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Autore: blacksmile    16/09/2006    9 recensioni
"Sono strano… perdo colpi. A volte mi ritrovo a pensare a te e alla tua chioma rossa, lì imbambolato a fissare il vuoto. Quel vuoto che mi coccola e mi fa pensare al dolce profumo del tuo corpo, dei tuoi capelli."
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Un fiume di parole
Che non sanno dove andare.
Ruffiane come un gatto
Che si fa accarezzare.
Mi nuotano nella testa
E poi mi scendono nella gola.
Vogliono essere sentite da una persona sola.
Una persona sola che le sappia capire.
Che sappia catturare tutto quello che hanno da dire.
Qualcuno che le prenda per poterle conservare.
Qualcuno cui poterle dedicare…



Lo scrosciare dell’acqua era l’unico rumore in quella stanza buia e silenziosa.

Una ragazza, dal cantuccio del suo letto, dormiva tranquillamente. Il suo respiro era lento, ma non regolare. Piccoli brividi percorrevano quel corpo gracile, all’apparenza, mentre le labbra dischiuse si muovevano, impercettibilmente, a ritmo del fiato.
Una leggera brezza stava entrando dalla finestra socchiusa e con se portava l’odore dei campi bagnati di Hogwarts.
Un tuono la fece sussultare. Aprì gli occhi. Delle luminose iridi verdi stavano guardando la stanza buia distinguendo altri letti, alcuni bauli e libri sparsi. Fece leva dalle braccia e sì alzò mettendosi seduta. Adesso poteva vedere le teste delle sue compagne di dormitorio sbucare dalle coperte pesanti, profondamente addormentate.
Ora non sapeva come riaddormentarsi con tutto quel russare e la pioggia battente. Si grattò la testa, scompigliando ancora di più una chioma di folti capelli ramati, nel tentativo di trovare qualcosa da fare.
Le venne in mente che il suo professore d’Incantesimi aveva assegnato un libro da leggere per la settimana prossima, ma era abbastanza grande e con una settimana di tempo di sicuro non ci riusciva a finirlo.
Continuò a grattarsi la testa, mentre lentamente si girava verso il piccolo comodino stracolmo di libri e pergamene, nel tentativo di trovare la bacchetta. Eccola! Incastrata tra un tomo di Trasfigurazioni e quello di Pozioni, sbucava il sottile oggetto di legno. Con un colpo secco, la sfilò, ma nel farlo i due libri, pericolosamente in bilico, caddero a terra. Uno strillo acuto seguì il tonfo dei volumi.
La ragazza trattenne il fiato, e con la bacchetta illuminò il suo letto e il mobile. Una pozza d’acqua si era formata sui suoi preziosi testi e insieme a questo, numerose piume sparse per il comodino e sul pavimento.
Si sporse per vedere cosa fosse stato ad urlare e scoprì che era una piccola civetta, fradicia ed infreddolita. Portava un piccolo rotolo di pergamena attaccata alla zampa destra.
La giovane prese l’animaletto e lo appoggiò delicatamente sopra al letto. Slegò la lettera e iniziò a girarla tra le mani. Il mittente era anonimo, però era indirizzata a lei. C’era scritto”Lily Evans, dormitorio femminile dei Grifondoro, Hogwarts”.
Maledicendosi per quello che stava facendo, la ragazza aprì la busta e cacciò il foglio.
Una scrittura disordinata e sconnessa apparve di fronte ai suoi occhi, quasi non riusciva a leggere cosa ci fosse scritto per quanto potesse essere stata scritta veloce.
Incuriosita, incominciò a leggere.


Cara Lily,
Sono oramai sette anni che i conosciamo e non facciamo altro che litigare e ignorarci…
Ti chiederai chi sono e il motivo di questa lettera così improvvisa… beh, volevo chiarire qualche cosa in sospeso con te.
Sai non mi va giù che mi consideri un ragazzo superficiale e immaturo, che non fa altro che pavoneggiarsi per i corridoi e combinare guai con gli altri tre suoi amici… io sono diverso. Pochi mi conoscono bene. Se chiedi a Remus, ti assicurerà che sono vanitoso, ma anche altruista. Se chiedi a Siruis, ti ripeterà che sono un po’ farfallone, ma non ho mai approfittato di nessuno. E invece se chiedi a Peter, ti sosterrà che sono gentile, simpatico e bravo a Quiddich! Credo che loro siano le uniche persone che mi conoscono meglio di mia madre.
Hai capito adesso chi sono?
Beh certo, non ci vuole un grande acume per capire chi può essere l’anonimo mittente.
Perché questa giustificazione sul mio comportamento? Di sicuro sarà balenato dentro quella testolina intelligente.
È nato tutto quel pomeriggio di due anni fa. Ti ricordi? Quando tu mi hai fermato, e mi hai detto di lasciare in pace Mocciosus. Le tue parole in quel momento non mi hanno fatto niente, ma da qualche sera mi stanno tornando in mente. Poi la bastonata finale me l’hai data qualche giorno fa, che mi hai detto nuovamente le stesse parole. Speravo di non risentirle più…

