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Autore: Nya_Chan    05/02/2012    0 recensioni
Ragazzi siate buoni è la mia prima storia, recensite please!:3
Amie è una diciassettenne che si è appena trasferita a New York, ama studiare e leggere, la sua vita verrà scombussolata da uno sguardo, un unico sguardo...
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 4


Amie sentiva la voce rude di una donna probabilmente di mezza età, il viso le pulsava e le sue cosce scoperte erano gelate. Aprì gli occhi, si trovava su un lettino d’acciaio, la stanza era arredata alla bene e meglio con varie apparecchiature mediche; vide l’ ombra di una signora  che borbottava dietro ad una tenda che divideva il letto di Amie da un altro, sul quale era sdraiato qualcuno con le braccia incrociate dietro la nuca.
Amie si sedette sul letto freddo e si massaggiò la testa, girò lentamente il capo verso destra e notò che su un tavolino bianco c’erano un paio di sacchetti di ghiaccio istantaneo. Allungò il braccio e li tastò: erano entrambi liquidi e caldi ciò significava che era lì da parecchio tempo e che aveva preso una delle pallonate in faccia più clamorose della storia.
Ricordava solamente dei capelli color cioccolato ricchi di boccoli e i  ghigni di due ragazze una bionda oro e l’altra nera corvino, e un qualcosa di sibilante e rotondo che viaggiava a mezz’aria pronto per colpirle il viso, poi il nulla.
Scacciò i pensieri  su un malefico trio che l’aveva puntata sin dal primo giorno di scuola e si concentrò sulla pseudo-infermiera . Lesse il cartellino che portava sulla veste bianca: “Mrs. Hanna White”; dopo aver letto vide che la signora non la degnò di uno sguardo e uscì dalla porta dell’infermeria. Seguì con gli occhi Hanna che usciva dalla porta, poi fece un respiro profondo,  si alzò dal lettino barcollando e ,improvvisamente, la tenda bianca si aprì  e un ragazzo con un termometro in bocca si stiracchiò e le disse impacciato
-Mbella Mgiornata Meh?-
Amie sussultò e ricadde sul letto con gli occhi chiusi. Ne aprì uno lentamente e poi anche l’altro nascondendoli sotto il ciuffo rossiccio, il ragazzo si tolse il termometro di bocca e le disse sorridendo
-Mi dispiace di averti spaventata!-
I battiti cardiaci di Amie cominciarono ad aumentare, le orecchie si stavano surriscaldando, sentiva del sudore freddo sulla pelle e il viso infuocato. Un sorriso angelico, due occhi color nocciola, capelli castano scuro leggermente arruffati e voce profonda e melodiosa le fecero andare in pappa il cervello.
Spalancò gli occhi celesti e disse con un filo di voce
- N-niente … -
Il ragazzo prese un seggiolino da sotto la scrivania della signora White e si sedette di fronte a lei.
-Allora … Anche tu qui per saltarti ore di lezione?  - Disse sicuro.
-Ehm … veramente no … Credo mi sia arrivata una palla da doge ball in testa e questo … - Indicò un bernoccolo all’altezza della tempia –ne è la prova … -
Il ragazzo si avvicinò lentamente a lei e le accarezzò la tumescenza del capo. Amie arrossì e distolse lo sguardo dal ragazzo e disse imbarazzata
-G-già … Proprio lì … C-comunque io sono Amie Cooper … -
Il giovane mantenne la mano posata sulla sua testa di Amie e disse caldo
-Io sono Matthew Walsh, piacere. Hey Amie sei bollente! Permetti …? –
Amie era bollente per un evidente motivo: un ragazzo molto affascinante, che non conosceva, le stava accarezzando i capelli. Tentò di dire qualcosa ma il ragazzo posò le sue labbra carnose sulla tempia di Amie, per valutare la temperatura corporea della ragazza. Stettero in quella posizione per vari secondi finché la porta dell’infermeria non si aprì violentemente e la signora White disse severa
-Ti lascio solo per qualche minuto e baci la prima ragazza che ti capita eh? Cosa dirà Jenny? Sei proprio un Don Giovanni … Fila in classe va, che sei sano come un pesce! -
Matt si staccò dolcemente da Amie, si alzò in piedi  e uscì dalla porta, riservando un magico sorriso alla ragazza che rimase immobile sul lettino freddo con la bocca socchiusa. Il sorriso lucente e le parole della donna la sconvolsero. Le girava la testa, quegli occhi color nocciola matura, profondi quanto ferite mai curate e quel piccolo bacio la fecero fantasticare: amore, casa insieme, follie erotiche… Tutto  scomparve e una sola parola le rimase impressa nella mente, Jenny. Pensò di essere una stupida ad aver creduto che un ragazzo così fantastico non fosse occupato.
Amie si alzò dal lettino e chiese alla signora
-Scusi... Potrei andare in classe?-
Hanna, che nel frattempo si era seduta sullo sgabello che le era stato sottratto da Matt, si girò e disse ad Amie
-Scusa ma dove pensi di andare vestita così?-
Amie si guardò e concluse che pantaloncini, una lisa maglia di Harvard indossata dal padre durante la sua permanenza in Massachusetts, e delle scarpe da ginnastica non fossero l'abbigliamento adatto per seguire le lezioni, così rispose all'infermiera
