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Autore: _BlueLady_    07/02/2012    7 recensioni
"L'Amore genera odio, l'Odio genera amore"
Questa è una legge alla quale Heather e Alejandro non possono sottrarsi.
(Raccolta di one-shots dedicate alla coppia AxH.)
Attenzione: il rating potrebbe variare con l'aggiunta dei capitoli.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather | Coppie: Alejandro/Heather
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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 Shopping Dependance

 
- …Che ne pensi di questo, Alejandro?-
Era diventata quella, ormai, la frase ricorrente della giornata, la sua parola d’ordine.
Costretto a forza da Heather ad accompagnarla nel suo shopping sfrenato, Alejandro se ne stava boriosamente seduto su un divanetto vicino ai camerini delle signore, sospirando ogni volta che la fidanzata compariva davanti a lui con indosso un nuovo abito da mostrargli.
Con triste rassegnazione le buttava una veloce occhiata, giusto per farla contenta, per poi sbuffare e tornare ad annoiarsi, guardandosi intorno.
Ti sta benissimo, chica, come tutti quelli che ti sei provata finora, e come tutti quelli che ti proverai - avrebbe voluto dirle ormai al limite dell’esasperazione, ma un’inspiegabile consapevolezza dentro di lui lo pregava ogni volta di lasciar perdere e tenersi per sé certi pensieri.
- Carino - era quello che le diceva in realtà.
A quel punto Heather, non soddisfatta neanche di quell’ultimo abito, tornava dentro al camerino per provarne ancora uno, il cinquantesimo quel giorno, per essere precisi.
Nel frattempo Alejandro tornava a domandarsi quando mai sarebbe giunta la fine di quel terribile supplizio, e cercava di scovare le mille ragioni per cui Heather avesse voluto punirlo a quel modo. E si che era da circa una settimana che si comportava da bravo fidanzato, senza farla innervosire più di tanto…
Non riusciva davvero a capire cosa mai ci trovassero le donne di tanto esilarante nel fare shopping: poche erano quelle che ancora non erano affette da quella grave sindrome capace di ammazzare di noia mariti e fidanzati.
Heather, poi, avrebbe letteralmente ucciso per un vestito.
L’aveva vista, poco fa, mentre si accaniva contro una vecchia signora solamente perché aveva osato sfiorare l’abito che aveva adocchiato lei.
- Come pretende che possa starle bene una roba così attillata? Ma si è vista allo specchio?!- le aveva urlato, lo sguardo omicida che le lanciava occhiate taglienti e velenose. - Parla per te, ragazzina! Impara a stare al tuo posto e a rispettare chi è più maturo di te!- aveva risposto la vecchia, inviperita da tanta impertinenza.
Più che matura, oserei definirla marcia!-
A quel punto, entrambe avevano cominciato a strattonare il pezzo di stoffa da una parte e dall’altra nel disperato tentativo di appropriarsene, con scarsi risultati.
La donna non aveva intenzione di mollare la presa, ed Heather non era da meno.
- Ti faccio diventare marcia io a suon di schiaffoni, razza di stuzzicadenti ambulante!- aveva replicato la vecchia con fare ostinato, squadrandola con fare superiore e prepotente.
… Non l’avesse mai detto!
- Stuzzicadenti ambulante?!- aveva squittito Heather, dopo qualche secondo passato a lottare inutilmente.
Quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare un vaso già troppo pieno.
Alejandro aveva visto benissimo il volto divenirle paonazzo, e gli occhi iniettarsi di sangue.
Era stato allora che si era deciso ad intervenire, temendo più per l’incolumità della donna che per quella del vestito, ridotto ormai a vestire una taglia in più tanto era stato sformato.
Non c’era alcun dubbio: quando si trattava di shopping le donne erano capaci di trasformarsi in vere e proprie macchine da guerra, e lui, da brav’uomo qual era, era costretto a fare da ambasciatore di pace.
Era proprio per colpa di quello stesso vestito che ora si trovava lì, nel più grande negozio di capi firmati di Toronto, dove anche un paio di pantofole non costava meno di duemila dollari.
