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Autore: Elettra28    06/02/2012    12 recensioni
Lima 12 anni dopo il diploma dei ragazzi del Glee
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì gli occhi lentamente anche se bruciavano terribilmente, vide un viso conosciuto ma sfuocato, che si avvicinò e le mise una mano sulla spalla
“Santana…. Santana mi senti?”
“C…Carole…” pronunciò, riconoscendo la collega
“si… come ti senti?” le sorrise
“c..cosa è successo?” chiese subito
Vide che Carole prese una sedia e si mise a sedere, tenendole la mano
“prima mi dici come ti senti?”
“bene… un po’ debole ma bene…. Cosa è successo? Il bambino?” si toccò istintivamente il ventre
 
****

“ma come è potuto succedere?” Quinn passeggiava nervosamente davanti ad un Puck ancora terrorizzato
“non lo so Quinn, è arrivata ed era pallida in viso, oltre ad essere anche molto agitata, ha voluto parlare subito con Britt, non ci sono state ragioni, allora sono andato a chiamarla e lei è salita subito, poi, dopo pochi minuti, ho sentito che urlava e chiedeva aiuto” si mise una mano sulla testa disperato, quasi in lacrime
“stai tranquillo, ora stà bene” Quinn si preoccupò nel vederlo così, le mise una mano sulla spalla e lo guardò negli occhi per rassicurarlo
“si ma è… è successo tutto in un attimo e… … guarda Britt…. È sotto shock!” la indicò e Quinn la vide seduta su una sedia dell’ospedale che guardava il vuoto e muoveva nervosamente le gambe, mentre Sam, accanto a lei, le massaggiava la schiena per confortarla.

Decise di avvicinarsi, si mise affianco a lei e le prese la mano che tremava, Sam capì immediatamente che doveva lasciare le sue due amiche da sole e si diresse verso Puck.

Rimasero molti minuti in silenzio a stringersi la mano

“E’ tutta colpa mia Quinn” Brittany iniziò a piangere, non reggendo più la tensione, era stata forte tutto quel tempo, non aveva pianto ed ora, pensando a quello che era successo, non riuscì più a trattenersi.
Quinn, con le lacrime agli occhi, le strinse ancora di più la mano e scosse la testa, trà i singhiozzi
“se non fossi tornata, se non ci fossimo incontrate, lei avrebbe continuato a vivere la sua vita felice e non avrebbe…”
“basta Brittany!!!” la interruppe, facendo girare anche gli altri due ragazzi che erano poco distanti da loro
“basta…. Basta… basta ti prego….” Brittany vide che Quinn era più agitata ed angosciata di lei in quel momento,Quinn  si girò e si mise in ginocchio davanti a lei “per tutto questo tempo, Santana non ha vissuto, nel momento in cui tu te ne sei andata, lei ha semplicemente sopravvissuto, si è accontentata Britt….. ma non ha vissuto e non era pienamente felice”  Quinn le prese la mano e la guardò con gli occhi gonfi di lacrime “Basta Brittany…. Ok? Voi due vi appartenete , vi siete sempre appartenute e non si può fare niente… quindi ora per favore, ti supplico…. Basta!” si abbracciarono e piansero e Brittany, trà le sue braccia, le sussurrò “io la amo…. La amo Quinn” mentre l’altra muoveva la testa annuendo.

 
Sentirono dei passi avanzare verso di loro e, staccandosi, videro Adam a pochi centimetri da loro

“Adam….” Quinn cercò di ricomporsi e si asciugò il viso, mentre notò che Adam era serio ed impassibile
“cosa è successo?” disse come se fosse quasi un robot
“Oh Adam mi dispiace … mi disp….”
“cosa è successo Quinn” la interruppe serio
“Ha perso il bambino..... avete perso il bambino" disse prendendo coraggio, mentre Brittany, agitata, stava in disparte con le braccia incrociate
Adam chiuse forte gli occhi e fece un lungo respiro
“come è successo? Era a casa? Dov’era?” chiese poi
“ecco… era….” Quinn balbettò
“era con me!” Brittany si fece avanti e lo guardò con coraggio negli occhi “eravamo insieme quando è successo”
“tu…. sei Brittany vero?” disse guardandola
“si” annuì

Adam fece silenzio per qualche secondo, scrutando la ragazza davanti a lui, Brittany notò che strinse i pugni fortissimo, quasi a far diventare bianche le nocche