Ed è stata quella notte che ho pensato a questo testo.
Non capivo il motivo,
Ma sentivo che farlo era giusto.
Perché ti sono grato di ciò che hai insegnato,
E di ciò che hai imparato.
L’ho creato,
E forse non è un granché.
Ma è fottutamente vero
Ed è solo per te…


È solo per te questa lettera, sì perché da quella sera io ho capito di amarti, ma non la semplice cotta passeggera. Amore, quello vero, dal profondo del mio cuore. Adesso crederai che ti stia prendendo in giro perché per te sono il solito pagliaccio cui devi affibbiare una punizione per le sue tante burle.
Però ti vorrei far notare una cosa… da quand’è che non torco più un capello ai ragazzini del primo? Mi hai visto più giocare con il boccino per Hogwarts? I miei capelli? Hai visto i miei capelli? Stanno in ordine( per quanto possano essere ribelli e indomabili).
Sai, non riesco a capire bene quello che mi sta succedendo.
Sono strano… perdo colpi. A volte mi ritrovo a pensare a te e alla tua chioma rossa, lì imbambolato a fissare il vuoto. Quel vuoto che mi coccola e mi fa pensare al dolce profumo del tuo corpo, dei tuoi capelli. Mi riviene in mente il tuo sorriso, quel maledetto sorriso che non rivolgi mai a me. La sola cosa di cui sono degno è il tuo cipiglio arrabbiato, quando mi metti in punizione.
Ho tanto desiderato che mi concedessi un riso, o semplicemente uno sguardo diverso da quello che vedo tutti i giorni, quello sguardo carico di odio e disprezzo.
Adesso però ho deciso di impegnarmi per rubare un po’ del dolce dono che aspetto da troppo tempo, perché io amo quel sorriso, io amo quelle labbra incurvarsi, io amo la persona che ha questo specialissimo omaggio…
Già, amore… che cos’è l’amore…

Che cos’è quest’amore se non uno scambio d’interessi,
Che poi nelle fondamenta sono una serie di compromessi.
Già.
E tu lo sai bene…


Sai bene che amare vuol dire dedicarti ad una persona sola, con tutta la passione e la felicità che solo essa può donarti.
Io ci ho provato molte volte, ma tutti i miei tentativi non hanno avuto un esito positivo.
Non riesco a capire bene quest’amore, o forse è solo che non riesco ad esprimere ciò che provo. La piacevole stretta allo stomaco che sento ogni volta che ti guardo, il piccolo giramento di testa che mi provoca il tuo profumo, la voglia matta di assaporare le tue labbra sono solo degli esempi di ciò che mi succede quando stai di fronte a me.
Sento che sto impazzendo se non ti dico quello che provo, ma non trovo le parole.

Le cose importanti sono difficili da dire.
Le parole le rendono stupide e piccole.
E poi non sono bravo a descrivere ciò che sento,
Specialmente su quest’argomento.


Le donne chiedono troppo a noi poveri maschietti. State sempre lì a pensare che un giorno arrivi il vostro principe azzurro con un bellissimo cavallo bianco, a prendervi e portarvi nella loro reggia favolosa. Molte sognano questo, ma tu NO.
Tu, a differenza delle altre ragazze che ho conosciuto, non mi hai mai chiesto niente (e come farlo se mi odi!), non ti sei mai aspettata che venissi da te in groppa ad un purosangue a chiederti di stare insieme… e invece io sono qui a fare tutto ciò che tu non vuoi( tranne per il destriero che non posso permettermelo, ma se vuoi mi posso procurare un cervo), scrivendo tutto quello che provo per te.
Una sola cosa volevo dirti prima di chiudere questa lettera… se non ti va di sentirmi ogni volta con questa “spremuta di cuore” allora ti prego di dirmelo subito, così che io non soffra più, ma se invece accetti e ti fa piacere, io sarò sempre affianco a te per proteggerti.
Sappi che questa lettera l’ho scritta con il cuore di un innamorato.
Un bacio alla più bella ragazza che abbia mai conosciuto.
James


