- HARRY!-. Un uomo dai capelli corvini si affacciò al finestrino e vide, con sua somma gioia, la donna che aveva amato per troppo tempo: Hermione Granger.

- Hermione! Che ci fai qui?- le chiese Harry, cercando di sovrastare il rumore della folla che quel giorno animava la stazione di King’s Cross.

- Volevo salutarti…- disse un po’ a mo’ di scusa. Harry ritirò il viso nello scompartimento, e Hermione pensò che ce l’aveva ancora con la discussione che avevano avuto qualche ora prima. Ma appena finì questi pensieri, uscì dal treno, dove era rivolta, Harry. Il suo Harry.

- Ed anch’io voglio farlo…- continuò Harry quando ce la ebbe di fronte. Hermione, per quel poco di tempo che era stata alla stazione, in ogni modo aveva cercato di trattenere le lacrime, ma ora non resistette più e lasciò che le gocce che scendevano dai suoi occhi scivolassero per le guance rosee ed andassero a morire sulle labbra. Hermione piangeva perché il suo amato doveva partire. Doveva partire perché era un Auror, e gli Auror dovevano catturare i seguaci di Voldemort, o ancora meglio, Voldemort stesso. Partivano per cercare di rintracciare il Mago Oscuro, che, i quei lunghi mesi, stava facendo una strage di vittime innocenti in Grecia. E anche Harry doveva partire. Quello che faceva più male ad Hermione.

- Riuscirò mai a rincontrarti?- domandò triste la donna.

- Forse… se sarò ancora in vita-

"Se sarò anch’io ancora in vita… come farò a vivere con l’angoscia che un Auror, da un momento all’altro, entrasse in casa mia e con fare addolorato mi dicesse:- Mi dispiace, ma il signor Potter non è riuscito a sopravvivere agli attacchi dei Voldemort…-. Come farò a vivere se un giorno mi capitasse? Eh, Harry? E se poi penso che non sono ancora riuscita a dirti due parole che continuano ad affiorare dal mio cuore e prepotenti cercano di uscire dalla mia bocca:- Ti amo-. E se io non potrò più dirtelo? Non so quanto riuscirò a resistere per non massacrarmi di botte. Non so quanto riuscirò a resistere senza di te. Senza i tuoi occhi smeraldo, senza i tuoi capelli sempre ribelli, senza la tua voce rassicurante, senza quel paio di occhiali ormai di tanti anni… senza di te… come farò senza averti detto quello che provo?"

- Hermione… io ti starò vicino. Anche se sarò lontano. Ti starò vicino con il cuore… Non ti abbandonerò mai veramente… e se morirò… veglierò su di te. Per sempre-

- Grazie Harry…-. Harry, in preda alla tenerezza di Hermione, le asciugò le lacrime che continuavano a scendere dai dolci occhi castani della sua Hermione.

-…anch’io ti starò vicino. Non dimenticarlo… io ti aspetto…- mormorò tra le lacrime la donna. Il treno fischiò.

- Devo andare…- disse Harry, prendendo le mani di Hermione.

- Harry…-

- Che c’è?-

- Prima che tu vada… devo dirti una cosa…-

- Dimmi pure-

- Io...-

- Su, avanti- incalzò dolcemente Harry.

- Ti amo- calò silenzio. Prima che Hermione potesse aggiungere qualcos’altro, le labbra di Harry si posarono sulle sue, ormai inumidite di lacrime. Harry le cinse con le ormai forti braccia la vita e l’attirò a sé. Mossero un po’ le labbra, finché Harry si staccò, e a fior di labbra sussurrò:- Anch’io ti amo…- per poi ricevere un altro bacio, più intraprendente e passionale del primo. Poi si staccarono.

- Harry… io spero che tu tornerai un giorno…-

- Tornerò per te, Hermione-

- Ti starò vicino anche quando sarai faccia a faccia con Voldemort… ti starò vicino nel bene e nel male…-

- Anch’io ti starò vicino… non dimenticarlo mai… Hermione-

- Adesso vai, Harry… non vorrai perdere il treno!- esclamò Hermione.

- No, certo… ma solo dopo un altro tuo bacio!-

Hermione ridacchiò, poi, prendendo fra le mani il viso di Harry, lo accontentò. Harry, dopo, salì sul treno, entrò nel suo scompartimento e, affacciandosi al finestrino, salutò Hermione, che aveva ricominciato a piangere silenziosamente.

- NON PIANGERE HERMIONE! RICORDA CHE TI STARO’ SEMPRE VICINO!-

- ANCH’IO, HARRY! BUONA FORTUNA!- e dopo aver pronunciato queste parole, il treno cominciò a muoversi.

- TI AMO, HERMIONE!!- riuscì ad urlare Harry, per poi scomparire dalla vista della sua amata.

- Anch’io…- sussurrò Hermione e, con Harry nel cuore, si girò e tornò a casa sperando con tutto il cuore che, un giorno, Harry sarebbe tornato da lei e, finalmente esserle veramente vicino.

- Ti starò vicino anch’io Harry… te lo prometto!- sentenziò Hermione, portandosi dolcemente una mano sul cuore.

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