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Autore: lynn12    17/09/2006    1 recensioni
E' il seguito de "L'ultima scelta". La vita trascorre serena e felice per Inuyasha, Kagome e i loro amici...ma quanto durerà questa pace?
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4: YAKKAI NO SIRUSI (Segno di sventura)

-Sono venuta a conoscenza di alcuni rapimenti che sono avvenuti nei villaggi poco più ad ovest- disse loro l’anziana Kaede quando tutto il gruppo fu riunito nella capanna della miko

-Rapimenti?- le fece eco Miroku –E da parte di chi?-

-Da parte di alcuni demoni, ma non si sa da chi fossero guidati. Tutto ciò di cui sono a conoscenza è che ad essere rapite sono state delle sacerdotesse-

-E che se ne fanno dei demoni di alcune sacerdotesse?- intervenne Inuyasha

-Non posso dirlo con certezza, ma credo che qualcuno voglio utilizzare il loro potere per un qualche scopo. Molto probabilmente qualcosa di maligno. Inoltre...si stanno avvicinando sempre di più al nostro villaggio- disse Kaede

-E scommetto che tu vorresti che andassimo a indagare su questa faccenda, non è così?- chiese il mezzo demone

L’anziana miko annuì con un cenno del capo.

-Bene. Allora partiremo domani stesso- concluse Kagome

-Scusa, e perchè non oggi stesso?- chiese perplesso l’hanyou

-Beh...Perchè prima vorrei fare un salto a casa...- rise nervosamente la ragazza –Dopo tutti questi mesi di pace non sono preparata per affrontare un viaggio!-

-Uff, e ti pareva!- sbuffò Inuyasha –Ogni scusa è buona per tornartene di là!-

-In realtà, a tutti noi farebbe comodo un giorno per preparaci al viaggio- intervenne in quel momento Miroku –Non sappiamo quanto tempo ci vorrà, né cosa ci aspetta, perciò sarà bene non essere frettolosi e rischiare di farci trovare impreparati-

-E va bene- cedette l’hanyou –Vi concedo un giorno, partiremo domani mattina all’alba. Prima partiamo e prima risolveremo questa storia-

-D’accordo. Allora sarà meglio andare a levigare l’Hiraikotsu- fece Sango alzandosi

-Sango...- la fermò Miroku –Sarebbe meglio che tu restassi qui al villaggio insieme alla divina Kaede. Nelle tue condizioni potrebbe essere pericoloso venire con noi...-

-Non se ne parla neanche!- rispose decisa la sterminatrice di demoni –Non ho alcuna intenzione di lasciarvi partire da soli, mentre io me ne resto qui a preoccuparmi! E poi sono solo nei primi mesi di gravidanza, vedrai che andrà tutto bene- concluse facendo l’occhiolino al marito e prendendogli affettuosamente la mano

-E va bene...Tanto tentare di farti cambiare idea sarebbe tutto fiato sprecato- cedette il monaco                     –Tuttavia, Shippo, tu resti al villaggio e su questo non si discute- fece Inuyasha

-Cosa? E perchè mai? Io voglio venire con noi!- protestò il cucciolo di kitsune

-Non sappiamo quello che ci aspetta, ci saresti solo d’intralcio!-

-Non è vero, io sono molto utile!-

-Hai ragione, Shippo, tu sei indispensabile per noi- intervenne Kagome –Proprio per questo devi restare qui al villaggio, chi lo proteggerà altrimenti finché noi siamo via?-

-Beh, in questo caso...Va bene, resterò io al villaggio a fare la guardia- promise Shippo con espressione fiera e solenne

-Grazie mille, Shippo-chan- gli sorrise la ragazza facendogli una carezza sulla testa

-Bene, ora che tutto è stabilito, accompagno Kagome nella sua epoca. Ci vediamo più tardi- disse Inuyasha alzandosi

Anche Kagome salutò e, insieme, i due uscirono dalla capanna e si diressero verso il pozzo.

