CAPITOLO 6.
“Allora
vieni? Si, o no?” mi chiede mia madre.
Sbuffo,
poi mi alzo dal divano e accetto. “Va bene, tanto non ho
niente di
più entusiasmante da fare.”
“Passare un pomeriggio con tua
madre è più che entusiasmante, è come
andare ad un concerto rock.”
E poi inizia a fare la finta cantante rock, suonando una chitarra
invisibile e incitando la folla che in realtà è
solo nella sua mente.
Mi
sta abbastanza simpatica, tutto sommato, perchè si deve
rendere
ridicola?
Mi guardo allo specchio, un totale disastro, così mi
faccio una treccia che ricade sulla spalla destra. Sempre brutta, ma
almeno non un totale disastro.
Okay,
sono pronta. Dopotutto devo solo andare ad un mercatino dell'usato al
quale mamma ci tiene particolarmente fare un giro, e così ho
accettato; soprattutto perchè più che chiedermi
se volessi andare a
no, mi stava implorando. Ci mancava davvero poco e poi sarebbe
strisciata ai miei piedi con le mani congiunte, e magari aggiungendo
qualche lacrima sempre ad effetto. Io però ho preferito
evitare
queste scene da soap-opera ed eccomi ora che mi ritrovo in macchina
verso questo mercatino dell'usato.
“Quello
che ti ha portato a casa due giorni fa era Nick, giusto?”
Aspettavo
questa chiacchierata da quando mamma ha visto Nick sul nostro
vialetto di casa, ed ora è arrivato il momento; ma non mi
dispiace,
ho voglia di parlare un po' con mia mamma, finchè non
inizierà a
blaterare, e sono sicura lo farà.
“Si,
stavo tornando a casa e l'ho incontrato per caso.”
“Niente
succede per caso.” Mi guarda, attendendo una mia risposta, ma
sinceramente non so cosa rispondere. “E' molto carino, e quei
ricciolini sono molto graziosi.” Ha davvero usato la parola
'graziosi' per definire i capelli di Nick? Quei capelli così
perfetti?
“Non sono solo graziosi, mamma. E comunque è anche
molto simpatico, sai?”
Mamma
sorride. “Te lo sposerai?”
Sbuffo, poi guardo fuori dal
finestrino, mentre vedo una serie di bancarelle farsi sempre
più
vicine. “Magari, mamma, magari.”
“Sei proprio innamorata,
mia cara Arizona.” dice, mentre parcheggia la macchina dopo
mille
manovre.
“Mi
sa di si, e fa schifo essere innamorati, soprattutto se non sai cosa
prova l'altra persona, soprattutto se sai che tu per quella persona
non sarai mai importante almeno quanto lo è lei per te,
capisci?”
“Sinceramente no. Che problema c'è? Fino ad un
mese
fa eravate due perfetti sconosciuti, anzi no: tu eri la sua stalker e
lui la tua povera vittima, e ora? Ti ha portato a casa, ti ha
invitato a fare colazione insieme, credo davvero si interessi a te.
Magari è vero, non ti ama pure lui, ma è normale.
Cosa pretendi,
che abbia capito che tu sei l'amore della sua vita dopo cinque
secondi che ti ha conosciuto? Ci vuole tempo, dagli tempo.”
Ha
ragione, che strano. Un sentimento forte, e complicato come l'amore
non può nascere da un momento all'altro, deve essere
coltivato, un
po' come una pianta.
E
ora mi sorge un altro dubbio: io amo Nick? Per tutto questo tempo ho
pensato di sì, ma ora non ne sono tanto sicura. Voglio dire,
sono
attratta da lui fisicamente, e anche tanto, e so che lui è
molto di
più di ciò che fa vedere a tutti, ma lo conosco
davvero? No. E
l'amore non è solo attrazione fisica, ma è,
soprattutto, conoscere
l'altra persona, e apprezzare tutto di lei, sia i pregi, che i
difetti.
“Allora,
ti piace questa lampada? Starebbe bene in salotto!” Mi chiede
mamma, e mi fa vedere una lampada bruttissima, anzi orribile. Rossa
con il cappello a pois bianchi e neri, o almeno un colore indefinito
che una volta doveva essere nero.
“No,
posala. Ritenta, e sarai più fortunata.” Dico,
mentre faccio una
smorfia.
Mamma
la posa, a malincuore. Menomale che qualche volta ascolta i miei
consigli, altrimenti a quest'ora avremmo nel salotto un tavolino
fatto con pezzi di riciclaggio, e con pezzi di riciclaggio intendo
bottiglie ancora intere e tantissimi tappi.
“Ciao
Arizona, ciao Emma.” ci saluta una signora, che deve avere
più o
meno l'età della mamma, ma chi cavolo è? Le
sorrido gentilmente,
sperando che la nostra conversazione finisca con quel saluto.