Proprio per questo non capiva lo strano comportamento di Heather: perché lo aveva trascinato lì dentro, se era perfettamente consapevole di non potersi permettere di comprare nemmeno il cartellino del prezzo?
Bah, le donne, chi le capisce è bravo. E lui era uno dei pochi che ci riusciva!
Con Heather, però, la sua esperienza in materia si dimostrava ogni volta inutile.
- Alejandro, mi stai ascoltando?-
La voce pacata e minacciosa di Heather lo riscosse improvvisamente dai suoi pensieri.
- Certo, querida, sono tutt’orecchi – le rispose, stampandosi in faccia un finto sorriso – Sei incantevole come sempre – le disse infine, senza osservarla più di tanto neanche quella volta.
- Come fai a dirlo se nemmeno ti sei voltato a guardarmi? – gli chiese lei, leggermente irritata.
Alejandro sospirò esausto:- Heather, amor…- disse, con tono sofferente -… siamo qui da due ore e mezza, ormai, e ti sei provata quasi tutto il negozio. Cosa c’è ancora che dovrei vedere?-
A quelle parole l’espressione inacidita che era riuscita a reprimere a fatica fino a quel momento le spaziò prepotente in volto.
- Mi stai dicendo che passare del tempo con me ti annoia?-
L’ispanico avvertì l’alterarsi della sua voce, ora più simile a un ringhio sommesso.
- No, princesa, che hai capito?- si affrettò subito a rimediare – Ogni minuto passato con te è un dono prezioso del cielo che serbo gelosamente nel mio corazòn…-
- Evita certe ruffianate, Alejandro, ho capito benissimo dove vuoi arrivare. D’accordo: se la metti così, mi cambio e ce ne andiamo. Non usciremo più di casa per il resto dei nostri giorni, e passeremo i migliori anni della nostra vita a giocare a carte come due vecchi noiosi e rincoglioniti.-
Alejandro la vide tornare offesa nel camerino, senza dargli la possibilità di ribattere.
Si vide costretto a fermarla, prima che fosse troppo tardi.
- Oh, andiamo Heather, non fare così!- le disse, afferrandole un polso e costringendola a voltarsi verso di lui prima che potesse entrarvi.
Aveva intenzione di addolcirla con qualche apprezzamento, una battutina maliziosa e un’occhiata saccente, ma quando la vide fissarlo con quel suo sguardo magnetico e penetrante semplicemente ammutolì, dimentico di ciò che aveva pianificato di fare.
La fissò attentamente per qualche istante, contemplandola in silenzio
Quella era la prima volta in cui si era messo veramente ad osservarla, quel giorno, e ciò che vide semplicemente lo spiazzò.
Heather lo fissava accigliata, con la sua solita espressione imbronciata in volto: gli occhi lo guardavano severi, e la bocca era inarcata all’ingiù.
Niente di nuovo: fin da quando l’aveva conosciuta gli aveva riservato quello sguardo colmo di disprezzo e rammarico.
Eppure, in quel momento, gli sembrava diversa.
Per quanto gli fosse sempre piaciuta la sua rude espressione, non l’aveva mai trovata così bella come in quell’istante.
Maravillosa.
…Forse era per merito del vestito che indossava: uno splendido abito bordeaux che le scendeva sinuosamente lungo i fianchi, evidenziando le sue forme perfette. Le spalle erano coperte da due sottili strati di stoffa che si andavano ad unire in un’elegante scollatura, lasciandole scoperta parte del decolleté.
Quanti desideri inespressi, quante fantasie gli lasciava immaginare quella scollatura!
La gonna cadeva leggera lungo le cosce, aprendosi a destra in uno spacco provocante e accattivante che lasciava intravedere le sue gambe snelle e perfette.
Se solo avesse potuto godere di quella simile perfezione in quell'istante!
Heather era semplicemente incantevole,la cosa più bella che avesse mai visto.
Alejandro ne era completamente affascinato.
