CAPITOLO 4: YAKKAI NO SIRUSI (Segno
di sventura)
-Sono venuta a conoscenza di alcuni
rapimenti che sono avvenuti nei villaggi poco più ad ovest- disse loro l’anziana
Kaede quando tutto il gruppo fu riunito nella capanna della miko
-Rapimenti?- le fece eco Miroku –E
da parte di chi?-
-Da parte di alcuni demoni, ma non
si sa da chi fossero guidati. Tutto ciò di cui sono a conoscenza è che ad essere
rapite sono state delle sacerdotesse-
-E che se ne fanno dei demoni di
alcune sacerdotesse?- intervenne Inuyasha
-Non posso dirlo con certezza, ma
credo che qualcuno voglio utilizzare il loro potere per un qualche scopo. Molto
probabilmente qualcosa di maligno. Inoltre...si stanno avvicinando sempre di più
al nostro villaggio- disse Kaede
-E scommetto che tu vorresti che
andassimo a indagare su questa faccenda, non è così?- chiese il mezzo demone
L’anziana miko annuì con un cenno
del capo.
-Bene. Allora partiremo domani
stesso- concluse Kagome
-Scusa, e perchè non oggi stesso?-
chiese perplesso l’hanyou
-Beh...Perchè prima vorrei fare un
salto a casa...- rise nervosamente la ragazza –Dopo tutti questi mesi di pace
non sono preparata per affrontare un viaggio!-
-Uff, e ti pareva!- sbuffò Inuyasha
–Ogni scusa è buona per tornartene di là!-
-In realtà, a tutti noi farebbe
comodo un giorno per preparaci al viaggio- intervenne in quel momento Miroku
–Non sappiamo quanto tempo ci vorrà, né cosa ci aspetta, perciò sarà bene non
essere frettolosi e rischiare di farci trovare impreparati-
-E va bene- cedette l’hanyou –Vi
concedo un giorno, partiremo domani mattina all’alba. Prima partiamo e prima
risolveremo questa storia-
-D’accordo. Allora sarà meglio
andare a levigare l’Hiraikotsu- fece Sango alzandosi
-Sango...- la fermò Miroku –Sarebbe
meglio che tu restassi qui al villaggio insieme alla divina Kaede. Nelle tue
condizioni potrebbe essere pericoloso venire con noi...-
-Non se ne parla neanche!- rispose
decisa la sterminatrice di demoni –Non ho alcuna intenzione di lasciarvi partire
da soli, mentre io me ne resto qui a preoccuparmi! E poi sono solo nei primi
mesi di gravidanza, vedrai che andrà tutto bene- concluse facendo l’occhiolino
al marito e prendendogli affettuosamente la mano
-E va bene...Tanto tentare di farti
cambiare idea sarebbe tutto fiato sprecato- cedette il monaco –Tuttavia,
Shippo, tu resti al villaggio e su questo non si discute- fece Inuyasha
-Cosa? E perchè mai? Io voglio
venire con noi!- protestò il cucciolo di kitsune
-Non sappiamo quello che ci
aspetta, ci saresti solo d’intralcio!-
-Non è vero, io sono molto
utile!-
-Hai ragione, Shippo, tu sei
indispensabile per noi- intervenne Kagome –Proprio per questo devi restare qui
al villaggio, chi lo proteggerà altrimenti finché noi siamo via?-
-Beh, in questo caso...Va bene,
resterò io al villaggio a fare la guardia- promise Shippo con espressione fiera
e solenne
-Grazie mille, Shippo-chan- gli
sorrise la ragazza facendogli una carezza sulla testa
-Bene, ora che tutto è stabilito,
accompagno Kagome nella sua epoca. Ci vediamo più tardi- disse Inuyasha
alzandosi
Anche Kagome salutò e, insieme, i
due uscirono dalla capanna e si diressero verso il pozzo.
