ATTENZIONE!: Se soffrite di scatti impulsivi che vi spingono a squartare le persone malate di mente, allora non leggete questa storia! Vi assicuro che sono la regina dei malati di mente! Ma che dico, sono la dea dei malati di mente, quindi anche questa storia sarà ricca di cretinate! State attenti!

Una villa diroccata e disabitata da anni nella periferia di Londra. In una delle tante stanze, tutte ricoperte di muffa, con travi di legno sparse ovunque sul pavimento ormai molto pericolante e una grande percentuale di polvere, stava seduto su una poltrona di velluto rosso, l’unica cosa, in tutta la villa, che sembrava fosse nuova; un uomo vestito da una tunica più nera della pece, la mano lunga più del normale, scheletrica e bianchissima era chiusa a pugno intorno ad un bastoncino di legno molto lavorato dove, sull’apice, spiccava un teschio con la bocca spalancata, dalla quale usciva un serpente che si attorcigliava al bastoncino: il Marchio Nero.

Poco dopo entrò nella stanza un altro uomo, anch’esso vestito della stessa tunica che portava l’uomo seduto sulla poltrona, e il cappuccio era calato sul viso, in modo che non si potesse vedere. L’uomo seduto sulla poltrona, girò il viso verso l’intruso e chiese, con voce serpentina:- Cosa succede, Lucius?-

- Signore, Codaliscia chiede di vedervi- rispose l’uomo facendo un profondo inchino. Gli occhi iniettati di sangue dell’uomo sulla poltrona si illuminarono, poi ordinò:- Bene. Fallo entrare-. Lucius fece nuovamente un inchino, poi uscì dalla stanza, per poi rientrarne, preceduto da un uomo piuttosto basso e rozzo, vestito di abiti rammendati con molte toppe, qua e là si presentavano alcuni buchi che mostravano la pancia sporca dell’uomo quasi calvo. Aveva, però, il viso che ricordava quello di un topo.

- Salve, Codaliscia. E’ passato molto tempo da quando ci siamo visti. Dove sei stato, mio fedele servitore?- iniziò l’uomo dagli occhi vespertini. Codaliscia fece un inchino molto goffo, poi ritirò su il viso per stare faccia a faccia con il suo padrone, anche se non riuscì a sostenerne lo sguardo, e distaccò il suo, posandolo sui piedi nudi che sbucavano appena fuori dalla lunga tunica dell’uomo sulla poltrona.

- Ero andato a vedere come procedevano i lavori, signore-

- Molto bene. Che notizie mi porti?-

- Le migliori, naturalmente! I lavori procedono molto velocemente e nessuno sospetta di nulla!-

- Perfetto! Sono sicuro che quest’anno, Harry Potter non riuscirà a sfuggirmi!-

- Non ne dubito, mio signore!- un altro inchino - Abbiamo preparato tutto nei minimi dettagli. Quest’anno Harry Potter cadrà dritto nella nostra trappola, appassionati di misteri, com’è!-

- Già, già. Spero solo che la sua amichetta mezzosangue non ci metta i bastoni fra le ruote!-

- Perché dovrebbe, mio signore?-

- E’ la più perspicace di tutti! Potrebbe convincere Potter a non indagare-

- Bè, anche lei non sa resistere all’impulso di scoprire. Vedrà, signore! Quest’anno, senza Silente, di sicuro lei trionferà e Harry Potter finalmente sarà morto!-

- Hai ragione, Codaliscia! Sento che quest’anno trionferò com’è giusto che sia!-. In quel momento, fece irruzione nella stanza un quarto uomo, con la solita tunica nera. Seppur avesse il cappuccio che nascondeva il volto, l’uomo sulla poltrona lo riconobbe all’istante:- Severus! Come mai così tata fretta?-. Con l’ennesimo inchino, Piton disse con la voce tremante:- Sono appena tornato dai lavori. C’è stato un imprevisto. L’unico Kneels che siamo riusciti a catturare era uno in via d’evoluzione. Non si evolverà entro nove mesi!-. Piton si aspettava che il suo padrone si sarebbe infuriato troppo e avrebbe lanciato maledizioni da ogni parte, cercando in tutti i modi di scaricare la rabbia, ma non fu così:- Non abbiamo fretta, Severus. E così non farà molto rumore che potrebbe causare molti sospetti. Quindi procedete pure- ordinò, liquidando i suoi servi, che, per congedarsi, fecero in contemporanea un grande inchino e uscirono dalla stanza.

- Un momento!- i tre si fermarono. - Codaliscia, avvicinati. Voi potete andare-

- Desidera?- chiese Codaliscia.

- Codaliscia, ho un compito di grande importanza da affidarti- rispose.

- Mi dica-

- Entro ventiquattrore, devi portarmi una ragazza babbana. Possibilmente ipnotizzata e bella, Codaliscia. Ora vai! E non deludermi! So che posso contare su di te- ordinò l’uomo

- Non la deluderò, mio signore- disse Codaliscia, facendo l’ultimo inchino e si dileguò. Quando fu finalmente solo, l’uomo si alzò dalla poltrona, si diresse verso un grande specchio ovale incrostato dal tempo.

- Trema, Harry Potter! L’Oscuro Signore sta per attaccarti di nuovo, e questa volta, sarà molto più doloroso di quanto credi! Senza Silente a proteggerti, sarà un gioco da ragazzi!- urlò alla sua immagine riflessa nel vecchio specchio, poi si lasciò ad andare alla sua classica, fredda e lunga risata agghiacciante.

Qualche ora dopo, nella periferia di Londra, nel cuore della notte, l’unico rumore che sentirono la gente che abitava quel quartiere, fu un strillo acuto e lungo di una ragazza in pericolo: Codaliscia aveva terminato il suo compito con grande successo. E il piano per la morte di Harry Potter incominciò da quel momento.

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor