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Autore: fucked_up girl    07/02/2012    2 recensioni
Scrissi questa fanfiction dopo aver visto la 6.22, per metabolizzare il dolore. Racconta infatti come ho immaginato potessero reagire sia Lorelai che Luke a tutto il casino che era appena successo.
Decisi di farne solo una one shot, perché mi sembrava inconcepibile un modo credibile e autentico per portare avanti la storia e far si che quei due potessero ritrovarsi, dopo un'incrinatura di quelle dimensioni..
Scritta 'sulle note' di Goodbye my lover (James Blunt), canzone che credo rispecchi perfettamente loro due, la loro relazione e quel momento.
Genere: Angst, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lorelai Gilmore, Luke Danes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Broken Road





Sentì Christopher alzare le coperte e infilarvisi sotto, avvicinarsi a lei, cingerla con un braccio ed intrecciare le dita tra le sue. Stava sorridendo e lei lo sapeva, lo sentiva da come respirava. Si immaginò il suo sguardo brillare e un sorrisetto dipingersi sul suo volto.
Un lungo, gelido brivido le percorse la schiena.
- Hey, sei sveglia. - sussurrò.
La sua bocca le sfiorava l'orecchio. Era troppo vicino. Troppo vicino.
Si alzò di scatto, avvolgendosi nel lenzuolo. Cosa diamine stava facendo?
Si guardò intorno alla ricerca dei suoi vestiti, sparsi per terra. Cominciò a raccoglierli e all'improvviso si sentì abbracciare da dietro.
- Che succede? - le chiese spostandole una ciocca di capelli dalla nuca, in procinto di baciarla.
Lei si divincolò da quella stretta sentendo in gola un conato di vomito, ma lo respinse.
- Perché ti vesti? -
- Non si capisce? Me ne vado! -
- Cosa? Tu non vai da nessuna parte! - disse afferrandola.
- Christopher lasciami il braccio. -
- No. Io ti amo, non te ne puoi andare. -
- Ma io no, dannazione. Io no. - gridò con le lacrime agli occhi.
Lui lasciò piano la presa.
Lei raccolse le scarpe e senza neppure mettersele, corse via.

Si chiuse in macchina, buttò le scarpe sul sedile affianco e lasciò cadere la testa sul volante, più e più volte.
Pensò alla faccia che Luke avrebbe fatto a saperla lì, tra le braccia di un altro, tra le braccia di Christopher.
All'improvviso si sentì svuotata.
Sentì la terra mancarle sotto i piedi.
Perché l'aveva fatto? Cosa le era saltato in mente?
Probabilmente voleva sentirsi importante per qualcuno, essere al centro delle attenzioni di qualcuno, almeno per una sera, o forse più semplicemente voleva vendicarsi, far del male a Luke.
Solo adesso però si accorgeva che il male più grande lo aveva fatto a se stessa.
Dopo questo lo avrebbe perso. Per sempre. Lui. L'unico uomo che lei avese mai davvero amato. L'unico con cui avesse davvero voluto passare il resto della sua vita. L'uomo che sarebbe stato il padre perfetto per i suoi figli. Il suo migliore amico. Ora l'avrebbe perso. Sì perché, come avrebbe potuto perdonarla? Come?
Mise in moto, il tuono del motore rimbombò sull'asfalto e dentro la sua testa.
Chiuse gli occhi per un istante e poi partì.

And I still hold your hand in mine.
In mine when I'm asleep.
And I will bare my soul in time,
When I'm kneeling at your feet.
Goodbye my lover.
Goodbye my friend.
You have been the one.
You have been the one for me.

I'm so hollow, baby, I'm so hollow.
I'm so, I'm so, I'm so hollow.
I'm so hollow, baby, I'm so hollow.
I'm so, I'm so, I'm so hollow


*


Disteso nel letto ripensava alle parole di Lorelai, urlate disperatamente contro vento.
Si girò a guardare il soffitto e si prese la testa fra le mani. Non era riuscito a distogliere la mente da quel ricordo. Dal suo sguardo amareggiato, dal suo corpo allontanatosi verso l'oscurità della sera.
Perché l'aveva lasciata andare via? Perché non aveva detto niente?
Dove era finita la sua voce? Perché le parole gli si erano bloccate in gola? Perché era rimasto fermo ad ascoltare il silenzio dei suoi occhi gonfi e il ticchettio dei suoi passi? Perché non l'aveva rincorsa, fermata, baciata?
Perché era rimasto semplicemente immobile?
L'aveva guardata mentre se ne andava, chissà dove, lontano da lui, lontano dal suo cuore, lontano dalle sue mani, dalle sue labbra.


And as you move on, remember me,
Remember us and all we used to be
I've seen you cry, I've seen you smile.
I've watched you sleeping for a while.
I'd be the father of your child.
I'd spend a lifetime with you.
I know your fears and you know mine.
We've had our doubts but now we're fine,
And I love you, I swear that's true.
I cannot live without you.

Goodbye my lover.
Goodbye my friend.
You have been the one.
You have been the one for me.


