Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: sophie97    27/01/2012    7 recensioni
Un amore forte, straordinario...la storia di un'assassina e di una vittima, la storia di un cuore di ghiaccio che incontra calore...Long fic scritta "a quattro mani" con Pakometallaro.
Buona lettura, aspettiamo le vostre recensioni numerose…se la storia non ha successo ci arrabbiamo!!!=)
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un icontro particolare


 

 
 
Sophie guardò l’orologio: 17.30.
In quel momento squillò il suo cellulare, e sullo schermo apparve la solita sigla: KB.
Rispose.
«Allora, fatto il lavoro?».
«Si, pulito come sempre, lo sceicco non vedrà mai più le sue ricchezze.».
«Torna a Parigi appena puoi e vieni alla sede. Devo parlarti.».
Sophie alzò un sopracciglio, sorpresa: di solito le spiegazioni avvenivano per telefono, il capo doveva avere in serbo per lei un compito importante.
«Entro stasera sarò lì.» rispose con voce impassibile e rimise in tasca il telefono.
 
Erano le 23.00 quando Sophie si trovò davanti a una piccola porta in legno di un palazzo abbandonato in una stradina secondaria di Parigi.
Il buio era quasi totale e il silenzio assordante. I palazzi davano vita a lunghe ombre scure sul pavimento…ma la ragazza non era certo un tipo impressionabile e non vi fece neanche caso.
Tre colpi consecutivi, due intervallati da pause brevi.
Era il segnale di riconoscimento, e la porta si aprì quasi subito.
Sophie entrò e si ritrovò in una piccola e umida stanza, illuminata solo da una candela quasi consumata.
A ridosso della parete si distingueva a malapena un lungo tavolo pieno di scartoffie, usato come scrivania. In piedi dietro a questo, si intravvedeva la sagoma di un uomo alto, dal fisico asciutto.
«Ebbene?» ruppe il silenzio la bella francese, rimasta a distanza da quell’uomo, come per mantenersi distaccata.
Lui, che le voltava le spalle, cominciò a parlare senza girarsi «Ho bisogno di te. Devi andare in Italia.».
«In Italia?» chiese lei stupita. Non aveva mai ucciso nessuno in quel paese «E chi è la vittima?» aggiunse.
«Faresti meglio a dire chi sono…devi uccidere sette persone, Sophie.» annunciò l’uomo misterioso.
Sophie non sembrò stupita…«Chi?» chiese col tono di voce più tranquillo che esistesse.
Fu allora che finalmente il capo si voltò. Ma ragazza non potè distinguere il suo volto, perché lui stava attento a rimanere sempre nell’ombra. Le sarebbe piaciuto sapere che tipo di persona fosse, essere al corrente della sua storia…ma non conosceva neanche il suo nome.
Porse a Sophie un foglio su cui era stata scritta una lista di nomi che lei non aveva mai visto o sentito prima.
L’assassina sapeva bene che presto sarebbe arrivata una spiegazione. KB non uccideva mai senza un motivo, uccideva sempre per quella che lui chiamava “giustizia”.
Perciò attese. E infatti dopo un minuto di silenzio l’uomo parlò: «Sono tutti assassini. Persone senza scrupoli, autori di omicidi di cui non sono mai stati accusati. Ma adesso è finita, ora pagheranno i loro comportamenti…con la morte. Devi andare a Firenze, hai il volo domattina, ti chiamerò io per istruzioni su ogni singolo omicidio.» concluse.
Sophie lo guardò dritto negli occhi, e lui non riuscì a sostenere a lungo quello sguardo di ghiaccio.
Poi lei si voltò e, senza aggiungere una parola, uscì.
In un attimo fu di nuovo avvolta nell’ombra.
 