Quella sera, mentre tutti si erano
addormentati, Inuyasha era ancora sveglio. Giocherellava distrattamente con i
capelli di Kagome, che si era addormentata con la testa sulle sue gambe, mentre
rifletteva su tutta quella storia. Kaede aveva detto che quei demoni rapivano
solo sacerdotesse...E Kagome era una sacerdotessa. Inoltre, aveva un brutto
presentimento. Sentiva che, tra tutti loro, lei era quella che correva più
pericoli, anche se non sapeva per quale motivo. Oltretutto, ora lei era una dea,
il suo corpo era diventato più resistente, perciò non aveva motivo di
preoccuparsi in quel modo...Chinò la testa per osservare il viso di Kagome
addormentato, rischiarato dalla debole luce del fuoco. Dio, quanto l’amava...Il
suo amore per lei sembrava crescere ogni giorno di più. Voleva trascorrere il
resto della sua vita con lei. Aveva deciso che, una volta risolta quella
faccenda dei rapimenti, le avrebbe chiesto di andare a vivere con lui, in una
capanna tutta loro. Era stanco di stare nella casa di Kaede, non c’era un minimo
di pace, ogni volta che lui e Kagome volevano stare soli dovevano andare nella
foresta! Sospirò, accarezzandole lievemente la guancia con la mano. A quel
contatto, Kagome si mosse leggermente, accoccolandosi meglio sulle gambe di
Inuyasha, e sorrise nel sonno. Vedendolo, Inuyasha a sua volta accennò ad un
sorriso. Chissà se avrebbe accettato di vivere con lui...Al di là del pozzo lei
aveva la sua famiglia, i suoi amici, la sua scuola...D’altra parte, anche lì
nell’epoca Sengoku aveva degli amici...e aveva lui. Perchè non avrebbe dovuto
accettare? Con un altro sospiro, Inuyasha decise di rimandare questi pensieri e
chiuse gli occhi, lasciandosi sopraffare dal sonno.
La mattina dopo, poco prima
dell’alba, Kagome si stava sciacquando il viso al ruscello in preda ad un nuovo
attacco di nausea, quando fu raggiunta da Sango.
-Buongiorno, Sango-chan! Già
sveglia?- la salutò
-Nausea mattutina- rispose la
sterminatrice con una smorfia
-A chi lo dici...- borbottò Kagome
-Soffri di nausea anche
tu?-
-Sì, da un po’. All’inizio mi
capitava solo di tanto, ma adesso succede praticamente ogni giorno. Forse sarà
un po’ si stanchezza...O forse quell’intruglio di erbe che mi hai dato tu per
evitare gravidanze!-
-Mmh...Quell’infuso non ha mai dato
problemi a nessuno, è strano...- mormorò l’altra con uno strano sguardo –E
dimmi, Kagome-chan, per caso hai avuto anche dei giramenti di testa, un aumento
della fame e ti stanchi più facilmente?-
-Sì...- rispose sorpresa l’altra
–Ma tu come fai a saperlo?-
-Kagome, questi sono gli stessi
malesseri che ho io! Non hai pensato alla possibilità che potresti essere
incinta?-
-Incinta?! Stai scherzando, spero!
Io non posso essere incinta!- esclamò shockata Kagome
Sango la guardò con un sorriso
malizioso sulle labbra, senza dire nulla.
-Ok, va bene, tecnicamente potrei
essere incinta, ma è proprio per questo che ti ho chiesto di darmi quell’infuso!
Tu hai detto che funzionava!-
-Beh, sì...Ma è stato fatto
pensando a donne di una certa età e magari non funziona su una persona giovane
come te...- ipotizzò Sango –E in ogni caso, non è infallibile-
-Oh mio Dio! E adesso cosa faccio?-
fece Kagome nascondendosi il viso con le mani
-Perché non ne parli con Inuyasha?-
-No. Non finché non ne sarò sicura.
E poi mi impedirebbe di partire con voi. Uff, se potessi tornare nella mia epoca
potrei fare un test di gravidanza...-
-Nella tua epoca esiste un test per
sapere se aspetti un bambino o no?-
-Esatto. Qui nell’epoca Sengoku
invece come fate ad accertarlo?-
Sango scrollò le
spalle.
-Una donna le sente queste cose-
rispose
-Beh, io invece non mi sento
niente!-
-È perchè ora sei confusa, Kagome-
l’amica le passò un braccio intorno alle spalle per confortarla –Lascia passare
qualche giorno e vedrai che, una volta che ti sarai schiarita le idee, avrai la
risposta che cerchi-
-D’accordo. Ma nel frattempo non
dire niente agli altri, va bene?-
-Hai la mia parola-
-Grazie, Sango-chan. Sei davvero
un’amica-
Le due ragazze si abbracciarono con
affetto.