Era già quasi mattina e decise che appena il sole sarebbe sorto avrebbe fatto qualcosa, avrebbe agito. Anche a costo di buttare giù il cielo, lui non poteva perderla, non in quel modo e non per una cosa così terribilmente stupida. Non lei. L'unica donna con cui l'idea di avere dei bambini non lo spaventava. L'unica donna che gli riscaldava il cuore con un solo sorriso. L'unica donna che lo sorprendesse sempre. L'unica di cui sentisse la mancanza. La donna che voleva per la vita. La sua migliore amica. Non poteva perderla.
Non voleva perderla. In un modo o nell'altro avrebbe sistemato tutto. April non era un problema e Anna.. Anna si sarebbe adeguata. Lorelai veniva prima, prima di ogni altra cosa. Ora doveva solo dirglielo. Sperando che non fosse troppo tardi. Sperando che lei lo capisse. E che lei avesse ancora voglia di ascoltarlo.

Chiuse gli occhi e si rigirò nel letto.


*


Stesa sul letto. Lo sguardo fisso al soffitto.
Si era fatta più o meno cinque doccie da quando era tornata a casa.
Ma continuava a sentire quell'odore, le sue mani, la sua voce. Probabilmente erano solo nella sua testa, peccato non bastassero acqua e sapone per pulire i pensieri.
Sentì bussare, ma decise di ignorare chiunque fosse.
Continuò a guardare nel vuoto, sperado che la persona di sotto si arrendesse presto.
Ma sembrava non demordere e quel rumore le martellava le tempie.
Così si alzò riluttante e si avviò giù per le scale, raggiunse la porta e la spalancò.
- Luke.. - un filo di voce
- Scappiamo! -
- Cosa? -
- Si scappiamo. Adesso! -
La sua voce tremava, Lorelai non ricordava quando era stata l'ultima volta che aveva sentito la voce di Luke di tremare o che avesse visto quello sguardo lancinante nei suoi occhi. Era li davanti a lei e le chiedeva di fuggire insieme. Esattamente quello che lei gli aveva chiesto la sera prima. Quello che lei voleva.
- Lorelai! -
Il modo in cui pronunciò il suo nome, il modo in cui pronunciava sempre il suo nome, fece spezzare qualcosa dentro di lei e, finalmente, scoppiò a piangere.
Non voleva che la vedesse in quello stato, così entrò in casa coprendosi il viso con le mani.
- Lorelai, sò di essere stato uno stupido.. stupido cieco, ma tu sai come sono! Volevo riuscire a cavarmela da solo, a mettere tutto a posto, volevo riuscire ad essere padre e marito, ma era troppo tutto insieme. Lo so che se avessi chiesto il tuo aiuto invece che tenerti fuori, sarebbe stato tutto più semplice, ma volevo prima che lei mi conoscesse, che imparasse ad apprezzarmi. Sò che queste non sono delle scuse, né delle giustificazioni valide per averti fatto del male, ma ti giuro che io non volevo, anzi era proprio quello che avrei voluto evitare, eppure è l'unico risultato che ho ottenuto. Io non volevo che tu soffrissi, tanto meno a causa mia. E io volevo davvero sposarti, anzi io voglio sposarti, anche qui, adesso. O il 3 giugno, oppure quando vuoi tu. Perché io ti amo, Lorelai. Ti amo come non ho mai amato nessun'altra. Anzi, non ho mai amato nessuna prima di te. -
Aveva parlato tutto d'un fiato, senza un vero e proprio filo logico, semplicemente le aveva detto quello che provava, perché era l'unico modo che conosceva per non perderla. Eppure lei continuava a piangere, dietro i palmi delle proprie mani e lui non riusciva a capire, cosa stesse succedendo, perché reagisse così.
- Lorelai, ti prego dì qualcosa, qualsiasi cosa. Mandami al diavolo, picchiami, ma dì qualcosa. - disse avvicinandosi a lei e scostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Sentì che un singhiozzo la scosse. Vide che non riusciva a muoversi, così si avvicinò ancora e le accarezzò la testa, portandosela al petto.

Lorelai si lasciò andare, si abbandonò sulla spalla di Luke, lasciando che le lacrime continuassero a rigarle il viso, ma poi d'improvviso si scostò.
- No. No. No. Non posso. -
- Cosa? - 
- Luke per favore perdonami. - un brivido la percorse.
- Perdonarti? Tu non hai niente da farti perdonare. - la guardò come se volesse distruggere ogni millimetro d'aria che li separava.
- Oh si invece, si. -
- Lorelai, che stai dicendo? - le chiese accarezzandole il viso.
Quando percepì la sua mano calda sulla propria guancia, si sentì così vuota e in colpa, che non resse oltre.
- Che sono andata a letto con Chritopher, ecco cosa sto dicendo! - gridò sentendosì stracciare dentro.
Luke ritrasse immediatamente il braccio.
La guardò, mentre le lacrime diventavano più forti e pareva volessero corroderle la pelle.
La guardò, con occhi sgomenti.
La guardò, per pochi istanti ancora e poi si girò. E senza aprir bocca se ne andò.
Lorelai lo seguì fin sulla porta e lo chiamò, ripetutamente, prima gridando, poi lasciando che la voce finisse in un rantolo confuso, cadendo a terra.
Sta volta era lui che se ne andava. Lontano da lei, lontano dal suo cuore, lontano dalle sue mani, dalle sue labbra.
Pensò che avrebbe voluto baciarlo. Dentro di lei divampò come una fiamma sul gas l'irrefrenabile bisogno di un bacio, di almeno un ultimo intenso, caldo, amaro bacio.

I've kissed your lips and held your head.
Shared your dreams and shared your bed.
I know you well, I know your smell.
I've been addicted to you.






Fanfiction partecipante al Lovely Valentine - II edition, indetto dal « Collection of starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
   
 
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