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Autore: freeedom    07/02/2012    3 recensioni
Una storia un po'romantica, un po' assurda, un po' divertente che vede come protagoniste Alison, Lisa e Ryden, tre amiche che si conoscono alla St.James School. Si ritrovano alla mercè di insegnanti fuori di testa, amici totalmente impazziti e strani avvenimenti che cambieranno le loro vite per sempre.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO III

Fronoxidis ''palla di lardo'' e vestiti nuovi.

 

Sto impalata davanti alla porta boccheggiando come un pesce lesso. Non so neanche io il motivo di tanto stupore, fatto sta che ritrovarmi nella stessa stanza di quella ragazza che fino ad un momento prima avevo tanto invidiato mi ha totalmente, completamente spiazzata.

''Piacere, sono Ryden'', esclama lei, ed io non riesco a rispondere.

Sfortunatamente Lisa decide che è il momento di prendere in mano la situazione con un'entrata delle sue e, con un platonico scuotimento di chioma, allunga la mano alla nostra nuova coinquilina con fare altezzoso.

''Piacere. Io sono Lisa, e lei è Alison, la mia migliore amica''.

Mi batto una mano sulla fronte, disperata.

Era davvero necessario?! So per certo che Lisa ha tirato fuori questo comportamento assurdo da quel libro di sua sorella che abbiamo letto una volta: dice che per essere popolare devi da subito affermare la tua superiorità e fare come se la persona davanti a te fosse una totale deficiente. Secondo me è solo un mucchio di scemenze, ma Lisa sembra averlo preso molto sul serio.

Ryden la guarda. Lei è una che di popolarità ne sa qualcosa, glielo leggo in faccia. Ora farà un'uscita da leader dell'universo che lascerà Lisa a bocca aperta e noi saremo etichettate come le nullità della scuola, me lo sento.

''Si. Ok. Io ho un gatto''.

La guardo.

Anche Lisa la guarda.

Lei fa spallucce.

''Pensavo che trovarsi i vestiti ricoperti da una peluria arancione non fosse il modo migliore per scoprirlo''.

Proprio non riesco a spiccicar parola.

Questa tipa è vagamente, vagamente.. strana, quasi inquietante a dire il vero. Infatti, senza una sola parola di più, trotterella in camera e ritorna sull'uscio con in braccio un.. coso.

Non lo si può nemmeno definire un gatto. E' talmente grasso che sembra non avere più una forma. Rotolini di ciccia gli spuntano dappertutto, ha il naso schiacciato e le palpebre talmente appesantite dal lardo che a malapena riesce a tenere gli occhi aperti.

''Fronoxidis, saluta'', gli intima Ryden.

Il gatto tenta disperatamente diaprire un occhio e guardarci, ma non ci riesce. Lo sforzo però lo stanca talmente che comincia ad ansimare. La sua padrona lo posa a terra e lui cerca di trascinarsi dentro la stanza, ma è troppo sfiancato anche solo per muovere un passo. Si accascia per terra occupando tre quarti di pavimento, esausto e con la lingua penzoloni.

''E' un po' fuori forma'', tento io, cercando di non offendere Ryden.

''Tutti lo giudicano per questo''.

''No, no,non intendevo..''

''Lui è un giovane gatto emancipato''.

''Si, beh..''

''Se i gatti avessero delle elezioni lui avrebbe diritto al voto come tutti gli altri''.

Rinuncio a replicare e guardo Ryden con fare interlocutorio. Lei dapprima sta ferma immobile come una statua, poi si scatena in quella che sembra una danza irlandese molto storpiata.

''Che.. stai.. facendo?''

''Scarico la tensione. Utile, comodo, divertente. Vi serve una mano a portare dentro le valige?''

I cambiamenti repentini d'umore di questa ragazza mi sconcertano a dir poco, ma decido di approfittare del suo slancio di gentilezza e accetto. In breve tempo ci accaparriamo ognuna un letto ed un armadio, sistemiamo le nostre cose in bagno ed in men che non si dica ci ritroviamo tutte e tre in centro alla stanza con le mani in mano e gli sguardi persi.

''Dovrei cambiarmi d'abito'', azzarda Lisa che, sconcertata quanto me dalle stramberie di Ryden, ha perso tutta la sua sicurezza.

''Ho addosso l'odore della macchina''.

Lo sguardo di Ryden letteralmente si illumina e non posso fare a meno di notare che, bizzarra o no, è davvero bella, bella da far paura.

''Certamente!'', trilla, al settimo cielo.

Va al suo armadio, lo apre e davanti a me si spalanca il mondo delle meraviglie.

Decine di vestiti. Innumerevoli paia di pantaloni di ogni tipo, magliette particolari, semplici, per lo sport, tutte con un'unica caratteristica in comune: impeccabile eleganza e stile da vendere. Scarpe che spuntano da ogni angolo, un numero sproposito di paia di stivali e ballerine.

''Quelli.. quelli sonoi tuoi vestiti?'', le chiedo, con un fremito di eccitazione.

Ed in un attimo ci ritroviamo in tre sedute su un letto a chiacchierare, ridere e divertirci come se ci conoscessimo da una vita. Ryden è esilarante, anche se non mi sbagliavo riguardo la sua sanità mentale lievemente alterata. Ci racconta un sacco di cose che le sono successe alle medie che confermano ogni mio presentimento. Parla un sacco, non si vergogna di niente ed è strepitosamente spontanea. Poi, come a voler far avverare un magnifico sogno, si offre di prestarci i suoi vestiti ed in un momento la stanza si trasforma quasi nel set fotografico di una rivista di moda. Ryden sembra davvero una stilista e si offe addirittura di sistemare le sopracciglia a Lisa, che ovviamente accetta entusiasta.