Distolse di colpo lo sguardo, per girarsi verso il corridoio, dove stava arrivando Carole

“come stà?” chiese subito Quinn
“si è svegliata, ma è molto provata dalla notizia, dovrete starle molto vicino, purtroppo non è semplice per una donna affrontare queste cose” guardò Adam in quell’istante, che abbassò lo sguardo
“possiamo vederla?” chiese Brittany
“si certo, magari è meglio se entrate uno alla volta” disse
lasciarono entrare prima Adam
 
 
Santana lo vide e si accorse che non era la persona che avrebbe voluto vedere per prima, sospirò, mentre notò in lui uno sguardo serio.
“come stai?” le chiese, sedendosi affianco al suo letto
“non lo so…. Ti giuro non lo so Adam….” Disse con le lacrime che scendevano
Adam le prese la mano e disse
“San…. perché non mi hai ascoltato? Tutto questo non sarebbe successo” disse con gli occhi umidi
“Adam io…. Non voglio parlarne ora…. “pronunciò, aveva bisogno di vedere solo una persona in quel momento, decise che girarsi dall’altra parte e stare in silenzio, era l’unica cosa  da fare
Adam aspettò alcuni minuti i silenzio che Santana si girasse di nuovo, ma non avvenne, così disse
“io…. È meglio che vada… faccio entrare Quinn”si avvicinò e le diede un bacio in fronte
Santana sospirò, mentre sentì, per l’ennesima volta, quelle labbra sulla sua pelle


Quinn si avvicinò lentamente e cercò di trattenere le lacrime nel vedere la sua amica in quelle condizioni, Santana era fragile, era disarmata in quel momento ed il suo viso, così preoccupato, lo dimostrava, cercò di sorriderle
“heeeey” le disse e si mise su quella stessa sedia, dove era seduto poco prima Adam
“Quinn…” la mora cercò la sua mano che trovò subito pronta a stringerla
“se non combini casini non sei contenta Lopez” cercò di ironizzare, accarezzandole il dorso della mano col pollice
“io… io non volevo…. Volevo questo bambino ti giuro Quinn” iniziò a piangere
“sssshhhhh non è il momento di parlarne ora…. Ok?” le accarezzò la fronte delicatamente
“Senti… prima che ci sbattano fuori tutti, ci sono Puck e Sam qui fuori che ti salutano, non entrano oggi perché sei abbastanza distrutta e poi c’è un’altra persona che non vede l’ora di entrare e so che, anche tu, non vedi l’ora di vederla” le sorrise, vedendo che s’illuminò un pochino di più
“è lì fuori?” chiese, stringendole più forte la mano
Quinn annuì e, dandole un bacio in fronte, disse “ci sentiamo domani, vuoi che chiami tuo padre?” le chiese
“si grazie, e ringrazia anche Puck e Sam” disse
“ok, faccio entrare Britt allora” le sorrise  per poi allontanarsi
“Quinn?” la chiamò improvvisamente, la bionda si girò “ti voglio bene” le disse commossa. Quinn annuì e con gli occhi lucidi rispose “anche io San”

 
Brittany si avvicinò timidamente e lentamente, era ancora spaventata per quello che era successo poche ora prima. Santana la vide e non riuscì a trattenere le lacrime. Brittany aumentò il passo e si mise in ginocchio affianco a lei

“non piangere San” le disse, accarezzandole il volto. La bionda notò che era stanca e terrorizzata
“ho perso il bambino Britt” disse trà le lacrime, mentre la bionda annuì “io… io non volevo… ti giuro non volevo, volevo tenerlo, non so come avrei fatto…. Ma…”
“sssshhhh San… possiamo parlarne in un altro momento?” la continuò ad accarezzare e le mise l’indice trà le labbra, per zittirla
Si guardarono per pochi istanti e Santana chiese
“non lasciarmi Brittany, ti prego”
“sono qui, non vado da nessuna parte” continuò ad accarezzarle i capelli, mentre, con l’altra mano, stringeva la sua
“ti…ti và di baciarmi Britt?” le chiese timidamente. La bionda sorrise e le diede un lieve bacio trà le labbra, era talmente delicato, che Santana provo la sensazione di mangiare una nuvola, quel bacio la fece sorridere per la prima volta, dopo quelle ore.
“ce la faremo vedrai” le disse poi la bionda.

