« Lily, vedi… io ti amo »
« Oh, Jamie. Che cosa tenera, ma sii più convincente » ribatto guardandolo con decisione.
« E’ dal primo girono che ti ho vista che mi sono… »
« Troppo dolce e bugiardo. Lo sappiamo entrambi che non è vero » lo interrompo per la millesima volta.
« Ti ho dato molte ragioni per non fidarti di me… »
« Fin troppe, cambia metodo » lo correggo passandomi una mano tra i capelli scompigliati.
« Sei troppo importante per me, me ne sono accorto troppo tardi, è vero »
« Fin troppo tardi » commento guardandolo storto.
« Ok, basta, Padfoot. La fai più difficile di quanto sia in realtà! » sbotta infine James, con i nervi a fior di pelle. Si passa la mano tra i capelli dieci volte al secondo e si dondola sui piedi più veloce di un Ippogrifo arrabbiato.
« Taci, cervo. Ho imitato la Evans benissimo » ribatto con aria superiore. Se poi escludiamo il fatto che far arrabbiare James è una cosa divertente, almeno per me, è stata la cosa più intelligente che io potessi fare nella mia vita scolastica.
« REEEEEEEEEEEEEEEEEEMUS! »
« AHH! » grida il suddetto interessato sobbalzando e chiudendo il libro di scatto. « Ma ti sei rincitrullito? »
James mormora qualche cosa di indistinto e si precipita ai piedi del letto per implorare REEEEEEEEEEEEEEEEEEMUS di imitare la Evans decentemente. Molto meglio di quanto abbia fatto quel canide pulcioso e puzzolente di suo fratello e, purtroppo, del suo migliore amico.
Aspetta un attimo.
« Brutto disgraziato di un cervo come osi darmi del canide pulcioso e puzzolente? Io sono tuo fratello nonché salvezza della tua vita da comune mortale! »
Remus scuote la testa rassegnato mentre riapre il suo libro. Dopo qualche minuto alza lo sguardo su me e James guardandoci con rimprovero, ma, ovviamente, né io né James ci facciamo caso e riprendiamo ad azzannarci come due animali.
« Petrificus Totalus » mormora afflitto Remus puntandoci la bacchetta contro. Mi sento soffocare: ho un gomito di James conficcato tra le costole e la mia bocca sta morsicando un suo braccio.
Cerco di emettere qualche gemito che convinca Remus a lasciarci andare, ma lui è tornato a leggere il suo amato libro e finge di non sentirmi.
Guardo James, che non messo meglio di me, e capiamo entrambi che moriremo in quella posizione, in un giorno d’inverno prima di Capodanno, sul pavimento del Dormitorio.
« Finite Incantatem » mormora ancora Remus e faccio l’unica cosa che a un comune mortale sano di mente rimane da fare: « SEI CATTIVO, REEEEEEEEEEEEMUSSUCCIOO! »
« Chiamami ancora REEEEEEEEEEEEMUSSUCCIOO e farò qualsiasi cosa perché tu muoia prima di me e davanti ai miei occhi » mi minaccia.
Puah, quante cavolate che dice il nostro Luna.
È ovvio che io morirò nel modo più silenzioso, originale e demenziale in cui una persona può morire.

　


« Son ostato un idiota! » urla Remus davanti alla lapide del migliore amico. « Non dicevo sul serio quel giorno, Sirius. Non lo dicevo sul serio! Non dovevi morire prima tu, dovevo farlo io, io sono il mostro! » le lacrime gli scorrevano sulle guance, gli sfuggivano alcuni singhiozzi che non riusciva a trattenere. « Mi dispiace, Sirius. Mi spiace, davvero. Ma almeno ora stai con James, presto verrò anche io, ritorneremo insieme, come una volta. Come una volta ».
Remus si passa una mano davanti agli occhi per asciugarsi le mille lacrime non trattenute. Si alza e se ne va, senza un ultimo sguardo, senza un ultima parola, senza un ultimo gesto.
Se ne va silenzioso come se ne sono andati i suoi migliori amici. Solo che loro sono morti combattendo, da veri eroi.

« Sei un eroe come noi, REEEEEEEEEEEEMUSSUCCIOO. Ma noi speriamo di riunirci più tardi possibile » commentarono all’unisono James e Sirius guardando dall’alto il loro migliore amico.