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Autore: Alexandra_ph    05/02/2012    1 recensioni
Questo racconto è la continuazione di Fly with me ed è stato scritto nella primavera del 2003.
A quei tempi la mia ispirazione procedeva in direzione diversa rispetto alle puntate della 7a stagione che stavano trasmettendo (forse perchè erano puntate ben poco shipper...) e così ne venne fuori una "storia parallela", che seguì la sua strada...
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Fly with Me'
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Una vendetta crudele

Capitolo 9


Quella mattina sembrava che anche il tempo avesse deciso di assecondare la sua gioia. Solo il giorno precedente era una giornata grigia e piovosa; invece quel giorno il sole splendeva in un cielo limpido, senza neppure una nuvola. 

Harm era stato fantastico, con lei! Ancora più premuroso e dolce del solito. Anzi, forse fin troppo apprensivo! Un sorriso le illuminò il volto, quando ripensò alle mille raccomandazioni che le aveva fatto prima di uscire e raggiungere il suo appartamento, per prendere un fascicolo che aveva scordato di recuperare la sera precedente. Dubitava molto che in ufficio sarebbero riusciti a nascondere la loro felicità. Tutti avrebbero immediatamente capito che c’era sotto qualcosa… Pazienza! Avrebbero accelerato i tempi previsti per comunicare la lieta notizia.

Stava per salire in macchina, quando uno stridio di freni turbò la quiete di quella mattina. Si voltò di scatto e vide un’auto che aveva fatto appena in tempo a frenare, evitando così di travolgere in pieno un anziano signore che stava attraversando la strada. Sarah, tuttavia, lo vide a terra. Un altro paio di passanti si era voltato, per capire cosa stava succedendo, ma lei era già arrivata vicino all’uomo, che si stava rialzando a fatica. Sembrava più spaventato, che ferito, ma Sarah voleva esserne certa.

“Come si sente?” chiese, preoccupata.

L’anziano uomo la guardò un attimo; poi le sorrise, incerto: “Bene, credo.”

“Venga con me, l’accompagno in ospedale per un controllo” disse Sarah.

“No, non si disturbi, sto bene” rispose lui. Però, mentre faceva un passo, barcollò leggermente.

Sarah cercò di sorreggerlo. Anche il giovane dell’auto che stava per travolgerlo lo guardò preoccupato: “Mi scusi, non l’ho vista…”

“Ha ragione, sono sbucato fuori all’improvviso” rispose il vecchio signore. “Mi sembrava di avere visto il mio gatto, sotto quell’auto parcheggiata… Sa, sono due giorni che non torna a casa e sono preoccupato…” disse, con la voce tremante, rivolto a Sarah.

“Capisco” rispose lei, mentre altre persone si avvicinavano. “Tutto bene, signori, non è nulla” comunicò ai passanti, prendendo in mano la situazione. Poi, rivolta all’uomo che aveva creato il problema, disse: “Lasci le sue generalità al negozio lì accanto, qualora fosse necessario. Ci penso io ad accompagnare il signore in ospedale per un controllo…”

“Lei è molto gentile, signora” rispose il giovane, prima di dirigersi nel negozio che lei aveva indicato. Aveva riconosciuto la divisa della Procura Militare, e non avrebbe mai osato disobbedire. Sarah fece un cenno al proprietario del negozio, che conosceva, visto tra le persone che si erano avvicinate. Sarebbe passata più tardi a recuperare i dati, nel caso l’anziano signore n’avesse avuto bisogno.  Anche una signora andò con il giovane: aveva visto la scena e poteva essere un’utile testimone.

“Venga con me, ora. La mia auto è proprio lì…” disse, rivolta all’infortunato.

Lo osservò, mentre in silenzio la seguiva: non era molto anziano, sulla sessantina forse, con una corporatura che sembrava più robusta di quanto le era apparsa in un primo momento. Il viso, però, pareva più vecchio… Era strano: era come se volto e fisico appartenessero a due persone diverse, e fossero stati uniti assieme da un buffo scherzo della natura.

Salirono sull’auto di Sarah e lei mise in moto, diretta all’ospedale. Dopo aver svoltato a sinistra, lasciando alle spalle la strada di casa sua, sentì su di sé lo sguardo dell’anziano signore. Si voltò a guardarlo e quello che vide la paralizzò.

Una pistola era puntata contro di lei.

 

  
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