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Autore: londra555    07/02/2012    11 recensioni
C’era una volta un regno dove tutte le creature vivevano in pace e tutti erano felici. La regina di quel regno aveva una figlia bellissima, con i capelli color dell’oro e gli occhi del colore del cielo nelle mattine d’estate.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Seconda parte

Brittany si trovava seduta nella grande sala del trono alla sinistra della madre che le sorrideva incoraggiante. Sapeva che sarebbe dovuta essere felice ma non riusciva a togliersi dalla mente l’immagine di Santana che correva via da lei. Sembrava… ferita. Non sapeva cosa pensare, aveva bisogno di fare chiarezza nei suoi sentimenti ma quello non era il luogo né il momento migliore. Lo squillo delle trombe la strappò dai suoi pensieri. Quando la porta si aprì un banditore proclamò:
-Il principe Finnenzio Hudson secondo e la regina madre Caroline terza.
Entrò il ragazzo più alto che la principessa avesse mai visto, le andava incontro, camminando lungo il tappeto rosso, con un sorriso un po’ goffo ma che sembrava simpatico. Quando giunse a un paio di metri di distanza fece un inchino profondo e salutò educatamente. La regina si alzò per abbracciarlo come un figlio prima di presentargli la principessa Brittany. Lui sorrise timidamente e un po’ impacciato. Dopo i convenevoli di rito e dopo che al giovane principe Finn e alla madre fu offerto di ristorarsi dal lungo viaggio, i due ragazzi furono lasciati soli e liberi di passeggiare lungo il castello e le tenute in modo da potersi conoscere meglio. Ovviamente non erano proprio soli, Lord Tubbington, li seguiva, abbastanza vicino da vedere cosa facessero ma abbastanza lontano da non sapere cosa dicessero. Probabilmente i due giovani non si erano accorti nemmeno della sua presenza. Ma, Lord Tubbington si era invece accorto che non era il solo che li seguiva. Ogni tanto, con la coda dell’occhio, catturava un veloce movimento di capelli corvini che sparivano dietro l’angolo. Sorrise, pensando che comunque non era il solo a vegliare sulla principessa. Alla fine quella Santana non era così male… se solo avesse smesso di chiamarlo sacco di pulci. Del resto non era vero! Era stato solo uno sfortunato incidente di qualche anno prima, ma era comunque riuscito a liberarsi degli imbarazzanti parassiti dopo un terribile bagno caldo pieno di sapone.    
Scosse la testa al ricordo mentre continuava nella sua missione. Si accorse che il principe Finn si era fermato ad osservare il bosco indicandolo. Probabilmente proponendo di dirigersi verso l’interno per fare una passeggiata tra la natura. La principessa Brittany scosse immediatamente la testa, non avrebbe mai portato nel suo luogo preferito un ragazzo appena conosciuto, nemmeno se questo era un principe. Inoltre, per quanto, come aveva supposto vedendolo, il ragazzo fosse effettivamente simpatico e gentile, non vedeva l’ora di liberarsi di lui. Nella sua testa c’erano solo un paio d’occhi color ossidiana che la guardavano tristi.
Così la giovane, con la scusa di essere stanca per le tante emozioni della giornata, si fece accompagnare sino al corridoio che portava nelle sue stanze. Salutò gentilmente il principe e lo guardò un attimo mentre questo si allontanava inciampando sui propri piedi. Quando lo vide scomparire corse a perdifiato per la seconda volta quel giorno. Senza accorgersi di due paia d’occhi che l’avevano sorvegliata sino a quel momento, ma che, adesso, vedendola tornare al sicuro, si diressero verso altri luoghi. Raggiunse le sue stanze con il fiatone guardandosi intorno sperando di trovare Santana li ad aspettarla. Naturalmente la stanza era vuota. Allora si cambiò di corsa indossando gli abiti che utilizzava per recarsi nel bosco e al lago e iniziò a cercarla. Provò prima nel castello, nella torre dove andavano a vedere le stelle nelle calde notti d’estate, nel giardino interno dove piantavano le fresie solo perché erano i fiori preferiti di Santana, nella biblioteca dove cercavano libri da leggersi durante le notti insonni. Ma della sua amica non vi era traccia. Allora decise che l’avrebbe cercata nel lago anche se il sole era ormai basso all’orizzonte e Lord Tubbington le diceva sempre che non voleva lasciasse il castello da sola con l’oscurità.