“Salve
Mary, come stai?” inizia mia madre.
Okay,
non me la caverò tanto facilmente. Guardo il cellullare, un
sms.
Controllo,
è Joe: stasera vuoi venire da me a guardarci
insieme un film?
Sceglilo tu, per me è uguale. Ah, Nick non c'è,
ti dovrai
accontentare di me.
E'
un sollievo che Nick non ci sia, stare a casa sua sarebbe alquanto
strano, così accetto. Ho voglia di stare un po' con Joe, ed
è da
tanto tempo ormai che non ci guardiamo un film insieme, che
sicuramente sarà Pirati dei Caraibi, visto che ha solo
quello.
Mamma
finisce di parlare con Mary, che scopro essere una sua collega, e poi
finiamo di fare il giro di tutte le bancarelle, che però
hanno solo
cianfrusaglie, e così mamma torna a casa a mani vuote. Per
fortuna.
Sulla
strada di casa, ci fermiamo a comprare un gelato. “Mamma,
stasera
vado da Joe, okay?” chiedo, mentre mi assaporo il mio
buonissimo
gelato allo yogurt e cioccolato, con granelli di nocciola.
“Da
Joe o da Nick? Mi devo preoccupare? Sai devi prendere
precauzioni..”
“..Okay mamma, questo discorso sta andando
oltre. Vado da Joe, e Nick non sarà in casa
perciò tranquilla, e
poi per favore non farmi sti discorsi, ti supplico.”
Non ci
credo, davvero stava per iniziare quel discorso?
“Okay, dicevo
solo che..”
La guardo, con uno sguardo disperato. “Non dire
niente, ti prego.”
Lei
sbuffa, e poi mi fa cenno di risalire in macchina. Forse per uno po'
sono salva, o almeno lo spero.
Joe.
E'
mai possibile che alla tv di pomeriggio non c'è mai niente
di
decente? Continuo a fare zapping da un canale dove c'è un o
stupido
documentario ad un'altro dove c'è una donna in lacrime che
narra la
sua vita piena di drammi e delusioni, e mi chiedo se andare in tv e
annoiare tutti con la sua storia la renderà felice. Non
credo
proprio. Forse potrei iniziare a studiare, ma siamo sinceri: io che
studio? Non penso di iniziare proprio oggi, piuttosto mi metto a
dormire.
“Fammici pensare un attimo..”
“Dai, per favore, tanto a te non piace niente e io voglio guardarmi i cartoni animati. Per favore, ricordati che sei il mio fratello preferito!”
Gli porgo il telecomando. “Sicuro? Davvero sono io il tuo preferito?” Lui annuisce e così gli lascio il comando della tv e decido di andare in camera mia, e riposarmi un po' magari ascoltando la musica.
Ascoltare la musica per me è come una fuga da tutto. Quando mi metto le cuffie ci siamo solo io e i miei pensieri. Tutto il resto non esiste, svanisce appena sento la prima nota della mia canzone preferita. Alcune volte ho solo bisogno di alzare il volume e lasciarmi tutto alle spalle.
Alcune volte ci riesco, altre no. Oggi è una volta decisamente no, infatti appena inizia il ritornello di una delle canzoni più belle in assoluto, ecco che arriva quel rompiscatole di mio fratello. Non il dolce Frankie, e nemmeno Kevin che a quest'ora sarà in ufficio a compilare qualche scartoffia, ma Nick.
Che diamine vuole? Forse la porta chiusa non è sufficiente perchè lui capisca che non voglio essere disturbato?
Non è sempre stato così, una volta eravamo inseparabili. Tanti anni fa, quando io avevo sei anni e lui cinque, giocavamo sempre nel cortile di casa nostra, finchè uno dei due non si faceva male e allora Kevin, che aveva dodici anni ma era già molto maturo ci aiutava a medicarci. Poi non so per quale strana ragione, Nick è diventato un completo idiota e ormai non parliamo quasi più. Le nostre conversazioni si basano soprattutto su scambi di saluti, oppure richieste come “mi accompagni a scuola?” oppure “mi passi l'acqua?”.
Lo fulmino con lo sguardo, poi metto stop alla canzone e aspetto che sia lui a parlare. Nick si accomoda sulla mia sedia come se niente fosse, e inizia a rovistare tra tutti i foglietti che ci sono sparsi sulla mia scrivania.
“Allora che vuoi?” Esordisco, perchè ho come l'impressione che se non inizio io a parlare lui starà zitto.
Mi guarda, e un po' esitante inizia a parlare. “Volevo solo dirti che Nixie mi piace davvero.”
“E quindi?”