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La pioggia aveva smesso di cadere e un capriccioso raggio di sole tentava di farsi strada tra le nuvole cenerine.
La Sala Comune dei Grifondoro era oramai popolata dalla quotidiana folla di studenti che si preparavano per andare alle lezioni. Il chiacchierio e le risate erano uniti dal continuo scricchiolare di sedie e poltrone e dal grattare delle piume sulle pergamene di qualche ritardatario. Tra questi un ragazzo dai capelli corvini e “straordinariamente” in ordine, era in preda al panico. Le mani tremavano, mentre scrivevano febbrilmente il tema dettato da un altro ragazzo. A differenza del primo ragazzo, quest’ultimo, era molto più rilassato, anche se le profonde occhiaie potevano far sembrare tutto il contrario. Un’appariscente cicatrice si allargava intorno al collo del giovane, sembrava un morso di un cane o simile.
Mentre i due erano concentrati nello studio, dietro di loro si stava avvicinando una coppia d’ombre, il primo era alto e snello e aveva dei bei capelli lunghi e curati, il secondo era basso e paffuto, ma in compenso aveva dei brillantissimi occhi bigi.
I due si sedettero vicino agli studiosi e incuriositi sbirciarono la pergamena.

- Porca miseria, James! Ancora con quel dannatissimo tema! Ma non lo avevi finito ieri?

- No, Sirius. Ieri non ci sono riuscito, così stamattina ho chiamato Remus e adesso sono qui a finire questo dannatissimo testo sulla trasfigurazione umana.

- Quanto ti manca? Io avrei un certo languorino…

- Senti, Peter, se ti scoccia tanto aspettarmi puoi andare, nessuno ti obbliga a stare qui.

- Hey, scusa. Non volevo mica offenderti, ho detto solo che avevo fame.

-Va bene… comunque ho quasi finito, mi manca…

- Trentadue righe e mezzo- rispose svelto il ragazzo che lo stava aiutando.

- Cosa! Dai Remus, non scherzare… ho già scritto tantissimo, non c’è la faccio più, mi fa male la mano.

- Ti ricordo che abbiamo poco tempo e dobbiamo andare anche a fare colazione, quindi sbrigati e non lamentarti, la colpa è solo tua. Che diavolo stavi facendo ieri, non sei uscito dal dormitorio e sei stato sempre chino su una pergamena.

- Gli altri compiti, che dovevo fare.

I tre amici lo guardarono con circospezione, mentre Sirius gli disse – James, io non ti ho mai visto impegnarti tanto per i compiti, ci stai nascondendo qualcosa?

- Chi? Io! Nascondervi qualcosa? No, ma come ci vai a pensare.

- E allora che stavi facendo in dormitorio?

- I compiti, quante volte te lo devo ripetere!

- Io lo so che stava facendo Ramoso… - un sorrisetto apparve sul viso di Peter, mentre i tre si voltarono verso di lui. James era sbiancato a quelle parole, com’era possibile che Codaliscia aveva scoperto il suo segreto?

- Come scusa? - rispose Sirius, che distratto non aveva capito bene le parole di Minus.

- Ho detto che so cosa faceva il nostro Ramoso, e devo dire che non mi sarei mai aspettato che avesse un lato così… come dire… sdolcinato? Romantico? Femminile? O semplicemente tanto innamorato…

- Che intendi dire con “innamorato”? - disse Sirius confuso.

- Intendo affermare che il nostro amico si è preso una bella sbandata per una ragazza!

- Non ci posso credere! Non dirmi che è ancora Evans? - ora era Remus ad essere preoccupato. Sapeva che il suo amico era terribilmente cotto di quella ragazza, ma ad arrivare a rinchiudersi in camera a scrivere il suo nome su tutte le pergamene della scuola, era un po’ esagerato.

- E va bene, basta! Non voglio sentirvi più! Ho scritto una lettera ad Evans e sono stato in dormitorio perché non volevo che qualcuno leggesse cosa stavo scrivendo, ma non ci sono riuscito. Da quanto vedo, qualcuno ha scoperto cosa stavo facendo.

