CHIEDETEMI CHI SONO

 

Alice Warts era una ragazza normale. Viveva in un piccolo appartamento nella periferia di Londra, aveva un lavoro che amava come designer in un negozietto di bigiotteria e stava da qualche mese con Xander, un ragazzo che lavorava nel suo stesso negozio come commesso.

C’era una sola cosa che divideva Alice dalle persone normali, pur avendo da poco compiuto ventidue anni, ne conservava nella memoria solo quattro; non riusciva a ricordare assolutamente nulla di ciò che le era successo nei primi diciassette anni della sua vita.

Il suo primo ricordo risaliva a quattro anni prima, quando si era svegliata nella stanza di uno squallido albergo a ore poco fuori Londra della sua vita precedente ricordava solo tre cose: il nome Alice, la parola hogwarts e la sua età: diciotto anni appena compiuti.

I primi due li aveva presi come i suoi nome e cognome, anche se Hogwarts le suonava troppo altisonante e così lo aveva cambiato in Warts. 

Negli ultimi anni aveva cercato indizi sul suo passato ma non era riuscita a trovare nessuna informazione e della sua vita passata le rimanevano solo i vestiti che indossava quel giorno, che aveva ripetutamente frugato, senza però trovare niente di utile.

Alice, camminando per le strade di Londra diretta a casa stava pensando di aver avuto proprio una brutta giornata. Poco prima difatti aveva litigato furiosamente con Xander e stava meditando se lasciarlo o meno.

Ad un certo punto si sentì tirare in un vicolo e spintonare contro il freddo muro di pietra. Alzò gli occhi verso il suo aggressore, un uomo alto e grosso con un orribile cicatrice a deturpargli il volto. Lo sconosciuto ghignò dicendo “Bene, bene ragazzina, adesso ci divertiamo un po’!” Dopodichè tirò fuori dalla tasca uno strano bastoncino, lo puntò contro Alice e sussurrò qualcosa. La ragazza cercò di urlare, ma dalla bocca non le uscì alcun suono.

Istintivamente portò una mano sotto la giacca, che guarda caso era quella che indossava il giorno del suo “risveglio” e sentì sotto le dita qualcosa di duro. Infilò la mano in una tasca interna alla quale non aveva mai fatto caso e ne tirò fuori un bastoncino simile a quello dell’uomo. A contatto con il legno la mente le si affollò di immagini: le prime su una donna dai lunghi capelli color del miele ed un uomo dal sorriso un po’folle e pian piano cominciò a ricordare. Quasi senza accorgersene iniziò a formulare una serie di incantesimi non verbali e, liberata la voce, scagliò una serie di fatture in rapidissima successione contro il suo aggressore che, trovandosi con le spalle al muro, assunse un espressione terrorizzata e triplicò gli sforzi per costringerla al silenzio.

Alice stava ricordando i suoi ultimi minuti mentre, con i suoni della battaglia attorno, un ragazzo con il volto coperto di cicatrici le chiedeva di sposarlo, lei acconsentiva e lui diceva folle di gioia che la loro prima bambina avrebbero potuto chiamarla Alice. Ricordò anche l’uomo che le stava davanti: era un ex mangia morte: era lui che, dopo la proposta del ragazzo, aveva fatto esplodere un uro, facendo calare il buio sui ricordi della giovane strega.

Uno scoppio vicino al suo viso a riportò alla realtà, con pochi decisi colpi disarmò l’avversario puntandogli la bacchetta alla gola. L’uomo la guardò e chiese terrorizzato “Ma si può sapere chi diavolo sei?!?” La ragazza con un sorriso a metà tra la felicità e l’amarezza rispose “Oh sì, si può sapere! Io sono un membro dell’esercito di Silente e una delle più care amiche di Harry Potter: te lo ricordi Harry, vero? Quattro anni fa ha sconfitto quel verme del tuo signore!

Tornando a me, io sono Luna Lovegood, e non ti permetterò di rovinarmi di nuovo la vita!” Detto questo, pietrificò l’uomo e corse via.

Decise di rompere definitivamente con Xander, in fondo il grande amore della sua vita era il ragazzo che le aveva chiesto di sposarlo anni prima, Neville.

La prima cosa che voleva fare era trovarlo: chi sa magari a loro storia aveva ancora qualche possibilità!

Mentre l’aria della notte londinese le accarezzava il viso la ragazza pensò “Ormai Alice Wartsè un personaggio del passato. Chiedetemi chi sono, perché potete essere sicuri che Luna non abbandonerà il palcoscenico della sua vita molto presto!”

La porta del paiolo magico le apparve poco lontana: finalmente era tornata a casa.