“Quindi ci tenevo a farti sapere che non la sto prendendo in giro, perchè sono sicuro che pensavi fosse così, ma ti assicuro che con lei non sto scherzando. Se volevo scherzare l'avrei già baciata, usata e poi umiliata, come so perfettamente di aver fatto con altre ragazze, ma con lei è diverso. Mi sento diverso quando parlo con lei, mi sento bene, e so che lei è una persona fantastica perciò ci vado piano, perchè voglio davvero costruire qualcosa con lei.”
“Non so perchè ma non mi convinci.” Cosa sta dicendo? Si è preparato un discorso prima di venire da me? Con me però non attacca. “Perchè con Nixie dovrebbe essere diverso? Perchè Nixie dovrebbe essere diversa da Lucy, Emily, Sophie o ogni ragazza che abbia sfiorato il tuo letto?”
“Perchè lei non mi tratta come se fossi capace di tutto, ma è dolce, sincera, un po' insicura e timida, ma sempre divertente, e non le importa cosa pensano gli altri di lei. E' naturale!”
So benissimo com'è la mia migliore amica, ed è per questo che non voglio vederla insieme a Nick. Sto facendo di tutto, davvero l'impossibile, per accettare che lui in qualche modo sembra provarci con lei, ma non può venire da me e pretendere che io creda a due belle paroline, devo vedere i fatti.
“Okay, mettiamo che sia così. Ci credo, e voglio darti una possibilità, ma sappi solo che Nixie è la cosa più bella che mi sia capitata, e non voglio vederla soffrire, soprattutto da te. Prova solo a graffiare il suo cuore, e giuro che ti toglierò il tuo dalla cassa toracica senza pensarci due volte, intesi?”
“Intesi. Ma ti giuro che farò di tutto perchè lei sia felice.”
“Okay, ho capito, ma ora vattene, sono stufo di vedere la tua faccia da completo imbecille proprio davanti a me.”
“Una volta eravamo amici, ti ricordi?”
“Hai detto bene, una volta. Ma tu hai rovinato tutto, come fai sempre, perciò ora eccoci qua. Ciao Nick, chiudi la porta mentre esci, grazie!”
Lui se ne va, e io rimetto la musica a tutto volume.
Quell'essere che purtroppo devo anche chiamare fratello deve sempre farmi innervosire. Come mai tutto d'un tratto vuole cambiare? Come mai vuole a tutti i costi fare la cosa giusta proprio con Nixie? Come mai solo ora mi viene a parlare, dicendomi anche di quando eravamo bambini? Forse ha avuto una visione celestiale e ha capito quanto coglione è diventato, ma per esserne sicuro devo vederlo con i miei occhi, e poi magari potrà riacquistare la mia fiducia.
Mi addormento, e mi risveglio soltanto alle sette quando Nixie inizia a saltare sul mio letto per farmi svegliare, urlando “Sveglia, scemo!”
“Okay, sono sveglio!”
Lei smette di saltare e si sdraia vicino a me. “Ho scelto appuntamento con l'amore, l'ho affittato perchè non avevo voglia di rivedermi Pirati dei Caraibi..”
“E avevi voglia di rivederti quel film? L'avremmo visto un miliardo di volte!”
Lei mi sorride. “Lo so, ma sai quanto mi piaccia questo film e così lo rivedremo anche stasera. E poi hai detto che potevo sceglierlo io, ho il messaggio che ne è la prova!”
“Okay, non ho voglia di discutere con te, sei un caso senza speranza!”
“Fanculo, Jonas, hai ordinato le pizze?” Mi chiede, dopo avermi lanciato una sonora sberla sul braccio, ormai pieno di suoi lividi.
“Ancora no, volevo provare il cinese, che ne dici?”
“Per una volta hai avuto una buona idea, che strano. Da segnare sul calendario!”
“Stronza, io ho sempre idee brillanti. Ora alzati, che dobbiamo andare ad ordinare la cena, e poi non ho voglia che tu mi impuzzonisci il letto con questo tuo odore, cos'è? Eau de Fogne?”
“No, è coco madamoiselle, e so che tu adori il mio profumo!”
E' vero, io adoro il suo profumo, e adoro sentirlo sul mio cuscino.
Finalmente
sono riuscita ad aggiornare. L'altra settimana non ho aggiornato
perchè stavo male, e sinceramente non avevo ispirazione,
perciò se questo capitolo fa schifo è
perchè stavo male, e ho iniziato a scrivere
mercoledì scorso, quindi non prendetevela con me
hahahahahaha. Ok, cosa ne pensate del comportamento di Nick?
Poi ho scritto l'età dei Jonas, e come vedete sono
leggermente diverse dalla realtà, sennò non
andavano bene con il fatto che Joe e Nick si ritrovavano ancora a
scuola insieme. Nixie ha l'età di Nick, comunque. Fatemi
sapere come sempre cosa ne pensate, un bacione Mara :)