Remus e Sirius rimasero spiazzati dalla notizia, mentre un saltellante Peter festeggiava una vittoria contro il suo amico innamorato.

- James, stai scherzando vero?

- No Sirius.

- Non ci posso credere… che amico disastrato.

- Ehi!

- Scusa, è che mi sono fatto prendere dal nervosismo. Ma perché non c’è lo hai detto, siamo o non siamo i tuoi amici?

- Mi vergognavo! Porca miseria, capiscimi!

- Va bene, scusa…

- Accettate. Fammi capire una cosa Peter, come hai fatto a leggere la lettera?

- Beh veramente io…

- Diglielo dopo. Ragazzi, guai in vista! – disse Remus serio – Sta venendo Evans da questo lato e non mi sembra molto disponibile nel parlare…

Una chioma rossa stava dondolando nella loro direzione e a passo svelto stava raggiungendo il quartetto.
I quattro ragazzi saettarono sull’attenti nel momento in cui la ragazza si presentò di fronte a loro. James in particolare si alzò e aprì le braccia dicendo – Evans! Ma che piacere! Cosa ti spinge a venire da noi, non sarà la solita punizione?

Ma la giovane non rispose, anzi si avvicinò pericolosamente al ragazzo che si parava di fronte, tanto da far trasalire i tre dietro di loro, fino a che non fece una cosa insolita.
Tutta la sala comune trattenne il respiro. La scena che si parò di fronte a trenta spettatori, era davvero pietrificante.
Lily Evans, la più ammirata di tutta Hogwarts era piombata davanti a James Potter, uno dei ragazzi più famosi della scuola per la sua bravura nel Quiddich, e lo aveva baciato. Le facce attonite dei tre dietro di loro erano tutte uno show. Remus era rimasto con la bocca aperta, a metà strada per dire un “Merlino!” e guardava la scena silenzioso. Sirius aveva un mezzo sorriso e gli occhi sbarrati, mentre Minus si era cacciato un pugno in bocca per non ridere fragorosamente all’indirizzo dei due, era tanto lo sforzo che rischiava un collasso.
Dopo una manciata di secondi i due si staccarono. Si guardarono l’uno negli occhi dell’altro e imbarazzati si allontanarono di qualche passo. La ragazza prese la mano di James e mise un foglietto all’interno, la richiuse e corse via verso il ritratto visibilmente rossa in viso.
Il ragazzo rimase immobile dove l’aveva lasciata quel turbine purpureo di donna, fino a che una manata poderosa non lo fece risvegliare.

- AHIA! Ma che cavolo ti prende Sirius!

- E dai amico! Non ancora te n’accorgi? Hai fatto cadere ai tuoi piedi la Evans!

- E gia! Mi ha lasciato piuttosto spiazzato…

- Che hai in mano? – chiese Remus curioso.

- Boh!

James aprì il foglietto. La piccola e ordinata scrittura di Lily comparve di fronte a loro.
“Hai visto? Alla fine sei riuscito a strapparmi qualcos’altro che un semplice sorriso… è solo per te amore mio…”

- È solo per te AMORE MIO! Ehi James hai fatto veramente colpo!

- Dimmi chi è che non resiste al mio indubbio fascino?

I quattro si misero a ridere, mentre gli altri compagni di Grifondoro uscivano per andare alle lezioni.

- Ehm ragazzi? Io ho fame. Quand’è che scendiamo in sala Grande?


FINE





Mi scuso infinitamente con voi lettrici e lettori, perchè non ho scritto l'autore della canzone... sono gli Articolo 31 e la canzone è "E' solo per te" dall'album "Strade di città"... e grazie a tutti quelli che recensiscono! BACI... blacksmile

ATTENZIONE AGGIORNAMENTO IMPORTANTE: mi è stato segnalato da una recensitrice(sicuramente poco informata perchè ha detto che sono stata io) che questa storia è comparsa su molti siti potteriani senza il mio consenso! QUESTO E' UN CASO DI PLAGIO! Invito tutti voi recensitori e lettori ad informarmi se trovate questa fic in altri siti che non siano EFP e Acciofanficton(sono stata io a pubblicarli in questi posti), perchè se trovo chi ha osato rubarmi la storia, giuro lo prendo e le/gli rompo tutte le ossa! Vi chiedo per favore di aiutarmi a trovare questa/o copiona/e... Grazie per la vostra attenzione.
  
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