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Autore: The Blue Knight    06/02/2012    2 recensioni
La vicenda narra di come la vita di una ragazza depressa senza amici, venga stravolta dall'ingresso in essa di un serial killer, e di come la sua curiosità nei confronti di questo, la induca a fare nuove amicizie, e...
Aaah!! Basta, non riuscirò mai e poi mai a scrivere o raccontare una storia!!! Perciò perchè non leggete direttamente la storia, che fate prima???
Avvertenze: nel primo e (mi pare) secondo capitolo, non volevo che BB e tutti gli altri deathnotiani intervenissero, quindi non disinteressatevi subito. I primi capitoli sono cortissimi, ma diventano a mano a mano più lunghi!
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Beyond Birthday, L, Matt, Mello, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alla fine i professori erano arrivati, avevamo tenuto delle normali lezioni. Io ero ancora con la testa tra le nuvole pensando alla possibilità di riavere il mio computer... O alla possibilità di rivedere Matt? No no, il computer (sbaglio o sto cercando di autocorrompermi? Bah!).

 

Stava andando tutto bene, ed era arrivato infine l’ultimo intervallo, e per fare qualcosa, io e l’Alma, avevamo deciso di andare a dare un’occhiata alla soffitta/solaio/comecapperosichiama della scuola. Ma arrivando all’ultimo gradino, emisi un gridolino, causato dalla visione di Beyond Birthday che ci fissava, come se ci stesse già aspettando da chissà quanto.

“Ciao Alma, ciao Nadia”

“Ciao Beyond... che ci fai qua?” chiesi

“potrei chiederti lo stesso, ma questo tu lo sai vero?”

“sì, è che”
“tu SAPEVI che ti avrei risposto in questo modo, come tutte le persone di questo mondo...” il suo tono stava cominciando ad alzarsi, allarmandomi

“aah... Beyond?”

“SANNO che prima o poi dovranno prendere certe decisioni, che dovranno morire!”

“BASTA!!!” urlai infine io, avvertendo l’inizio di una crisi isterica

“Perchè?”

Stavo per andare a mollargli un pugno sul muso, quando Alma mi precedette, dandogli un calcio sullo stomaco, facendolo così barcollare.

“Dicci cosa vuoi e basta, senza fare troppe storie!!!”

Nel frattempo Alma si era allontanata da lui, affiancandomi.

“Solo farvi capire...” dicendo questo tirò fuori un coltellino, e cominciò a camminare lentamente verso la nostra direzione.

“LA VUOI SMETTERE!?! Lasciaci in pace!”

“Credete che il momento della vostra morte sia vicino vero? Che voi non possiate vivere più di così. A causa mia.”

Detto ciò mi prese con uno scatto il braccio, e col coltello ci incise sopra qualcosa:

 

B

“AAAAAH!!! MA SEI SCEMO!?!”

Alma non riuscì più a trattenersi, e una scarica di pugni e calci investì il ragazzo che le rispose con altrettanta violenza.

“Brutto... figlio... di...”

“ALMA!!! VA BENE CHE SEI ARRABBIATA, MA INVECE CHE PARTIRE CON GLI INSULTI CHE NE DIRESTI DI AIUTARMI!?” pregai preoccupata io, a causa della mia ferita che sanguinava sempre di più.

“Giusto Alma, va ad aiutarla.” disse provocandola Beyond

Lei gli ringhiò, ma preferì posticipare la rissa per un’altra volta. Effettivamente Alma era abbastanza forte, ma BB di più, e lei se ne rendeva conto.

“Vieni Nadia, andiamo. Non possiamo farti curare la ferita da un’infermiera, ma... ah, ecco, dammi la tua bandana... ecco, così va un po’ meglio, vero?”

In effetti adesso la ferita era stata nascosta dalla bandana, ma faceva ancora molto male, e sanguinava. Ma la cosa che più mi preoccupava era l’atteggiamento di Beyond, che inizialmente passeggiava tranquillamente, osservando le ragnatele del solaio, ma che ora mi si era avvicinato, per osservare il lavoro di Alma, non lo so, fatto sta che era inquietante.

“Perchè?”chiesi gli chiesi infine.

“Perchè cosa?.”

“Non lo so, mi hai inciso sul braccio l’iniziale del tuo nome e cognome!”

“e negarmi questa vista?”

Per “questa vista” intendeva quella del sangue sul suo braccio e sul suo coltello, dal quale ora tirava il sangue con le sue affusolate dita, che si portava in bocca.