Sentì una presenza dietro di lei e si girò, Santana sollevò lo sguardo e vide che, poco più indietro di Brittany, c’era Adam.
“Adam” esclamò spaventata
“io… io stò andando a casa, la dottoressa dice che puoi uscire già da domani, ti tengono qui solo per precauzione…. Quindi… domani tornerò a prenderti” disse con lo sguardo impassibile
“ok…” rispose solamente la mora
Brittany non disse niente ed aveva tenuto costantemente lo sguardo basso, senza guardarlo
“bene…. Allora buonanotte” rivolse uno sguardo veloce a Santana e si allontanò
 

Appena Adam uscì dalla stanza le due si guardarono senza dirsi niente, quello sguardo parlava più di mille parole.
“Sei stanchissima…. Hai sonno San?” le chiese la bionda, continuando a darle delle carezze per tutto il viso
Santana annuì e chiese
“stai con me fino a quando non mi addormento?”
“certo” le sorrise, Santana le fece spazio e Brittany si sdraiò affianco a lei, il suo petto le faceva da cuscino.
La mora sollevò il viso e cercò le sue labbra, l’altra si abbassò e la baciò, con un bacio più sicuro e profondo
“andrà tutto bene vero Britt?” le chiese poi staccandosi
“Andrà tutto bene, te lo prometto San”

 
Dopo quelle parole Brittany notò che Santana si rilassò e passarono pochi minuti ,perché si addormentasse profondamente. Le diede un delicato bacio sul capo e si alzò dal letto per andare via. Rimase a guardarla per un po’ mentre dormiva, non sapeva come sarebbe andata, ma le aveva promesso che sarebbe andato tutto bene, di certo non avrebbe più rinunciato a lei, non voleva più vivere una vita senza Santana.


Si diresse verso la macchina per tornare a casa e cercare di dormire qualche ora, anche se era ancora abbastanza agitata da quello che era successo, non sapeva cosa avrebbe dovuto fare la mattina dopo, l’unica cosa certa, era che l’avrebbe vista ed, insieme, avrebbero capito cosa fare. Si girò improvvisamente sentendo una presenza silenziosa dietro di lei

“Oddio mi hai spaventato!” disse, mettendosi una mano sul petto
Adam la guardava in silenzio, senza dire niente, Brittany aveva capito fin dal primo momento in cui aveva incrociato il suo sguardo, quella sera, che Adam aveva capito tutto.
“hai bisogno di qualcosa?” chiese, con un po’ di paura per una sua reazione
“ci amavamo…. Lei mi amava” disse, guardandola come se non avesse sentito la sua domanda
“oh… “ No pensava prendesse subito l’argomento così di petto e rimase spiazzata, non riuscendo a dire niente
“eravamo felici assieme…. Poi di punto in bianco l’ho sentita lontana ed ho sentito che non mi amava più… perché? “ chiese
Brittany rimase in silenzio, non sapendo dare una risposta  a quella domanda
“ha fatto di tutto per perdere il nostro bambino, non lo voleva perché voleva stare con te” disse, assumendo un’espressione di disprezzo e delusione
“no… non è vero, lo voleva, Santana voleva quel bambino” rispose finalmente
“si, ma non voleva più me!” Brittany notò gli occhi lucidi di Adam
“Adam… io…. Mi dispiace…” riuscì solo a dire
“fà tutto immensamente schifo…. Ho fatto di tutto per renderla felice… pensavo…. Pensavo che questo bambino potesse aiutarci a ritrovarci….” Passeggiò nervosamente davanti a lei.

Brittany non capiva perché, quell’uomo praticamente sconosciuto, si stesse sfogando con lei, che, in fin dei conti, era la causa dei suoi mali.
Le fece una pena indescrivibile perché in quel momento le sembrò un uomo solo, senza nessuno su cui aggrapparsi, le ricordò un po’ la sua situazione di qualche anno prima. Decise di ascoltarlo in silenzio, e sentire quello sfogo così surreale ma, allo stesso tempo, così umano.

