La sua borsa andò a finire per terra, come quasi ogni giorno. Stupide cheerleader, quanto le odiava.
‘Scusami Alex, non ti avevo visto’ disse ridendo la troia bionda del gruppo.
Senza badarci troppo, la mora raccolse la propria borsa senza dire nulla e cominciò a dirigersi verso l’aula di arte.
Tra la gente cercava Tami, l’unica ragazza di cui si poteva davvero fidare, l’unica ragazza vera dentro quella scuola. Dio, era incredibile quanto superficiale potesse essere quel liceo. Ormai contava i giorni per andarsene via da quello schifo.
‘Alex! Sono qui!’ Disse una ragazza di piccola statura, dai capelli rossicci. ‘Tami, dovresti scendere da quei trampoli ogni tanto.’ Disse la mora riferendosi ai tacchi vertiginosi che portava l’amica.
‘Io sono bassa, questi mi servono ,sei tu che dovresti vestirti in modo più femminile ogni tanto’ disse calcando sulle ultime parole facendole il verso. Scoppiarono a ridere tutte e due. Beh, Alex non la poteva biasimare perché Tami aveva perfettamente ragione: Era sempre in jeans e felpa, ma non per nascondere il suo fisico, solo perché a lei andava bene così.
‘Ci vediamo nel pomeriggio ok?’ la spiazzò la rossa. ‘come? Non entri l’ultima ora?’ ‘No, devo andare all’agenzia, lo sai che se manco mi licenziano’. Tami lavorava per un’ agenzia di moda, e anche se andava a scuola, spesso e volentieri lavorava. ‘D’accordo, a dopo’ .
La mora, camminò velocemente nel corridoio per superare il “buco nero” dove s’appollaiavano i ragazzi della squadra di football.
Non voleva essere notata, lei era solo uno dei casi pietosi della scuola e di carità nella vita gliene avevano già fatta abbastanza.
Degli schizzi di Coca-Cola le andarono a finire nella felpa, così si girò per vedere chi era lo stronzo che l’aveva fatto apposta. Liam Payne la guardava con un sorriso beffardo, che coglione.
‘Scusami sfigata, non ti ho visto’ di nuovo: Non la vedeva mai nessuno. ‘Già’ rispose sospirando Alex. Poi un altro ragazzo con la giacca da football parlò ‘Dai Payne lasciala stare è solo una santarellina del cazzo’. Zayn Malik, un gran bastardo, puttaniere e soprattutto poco di buono.
Di problemi non ce ne sarebbero stati, certo…ma come faceva Alex a dirgli parole? Era stracotta di Zayn pur essendo un grandissimo stronzo.
Senza dire nulla come al solito,se ne andò via da quella situazione dandola vinta a quei due ragazzi.
 
 
                                                  ***
 
Nel bagno cercava di asciugarsi la felpa, così la tolse per metterla sopra il termo caldo.
In reggiseno cercava di togliersi i resti appiccicosi che le erano rimasti sul viso, quando un ragazzo entrò dalla porta.
Lui la guardò confuso, poi sorrise. ‘Scusa ma hai sbagliato, questo è il bagno delle ragazze’ concluse la mora. ‘No, hai sbagliato tu, questo è dei ragazzi’ Disse il ragazzo alto e riccio, dagli occhi azzurri.
Alex cercò un’indicazione sulla porta e…merda: era lei quella in torto.
Le guance della ragazza avvamparono, in fretta prese la borsa si infilò la felpa e sussurrò un “scusa” al riccio.
Correndo entrò in classe, era in ritardo. Tutti la guardarono: Aveva la felpa tutta stropicciata e messa male, e dietro di lei c’era Harry con tutti i riccioli scompigliati.
In classe si levò un boato di fischi e risate, lasciando intendere quello che credevano fosse successo.
‘Signorina Santiago, farebbe meglio a sedersi’ annunciò il prof. di arte.
Alex prese posto in uno degli ultimi banchi. ‘E lei? Che aspetta di sedersi?. Ah no, giusto lei deve essere il ragazzo nuovo’ disse rivolto al riccio. ‘Si sono, io: Mi chiamo Harry Styles.’ ‘Bene e ora si sieda.’
Caso o destino non si sa, però l’unico posto rimasto era quello accanto ad Alex.
‘Dovresti fare più attenzione nei corridoi’ disse lui con un sorriso beffardo. ‘E’ solo che…non mi ero accorta che era il bagno dei ragazzi’ disse la mora dispiaciuta e imbarazzata. ‘Non ti preoccupare non andrò a dirlo in giro. Non sono quel genere di ragazzo’.
A quelle parole la ragazza si sentì sollevata, forse alla fine quello Styles era un tipo in gamba.
 
 
 
 
 
Finita l’ora la mora si diresse verso l’uscita quando un braccio la bloccò. ‘Senti puttanella, ho saputo che ti sei fatta il riccio nuovo, oggi’ disse Amy, la cheerleader bionda che tanto odiava.
‘Non è successo proprio niente tra me e lui’ buttò lì. ‘Bene, perché se vengo a sapere qualcos’altro te ne farò pentire, credimi’. ‘Scusa, ma tu non stai con Zayn?’ chiese incuriosita Alex ‘Questi non sono affari tuoi, troia’ rispose acida la bionda per poi andarsene sfilando nel corridoio.
A interrompere quell’atmosfera d’odio fu proprio la persona in questione: Harry.
‘Dato che mi sono appena trasferito, ti va se oggi mi mostri un po’ la città? Chiese senza farsi troppi problemi. ‘Una specie di giro turistico? Beh, perché no?’ rispose la mora. ‘Okay poi ti chiamo e decidiamo l’ora’ ‘Certo, a dopo Styles’.
A quella frase, il riccio sorrise a più non posso. ‘Che hai da ridere?’ annunciò Alex ridendo anche lei a sua volta. ‘Niente solo che…sei l’unica che mi chiama Styles, è fico’ concluse lui.
La mora gli sorrise ancora e poi si diresse verso l’uscita della scuola.
Un’altra mattinata era finita, finalmente.