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Autore: Kooskia    08/02/2012    5 recensioni
Fanfiction sul Ciclo dell'Eredità di C. Paolini. Ambientata durante lo svolgimento della trama della serie (copre complessivamente un'arco temporale della durata di un anno). Presenta personaggi e ambienti di mia creazione senza influire/modificare/alterare i personaggi originari del Ciclo.
In questa storia vedremo un Cavaliere solitario e il suo drago: nati e cresciuti fuori dai confini noti di Alagaesia, essi si batteranno per riportare la pace in questo angolo di mondo inesplorato scoprendo la verità di un passato a loro ignoto e plasmando il loro futuro in una terra aspra e selvaggia.
Epilogo contentene Spoiler.
Un capitolo conterrà tematica erotica (rating Arancione)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 8 – Partenza

La sera giunse in fretta. Kooskia era steso su un piccolo spiazzo erboso davanti alla tana di Redpaw ad osservare il firmamento, quando vide i grandi fuochi accendersi all’interno del villaggio. Molte tende erano state spostate per fare spazio al raduno e il pensiero di dover incontrare così tante persone turbava il ragazzo.
Si alzò, Redpaw al suo fianco lo imitò..
-Grazie per essermi stato vicino, fratello- il lupo scondinzolò felice e Kooskia gli diede una grattatina dietro all’orecchio sinistro, sapendo che quello era il suo punto preferito.
-Non c’è di che.. i tuoi cuccioli sono davvero bellissimi-
La calda lingua del lupo gli leccò il braccio come ringraziamento.
-Dobbiamo andare adesso..- concluse Kooskia alzandosi, si sgranchì le gambe e si diresse verso il villaggio seguito dal suo fratello selvaggio. L’aria della foresta era mite quella sera come in tutte le altre sere di quella stagione e il giovane non provava freddo.
Quando giunsero al villaggio videro decine di cacciatori e lupi riuniti al centro, illuminati da grandi fuochi che ardevano selvaggi al centro del grande circolo.
Essi presero posto in mezzo ad altri cacciatori del loro villaggio.
Il banchetto che ne seguì fu un’esperienza interessante per Kooskia, aveva già incontrato gli anni precedenti i giovani provenienti da luoghi anche distanti della Foresta, ma per la prima volta partecipava a quel raduno avendo già vissuto il suo diciottesimo inverno: non era più un bambino, ed era trattato ed ascoltato col rispetto che meritava qualsiasi cacciatore. Egli però non poté non notare come le espressioni e gli sguardi degli altri quando si rivolgevano a lui, avvertiva come molti cacciatori venuti da lontano stessero cercando di valutarlo e decidere se credere o meno alle voci e alle notizie che erano giunte fino alle loro orecchie.
Le ciotole piene di cibo fumante e di liquore ricavato dalle bacche di foresta passavo di mano in mano, molti sguardi non si spostarono Kooskia, ma egli cercò di non farvi caso.
-Perché devo subire tutto questo??- si domandò il giovane quando per l’ennesima volta spostò lo sguardo a terra evitando di incrociare occhi penetranti e tentando di ignorare i bisbigli e i mormorii su di lui.
Quando alla fine il banchetto finì, l’anziana del suo villaggio fece un cenno a Kooskia.
Quest’ultimo trasse un sospiro di sollievo, finalmente l’attenzione non sarebbe stata così concentrata su di lui.
-E’ il momento- sussurrò nella mente.
Il profilo della dragonessa si stagliò in cielo, dispiegando le sue grandi ali sopra l’assemblea.
Dopo alcuni istanti ella atterrò su di uno spiazzo lasciato appositamente libero.
Il suo saluto di fuoco rieccheggiò nelle menti di tutti i presenti..
-Esibizionista..- le disse il giovane privatamente senza trattenere un sorriso. Le era stato chiesto di presentarsi pubblicamente, ma avrebbe potuto farlo senza dare così palesemente mostra di sé.
Tutto sommato però Kooskia era soddisfatto che questo fosse avvenuto, non soltanto perché gli sguardi e i mormorii su di lui erano cessati, ma anche per i sentimenti di orgoglio e fierezza che in lei erano tanto forti da infiltrarsi nella mente del giovane, rendendolo partecipe delle sue sensazioni.
Lei piegò il capo di profilo, lasciandosi ammirare dai presenti e suscitando un coro di commenti e voci estasiate.
-Se hanno fatto tanta strada per vederci era giusto che osservassero un bello spettacolo e tu non hai fatto che startene lì seduto a magiare stufato di cervo e bere vino di bacche tentando di nasconderti dietro una tazza come un cucciolo impaurito… -
Kooskia reagì con una risata divertita…
-Hai ragione.. anche se ammetterai che senza ali non avrei potuto metter su di certo uno spettacolo di grande interesse..-
-Ah questo è sicuro.- concluse lei.