-Guarda, si sono svegliati anche
gli altri- le disse poi Sango indicando alle spalle di Kagome, in direzione
della capanna della vecchia Kaede
-Kagome!- Inuyasha le andò
incontro, mentre la sterminatrice si dirigeva verso Miroku
-Buongiorno, Inuyasha- gli sorrise
lei
-Va tutto bene? Hai un’espressione
strana...Di cosa stavate parlando tu e Sango?- le chiese l’hanyou
-Ehm...Nulla, nulla. Cose di
donne...-
Giunsero al villaggio più vicino
solo dopo un giorno di cammino. Kaede aveva detto loro che i demoni si stavano
avvicinando da ovest e il primo villaggio in quella direzione era abbastanza
lontano. Inoltre, il gruppo di Inuyasha e compagni si fermava abbastanza di
frequente per far riposare Sango e, anche se nessuno ne era conoscenza, anche
Kagome era grata di queste pause. Nella sua testa continuava a ripensare alle
parole di Sango e si convinceva sempre di più che l’amica avesse ragione. Era
davvero incinta. I suoi sintomi parlavamo chiaro, inoltre doveva ammettere di
sentirsi diversa, come se dentro il suo corpo stesse avvenendo un cambiamento.
Solo che non sapeva assolutamente come comportarsi...Lì, nell’epoca Sengoku,
avere un bambino a 17 anni era una cosa più che normale, ma nella sua epoca era
tutta un’altra storia...Come avrebbero reagito i suoi amici e la sua famiglia?
Sua madre e suo nonno si sarebbero arrabbiati? L’aspettavamo giorni alquanto
difficili...Eppure, il pensiero di non avere quel bambino non le aveva nemmeno
sfiorato la mente. Quella creatura era il frutto dell’amore tra lei e Inuyasha e Kagome già sentiva di amarlo
come amava il padre.
Gli abitanti del villaggio dissero
loro che non erano così fortunati da vantare la presenza di una sacerdotessa,
perciò non rappresentava un possibile bersaglio per un attacco dei demoni. Le
persone dotate di poteri spirituali erano molto rare, per questo motivo erano
pochi i villaggi che avevano tra gli abitanti una sacerdotessa. Inuyasha e i
suoi compagni decisero di proseguire ulteriormente, ma di trascorrere la notte
che stava giungendo lì al villaggio, in modo da permettere a Sango e Kagome di
dormire su di un comodo futon.
-Mmh...Non mi piace per niente...È
un segno di sventura- mormorò Miroku con tono preoccupato
Lui e Inuyasha erano fuori sul
patio della casa del capo villaggio aspettando che la cena fosse pronta, quando
il monaco aveva notato qualcosa di strano.
-Già, credo tu abbia ragione- fece
il mezzo demone
-Cosa c’è che non va?- chiese in
quel momento la voce di Kagome che stava uscendo dalla casa insieme a Sango
-Guarda lassù- le disse l’hanyou
facendo un cenno col capo in direzione del cielo stellato
Sopra le loro teste brillava una
tonda e luminosa luna piena.
-Ma come può esserci la luna piena
se solo ieri notte era il novilunio?!- esclamò Sango
-Credete che questo abbia un
qualche nesso con la storia delle sacerdotesse rapite?- chiese Kagome
-Non saprei dirlo, divina Kagome-
le rispose Miroku –Ma c’è un solo essere in grado di controllare le fasi lunari:
Tsuki, la dea della luna. Il suo castello si trova sulla cima più alta della
catena montuosa dell’Ovest, il monte Hosi-
-E tu pensi che ci sia lei dietro
tutto questo?- intervenne Inuyasha
-Non mi sentirei di escluderlo,
tuttavia...c’è qualcosa che non mi convince. Tsuki è una dea della natura e per
questo è un essere buono...- fece dubbioso il monaco
-Beh, per avere delle risposte non
ci resta che andare a fare una visitina a questa Tsuki- concluse l’hanyou