-Ha ragione...Allora mi lasci andare in palestra... -
La donna le rispose con menefreghismo
-Ragazzina fa come credi, io ho ben altro da fare... alla prossima pallonata...-
Concluse la frase con una risata fragorosa. Amie si depresse leggermente per le parole della signora e,dopo averle fatto un cenno di saluto con il capo, si diresse verso gli spogliatoi.
Mentre camminava nei corridoi deserti riusciva a pensare solamente al viso di Matt, pensava fosse un angelo caduto dal cielo per salvarla dalla vita monotona e noiosa che la perseguitava da ormai molti anni; con quei pensieri che le balenavano nella mente, arrivò negli spogliatoi una decina di minuti dopo il congedo dalla rude infermiera.
Aprì lentamente la porta e vide, con suo dispiacere, che la sua amata tracolla di pelle era scomparsa. Il panico la assalì ed iniziò a correre verso la sua nuova classe; era certa di chi fossero le responsabili: Jenny e la sua combricola. Si chiedeva come mai quelle tre l'avessero subito presa di mira, insomma, non era una ragazza poi così tanto strana, in fondo.
Arrivò in classe, spalancò la porta ed indicò Jenny dicendo a gran voce
-Tu! Perché mi fai questo? Cosa c'è di sbagliato in me?!-
Il professore era basito; non sapeva se punire la ragazza per il suo abbigliamento inadeguato o per l'entrata folle seguita da una pesante accusa nei confronti di una compagna; fatto sta che rimase immobile come il resto della classe.
Amie scrutò le facce impietrite dei compagni e, tra quelle, vide anche la sua; la sua espressione lo distingueva dagli altri; lui era..era..affascinato.
Amie respirava a fatica a causa della rabbia che le ribolliva dentro e aspettava con ansia la risposta di Jenny. Quest'ultima rispose ridendo
-Ahahah! Ma chi ti credi di essere?! Appena arrivata nella mia scuola e già mi rivolgi la parola?! Tsk...Sfigata!-
Mentre la ragazza parlava le sue amiche sghignazzavano come iene; a quel punto Amie non ce la fece più; si avvicinò lentamente a Jenny e, senza alcun timore di essere espulsa, assalì la ragazza sferrandole un pugno sul viso; poi guardò sotto il banco della mora e trovò la sua borsa, la prese e uscì correndo dalla classe voltandosi verso Matt che la fissava stupito.
Amie si ritrovò sola sul terrazzo esterno dell'istituto, rannicchiata in un angolino a fissare la mana destra insanguinata, stupendosi del brivido che aveva provato ferendo il naso perfetto di Jenny. Mentre osservava quel liquido cremisi scivolarle fra le dita, al di là della sua mano, una chioma biancastra interruppe la sua contemplazione: era Selene; come facesse a sapere che Amie era lì rimane ancora un mistero. 
-Non credo che rimanere con del sangue sulla mano sia da gentil donne! Tieni!- Selene le porse un fazzolettino sorridendo.
Amie prese il fazzoletto e la ringraziò con un sorriso. Si pulì la mano e fece cenno di sedersi all' amica. Selene si sedette a fianco della rossa e le disse con gli occhi che brillavano
-Penso che tu sia stata fantastica! Prima o poi qualcuno doveva farle abbassare la cresta!-
Amie la guardò stupita e le chiese
-Scusa ma tu come fai a saperlo?-
-Ehm...ero... Ah sì! Stavo raccogliendo una penna sotto il banco!-
Amie guardò Selene con un sopracciglio alzato e le disse
-Eh... Selene me ne sarei accorta non credi?-
Selene guardò il cielo e sbuffando disse
-Ooooook... Il prof mi asseconda... Volevo stare seduta sull'armadio e lui me l'ha concesso! Ehehe..-
Amie iniziò a ridere e la sua risata coinvolse anche Selene.
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L'ultima campanella era suonata, gli studenti del liceo si dirigevano in gruppetti verso l'uscita, tutti tranne tre: Amie era seduta sulla sedia di fronte a quella del preside Mc. Koey e si stava sorbendo un'eterna ramanzina che durò diversi minuti; nei corridoi invece, altri due ragazzi, si scambiavano effusioni amorose davanti all'uscita sotto lo sguardo dei soliti ritardatari; quei due erano Matt e Jenny.
Lui guardò la mora e le sussurrò dolcemente
-Non preoccuparti Barbie, ci penso io a quella matta!- E delicatamente la sua lingua si insinuò nella bocca rosata di Jenny, che assecondò il movimente.
Amie uscì dalla porta della presidenza appena in tempo per assistere alla scena e  udire quelle dolorose parole; lacrime amare le rigarono il volto; singhiozzando si rifugiò silenziosamente dietro un armadietto, scivolando lentamente verso il pavimento gelido.

Nya_Chan's World:
Ciao ragazzi! Ecco il capitolo nel quale si scopre la trama della mia storia.
Ho avuto una piccola collaborazione da una mia cara amica che si trova affianco a me mentre scrivo questa noticinqa... Speriamo che vi piaccia e che commentiate questo capitolo! :3
bacio, Nya_Chan.
  
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