Hello,beautiful London.

Ore 8:00,Aeroporto di Milano.

Ho sempre odiato l’estate,lo ammetto.

Non che il sole mi dispiacesse,ma l’aria che c’era nel mio paesino non era delle migliori.

Ma quest’anno forse sarebbe stata migliore e forse,dico forse,mi avrebbe fatto cambiare idea su questa stagione.

Chi sta in un aeroporto la domenica mattina,sotto il sole cuocente?

Io e quel deficiente di mio fratello.

Mio padre per i miei diciotto anni mi ha regalato un viaggio,a patto che io portassi mio fratello con me.

Mi salvava il fatto che non fosse un viaggio qualsiasi,ma verso la mia amata Londra.

Quella città correva nelle mie vene fin da quando avevo tredici anni e il sogno di andarci cresceva giorno per giorno.

Così con un po’ di miei risparmi e un aiuto da parte di mio padre sono riuscita ad ottenere un bellissimo mese di vacanze lontano da tutti e tutto,a parte mio fratello.

“Cher,hai letto a che ora arriva l’aereo?” Chris mi tartassava ogni due per tre non lasciandomi nemmeno respirare.

“Dio Chris la vuoi piantare? Hai ventidue anni e ne dimostri cinque.” sbuffai per poi fissarlo.

Roteò gli occhi per poi allontanarsi qualche centimetro da me.

Chris e Cher,C&C.

Due nomi inglesi grazie a mia madre,uno spirito libero,proprio come me.

Amava l’inglese e tutto ciò riguardante la loro cultura,usi e costumi.

Rinunciò ai suoi sogni solo dopo aver ricevuto la notizia di aspettare Chris.

Dannato fratello rompipalle.

Ma dopotutto gli voglio bene,è stato come un padre per me.

“I passeggeri del volo Londra Gatwick sono pregati di…”

Quella voce continuava a chiamare il nostro volo ed era quasi snervante.

“Andiamo Cher,muoviti!” 

Il gridò di Chris distolse il mio sguardo dal tabellone e afferrai le valigie correndogli dietro.

Avevo il fiatone,ma intanto ridevo come una matta mentre la gente ci guardava straniti.

Finalmente sull’aereo prendemmo i posti dopo una litigata di mezz’ora per il posto al finestrino la hostess,stufa,lo concesse a me.

“Così impari.” gli diedi un colpetto dietro la nuca e sbuffai a ridere.

“Senti,ragazzina vedi di fare la brava.” parlò con tono altezzoso.

“Certo padrone.” feci un piccolo inchino e continuai la mia risata.

Mi regalò un sorriso per poi mettere le cuffie alle orecchie e chiudere gli occhi.

Feci lo stesso,ma non volevo addormentarmi ne tanto meno ‘riposare’.

Dato che il posto al finestrino ce l’avevo io,tanto valeva guardare sopra le nuvole.

 

Ore 8:00,Londra.

“Sono di nuovo le otto,fico.” risi.

Scossi Chris più volte e lo avvisai dell’atterraggio.

“Siamo già arrivati,fico.” si stirò.

“Non dire fico sempre,già lo dico io.” 

“Fico fico fico fico.” ripeté con diversi accenti.

“Idiota,se non scendiamo l’hostess ci va volare fuori dal finestrino.”

Lo tirai giù dall’aereo per la felpa e lo mollai subito dopo essermi incantata davanti al gigantesco aeroporto.

Il cielo era ricoperto di nuvole bianchissime che però oscuravano il sole,ma poco importava finalmente ero a ‘casa’.

Chris mi trascinò in metropolitana e,dato che lui era esperto di quegli aggeggi,ci portò fino all’hotel dove alloggiavamo.

“Wow.” 

La parola risuonò nella grande stanza,o meglio ‘suite’,che c’era stata affidata. 

Gli interni erano interamente moderni e la vista dava quasi su tutta Londra.

Corsi sul terrazzo attraverso il grande finestrone e mi bloccai alla ringhiera con le mani ben strette a essa.

Respirai profondamente quell’aria che da sempre aspettavo,quell’aria che sentivo mia ogni giorno che passava.

Trattenni l’emozione per via degli occhi di mio fratello puntati sul mio viso e sospirai.

“Mozzafiato.” sussurrò Chris sorridendo.

“Non vedo l’ora di visitarla.” ricambiai il sorriso.

“Andiamo allora,che aspettiamo?” sbuffò in una risata e mi prese per mano.

Passammo tutto il pomeriggio per le strade di Londra,per i negozi,a fissare i London Eye per almeno una mezz’ora perché la paura di salire era troppa,ma c’eravam promessi che in questo mese un giro l’avremmo fatto insieme. 

“Ti va qualcosa da mangiare?” boffonchiò tra uno stupore e l’altro.

“Sai cosa mi andrebbe?” sorrisi all’idea del cibo.

“Cosa Cher?”

“Una cioccolata.” mi leccai le labbra,entusiasta. 

Lui rimase immobile in mezzo alla strada e mi voltai a fissarlo.

“Che c’è?” chiesi ridendo.

“Cher,una cioccolata in piena estate? Tu sei strana,l’ho sempre detto.”

Sorrise e ci infilammo in un primo pub che trovammo carino.

“Aspettami qui,vado a ordinarla.” dissi avviandomi al bancone.

Mi feci spazio tra le persone e picchiettai il dito sulla spalla di un cameriere per attirare la sua attenzione.

“Scusi,ehm,posso chiedere a lei?” parlai imbarazzata.

Il cameriere si girò incrociando il suo sguardo con il mio per pochi secondi.

Si allontanò dal mio viso di pochi centimetri e si scompigliò il ciuffo moro abbassando lo sguardo.

“Scusami.” rise nervoso. “Avevi bisogno?” 

La sua pelle ambrata brillava come i suoi occhi misteriosi che poco prima avevo incontrato,che quasi rimasi ipnotizzata per qualche minuto.

Spazio for me :'D
ciaoooo c:
allora dato che l'altra mia FF dovrebbe finire,credo (?) ho deciso di iniziare questa :'D
spero la leggiate perchè l'altra se la cagavano solo in poche,ma buone LOL
la protagonista si chiama Cher perchè mi sono follemente innamorata della Lloyd *-*
HAHAHA anyways spero sia di vostro gradimento,dato che faccio abbastanza schifo a scrivere *-*
alla prossima puntata (?)
sciau <3

ps: dimenticavo,se leggete la mia FF solo per ricevere un ricambio di lettura (?) non leggetela,ce. xx