Blatereggiando.
Salve salvino! Come state? Tutto bene? Io
domani ho due ore di ginnastica e sto tendendo al suicidio. Eccomi qua con
il nuovo capitolo. Chiedo umilmente perdono per l’attesa, ma in questi giorni
sono in un rapporto ancora più conflittuale del solito con la sQuola
(sì, sono trasgressiva, la scrivo con la “q” va bene?!). Cioè, io non capisco.
Nevica ovunque. Scuole chiuse a destra e a manca. E QUI NO. NO. NO.
E ANCORA NO. MA PERCHÉ.
Neanche un fiocchetto. Neanche un fiocchettino piccino piccino. NIENTE. Almeno
facesse caldo, diamine! Ho così freddo che credo di essere un ghiacciolo. Ho una
sorta di crisi esistenziale, non so se sono un essere umano od un iceberg. Mah.
Comunque, non so perché vi sto dicendo tutte ‘ste robe, visto che con il
capitolo non centrano una cippa. A proposito del capitolo, questa flash è
ispirata ad una doujinshi su One Piece che lessi qualche tempo fa. Non ho la
benché minima idea di come si chiami – non mi ricordo i titoli in italiano,
figurarsi il giapponese –, ma dettagli. Grazie come sempre a tutti voi per le
stupende recensioni, non avete idea di quanto mi facciate felicIUe. *piange in
preda ad una commozione isterica*. ArigatoU! Alla proooossssshimaH~ E oh, prima
che me ne dimentichi... Tàtàtàtà,
pubblicitaH. Ho scritto una PiccoHan con qualche accenno (credo) GokuVegeta,
qualche giorno fa. Se vi va, è qua trallalerotrallalà: Pretty
Young Thing.
Disclaimerchemidimenticosempre »
Dragon Ball © Akira Toriyama.
Se DB mi appartenesse, Vegeta con quel bellissimo (?) completino camicetta rosa-pantaloni attillati gialli sarebbe andato a sfilare in qualche Gay Pride.
21. » Overkill.
Morta. La sua dignità era morta. Morta e sepolta. Morta, e calpestata, e atomizzata, e buttata giù nello scarico di qualche water senza pietà alcuna.
Si era coperto di ridicolo, aveva dato modo a quel beota di terza classe di denigrarlo ed umiliarlo più di quanto già non facesse consuetudinariamente –ah, ma un giorno le avrebbe scontate tutte, eccome se lo avrebbe fatto, quello sporco bastardo infame! –, buttando impietosamente la sua regale immagine nel fango e saltellandoci ben bene sopra con tutto il più eclatante masochismo possibile ed immaginabile.
Vegeta si sarebbe preso a cazzotti e avrebbe distrutto la parete della propria camera a craniate, se non l’avesse già fatto.
Quel mentecatto patentato l’aveva ridotto ad un’infida, schifida donnicciola. E non solo in senso metaforico. Tra tutte le più umilianti vicende alle quali era stato costretto per colpa dell’idiota, quella era stata sicuramente, incontestabilmente ed incontrovertibilmente la più terribile.
“Ah”.
Un “ah”. Lui, l’imperturbabile, stoico e cinico saiyan, aveva mugolato un “ah” a letto come una dannata donnaccia. Davanti (o per meglio dire sotto, ma la sua mente rifiutava categoricamente di assimilare tale orrida informazione) nientepopodimeno che al suo rivale, tutto bello intento a mordicchiargli il collo con un’abilità sessuale del tutto discutibile. Gli era schizzato fuori dalle labbra così, inafferrabile, come se avesse avuto vita propria. Se fosse stato qualcosa di materiale, Vegeta l’avrebbe afferrato per il collo e l’avrebbe scaraventato istantaneamente all’altro mondo, poco ma sicuro.
Si coprì la testa con entrambe le braccia, fumando ed avvampando come una teiera, imprecando contro qualsiasi povero essere vivente avesse incontrato nell’arco della sua regale esistenza. Non si sarebbe mai più ripetuta un’oscenità del genere, pensò. Mai più. Urgeva prendere dei provvedimenti.
E Goku non poté fare a meno di rimanere un tantino perplesso quando, quella stessa notte, Vegeta si presentò da lui con un’ambigua aria di sfida dipinta in faccia ed un grosso, abnorme cerottone incollato sulla bocca.