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Autore: VaneSupreme    05/02/2012    1 recensioni
Ameliè. Una bambina.
Un'infanzia difficile... tutto di fretta... Rimarrà orfana di madre, e senza aver mai conosciuto un padre non saprà cosa fare.
Ma avrà il suo fratellino al suo fianco, Philipe.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardavo il cielo. Un sole luccicante, nessuna nuvola. Sì! Oggi sarebbe stata una giornata fantastica. Mi pettinai, mi cambiai e mi guardai allo specchio. Strano ma vero, sono una bimba con gli occhi viola e i capelli neri. "Ameliè scendi che ti porto a scuola!" "Sì, subito Mamma!" Ero contentissima. Oggi era l'ultimo giorno di prima elementare! Un anno volato via velocemente! Entrai in macchina. "Mamma, lo sai che mi hanno invitato a mangiare la pizza questa sera? Vieni anche tu con noi?" "Vedremo, se non ho niente da fare!" Uffa. Sempre la solita frase.. Odio il lavoro di mia madre, vorrei tanto che avesse più tempo per me. A scuola ho tantissime amiche! La mia migliore amica è Sophie. Appena arrivo, scendo dall'auto e le corro incontro, e noto che ci sono anche Maria e Marta. Iniziammo a parlare. Suonò la campanella ed entrammo nella scuola. Notai con grande stupore che le bambine di quinta piangevano. "Maestra Daniela, perchè piangono?" "Oh, piccola. Piangono perchè oggi è l'ultimo giorno che staranno qui." "Ah..." Vedevo quei bellissimi visi tristi, pieni di lacrime. Abbracciai la maestra e le dissi: "Anche per noi sarà così vero?" "Sì. Ma gioia, non è una cosa negativa. E manca ancora tanto.." Mi asciugai le lacrime e tornai a giocare. 8 ore, passarono in fretta. 16 in punto. Mamma non c'era, e Philipe, mio fratello, non era ancora tornato. Presi un quaderno e iniziai a scrivere. "Oggi mi sono capitate tantissime cose... In questo momento sono chiusa in camera mia ad aspettare la mamma. Negli ultimi giorni la mamma è molto triste e spesso si chiude in camera a piangere. Forse è colpa mia e di Philipe perchè litighiamo tanto per delle stupidate. Ho chiesto tante volte alla mamma perchè io non ho un papà come le altre bimbe e mi risponde sempre che non lo sa, ma io so che lei sa tutto, ma non me ne vuole parlare." Dindon; suonò il campanello, andai ad aprire. Era Philipe, con il fiatone. "Ameliè" prese fiato. "Ameliè muoviti!" E mi tirò per un braccio. "Phi.. Philipe che succede?" "Non lo so, ma la nonna ha detto di andare a casa di Sophie, perchè mamma tornerà tardi tardi." "Ma.. Ma.. Ma la cena di classe?" "Non ci potrai andare.." "Philipe! Aspetto da tanto questo momento! Ci andrò con Sophie e tu rimarrai a casa con suo fratello!" "Va bene... Ma vestiti in fretta." Ero emozionatissima e mi vestii in fretta. Arrivammo a casa di Sophie e sua mamma ci portò al ristorante. "Ci sono tutte le maestre!" Esclamai. Finimmo di cenare alle nove di sera e io e Sophie tornammo a casa. Appena arrivai a casa sua, vidi Philipe tutto rosso e molto arrabbiato. "Philipe, calmo. Che hai?" "Niente, vai via! Niente!" E si mise a piangere. Philipe non piangeva mai, e percui mi preoccupai. Suonò il telefono. La madre di Sophie, con un sorriso rispose. Ma il suo viso cambiò espressione. Di colpo si mise a piangere anche lei e, abbracciò Philipe. "Che succede..?" "Piccola... non vorrei essere io a dirtelo ma.." Philipe fermò la madre di Sophie e continuò la frase. "Ameliè... Mamma è... Mamma è..." E le lacrime diventavano sempre più frequenti. "Philipe! Che è la mamma!?" "Mamma ha fatto un brusco incidente.." "No... io non capisco. Cosa? Che? Chee? Cosaa?" Immaginai di tutto e mi buttai a terra a piangere. "Ameliè... Mamma non ce l'ha fatta." Non capivo più niente. Mi cominciò a girare la testa e svenni. Volevo che tutto fosse solo un brutto sogno. Un bruttissimo sogno. Mi svegliai in una cameretta gialla, quella di Sophie. Vidi che Philipe era seduto vicino al letto e dormiva. Mi stavo alzando dal letto per andare in salotto, ma Philipe mi fermò. "Ameliè, piccola mia, dobbiamo parlare... Ti ricordi cos'è successo ieri?" E si rimise a piangere. Feci finta di non ricordarmi niente perchè credevo ancora che quello fosse stato solo un incubo. I miei occhi si riempirono di nuovo di lacrime e Philipe mi abbracciò. "Philipe, è stato un brutto sogno, nient'altro." "Oh piccola." Mi buttai giù dal letto e presi per mano Philipe. Io e Philipe avevamo un ottimo rapporto. Litigavamo spesso, è vero, ma ci amavamo. Portai il mio fratellino in salotto. C'era la madre di Sophie e sentii delle braccia che mi abbracciarono dal dietro. Mi girai. "Sophie! Che spaventoo!" "Scusa, non volevo ahahah" Philipe ci prese in braccio a tutte e due e ci portò in cucina. Era ora della colazione. Io e Sophie divorammo tutto... Ma notai subito che Philipe non toccò cibo. Si alzò dal tavolo e tornò in camera di Dylan, il fratello di Sophie. Mi alzai pure io e andai a vedere che stava facendo. Lo vidi seduto nel letto con una foto in mano e la frangia sparsa su tutta la faccia. Gli andai vicino e lo abbracciai. Iniziammo a piangere. "Philipe, e ora come faremo? Philipe.. ora non c'è più nessuno.. come faremo!?" "Piccola..." Cercò di asciugarsi le lacrime. "Piccola mia, andremo avanti. Per ora andremo a stare dai nonni, ma ti prometto che non ti abbandonerò mai. Sei o non sei la mia cucciola? Ti proteggerò, qualsiasi cosa succeda. E' una promessa. Appena farò 18 anni ti porterò a vivere con me." Lo abbracciai forte. "Su, ora mettiamo via le nostre cose... dobbiamo passare a casa a prendere il resto dei nostri vestiti." "Sì, Philipe" Dissi succhiandomi il pollice.
  
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