****

Era arrivata a casa sua dopo un viaggio silenzioso, in macchina con Adam, a parte un lieve saluto e dei gelidi sorrisi,con le domande di convenienza, non si erano detti niente. Lo conosceva troppo bene, per non accorgersi che stava male. Aprì la porta e, vicino all’ingresso, vide le valigie di Adam, pensò si stesse preparando a ripartire per NY e l’idea le diede sollievo in quel momento, perché non aveva nessuna voglia di affrontare Adam e dare tutte le risposte ai suoi perché, ma poi notò che le valigie erano più del normale per le sue solite trasferte e c’erano varie scatole imballate. Si girò a guardarlo e disse
“cosa significa?”
“vado via Santana” disse in modo freddo, senza guardarla negli occhi
La mora non ebbe il coraggio di dire niente, non sapeva come si sentiva…. Non riusciva a capire cosa provava in quel momento, vedendo Adam così e realizzando che si stavano lasciando
“è la cosa migliore…. Per tutti e due …. Credo” continuò
“Adam io….”
“và bene…. Non è andata… ci siamo amati… o per lo meno io ti ho amato tanto e credo che ti amerò per sempre” disse, mentre lei si avvicinava sempre più
“anche io ti ho amato Adam…. Ma….”
“ma è arrivata Brittany…. Lo so… l’ho capito San, ho capito cosa siete…. Mi è bastato stare nella stessa stanza con voi per qualche minuto” sorrise amaramente

Santana notò tutto il dolore in quelle parole appena pronunciate, ma era inevitabile e forse era anche meglio così, come aveva appena detto lui.

“mi dispiace Adam….. credimi mi dispiace da morire!” disse sinceramente avvicinandosi a lui
“ci credo San… e forse è un segno che questo bambino non sia nato…” disse abbassando la testa e facendo scorrere qualche lacrima “perché sarebbe stato tutto più difficile così”

Santana si sentì il cuore a pezzi, gli voleva davvero bene ed il fatto che, nonostante la sofferenza, le stesse dicendo quelle parole, la spiazzò. Sentì forte l’impulso di abbracciarlo e lo fece, avvicinandosi lentamente a lui, come se dovesse chiedergli il permesso
Si abbracciarono a lungo ed Adam la strinse serrando gli occhi, perché sapeva che quello era l’ultimo contatto fisico che, oramai la sua ex moglie, poteva concedergli.
 
**********

Guardava quella casa deserta e priva delle cose di Adam che era andato via ormai da un’ora,aveva telefonato al padre e gli aveva raccontato tutto, come al solito Ernesto era stato comprensivo, anche se Santana, sentiva che era molto preoccupato. Si sentiva ancora molto stanca e quella sensazione di sentire ancora qualcosa dentro di lei, non l’aveva lasciata mai per tutta la mattinata. Provava un senso di colpa grandissimo, perché forse davvero poteva fare qualcosa in più, per evitare tutto quello, ripassava a memoria tutti gli errori fatti negli ultimi due mesi e non poteva fare a meno di arrivare alla conclusione di quanto fosse idiota.

L’unica cosa di cui non si era pentita, era quella di non aver permesso a Brittany di andare via un’altra volta, di allontanarsi da lei, perché, in quel momento, era l’unica cosa che le faceva continuare a desiderare di vivere, per poter vedere i suoi occhi e baciare le sue labbra. Sentì il cellulare squillare e sorrise vedendo chi era
“Britt” disse rispondendo
“ciao San, ho finito adesso il mio turno e ti ho potuto chiamare solo ora”
“non preoccuparti” rispose, mentre il cuore le batteva a mille al solo sentire la sua voce
“come stai?” le chiese preoccupata
“è andato via Britt…. Adam se né andato” disse con la voce commossa
“lo so…. Ieri mi ha aspettato fuori dall’ospedale perché mi voleva parlare” disse
“che cosa?” si agitò
“tranquilla…. Non è successo niente, è una brava persona, mi ha chiesto per favore se potevo prendermi cura di te”

Santana fece silenzio e, quelle parole, la spiazzarono, non era da lui abbassarsi così alla sconfitta, Adam era una persona orgogliosa quanto lei, se non di più, e non pensava avrebbe fatto una cosa del genere. Evidentemente, doveva davvero amarla tanto, se era arrivato a quel punto. Provò un senso di gratitudine per il solo pensiero di averlo incontrato e di aver passato un periodo della sua vita con lui, che era riuscito a farle vivere dei momenti teneri e felici.
“San?.... San sei ancora li? Tutto bene?”chiese Brittany
“si… si scusa”
“pensavo di passare da te se ti và” Brittany non vedeva l’ora di vederla
“certo che mi và… ti aspetto Britt” disse
 