Continuava ad osservarla ad occhi spalancati, boccheggiando di tanto in tanto come un pesce fuor d’acqua, incapace di qualsiasi reazione.
Non lo avrebbe mai ammesso davanti a lei, ma quel vestito la rendeva terribilmente sexy.
Più attraente di quanto non fosse mai stata fino ad alloraEd Heather era decisamente attraente.
Deglutendo a fatica il bolo di saliva che gli si era bloccato in gola, incapace di toglierle gli occhi di dosso, non poté fare a meno di pensare che, Madre de Dios, era indubbiamente un uomo fortunato, nel poter godere di tanta meraviglia.
E la cosa che più lo eccitava era che, diamine, quella meraviglia era tutta sua!
- Heather - riuscì a dirle dopo diversi minuti passati a contemplarla – Compra questo vestito.-
La ragazza, che fino ad allora non aveva cessato di squadrarlo, scattò.
- Cosa?! Vuoi scherzare?! Costa cinquemila dollari!-
Alejandro, senza toglierle gli occhi di dosso, scosse piano la testa.
- Non mi interessa il prezzo: compralo e basta.-
Nel sentirsi rivolgere parole tanto avventate, Heather si accigliò.
- Innanzitutto voglio mettere in chiaro una cosa – gli disse, prendendolo per il colletto della camicia – Io non prendo ordini da te, chiaro?! Secondo: perché vuoi a tutti i costi che compri questo vestito? Non ho cinquemila dollari da spendere!- (*)
Lui continuò a fissarla ad occhi sbarrati, come ipnotizzato.
- Non c’è problema: te lo pago io- disse.
TU?!- esclamò lei di rimando, scoppiando in una fragorosa risata – Davvero saresti disposto a comprarlo?-
 Alejandro annuì, famelico.
- Non se ne parla!- riprese lei risoluta – So dove vuoi arrivare! Vuoi che lo compri per poi potermi rinfacciare la scusa di poter spendere altrettanti soldi per le tue insulse stupidaggini. Non sono nata ieri, per chi mi hai presa?-
- Heather, amor,…- ribadì lui, guardandola finalmente negli occhi -… ti assicuro che non è assolutamente come pensi tu. Non ho doppi fini, fidati. Solo: compra il vestito, ti supplico –
Il fatto che fosse arrivato perfino a supplicarla, pur di convincerla, sembro addolcirla un poco.
- Perché ti dai tanta pena per un vestito? Non sei certo il tipo che fa carinerie per il semplice gusto di farlo…-
Madre de Dios, perché doveva mostrarsi così ostinata in ogni situazione?
Adesso era costretto ad inventarsi un diversivo…
- … Tra due mesi è il tuo compleanno, giusto?- buttò lì a un tratto.
Heather lo osservò, scettica: - Si…-
Sogghignò appena.
- Bene. Consideralo come un regalo anticipato. Un piccolo privilegio che la mia bontà ha voluto concederti -
Non gli sembrò ancora del tutto convinta.
- Non mi inganni, Burromuerto – gli disse – Comprandomi una cosa così costosa, pretenderai di certo che io ti ricambi facendoti un regalo altrettanto dispendioso per il tuo compleanno…- asserì, astuta.
Alejandro tornò a fissarla supplicante, incapace di trattenersi oltre.
L’unica cosa che ti chiedo per il mio compleanno, è di presentarti con indosso quel vestito.- disse solo, affondando le sue iridi in quelle di lei, sempre più famelico.
Heather lo osservò sospettosa per qualche altro istante.
- D’accordo – disse infine – mi hai convinto. Ma devi promettermi che non avrai ripensamenti in futuro -
Alejandro scosse la testa convinto, come a volerle assicurare la sua parola d’onore.
…E come avrebbe mai potuto avere dei ripensamenti?
Heather si diresse nel camerino pronta a rivestirsi, non senza avergli prima lanciato un’ultima occhiata intimidatoria.
Un ghigno soddisfatto apparve sul volto dell’ispanico.