Quando la reazione della folla si fu placata, la sciamana del villaggio di Kooskia prese la parola.
-Tutti voi siete al corrente della terribile sciagura che si è abbattuta sul nostro Popolo, per la prima volta da tempo immemore degli estranei sono giunti qui, brandendo armi di ferro e portando fuoco e morte in mezzo a noi….-
Il racconto dell’anziana si dilungò, senza trattenersi dal descrivere le pene sofferte da uomini, lupi e dalla stessa foresta, il solo pensiero a quei momenti riempì la mente di Kooskia di rabbia..
Redpaw al suo fianco non represse un basso ringhio e il giovane mise una mano sul suo dorso per calmarlo. Ma a differenza degli altri la dragonessa aveva avvertito anche il suo turbamento.
-Non temere ciò che è stato fatto, pensa piuttosto a quanto avverrà, piccolo mio: sappi che questa volta le mie fiamme e le mie zanne combatteranno al pari della tua spada.-
Il calore della voce nella sua mente valeva più di cento rassicurazioni.
Tuttavia senza che se ne fosse reso conto la sciamana aveva spostato il discorso su di loro.
-… pertanto, con la benedizione di questo Consiglio, essi voleranno al di fuori della nostra Foresta verso terre e luoghi sconosciuti, al fine di scoprire le origini del male che era giunto fra noi e per impedire che esso accada di nuovo. Siete entrambi pronti ad accettare questa sfida?-
L’anziana sapeva già la risposta del ragazzo e della dragonessa, ma era necessario che anche gli altri rappresentati dei vari villaggi la sentissero ufficialmente.
-La accettiamo- rispose Kooskia, mentre le stesse parole riecheggiarono nelle menti dei presenti quando la dragonessa giurò a sua volta.
L’anziana annuì, quindi ricevette dalle mani di altri due sciamani degli oggetti coperti da un telo.
Dal primo estrasse un ciondolo, che mise al collo del giovane.
Egli osservò come appesa alla cordicella vi fosse quella che a prima vista sembrava la zanna di un lupo.
-E’ pietra dura- disse uno sciamano di giovane età che non Kooskia non conosceva
- E al suo interno troverai il dono di tutti noi-
Kooskia avvertì come dentro la pietra fosse incastonata una grande quantità di energia, l’anziana gli aveva spiegato come alcune particolari pietre potessero essere usate a tale scopo e gli sciamani di tutto i villaggi avevano evidentemente donato energia per quella pietra.
Egli chinò il capo, ringraziandoli di tale dono, ma la sciamana non aveva ancora finito e mostrò uno scudo di legno grezzo con dipinto sopra il profilo rosso stilizzato del muso di un lupo.
-Scoprirai che questo scudo è più robusto di quello che sembra e ti proteggerà dove altri falliranno-
Kooskia accettò il secondo dono con ulteriore gratitudine, consapevole che un qualche incantesimo di protezione doveva essere stato scagliato su di esso.
La saggia anziana quindi si avvicinò alla dragonessa.
-Abbiamo pensato ad un dono anche per te, figlia del cielo, ma riteniamo che nulla di quanto potevamo offrirti potesse renderti più forte o più protetta.. il nostro dono per te è fatto solo di parole: proteggi il giovane uomo a cui sei legata e mantieni saldo il tuo cuore-
Lei chinò il capo e il suo muso dorato sfiorò i lunghi capelli grigi della sciamana.
-Hai protetto il mio uovo fino alla mia nascita, hai addestrata il mio compagno-di-cuore-e-di-mente, ti sono grata per tutto questo e per queste tue parole-
L’anziana sorrise, quindi indietreggiò di alcuni passi.
Kooskia sapeva che il momento della partenza era giusto: il cuore della notte era l’ora dei cacciatori e la loro caccia era appena iniziata.
Nessuno aggiunse una parola mentre Kooskia si assicurò in spalla sia l’elsa della sua spada, dono dei migliori conciatori del villaggio, sia lo scudo appena ricevuto.
Prese anche una bisaccia contenente cibo e acqua.
Si issò quindi sulla schiena della dragonessa, verso la sella leggera di cuoio che era anch’essa stata realizzata al meglio delle capacità degli uomini del villaggio.
Pochi istanti prima che la dragonessa iniziò a sbattere le ali e a librarsi in cielo il ragazzo parlò.
-Torneremo.. –
Non aggiunse altro, il cuore in subbuglio per essere in procinto di lasciare la terra dove era nato e dirigersi verso il pericolo e l’ignoto.
-Non avere paura, piccolo mio, qualunque cosa dovremo affrontare farà meglio a prepararsi alle mie zanne e ai miei artigli… -
-Non ne dubito… Niya.-
Il ragazzo allungò una mano accarezzandole il collo mentre il vento della notte si muoveva rapido intorno a loro, l’eco del nome della dragonessa riecheggiò per alcuni istanti nelle loro menti unite da un legame sempre più forte.
  
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