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Autore: sophie97    05/02/2012    7 recensioni
Un amore forte, straordinario...la storia di un'assassina e di una vittima, la storia di un cuore di ghiaccio che incontra calore...Long fic scritta "a quattro mani" con Pakometallaro.
Buona lettura, aspettiamo le vostre recensioni numerose…se la storia non ha successo ci arrabbiamo!!!=)
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il bacio

 

 
Sophie sbuffò alzando gli occhi al cielo: erano quasi tre ore che seguiva la sua vittima cercando di capire quando e dove avrebbe colpito per poi ucciderla ma invano. Non riusciva a ricavare nessuna informazione dai suoi comportamenti.
Era di cattivo umore, doveva essersi svegliata con il piede sbagliato: l’unico pensiero che la divertiva era il ricordo della serata precedente, passata a ridere e chiacchierare con un ragazzo di nome Luca che nemmeno conosceva. Però era simpatico e si era trovata bene con lui.
Sorrise e tornò alla sua occupazione: origliare. Marco De Angelis era infatti entrato ormai da mezz’ora in una stanza nascosta all’interno di un bar e stava parlando con una persona…dalla voce Sophie dedusse che si trattava di un uomo sulla quarantina e dal tono capì che aveva un carattere molto sicuro di sé. L’assassina era un’esperta e per lei capire una persona dalla voce e dal modo di parlare era facile come bere un bicchier d’acqua.
Finalmente l’informazione tanto attesa arrivò.
“Ci penso io.” sentì dire da Marco.
“Oggi alle 14.00 dev’essere tutto fatto, nel garage di Via Atellano, ricorda…e poi chiamami.” rispose l’altro.
A questo punto il criminale uscì dalla stanza e Sophie fece appena in tempo a nascondersi dietro una colonna per non essere vista.
“Alle 14.00 in via Atellano”…non sarebbe mancata all’appuntamento con la sua vittima.
 
 
13.56:
Sophie si era procurata una moto, nera e bellissima, ed era sopra la sua sella dentro al garage, aspettava la sua vittima, pronta ad entrare in azione.
Finalmente scorse a una decina di metri da lei due figure. Riconobbe quella più robusta di Marco, affianco ad un ragazzo di circa trent’anni. Era alto e molto magro ma a causa della poca luce emanata dai neon del garage, Sophie non riusciva a distinguerne i lineamenti.
Attese, ormai “attendere” era diventata la parola d’ordine di quella lunga giornata.
I due uomini parlarono a lungo.
«Ho fatto tutto ciò che mi hai chiesto. Adesso voglio i soldi.» disse poi il più giovane.
«Fatto tutto? Tu mi hai cacciato nei guai! E vorresti anche essere pagato?» ribattè De Angelis con tono brusco.
«Sarebbe il minimo!».
«Ma che razza di faccia tosta!» e con queste parole Marco estrasse la sua pistola dall’ interno della giacca e la puntò contro il ragazzo: «Addio moccioso!».
Fu allora che Sophie entrò in azione.
Rapida e agile come una pantera, si diresse con la moto verso la sua vittima.
Questo stava per premere le dita sul grilletto, quando venne abbagliato dai fari della moto.
Sophie si diresse a tutta velocità verso di lui sparandogli dritto al cuore.
Un attimo…e il criminale cadde a terra lasciando la pistola.
Un attimo…ed la vita di un uomo era volata via.
Un attimo…ed era tutto finito.
Un attimo…per un attimo Sophie e il ragazzo che grazie a lei era appena fuggito da morte certa si guardarono negli occhi.
Lui con uno sguardo cercò di capire chi era quella donna che si nascondeva dietro un casco imponente, chi era e perché lo aveva salvato.
Quegli occhi freddi e bellissimi lo misero in soggezione. Guardondoli rimase senza parole. Così profondi, così…diversi. Si, perché il ragazzo non aveva mai visto uno sguardo come quello, così intenso, che incute timore e nello stesso tempo dà pace…chiunque avrebbe potuto pensare senza conoscerla che si trattasse degli occhi di un angelo…ma sottovalutando il fatto che in realtà appartenevano ad un angelo della morte.
Con uno sguardo le disse semplicemente “grazie”…ma lei era già lontana.
 