Sgattaiolò attraverso una piccola porticina laterale che usavano i garzoni di cucina per portare i sacchi di farina che arrivavano ogni lunedì dal vicino mercato dentro il magazzino. Come facevano sempre lei e Santana quando non volevano essere viste. Una volta fuori si guardò intorno per assicurarsi che non ci fosse nessuno e si buttò tra gli alberi. Anche con poca luce conosceva quella strada come le sue tasche, perciò raggiungere il salice fu un gioco da ragazzi. Si avvicinò lentamente accarezzando il tronco dell’albero come si accarezzerebbe il volto di un vecchio amico che non si vede da tempo. Ma un sospiro triste sfuggì dalle sue labbra quando si accorse che Santana non era nemmeno li. Portò rapidamente una mano al volto per asciugare una lacrima solitaria che non si era accorta di aver versato. Poi un rumore la fece sobbalzare.
-Mi dispiace averti spaventata mia giovane principessa.
La principessa sorrise quando si accorse che davanti a lei con una lanterna ben stretta nella mano sinistra e l’immancabile bastone che aiutava i suoi passi nella destra, c’era la vecchietta che tante volte le aveva portato doni.
-Oh vecchina, non preoccuparti.
-Cosa ti porta qui, a queste ore e soprattutto senza Santana?
-Stavo cercando proprio lei.
-Cosa c’è che ti rende triste mia piccola bambina?
-Vedi vecchina, oggi è successa una cosa che non mi aspettavo. I miei genitori mi hanno detto che ho un promesso sposo.
-Questa dovrebbe essere una bella notizia.
-Si chiama principe Finn ed è simpatico e goffo. Ma non lo so…
-Non sai cosa?
-Non so se voglio che sia il mio principe. Io sono felice così, con la mia famiglia, i miei amici, Santana…
La vecchietta si sedette a fatica in un tronco vicino e le fece cenno di avvicinarsi.
-Devi solo sapere se sei innamorata o no di questo principe.
-Ma io non lo so cos’è l’amore. Come posso saperlo?
-Lascia che sia il tuo cuore a parlare.
Poi allungò la mano poggiandola sul cuore della principessa. Chiuse gli occhi per alcuni secondi come se stesse ascoltando qualcosa. Alla fine li riaprì allontanando lentamente la mano, con uno strano sorriso disegnato sul volto.
-Bene, sembra che il tuo cuore abbia le cose più chiare che la tua mente.
Si voltò per cercare qualcosa nella piccola sacca di pelle che le pendeva dalla cintura, afferrò una piccola fiaschetta con uno strano liquido cangiante e lo porse alla principessa. Questa allungò esitante la mano e lo prese.
-Cos’è?
-Domani, quando vedrai i tuoi genitori e il tuo principe, bevilo. Ti mostrerà la tua strada.
Brittany la guardò confusa mentre la vecchietta si alzava con un sospiro stanco.
-Adesso vieni con me, è già scesa la notte. Ti riporto al castello.
La principessa la seguì silenziosamente, il sentiero veniva illuminato dalla lanterna. Arrivati al limite del bosco, con la porta del castello a pochi metri, la vecchia si voltò.
-Siamo arrivate.
-Vecchina, vuoi entrare? Posso almeno offrirti qualcosa per la tua gentilezza?
-No! Io non posso entrare nel castello.
La principessa la guardò incuriosita dalla sua reazione così secca. Poi semplicemente le sorrise e si incamminò verso la porta.