 

Quella sera, mentre tutti si erano addormentati, Inuyasha era ancora sveglio. Giocherellava distrattamente con i capelli di Kagome, che si era addormentata con la testa sulle sue gambe, mentre rifletteva su tutta quella storia. Kaede aveva detto che quei demoni rapivano solo sacerdotesse...E Kagome era una sacerdotessa. Inoltre, aveva un brutto presentimento. Sentiva che, tra tutti loro, lei era quella che correva più pericoli, anche se non sapeva per quale motivo. Oltretutto, ora lei era una dea, il suo corpo era diventato più resistente, perciò non aveva motivo di preoccuparsi in quel modo...Chinò la testa per osservare il viso di Kagome addormentato, rischiarato dalla debole luce del fuoco. Dio, quanto l’amava...Il suo amore per lei sembrava crescere ogni giorno di più. Voleva trascorrere il resto della sua vita con lei. Aveva deciso che, una volta risolta quella faccenda dei rapimenti, le avrebbe chiesto di andare a vivere con lui, in una capanna tutta loro. Era stanco di stare nella casa di Kaede, non c’era un minimo di pace, ogni volta che lui e Kagome volevano stare soli dovevano andare nella foresta! Sospirò, accarezzandole lievemente la guancia con la mano. A quel contatto, Kagome si mosse leggermente, accoccolandosi meglio sulle gambe di Inuyasha, e sorrise nel sonno. Vedendolo, Inuyasha a sua volta accennò ad un sorriso. Chissà se avrebbe accettato di vivere con lui...Al di là del pozzo lei aveva la sua famiglia, i suoi amici, la sua scuola...D’altra parte, anche lì nell’epoca Sengoku aveva degli amici...e aveva lui. Perchè non avrebbe dovuto accettare? Con un altro sospiro, Inuyasha decise di rimandare questi pensieri e chiuse gli occhi, lasciandosi sopraffare dal sonno.

La mattina dopo, poco prima dell’alba, Kagome si stava sciacquando il viso al ruscello in preda ad un nuovo attacco di nausea, quando fu raggiunta da Sango.

-Buongiorno, Sango-chan! Già sveglia?- la salutò

-Nausea mattutina- rispose la sterminatrice con una smorfia

-A chi lo dici...- borbottò Kagome

-Soffri di nausea anche tu?-

-Sì, da un po’. All’inizio mi capitava solo di tanto, ma adesso succede praticamente ogni giorno. Forse sarà un po’ si stanchezza...O forse quell’intruglio di erbe che mi hai dato tu per evitare gravidanze!-

-Mmh...Quell’infuso non ha mai dato problemi a nessuno, è strano...- mormorò l’altra con uno strano sguardo –E dimmi, Kagome-chan, per caso hai avuto anche dei giramenti di testa, un aumento della fame e ti stanchi più facilmente?-

-Sì...- rispose sorpresa l’altra –Ma tu come fai a saperlo?-

-Kagome, questi sono gli stessi malesseri che ho io! Non hai pensato alla possibilità che potresti essere incinta?-

-Incinta?! Stai scherzando, spero! Io non posso essere incinta!- esclamò shockata Kagome

Sango la guardò con un sorriso malizioso sulle labbra, senza dire nulla.

-Ok, va bene, tecnicamente potrei essere incinta, ma è proprio per questo che ti ho chiesto di darmi quell’infuso! Tu hai detto che funzionava!-

-Beh, sì...Ma è stato fatto pensando a donne di una certa età e magari non funziona su una persona giovane come te...- ipotizzò Sango –E in ogni caso, non è infallibile-

-Oh mio Dio! E adesso cosa faccio?- fece Kagome nascondendosi il viso con le mani

-Perché non ne parli con Inuyasha?-

-No. Non finché non ne sarò sicura. E poi mi impedirebbe di partire con voi. Uff, se potessi tornare nella mia epoca potrei fare un test di gravidanza...-

-Nella tua epoca esiste un test per sapere se aspetti un bambino o no?-

-Esatto. Qui nell’epoca Sengoku invece come fate ad accertarlo?-

Sango scrollò le spalle.