 
 
Sophie scese la scaletta dell’aereo: era arrivata in Italia. Non era mai stata lì, anche se desiderava andarci fin da quando era piccola. “ Ora sono qui” disse avviandosi verso l’uscita dell’aeroporto; come al solito aveva camuffato le sue armi alla perfezione e aveva superato tutti i controlli.
Squillò il telefono e rispose senza nemmeno leggere il nome sul display «Capo, sono appena arrivata, domani mi metterò a lavoro.».
«Bene, allora buona fortuna.».
Sophie sorrise, non aveva mai sbagliato e mai avrebbe sbagliato.
Arrivò all’albergo, una vecchia villa ristrutturata; gli affreschi erano stupendi e i lucernari contenevano delle candele che emanavano una luce lieve e creavano un’atmosfera suggestiva. Erano rare le volte in cui Sophie poteva alloggiare in posti come quelli, non per mancanza di soldi, ma perché non doveva destare sospetti. Si avvicinò alla reception prese le chiavi della sua stanza; andò a dormire, l’indomani mattina si sarebbe alzata presto.
 
Sophie si stiracchiò: aveva dormito da favola e si sentiva rigenerata, pronta all’azione. Prese il suo computer e aprì il file dove aveva tutti i nomi delle sue sette vittime. “Ambarabaccicicocò, uhm si…“ cliccò sulla foto di  Marco De Angelis; era un ex camorrista, ne era uscito dopo aver patteggiato, ma non aveva perso il vizietto di uccidere. Era un ostacolo e Sophie lo avrebbe rimosso senza problemi: doveva iniziare a pedinarlo e capire i suoi spostamenti abituali; si alzò, mise una camicia e un jeans: voleva sembrare una turista, “una turista letale” pensò uscendo dalla porta. Camminava con passo deciso ma guardava comunque tutto e tutti; la sua attenzione cadde su un ragazzo alto all’incirca un metro e ottanta, aveva gli occhi neri e bellissimi…si soffermò a guardarlo quasi incantata poi ripartì.
Arrivò in un vicolo squallido, si arrampicò su una scaletta e si appostò sul tetto di un capannone che affacciava su un palazzo pieno di appartamenti; individuò quello della vittima: si stava vestendo. Quando fu pronto uscì.
Lo pedinò tutta la mattinata: non fece nulla di interessante, andò al bar, fece qualche chiacchiera, andò a comprare dei vestiti, ma all’ora di pranzo accadde qualcosa...l’uomo si incontrò con un tipo losco con una cicatrice sul viso; portava una giacca lunga e nera da cui cacciò una pistola che diede a Marco, poi scomparve.
Sophie continuò a pedinare la vittima ma non accade niente. Quando ormai erano le 20:30 l’uomo tornò a casa sua e anche Sophie tornò in Hotel; si sedette al bancone del bar e ordinò una Tequila, che lei la amava.
Dopo qualche minuto a fianco a lei si sedette lo stesso ragazzo che aveva visto la mattina; c‘era qualcosa in lui che attirava la fredda francese, che in italiano disse «Ciao».
Luca si voltò di scatto e i due si guardarono negli occhi: “Wow sembrano ghiaccio “ pensò Luca.
La ragazza si morse il labbro in attesa di risposta: «Ciao»rispose Luca sorridendo imbarazzato.
«Cosa hai ordinato?».
Luca rispose in modo perplesso «Cognac con ghiaccio.».
Sophie era l’assassino per eccellenza, riusciva a capire una persona anche dall’alcolico che beveva e inquadrò subito il ragazzo come uno riservato «Lo sai, il ghiaccio è superfluo…comunque Sophie.».
«Non sai quante volte me lo hanno detto…comunque Luca.».
I due parlarono per qualche ora: Sophie trovava quel ragazzo intrigante e si divertì a parlare con lui tra un bicchiere e l’altro…                       
 
 




Ciao a tutti!
Dunque, speriamo vivamente che questo capitolo vi piaccia perché ci siamo impegnati moltissimo, nemmeno un’improvvisa influenza ci ha fermati…quindi fateci sapere cosa ne pensate!=P
Grazie a tutti coloro che stanno seguendo la storia e in particolare a chi ha lasciato le recensioni!
A presto!
Sophie & Pakometallaro

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: sophie97