Già pregustava il piacevole momento in cui glielo avrebbe sfilato di dosso, quell’abito…
Sorridendo tra sé e sé, senza cancellare quell’aria di trionfo che aveva stampata in volto, non poté fare a meno di pensare che, più che a Heather, il regalo lo stava facendo a sé stesso.
Non poteva certo immaginare che, dall’altra parte della tenda che li separava, anche Heather stava ghignando vittoriosa.
Si era concessa qualche altro minuto per rimirare allo specchio l’abito che aveva visto assieme al fratello, una settimana fa, e che aveva desiderato di possedere con tutta sé stessa: fin dall’inizio non aveva avuto dubbi sul fatto che Alejandro glielo avrebbe comprato.
… Del resto, se quando l’aveva indossato la prima volta aveva riscontrato un certo successo (ed era con suo fratello!), con Alejandro il risultato non avrebbe potuto che affinarsi. (**)

Angolo Autrice:

(*) 
Qui potreste contestarmi il fatto che Heather non abbia cinquemila dollari da spendere, essendo la vincintrice della terza edizione di TD, ma devo ricordarvi che fne ha fatto il tanto ambito milioncino?
(**) Ok, non sono sicura sul fatto che Heather abbia un fratello maggiore, ma per la fiction era essenziale mettercelo. Il senso  della fiction sarebbe andato tutto perduto, altrimenti! (per chi non avesse capito, vedendola con quel vestito addosso, anche il fratello di Heather è rimasto... di stucco come Alejandro. Dunque, se il vestito ha fatto un certo effetto sul fratello, immaginatevi un pò cosa può fare sul fidanzato...) 

Rieccomi qui, ultimamente sono un pozzo di idee e tendo ad aggiornare con più frequenza del solito.
Non esultate (o disperatevi, dipende dai punti di vista) troppo presto, però: non è detto che questo periodo fruttuoso permanga anche in futuro!
Per ora, però, ne approffitto per stressarvi deliziarvi con le mie shots da quattro soldi.
Allooora, che dire di questa idiozia che ho postato qui sopra?
Provando a concentrarmi sulle classiche cose che farebbe una coppia di fidanzati, la mia attenzione si è concentrata sul "momento shopping".
Tutte le coppie, almeno una volta nella vita, sono andate a fare shopping insieme, e puntualmente è l'uomo che deve patire tale sofferenza.
Ricordiamoci, però, che stiamo parlando di Heather e Alejandro: una coppia decisamente fuori dagli schemi e, soprattutto, calcolatrice, terribilmente calcolatrice.
Anche nello shopping.
Alejandro, col pretesto di fare un regalo di compleanno alla sua fidanzata, decide di comprarle il vestito per soddisfare in realtà le sue perverse fantasie (non biasimatelo, dopotutto è un uomo!). Una macchinazione perfetta degna della sua mente malvagia.
Ma cosa succederebbe se in realtà scoprisse che la vittima della sua stessa macchinazione è lui stesso?
Non è Alejandro ad aver macchinato contro Heather, ma esattamente il contrario! xDD
Insomma, ho voluto creare una "macchinazione nella macchinazione" che soltanto due menti subdole come le loro avrebbero potuto concepire.
La domanda è: chi inganna chi? xD
Spero che la shots sia stata gradita, e che vi abbia divertito come ha divertito me scriverla.
Non penso che i personaggi siano OOC (per una volta!), ma se doveste riscontrare dell'incoerenza con i caratteri originali dei personaggi, fatemelo sapere.
Beh, non mi resta che salutarvi, e sperare di ricevere commenti positivi e critiche costruttive. Sono sempre pronta a migliorare, dove serve ;)
Ah, ho cambiato il rating da verde a giallo: dato che qui i bollenti spiriti di Alejandro cominciano a scaldarsi un pochino, e si comincia a fare certi tipi di riferimenti...
Ci sentiamo alla prossima!
Fatemi sapere che ve ne pare, ci tengo a un vostro parere ;)
Ringrazio tutti coloro che mi seguono: da chi recensisce a chi legge soltanto.

_BlueLady_ 
  
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