“Che schifo!” dissi

“Tu che ne sai? Mai assaggiato?”

“Mi fai ribrezzo!”

“Io... cosa!?”

“Hai capito bene!” stavolta era Alma a parlare.

“L’hai quasi fatta crepare dissanguata, e ora te ne stai qua a gironzolare tranquillamente bevendo sangue! Vorrei dire!”

“Stai tranquilla, tanto non sarebbe morta comunque. Non era oggi.”

“Cosa!?”

“Niente! Comunque davvero ti faccio ribrezzo?”

Cercò di fare gli occhioni, ci riuscì, ma non la intenerì

“Sì. N-non capisco come tu ne sia capace! Guardala, guarda cosa le hai fatto.”

Infine Beyond si zittì, e poco dopo se ne andò.

“Maledetto figlio di una buona donna... Stupido...”

“Calmati Alma, non mi fa più male... o meglio, me ne fa di meno... adesso mi sistemo la felpa... e nascondo la ferita...”

“Sì, ma come lo spieghi a tua madre che hai un taglio a forma di B sul braccio?”

“Boh... glielo nasconderò...”

“Ok... adesso ha smesso di sanguinare. A casa disinfettatela, mi raccomando.”

“Sì...”

Però non avevo dimenticato che Matt sarebbe venuto, e speravo che non notasse un rigonfiamento sotto la felpa causato dalla fascia...

“Torniamo in classe, dev’essere già suonata...”

“Tanto ora c’è tecnica!”

“Sì, ma è meglio andare... Anita e Federica ci staranno cercando...”

 

 

Poche ore dopo ero a casa. Avevo mangiato e stavo andando a farmi una doccia. Dopodichè mi feci una treccina, mi vestii con jeans, maglietta blu e felpa, e aspettai che arrivasse Matt. Una decina di minuti circa e sarebbe arrivato.

DRIIIIIIIIIING!

L’angelico suono della nostra campanella mi fece quasi venire un infarto, ma riuscii a riprendermi e ad aprire la porta:

“Ciao Matt!”

“Hey Nadia, come stai?”

“Bene tu? Entra pure, fa freddo fuori...”
“Già...”
Restammo un attimo in un silenzio imbarazzato, che spezzò lui:

“Ehm... dov’è il computer?”

“Ah, sì, è di sopra!”

Lo accompagnai su nella mia celeste stanza, e glielo mostrai.

“Bella camera! Deduco che il tuo colore preferito sia l’azzurro, giusto?”

“Esattamente! Ecco, il computer è qui, in questa scatola... Eccolo!”

“Ah, un mac portatile? Come si è rotto?”

“Boh, si è spento all’improvviso, poi quando ho cercato di riavviarlo, si è acceso, ma non riuscivo a muovere nè il mouse nè altro.”

“Ok, aspè che do un’occhiata...”

Nel frattempo ci mettemmo a chiacchierare. Scoprii che gli piacevano i computer, i videogiochi di tutti i tipi, da Supermario a assassin’s creeds, e che gli piaceva molto la musica e i googgles, quegli occhialetti che indossava spesso e che fino ad allora non ero riuscita a capire cosa fossero. Scoprii anche che era cresciuto con Mello, suo amico di infanzia che Matt considerava un fratello, e alcune loro ragazzate che avevano compiuto.

“E poi c’è stata una volta in cui praticamente gli avevo lanciato la palla, ma lui non era riuscito a pararla, e questa ruppe la finestra dei vicini, che vennero da noi incavolati neri avendo l’evidente intenzione di punirci, ma io, dopo essere stato preso per le orecchie insieme a Mello da uno di loro, gli morsi la mano, mentre il biondo gli diede un calcio sugli stinchi, e riuscimmo a salvarci!”

Ormai aveva addirittura smesso di trafficare col computer, e stavamo tranquillamente chiacchierare.

“Hey! Ma quello è il nuovo disco dei green day?”

“Sì, me lo ha regalato mia madre il mese scorso! Guarda, se vuoi te lo presto!”

Era in un ripiano piuttosto alto, e dovetti mettermi in punto di piedi ed alzare il braccio per prenderlo. Matt stava addirittura venendomi ad aiutarmi a prenderlo, quando la manica della mia felpa scivolò, rivelando il taglio, che sotto la doccia si era rimarginato, consentendomi così di togliere la fascia.

“Come ti sei fatta questo taglio!?”

Oh cavolo!

  
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