-Una donna le sente queste cose- rispose

-Beh, io invece non mi sento niente!-

-È perchè ora sei confusa, Kagome- l’amica le passò un braccio intorno alle spalle per confortarla –Lascia passare qualche giorno e vedrai che, una volta che ti sarai schiarita le idee, avrai la risposta che cerchi-

-D’accordo. Ma nel frattempo non dire niente agli altri, va bene?-

-Hai la mia parola-

-Grazie, Sango-chan. Sei davvero un’amica-

Le due ragazze si abbracciarono con affetto.

-Guarda, si sono svegliati anche gli altri- le disse poi Sango indicando alle spalle di Kagome, in direzione della capanna della vecchia Kaede

-Kagome!- Inuyasha le andò incontro, mentre la sterminatrice si dirigeva verso Miroku

-Buongiorno, Inuyasha- gli sorrise lei

-Va tutto bene? Hai un’espressione strana...Di cosa stavate parlando tu e Sango?- le chiese l’hanyou

-Ehm...Nulla, nulla. Cose di donne...-

 

Giunsero al villaggio più vicino solo dopo un giorno di cammino. Kaede aveva detto loro che i demoni si stavano avvicinando da ovest e il primo villaggio in quella direzione era abbastanza lontano. Inoltre, il gruppo di Inuyasha e compagni si fermava abbastanza di frequente per far riposare Sango e, anche se nessuno ne era conoscenza, anche Kagome era grata di queste pause. Nella sua testa continuava a ripensare alle parole di Sango e si convinceva sempre di più che l’amica avesse ragione. Era davvero incinta. I suoi sintomi parlavamo chiaro, inoltre doveva ammettere di sentirsi diversa, come se dentro il suo corpo stesse avvenendo un cambiamento. Solo che non sapeva assolutamente come comportarsi...Lì, nell’epoca Sengoku, avere un bambino a 17 anni era una cosa più che normale, ma nella sua epoca era tutta un’altra storia...Come avrebbero reagito i suoi amici e la sua famiglia? Sua madre e suo nonno si sarebbero arrabbiati? L’aspettavamo giorni alquanto difficili...Eppure, il pensiero di non avere quel bambino non le aveva nemmeno sfiorato la mente. Quella creatura era il frutto dell’amore tra lei e  Inuyasha e Kagome già sentiva di amarlo come amava il padre.

Gli abitanti del villaggio dissero loro che non erano così fortunati da vantare la presenza di una sacerdotessa, perciò non rappresentava un possibile bersaglio per un attacco dei demoni. Le persone dotate di poteri spirituali erano molto rare, per questo motivo erano pochi i villaggi che avevano tra gli abitanti una sacerdotessa. Inuyasha e i suoi compagni decisero di proseguire ulteriormente, ma di trascorrere la notte che stava giungendo lì al villaggio, in modo da permettere a Sango e Kagome di dormire su di un comodo futon.

 

-Mmh...Non mi piace per niente...È un segno di sventura- mormorò Miroku con tono preoccupato

Lui e Inuyasha erano fuori sul patio della casa del capo villaggio aspettando che la cena fosse pronta, quando il monaco aveva notato qualcosa di strano.

-Già, credo tu abbia ragione- fece il mezzo demone

-Cosa c’è che non va?- chiese in quel momento la voce di Kagome che stava uscendo dalla casa insieme a Sango

-Guarda lassù- le disse l’hanyou facendo un cenno col capo in direzione del cielo stellato

Sopra le loro teste brillava una tonda e luminosa luna piena.

-Ma come può esserci la luna piena se solo ieri notte era il novilunio?!- esclamò Sango

-Credete che questo abbia un qualche nesso con la storia delle sacerdotesse rapite?- chiese Kagome

-Non saprei dirlo, divina Kagome- le rispose Miroku –Ma c’è un solo essere in grado di controllare le fasi lunari: Tsuki, la dea della luna. Il suo castello si trova sulla cima più alta della catena montuosa dell’Ovest, il monte Hosi-

-E tu pensi che ci sia lei dietro tutto questo?- intervenne Inuyasha

-Non mi sentirei di escluderlo, tuttavia...c’è qualcosa che non mi convince. Tsuki è una dea della natura e per questo è un essere buono...- fece dubbioso il monaco 

-Beh, per avere delle risposte non ci resta che andare a fare una visitina a questa Tsuki- concluse l’hanyou

 

 

  
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