Dopo nemmeno un’ora, Brittany era a casa di Santana, che suonava il campanello, appena la mora aprì la porta si abbracciarono fortissimo e la bionda si staccò per darle un bacio appassionato, dal quale si staccarono solo per poter respirare.
“ciao” le disse Santana sorridendole
“ciao a te” rispose, stringendola e scrutando il suo viso bellissimo
“devi fare le valigie” disse poi
Santana la guardò perplessa, mentre l’altra annuì divertita
“devi fare le valigie… avanti che aspetti?” continuò Brittany divertita
“ma… perché?” chiese
“ti porto via per qualche giorno, non ti fa bene stare in questa casa e poi ce ne staremo un po’ da sole io e te”
“ma… dove andiamo? “ chiese ancora incredula la mora
“Hey…. “ Brittany si avvicinò di nuovo a lei e la baciò delicatamente “ti fidi di me?” le disse poi
Dopo quel bacio, Santana pensò che poteva finire anche all’inferno con lei, che non gliene sarebbe fregato niente, quindi annuì e si precipitò a fare le valigie aiutata da Brittany.
 

Erano in viaggio in macchina ormai da un’ora e Santana, ogni tanto, cercava di fare delle domande, ma per ogni domanda, riceveva in risposta un bacio da Brittany, che si sporgeva pericolosamente verso di lei mentre guidava. Pensò allora di continuare a fare domande a raffica, in modo da avere più baci possibili, ma poi si domandò se, facendo così, rischiavano la vita, perché Brittany non esitava a sporgersi sempre di più verso di lei, mentre guidava. Così le venne un’idea geniale

“Britt ti puoi fermare un secondo?”
“cosa? perché stai male?”
“no no… ma fermati per favore” disse sorridendo
Brittany si fermò al primo spiazzo che incontrarono per strada e si girò a guardare perplessa la ragazza
“allora…. dove stiamo andando?” sorrise
La bionda s’illuminò e, con sguardo malizioso, si levò la cintura e si porto dal lato di Santana, sedendosi sopra di lei, la guardò e la baciò
“il gioco vale sempre” le disse poi, staccandosi dalle sue labbra e facendola sorridere
“potrei farti domande all’infinito”
“ed io potrei baciarti all’infinito” rispose
“dovremo stare ferme per un bel po’ qui” continuò Santana divertita
“potrei stare qui anche tutta la vita, se ci sei tu sotto di me…. Ti ricordo che non ho problemi logistici io” risero tutte e due e Santana riprese le sue labbra avidamente.
Dopo qualche minuto passato a baciarsi Santana disse
“mmmmm ho fame, quindi è meglio se andiamo”
“ok… hai altre domande da fare?” le fece l’occhiolino
“no.. per ora basta così”

 
Arrivarono finalmente a destinazione, avevano viaggiato fino a Cleveland verso il mare e Santana riconobbe quella casa
“ma è la casa al mare di Puck!” esclamò, mentre Brittany rispose con un sorriso
“esatto…. Oltre a concedermi qualche giorno di ferie, mi ha dato anche le chiavi di questa meraviglia”


La casa di Puck era a pochi metri dalla spiaggia e, dalle verande, si poteva vedere benissimo il mare, anche se era inverno, era pur sempre uno spettacolo bellissimo

Le due abbandonarono subito le valigie appena entrate e si precipitarono verso la terrazza che dava sul mare, c’era un po’ di freddo, ma ne valeva la pena, perché lo spettacolo era stupendo, il mare era calmo e filtravano dei raggi di sole dalle nuvole, che lo rendeva di un colore argentato.  Santana strinse forte le braccia al petto per scaldarsi, Brittany se ne accorse e subito l’avvolse col suo corpo stingendole la vita
“vuoi che entriamo dentro?” le sussurrò all’orecchio
“no… aspetta, è bellissimo qui” pronunciò, appoggiando la testa sul viso di Brittany e stringendo le braccia che l’avvolgevano
“è bellissimo stare qui con te amore” le disse la bionda
Santana sussultò improvvisamente e disse
“aspetta….. come mi hai chiamato?” chiese
Brittany sorrise e disse “amore”
Santana si girò e Brittany vide il suo viso felice, forse non l’aveva mai visto così felice, da quando si erano ritrovate
“chiamami ancora così”le mise due dita sulle labbra come a voler realizzare che erano state proprio quelle labbra a pronunciare quella parola bellissima
“amore… amore amore amore” disse Brittany trà le dita delicate di Santana che, commossa, aveva gli occhi lucidi
“posso cambiare il tuo nome se vuoi e, da ora in poi, non sarai più Santana, ma sarai amore…. Sarai amore mio” pronunciò dolcemente Brittany

Santana non riuscì quasi a respirare, dopo quelle parole dolcissime e decise di trovare ossigeno trà quelle labbra, che avevano appena pronunciato quelle frasi che le avevano fatto sussultare il cuore.