Il giorno dopo era previsto un grande banchetto per celebrare il fidanzamento. La principessa si era svegliata alle prime luci dell’alba, dopo aver dormito poco e male, nella speranza di riuscire a trovare Santana per poter finalmente parlare con lei. Ma della giovane non vi era traccia. Emma, alla fine, l’aveva convinta a tornare nelle sue stanze per prepararsi alla festa. Era stata gentile, aveva cercato di farla divertire e di distrarla ma si accorgeva chiaramente che qualcosa non andava. Quegli occhi azzurri erano spenti e preoccupati.
Finalmente, all’ora stabilita, vennero a prenderla le guardie regali guidate da Lord Tubbington che le fece un solenne inchino quando la vide e le fece strada. Ovviamente non c’era nessun pericolo ma la guardia reale doveva accompagnarla in ogni occasione ufficiale. Così, circondata da soldati in alta uniforme, per la prima volta la principessa Brittany si accorse di quando quella situazione fosse reale e non solo uno strano sogno. Entrò nella grande sala dei banchetti, addobbata a festa e con lunghi tavoli in legno già imbanditi. Come voleva il protocollo la promessa sposa fu l’ultima ad arrivare, tra squilli festosi di trombe e rulli di tamburi. Brittany volse lo sguardo verso il tavolo principale e vide le persone che erano sedute li. Il sorriso allegro della regina e del re le diedero un po’ di fiducia, lei sapeva che non avrebbero fatto niente che potesse ferirla. Sapeva che, se avevano scelto il principe Finn, l’avevano fatto solo perché pensavano che lui avrebbe potuto renderla felice. Con questi pensieri si voltò verso il suo promesso sposo. Lui la guardava con quel suo tipico sorriso e la principessa gli sorrise a sua volta prendendo posto al suo fianco.
Il banchetto passava veloce. Tutti erano allegri e gioiosi. La principessa guardava con la coda dell’occhio il principe Finn, scrutandolo e studiandolo. Non si poteva dire che fosse brutto anzi, magari era un po’ troppo alto ma era decisamente attraente. Solo che non era la persona più bella che lei avesse mai visto. No, quella poteva essere solo la sua amica Santana, non c’era nessuno che potesse essere comparato alla sua bellezza. Il principe aveva anche un sorriso piacevole, un po’ goffo certo, ma decisamente contagioso. Ma non era niente in confronto con il sorriso che spuntava improvviso e impetuoso, come il sole dopo una giornata di pioggia, sul volto della sua amica Santana. Quel sorriso che solo lei poteva far nascere. Il principe Finn aveva degli occhi scuri ma un po’ vacui. Erano belli e allegri ma se lei pensava a un paio d’occhi i primi che le venivano in mente erano quelli della sua amica Santana. Così scuri e profondi e, se avevi la fortuna che lei ti permettesse di guardarli abbastanza a lungo, si poteva vedere il fuoco che bruciava nel profondo.
Santana, non riusciva a non pensare a lei, ma era ovvio. Era la sua migliore amica e non la vedeva dal giorno prima. Era normale. Accarezzò la fiaschetta che la sua amata vecchina le aveva consegnato il giorno prima e sospirò. Cosa voleva dire che le avrebbe indicato il cammino? Non lo sapeva. Quello che sapeva era che non poteva pensare di passare la sua vita al lato del principe Finn. Prese un profondo respiro e, prima che qualcuno potesse impedirglielo, bevve tutto d’un fiato quel liquido cangiante.