Alle nove e mezza siamo tutte e tre pronte. Io indosso un paio di jeans al ginocchio con una canottiera nera sfilacciata sulla schiena, Lisa una camicia e dei jeans bianchi, mentre Ryden ha optato per un vestito bianco leggerissimo ed un paio di sandali. A dire il vero il vestito bianco l'avrei voluto io, ma quando l'ho provato sembravo una sgualdrina totale, anche perchè, essendo più alta di Ryden, mi andava un po' corto. A lei invece, neanche a dirlo, sta splendidamente. Lisa si è strizzata a forza in un paio di jeans che sono minimo una taglia sotto la sua. Se continua a trattenere il fiato in quel modo perchè non le stringano finirà per diventare anemica.

''Alle dieci c'è l'incontro all'auditorium, cominciamo ad avviarci?'', propongo io.

Ryden, senza alcun motivo al mondo, mi rivolge un sorriso molto, molto inquietante e pericolosamente simile a quello di Lisa. Solo che, a differenza della mia migliore amica, che queste espressioni le fa con la convinzione di sembrare attraente, Ryden mi dedica questo tipo di sorrisi con la piena consapevolezza di passare per una perfetta deficiente.

''Possiamo aspettare ancora un attimo? Il mio migliore amico mi aveva promesso che sarebbe passato a prendermi per andare assieme e non so quando..''

Qualcuno improvvisamente suona il campanello. Mentre io devo ancora metabolizzare completamente il fatto che ci sia un campanello e Ryden è precipitata in uno dei suoi abissi di follia ed isteria, Lisa, con una prontezza di spirito da lei decisamente inusuale, va ad aprire alla porta.

''Ciao, Ryden è in ca..''

La frase le muore in gola. Sbircio l'entrata della nostra stanza ed, improvvisamente, capisco perchè.

Il migliore amico di Ryden (uno schianto di biondino alto e magro che raccomando sentitamentea tutte le amanti dei ragazzi dai capelli chiari) se ne sta impalato sull'uscio, sfoggiando un sorriso enorme e denti bianchissimi. Ma, nonostante sia bello da togliere il fiato, non credo sia a causa sua che Lisa si è zittita. Alle spalle del biondo infatti ci sono nientemeno che Max e Liam, il primo che sorride un po' incerto ed il secondo (sentochestopersvenire) ha le mani in tasca e la fronte un po' corrugata.

Per la seconda volta in una giornata, io e Lisa restiamo paralizzate.

Ryden invece sembra aver miracolosamente riacquistato il senno. Fluttua verso il suo amico sorridendo allegramente, lo raggiunge e ci presenta.

''Simon, queste sono le mie due nuove amiche e compagne di stanza, Lisa e Alison. Lisa, Alison, ecco a voi Simon, il mio migliore amico''.

Simon sorride, tutto allegro. Dall'apparenza sembra squilibrato, pazzo, strano e bellissimo almeno quanto Ryden. Sono davvero una gran coppia, devo ammetterlo.

''Tanto piacere'', ci saluta. ''Anche io ho portato i miei nuovi compagni di stanza''.

Ryden li osserva per un attimo.

''Oh si, ci siamo parlati nel cortile'', ricorda, con un vago sorriso. ''Tu devi essere Max e tu.. Lino? Lemon?''

Liam improvvisamente si infiamma e si gira verso Ryden, incenerendola con lo sguardo.

''LIAM'', grigna, scontroso. Poi, OHMIODIOSANTISSIMODITUTTALATERRA, di gira verso di me. ''Tu sei Alison, vero?'', mi chiede, abbozzando un sorriso.

 

Liam ricorda il mio nome.

Se lo ricorda.

E Ryden non si ricorda il suo.

Oh, ma chi se ne frega di Ryden?

Anche se in questo momento sento di amarla. E amo il suo migliore amico, e questa scuola, e Lisa, e Max e DECISAMENTE, DECISAMENTE amo il fatto che Liam lo strafigo si ricordi il mio nome.

 

Sorrido e faccio per rispondergli, quando improvvisamente, orribilmente, disgraziatamente inciampo in qualcosa. Rovino a terra con un gridolino, tutti mi guardano, soprattutto Liam, sento che potrei morire dalla vergogna. Scocco un'occhiata alla cosa in cui sono inciampata, e mi accorgo che si tratta di una massa informe arancione che non sa aprire gli occhi ed ora mi sta facendo le fusa come un trattore.

Il mio esordio al mondo della popolarità rovinato da un gatto obeso.

Avrò mai una vita normale?

 

 

 

 

 

Buonasera buonasera buonaserissima! :D

Nuovo capitolo arrivato, un po' noiosetto, ma che ci si può fare? Dovevo assolutamente cercare di caratterizzare almeno un po' il personaggio di Ryden, perchè voglio che sia chiaro fin da subito che lei è una ragazza MOLTO MOLTO bizzarra.

Inoltre, anche se so che è prestissimissimo per dirlo, vorrei sapere a pelle quali coppie (in ogni storia ci sono delle coppie, no?) vi ispirano per il futuro. Sapere il vostro parere mi farebbe davvero tantissimissimo piacere *-*

 

Tanti tanti tanti ringraziamenti a chi mi ha letta, a chi mi ha recensita e a chi mi ha addirittura aggiunta alle seguite. Serve ribadire quanto io lo apprezzi?


Al prossimo capitolo, tanti cari saluti :)

  
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