Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Alexxassa    08/02/2012    4 recensioni
Nuova storia, spero vi piaccia:
Alessandra è una ragazza che non sa cosa pensare del suo amico Francesco, uno dei tanti stronzi della terra a cui vuole bene.
Dal terzo capitolo:
“Ti posso parlare un attimo?”
“Muoviti però perché altrimenti perdo la corriera!” dice avviandosi verso gli spalti, era il posto più tranquillo per parlare…
[...] “Ok, senti… sei strano va bene? Non so cos’è o perché non sei più stronzo ma questo tuo lato improvvisamente gentile non mi dispiace. Ma visto che bastava così poco a farti diventare sopportabile, anche se non so cos’ho fatto, te lo devo chiedere… perché prima eri così stronzo? Perché ogni volta che ti vedevo dopo mi facevi sentire una vera merda? Ti piaceva così tanto farmi soffrire?” mi sentivo una vera cretina a dirglielo, però in tutti questi anni avevo sofferto per colpa sua, era tempo che lo sapesse.
[...] Mi sorpresi nel sentire che mi stringeva la mano, era la prima volta che lo faceva, o meglio la prima volta che lo faceva sinceramente.
“Mi dispiace!” ripeté, questa volta guardandomi negli occhi. Gli credetti, e mi sentii stupida per aver fatto un tale polverone solo per delle scuse. Ma ero felice di averlo fatto.
Gli strinsi la mano.
“Ci vediamo domani!” mi disse, io gli sorrisi e corsi in classe.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Devo ammettere che non mi aspettavo di trovarlo veramente ad aspettare la corriera delle due, faceva un freddo cane… era da stupidi stare al freddo per un’ora intera, però lui c’era.
“Tu sei pazzo!” gli dissi avvicinandomi.
“Decisamente! Sto congelando! Scusami Ale ma non ho intenzione di farlo di nuovo!” disse sorridendomi.
“Non importa!”
“Non c’è Arianna?” mi chiese. Arianna era una ragazza che l’anno scorso veniva nella nostra scuola, quando eravamo alle medie ci odiavamo ma conoscendoci meglio eravamo diventate amiche.
“Si ma è venuta con una sua compagna di classe… Viene con me e le mie amiche solo quando non c’è lei.”
“Quanto manca all’arrivo della corriera?” mi chiese battendo i denti.
“Una decina di minuti…”
Mi guardò sconvolto. “Fa un freddo cane!”
“Ascolta un po’ di musica, fa passare il tempo più velocemente…”
“Mi si è scaricato l’i-Pod circa venti minuti fa…”
“Tieni” gli passai una cuffia sedendomi accanto a lui.
“Ma che schifo di cose ascolti?”
“Ricominci?” gli chiedo.
“Che ci fai qui?” era arrivato qualcuno alle nostre spalle, e ‘parlando’ non ce ne eravamo accorti. Era Arianna. “Hai perso la corriera?” gli chiede con un sorriso furbo.
Una volta aveva perso la corriera assieme, tutti tre, e per un’ora Francesco mi aveva rotto dicendo che era colpa mia e altre cagate.
“No! Alessandra non stava molto bene così sono venuto per farle compagnia…” dice lui con un alzata di spalle.
“Sei pazzo!” ribatte lei.
“Me l’hanno già detto…”
“Arriva!” li avviso quando vedo la nostra corriera.
“Sììììì! Finalmente!!!” quasi grida Francesco.
Saliamo sulla corriera, Francesco si siede in parte a me, Arianna dietro di lui.
“Non me lo dirai vero quello che ti ha detto la stronza della tua classe vero?” mi chiede, girando a malapena la testa.
“No” scuoto la testa.
Dopo il mio, per tutto il viaggio, non parliamo. Io ascolto un po’ di musica mentre lui guarda fuori dalla finestra.
Vicino a lui mi sentivo serena, protetta. Sentivo che la sua gentilezza era sincera. Che lui era sincero.
 