In un primo momento non accadde niente, la principessa si guardò intorno notando che le conversazioni proseguirono come se niente fosse. Poi, improvvisamente sentì la gola chiudersi appena. Ebbe un attimo di panico quando si accorse che faceva fatica a respirare. Si alzò di scatto portandosi le mani alla gola attirando gli sguardi confusi e impauriti della sala. Fece un paio di passi mentre tutto diventava sfuocato e sentiva delle urla ovattate, come se provenissero da un luogo lontano. Lord Tubbington le corse vicino facendo appena in tempo ad attutire la caduta. Mentre la principessa chiudeva gli occhi e veniva avvolta dalle ombre il suo ultimo pensiero coerente fu per Santana, forse stava morendo e non aveva nemmeno potuto darle un ultimo saluto, un ultimo bacio su quelle mani così calde. Poi, per lei, fu solo silenzio.
La sala invece si riempì di voci e rumori. Tutti scattarono in piedi e parlarono allo stesso tempo. Il re si inginocchiò vicino alla figlia bianco in volto. Poi una risata proveniente dal fondo della sala fece calare uno spaventato silenzio e tutti si voltarono. Apparve una nube di fumo nero dietro la quale c’era la terribile strega Sylvester. Nessuno l’aveva mai vista. Ma tutti sapevano chi era. La videro fare un paio di passi sicuri avvolta in uno stretto abito nero, con le labbra piegate in un sorriso burlone. I soldati estrassero immediatamente le armi pronti a lanciarsi su di lei al minimo ordine.
-No! – urlò la regina guardando confusa la strega.
-Sarà meglio per voi che rispettiate quell’ordine! – disse la strega minacciosamente rivolta ai soldati – Regina, Re, principe Finn e Regina Caroline! E tutti voi presenti nella sala, è un piacere incontrarvi in una così felice circostanza!
-Strega! Cosa ci fai qui! Non puoi entrare nel castello! – disse il re con sguardo di fuoco.
-Non potevo! Ma la nostra principessa mi ha invitata bevendo la mia pozione!
Poi chiuse il pugno e una strana luce violacea avvolse il corpo inerme della principessa che si sollevò a mezz’aria e si diresse verso la strega.
-No! – gridò questa volta il principe Finn, cercando inutilmente di trattenere quel corpo.
-La vostra amata principessa è mia! Userò la sua vita per creare un’essenza di giovinezza eterna!
-Non puoi farlo! Non riuscirai ad uscire da qui! – il re era fuori di se dalla rabbia.
-Zitto! Mi sento generosa..vi darò una piccola speranza, avrete un mese di tempo per salvarla!
-Basterà molto meno! – rispose il re – Manderò i migliori soldati, cavalieri e principi di tutti i regni!
La risata della strega risuonò di nuovo.
-Nessuno dei tuoi stupidi cavalieri potrà mai salvarla. Solo il suo vero amore potrà superare tutte le prove!
-La salverò io allora! – il principe Finn fece due passi avanti andando a sbattere contro lo spigolo del tavolo.
-Tu principino? Credi di essere il suo vero amore? – domandò la strega Sylvester visibilmente divertita.
-Io… io sono il suo principe azzurro, no?
La strega sollevò gli occhi al cielo e poi fissò Lord Tubbington negli occhi.
-Spero che qualcuno qui abbia maggior buon senso perché altrimenti credo proprio che la mia vittoria sarà fin troppo facile!
-Sarà il principe Finn il nostro eroe! – dichiarò convinto il re – Mi impegno qui davanti a tutti nel dichiarare che chiunque salverà la principessa Brittany dalle tue luride grinfie, avrà la sua mano! La sposerà!
La strega Sylvester si voltò lentamente verso il re con un sorriso ironico.
-Hai dato la tua parola? La parola di un re è sacra! – chiese mentre fissava i suoi occhi in lui.
Il re fece inconsciamente un passo indietro sotto quello sguardo, poi, conscio del suo ruolo, si riprese per ribadire.
-Strega l’hai detto tu stessa, può salvarla il suo vero amore! Perciò prometto solennemente che si sposerà con chi riesca a salvarla! E sono certo che sarà il nostro principe Finn!
-Ricordati le tue parole re!
Poi avvolse se stessa e il corpo inerme della principessa in una densa nube nera e sparì, lasciando il regno nello sconforto. 
  
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