 
 
Quella sera Luca andò di nuovo al bar; ci andava tutte le sere, nella speranza di rivedere Sophie, quella ragazza che nemmeno conosceva ma con cui gli era sembrato di avere una bella intesa…ma anche quella sera niente, non la vedeva da una settimana ormai.
Andò al bancone, allo stesso posto dove era seduto la sera che aveva incontrato Sophie e poi ordinò di nuovo Coganc con ghiaccio.
 
 
 
Sophie era buttata sul letto con lo sguardo perso a guardare il soffitto.
Pensava a Luca, non si era tolta quel ragazzo dalla testa: era un ragazzo speciale e ricordava spesso quella sera e anche il giorno in cui lo vide prendere l’autobus…e non  riusciva nemmeno a dimenticare il suo sguardo e quegli occhi neri che mettevano in soggezione anche lei e che la facevano arrossire. “Basta” disse alzandosi dal letto  “Incontrerò di nuovo quel ragazzo, mi piace troppo”  a quel pensiero Sophie arrossì…com’era possibile? Lei era un’assassina fredda e spietata, i sentimenti non erano ammessi per lei, eppure non faceva che pensare a quel ragazzo e aveva nostalgia del suo sguardo e del suo sorriso.
Stava scendendo le scale in direzione del bar quando vide i suoi ricci, i ricci di Luca. Le iniziò a battere forte il cuore, iniziò ad arrossire e per la prima volta non seppe cosa fare; finì di scendere le scale e si convinse che doveva avere sicurezza, si avvicinò a passo spedito verso il bancone e poi toccò la spalla di Luca, che sussultò nel sentire il contatto con quella morbida mano.
«Allora non mi hai dimenticata!» disse lei con voce velata di commozione.
«E come potrei».
Lei si sedette e ordinò da bere, i due si guardavano negli occhi senza battere ciglio: lei si perse in quegli occhi neri come la pece, dolci e profondi mentre lui non poté far altro che ammirare i bellissimi lineamenti del viso di Sophie, lineamenti delicati e un viso tondo e bellissimo con un ché di misterioso: «Allora Sophie che ti porta a Firenze?».
Sophie non ci pensò due volte e con voce allarmata rispose: «Affari, sono una manager.».
«Una manager così bella?» rispose Luca, che si pentì di quello che disse; non era abituato a parlare così agevolmente con le ragazze sempre per il problema della timidezza.
I due bevvero fino a tarda notte, bevevano e parlavano di cose futili e piano piano  si conoscevano e si affezionavano l’uno all’altra.
Erano le due quando Sophie si alzò dalla sedia per andare a letto; il bar era deserto e c’erano solo loro due. Le candele ormai esaurite emanavano una luce fioca sulle tele e gli affreschi; Sophie barcollando cadde tra le braccia di Luca, che fu pronto a prenderla “Che braccia forti, va in palestra di certo…è così caldo e io ho freddo, il battito del suo cuore sembra una culla”.
«Sophie ci sei?».
Lei alzò la testa e fu a pochi centimetri dalle sue labbra; si avvicinò ancora e lo baciò. Le sue labbra erano morbide e calde…Sophie non baciava un uomo da molto anni ormai e quel bacio fu come se fosse il primo: aprì le labbra e le loro lingue si incontrarono per scambiarsi un bacio appassionato.
Quando si ritrassero Luca disse: «Voglio rivederti, domani sul Ponte Vecchio, alle cinque.».
Poi i due si separarono.
 




Ciao a tutti!
Intanto scusateci per il ritardo ma c’è stato qualche problema di organizzazione!
Pensiamo che i prossimi aggiornamenti avranno più o meno cadenza settimanale!
Tornando al capitolo…ecco che sboccia l’amore tra questi due ragazzi…come proseguirà?
Grazie mille a chi ci sta seguendo e in particolare agli autori delle recensioni…come faremo senza di voi?!
A presto!
Sophie & Pakometallaro

  
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