgembo mi diede una pacca sulla spalla e mi sistemò il farfallino viola.
Pensare alla mia infanzia mi porta immediatamente a pensare all'infanzia dell'esserino che porta in grembo Blair ed un sorriso prende forma sul mio viso facendo scoccare la scintilla di coraggio che mi manca.
Il feto...il bambino diventerà un bambino più fortunato di come ero io,riderà ,avrà un amico,una vita,un amore... una mamma ed un papà.
Perché ora pensandoci bene quel bambino avrà gli stessi occhi innocenti di Blair ed il mio stesso sorriso sghembo ed io...lo voglio perché lui...è il frutto del nostro amore.
"Lo voglio"dico sospirando come se un macigno avesse lasciato il mio cuore rotolando via.
"Adesso lo vuoi, eh ?" risponde amaramente, si asciuga le lacrime"E' troppo tardi. Mi spiace Chuck, ma mi hai deluso. Voglio crescerlo da sola."
Prendo il mio cappotto, forse è meglio se la lasci stare.
*si nasconde sotto il piumone* ok, non uccidetemi per le dinamiche della storia... non voglio morire. Pensate al lato positivo ho aggiornato prima :-)
Ok, discutiamone: Chuck, si è comportato da idiota - e questo me lo concedete (?)-
Comunque, mi sono ecquipaggiata contro ogni attacco e voglio darvi un'anticipo del prossimo capitolo, mi so fare perdonare?:)
Uh, quasi dimenticavo recensite, recensite e recensite mi farebbe piacere :) Mi scuso, se non ho potuto rispondere alle vostre recensioni. Causa: una cosa chiamata scuola
CAPITOLO QUATTRO:
Fino al momento in cui tutto questo venne placato da un pianto, il pianto della sua bambina.
*si nasconde sotto il piumone* ok, non uccidetemi per le dinamiche della storia... non voglio morire. Pensate al lato positivo ho aggiornato prima :-)
Ok, discutiamone: Chuck, si è comportato da idiota - e questo me lo concedete (?)-
Comunque, mi sono ecquipaggiata contro ogni attacco e voglio darvi un'anticipo del prossimo capitolo, mi so fare perdonare?:)
Uh, quasi dimenticavo recensite, recensite e recensite mi farebbe piacere :) Mi scuso, se non ho potuto rispondere alle vostre recensioni. Causa: una cosa chiamata scuola
CAPITOLO QUATTRO:
Fino al momento in cui tutto questo venne placato da un pianto, il pianto della sua bambina.