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Autore: Rastaban    05/02/2012    2 recensioni
e se eragon si accorgesse di non amare più arya? e se fosse qualcun'altro a rubargli il cuore? e se in fondo arya lo avesse sempre amato?? come si risolverà la cosa?? in uno sfondo di guerra le indecisioni e le certezze dell'erede dello scettro dei cavalieri.
Genere: Romantico, Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Eragon, Murtagh
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 25

corri, corri, i muscoli delle cosce ti bruciano per lo sforzo eppure continui a correre, a cercare.

La battaglia infuria attorno a te ma non sembri farci caso, non ti interessa più nulla se non quello che stai cercando.

Deve essere da qualche parte, per forza. Tu devi soltanto trovarlo; trovarlo e assicurarti che sia vivo e -per quanto possibile in una battaglia, una battaglia del cazzo – incolume.

Poco fa hai avuto una sensazione, un presentimento. Qualcosa ti dice che quell'incosciente non sta bene. Gli è successo qualcosa o gli succederà a breve.

Più che dei soldati dell'impero -sa cavarsela contro quei vermi- ti preoccupa Arya. Quell'elfa è un'avversaria temibile e per esperienza sai che non c'è nulla di peggio che una una donna resa cieca dalla rabbia. Devi trovare Eragon e in fretta anche.

Un soldato ti si para di fronte, e poi un altro, e un altro ancora, e uno dopo ancora, li sbaragli tutti, trucidandoli, il sangue cremisi che scorre su zar'roc, confondendosi quasi con il colore iridescente della lama; ti sembra quasi di sentirla pulsare l'ammazza-draghi di Morzan in risposta al sangue che, copioso, nuotre la sua sete perversa. È una lama bellissima, impareggiabile e quasi non la senti metre la mulini ,abbattendola su chiunque ti sbarri il cammino ma preferiresti mille volte una lama tua, una senza passato. Aggiusti la presa sull'elsa scivolosa e riprendi a correre, gli occhi che guizzano in tutte le direzioni alla ricerca di un baluginiob azzurro che indichi Brisingr o Saphira, Eragon probabilmente avrà l'elmo e ricoscerlo con l'armatura sarebbe complicato, la sua spada almeno è sempre uguale, così come saphira in effetti ma c'è la pissibilità che lei sia in aria. Provi a cercare Castigo con la mente ma il fervore della battaglia deve avervi separati, imprechi e schiocchi la lingua contro il palato, frustrato come poche volte. Il tuo compagno di mente e quello di cuore sono spariti, hai una brutta sensazione e non riesci a trovare nessuno dei due. Quando si dice la sfiga.

Ti stai per rassegnare quando, finalmente, lo vedi. Sta combattendo, Brisingr che traccia arabeschi complicati nell'aria e attorno alla lama del suo avversario; il corpo che si muove, rapido, elastico... eccitante, non vedi l'ora che la battaglia sia finita per poter vedere i suoi muscoli scattare, tendersi e contrarsi sotto il tuo tocco invece che sotto l'effetto dell'acrenalina in circolo. Eppure è uno spettacolo incredibile anche vederlo combattere così, con i piedi che non stanno fermi un attimo, l'espressione concentrata e i vestiti sporchi di sangue, sudore e terra.

Ti riscuoti e passi un attimo la langua sul labbro inferiore, reidratandolo.

Deglutisci e fai per allontanarti quando ti salta all'occhio che Eragon sta ancora combattendo contro lo stesso avversario. Come diamine è posibile, è veloce come un elfo, lui. Nessuno sul campo dovrebbe essere un problema per lui. Nessuno...

scatti verso di lui, improvvisamente ansioso, hai un pessimo presentimento.

Come in un sogno il tempo inizia a rallentare mentre ti fai strada verso di lui, sembra dilatarsi mentre -impotente. Vedi la lama dell'avversario di Eragon superare la guardia del bruno. Sembra diventare infinito mentre guardi quel sottile -e micidiale- pezzo di accaio farsi strada tra le placche della sua armatura, dilaniare carne, muscuoli e ossa, lasciando che il sangue vermiglio la innondi e accarezzi, caldo, vitale.

Anche se è questione di pochi secondi il tempo che Eragon impiega ad accasciarsi a terra ti pare un'eternità.

Un'ondata di calopre ti scuote, ridonando vigore alle membra intorpiditre e affaticate dal combattimento, veri bianco per qualche attimo, poi il bianco si chiazza di rosso, fintanto che il colore iridescente di Castigo non rimane l'unica cosa che vedi. Un ruggito furibondo riverbera dal profondo del petto mentre il diaframma si tende di scatto, liberando tutta l'aria che avevi nei polmoni e le corde vocali vibrano liberando quel suono straziante, istintivo, animalesco.

 

  
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