Si baciarono appassionatamente mentre, con foga, si trascinarono sul letto, che era dentro la stanza che dava sulla terrazza. Si amarono per tutta la notte, Santana non poteva credere che, dopo un dolore così grande, si potesse avere una felicità così immediata, ma il solo sentire Brittany con lei pienamente, sentire che era solo sua, ogni centimetro del suo corpo, ricominciava a respirare, riprendeva vita.


****

“pensi che sia stata colpa mia? Pensi che abbia ucciso io mio figlio?” erano sedute sul letto e Brittany la stringeva trà le sue braccia, erano nude con solo una coperta che le avvolgeva, si erano messe verso la grande vetrata ad osservare il mare che brillava con le prime luci dell’alba
“sei sicura che ne vuoi parlare?” le sussurrò con le labbra sul suo collo, prima di baciarlo
Santana inclinò ancora di più la testa, verso le labbra di Brittany, beandosi di quel tocco
“si…. Voglio sapere che ne pensi”
“ok…. Girati e guardami” le disse sicura
Santana si girò verso di lei e Brittany l’avvicinò il più possibile al suo corpo, avvolgendola con la coperta

“penso che sia stata madre natura, succede a migliaia di donne, soprattutto durante la prima gravidanza” disse, accarezzandole il volto e vedendo che Santana la ascoltava, come una bambina che ascolta le fiabe dalla mamma “e penso soprattutto che, questa volta, il destino ci abbia voluto dare una mano, ci abbia dato un’altra possibilità amore” Santana le sorrise, sentendo di nuovo quella parola che la faceva sussultare
“penso che ora noi dovremo prendere questa possibilità e non sprecarla e dovremo sfruttarla al massimo, perciò io voglio recuperare tutti i baci che in questi anni non ti ho dato” le sorrise e le diede un lieve bacio facendola ridere “voglio recuperare tutte le volte che non abbiamo fatto l’amore, tutti i Natali, tutti i compleanni, tutti i tuoi traguardi nello studio, i tuoi progressi nel lavoro, tutti i tuoi dolori, tutte le tue gioie, le voglio sentire dentro di me, voglio che, ad ogni tuo respiro, io riesca a capire a cosa corrisponde il tuo pensiero, perché saremo talmente una cosa sola, che non avremo nemmeno più bisogno di parlarci, perché basterà amarci”

Santana notò che aveva gli occhi lucidi, inclinò la testa e le diede una delicata carezza sul viso

“ti amo Brittany, se ci fosse una misura dell’amore che provo per te, non la saprei quantificare, perché è senza misura” le disse Santana, per poi baciarla di nuovo e continuare “prenditi cura di me…. Vuoi?” la bionda annuì ormai con le lacrime che scendevano “ed io mi prenderò cura di te” le disse ancora
“perdonami San per non essere tornata da te, perdonami per aver fatto passare tutti questi anni senza di noi” Santana scosse la testa e le sollevò il viso, che la bionda aveva abbassato
“non importa, lasciamoci dietro tutto ok? Lasciamo andare via tutto amore… cominciamo da ora, adesso, qui….. noi!” le disse
Brittany sorrise e, prendendo un profondo, respiro disse
“Ti amo Santana, non credo di aver amato mai nessuno così”

Santana spalancò gli occhi ed iniziò a piangere anche lei, non aveva ancora sentito dire quelle parole da Brittany e, sentirle, le aveva provocato una sensazione indescrivibile, le sembrava di volare, si sentiva leggera ed invincibile, sentiva che niente e nessuno poteva farle del male, perché l’amore di Brittany non l’avrebbe lasciata cadere.
 
 
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Non vi stò a descrivere la fatica infinita e la sofferenza che mi è costato questo capitolo.

Voglio solo dire che è bello quando sei in una situazione di profonda crisi, avere delle persone che, con una pazienza infinita, ti danno una valida mano e trovano la lucidità che in quel momento tu hai perso.
Ci vediamo al prossimo capitolo!
Grazie a chi ha letto, messo nei preferiti seguiti ed ha soprattutto recensito gli scorsi capitoli.
E.
  
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