La mattina dopo, lo vidi in stazione in mezzo alla mischia di altre persone che aspettavano le corriere. Mi avvicinai, e di colpo mi venne in mente una strana idea. La mia testa non controllava più il mio corpo.
Mi avvicinai, facendo attenzione a non farmi vedere, quando gli fui abbastanza vicina mi nascosi dietro una ragazza e controllai che intorno a lui non ci fossero suoi amici. Gli chiusi gli occhi, senza farmi notare. Sentii lo stupore che provava attraverso i palmi delle mani, appoggiati ai suoi occhi.
“Sei Michele? O Davide?” chiede muovendo leggermente la testa. “Non credete di essere un po’ grandi per queste cose?”
Un sorriso mi spunta sul viso. Prima che ricominciasse a parlare, e prima di perdere tutto il coraggio che avevo trovato chissà dove, avvicinai il mio viso al suo e lo baciai. Mi stupii nel sentire che ricambiava il bacio. Quel semplicissimo contatto mi vece tornare alla mente momenti bellissimi, passati con lui. Discorsi lunghissimi, seri e non. Sguardi che dicevano più di mille parole.
Quando mi staccai dal bacio ero rossissima in viso, controllai che nessuno ci avesse notato. Stavo per togliere le mani dai suoi occhi e andarmene quando lui incomincia a parlare: “Spero vivamente che tu non sia un maschio!”
In quel momento arriva una corriera e una massa di persone incomincia a muoversi, così ne approfitto e me ne vado con un sorriso stampato in faccia.
 
Quando arrivo a scuola lo vedo assieme alla sua classe, ma decido di nascondermi. Non sapevo come comportarmi… che cosa dovevo fare? La cosa migliore mi sembrava fingere che non fosse successo niente e tentare di stargli lontano. Solo che le uniche volte che cerco di stargli lontano sono le volte in cui lo incontro di più!
Il pomeriggio era inevitabile che lo incontrassi, non avevo ancora detto niente alle mie amiche quindi non potevo contare su di loro per andare in centro e evitare così di vederlo…
Mi avvicinai a lui come facevo ogni martedì, dopo aver salutato le mie amiche.
“Ciao, come va?” gli chiesi.
“Benissimo” aveva un sorriso smagliante.
“Che mi racconti di nuovo?” sinceramente volevo sapere se mi avrebbe parlato del bacio.
“Mh… ok, se ti dico questa cosa poi tienitela per te… tipo… tipo un segreto ok?”
“Ehm… certo!”
“Stamattina, mentre aspettavo la corriera qualcuno mi ha chiuso gli occhi e poi mia ha baciato, è stato strano ma… non so, allo stesso tempo era bellissimo!” gli brillavano gli occhi, e brillava di felicità. Un po’ come me dopo averlo baciato.
“E che cosa ne pensi?” non sapevo neanche io che cosa intendevo esattamente con quella domanda, volevo solo sapere… qualcosa…
“Sinceramente?” mi guarda un po’ timoroso.
“Sinceramente!” dico annuendo.
“All’inizio, quando mi aveva chiuso gli occhi, pensavo fosse uno dei miei amici, e quando mi ha baciato mi è venuto un colpo perché ero ancora convinto fosse un ragazzo, ma dopo soli pochi secondi ho capito che era una ragazza, il modo in cui mi ha baciato era dolcissimo, timido e sincero. Non so che cosa rappresentava quel bacio, ma mi ha sicuramente migliorato la giornata!” mi sentii lodata, non sapevo ancora perché lo avevo baciato, ok che mi piaceva ma non così tanto da baciarlo di nascosto… o almeno lo credevo fino ad ora…
Ero davvero felice. Più di qualunque altra cosa al mondo.
Lo volevo baciare e l’ho fatto, senza conseguenze. 








Ciao a tutte! Scusate tutto questo ritardo! mi dispiace che dopo tutto il tempo che vi ho fatto aspettare vi devo far leggere questa schifezza di capitolo!
Credo ci siano molti errori coi verbi... ma avevo così poco tempo che non sono riuscita a ricontrollarlo...
Per il prossimo capitolo proverò a scrivere qualcosa di meglio....

Ale

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Alexxassa