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Autore: topo    17/09/2006    6 recensioni
è un esperimento anche se la trama è tutta pronta. Si tratta del "settimo libro" e dello svolgimento della guerra magica dal punto di vista di Hermione, tra strane coppie, nuovi arrivi e colpi di scena.
Genere: Romantico, Drammatico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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<<Il medaglione…

 

L’IMPERO DELLE LUCI

 

        

 

       SOGNI E PUZZLE

 

 

 

“Il medaglione…. la coppa…. il serpente…. qualcosa di grifondoro o di corvonero”  .

Ormai Harry l’aveva contagiata, non faceva altro che ripetersi nella testa queste parole come se potessero risvegliare in lei qualcosa . Il problema  era che non le veniva in mente niente. Avete capito bene, Hermione Granger non riusciva a venire a capo di un problema e questo al faceva imbestialire!

Era così assorta nei suoi pensieri, che non si accorse neanche di essere arrivata a casa; se così la si poteva definire. Passava la maggior parte dell’anno a Hogwarts e quel poco tempo che passava nella sua villa a Londra desiderava finisse in un lampo.

 

L’auto scura di grossa cilindrata varcò, così il cancello di Villa Granger, facendo scricchiolare le ruote sul vialetto di ciottoli che conduceva al garage.

Hermione scese ancor prima che la macchina si fermasse e corse in casa dopo essersi congedata dai suoi con un “vado a lavarmi”, che lasciò a dir poco interdetti i coniugi Granger. Era la prima volta che la loro “ bambina” quasi diciottenne non si preoccupava di prendere personalmente tutti i suoi bauli prima che Simon (il facchino) potesse anche solo sfiorarli, questo perché la ragazza odiava essere servita e riverita dai domestici di casa.  

 

 

-Hermione !!! E’ più di un’ora che stai sotto la doccia , sbrigati che la cena è pronta!- La voce autoritaria della signora Granger squillava dal interphon nella camera della ragazza ,che non aveva intenzione di smettere di pensare per neanche un istante, quasi credesse di riuscire  a far finire la guerra con i suoi ragionamenti.

-Sono preoccupata per lei, è da quando l’abbiamo rivista che è in stato vegetativo. Forse dovremmo provare a parlarle .- Disse Emily Walters in Granger a suo marito che si era accomodato sulla poltrona del suo studio per leggere l’edizione serale del London Daily. –E che cosa dovremmo dirle, secondo te? Non sappiamo più niente di lei da quando aveva undici anni ed è andata in quella scuola del cavolo!!- Rispose secco Norman senza staccare gli occhi dal suo quotidiano.

 Emily guardò il marito con aria sconsolata, sapeva benissimo cosa provava  ed era così anche per lei, ma in cuor suo sentiva che dovevano almeno provare ad interagire di nuovo con Hermione. Sentiva che era successo qualcosa in quella scuola  e avrebbe scoperto cosa!

- Non è lamentandoti di lei che riuscirai a farci riaccettare nella vita di nostra figlia. Dobbiamo riuscire a farci dire che cosa sta succedendo nel suo mondo-  - infatti il suo- rispose l’uomo con tono stanco,ripiegando il giornale e dirigendosi con la moglie in sala da pranzo, anche se i due erano certi che la situazione del mondo magico stava coinvolgendo anche la loro, infatti ricordavano benissimo la reazione che ebbe Hermione quando al TG apparve la notizia del ponte spezzato in due a cui il ministro non riusciva a dare nessuna spiegazione.

 

Qualcosa era cambiato l’anno scorso ed ora qualcos’altro si era aggiunto ai problemi della loro ragazza.

 

 

 

Dopo circa un’ora e mezza di acqua e ragionamenti Hermione decise che sarebbe stato saggio uscire dalla doccia e raggiungere i suoi genitori per la cena, anche perché la pelle delle sue mani e piedi era completamente lessata. Decise comunque di prendersi tutto il tempo necessario per raggiungere il piano inferiore, voleva rimandare il più possibile il momento in cui la sua famiglia avrebbe cercato con tutti i mezzi possibili di farsi spigare il suo comportamento. I Granger infatti erano abili con le parole ed era più che sicura che nel giro di un’ora o poco più sarebbero riusciti ad ottenere ciò che volevano.

 

Quando la ragazza si sedette a tavola si stupì di quanto i suoi genitori riuscissero a farla sentire a disagio, ma era ben consapevole che questo consisteva nella tattica che adottavano per estrapolare dalla gente le informazioni di cui avevano bisogno. Il disagio però divenne insopportabile quando, giunti alla frutta, il discorso in atto era sulla nuova tecnica anestetica del dott. Thomson .

A quel punto la giovane Grifondoro  pensò male di rilassarsi , attendere che tutti finissero la cena per poi andare a letto. Fu in quel momento che i Granger sferrarono l’attacco. -  Hermione …- la voce di Emily era calma e allegra coem quella di una madre che chiede al proprio bimbo se si è divertito alla festa del suo amichetto. – … è da parecchio tempo che non ci rendi più partecipi della tua vita e noi capiamo benissimo che comunque non ci capiremmo molto visto che per noi la magia è un campo sconosciuto, però potresti almeno dirci cosa sta succedendo visto che sembra interessare anche noi “ gabbeni”- .

Non era stato neanche un bel discorso, anzi uno dei peggiori che sua madre avesse mai fatto, però dopo che passi sei anni della tua vita a schivare attacchi è normale che prima  o poi qualcosa di colpisca in faccia, per fortuna questa volta il colpo non era dei peggiori ed è così che Hermione si ritrovò a dire –Si dice babbani …Comunque il preside della scuola è stato ucciso da un professore che credevamo dalla nostra parte e siamo stati attaccati dai mangiamorte che sono i seguaci di un mago oscuro che si credeva morto, ma è tornato due anni fa ed ora minaccia anche il mondo non magico…e ora se volete scusarmi  sarei un po’ stanca vorrei dormire –

 

Fu così che la bella Grifondoro si congedò dai suoi per infilarsi sotto le coperte e godersi un bel sonno ristoratore, mentre mamma e papà erano rimasti inchiodati alle sedie guardandosi allibiti, ma confortati dal fatto che la ragazza si fosse confidata con loro e non sembrasse troppo coinvolta nella vicenda.

 

 

Ore 2 a.m.

 

 

Una ragazza dai capelli castani e riccioluti stava seduta al tavolo di un bar, in compagnia  i un ragazzo moro con degli occhiali tondi ed una cicatrice a forma di saetta in fronte, un ragazzo rosso e alto ed una ragazza  molto carina con dei capelli rossi come quelli del secondo giovane. I quattro stavano chiacchierando animatamente, ma la riccia non sembrava molto presa dal discorso, anzi continuava a controllare l’orologio. Dopo circa cinque minuti la giovane si congedò dai tre approfittando di un momento morto del discorso.

 

La ragazza correva fuori dal bar lungo le vie di un villaggio coperto di neve, fin che due  mani uscirono da un vicolo e la trascinarono dentro. Non ebbe neanche il tempo di reagire che delle labbra catturarono voracemente le sue, bloccando ogni tentativo della giovane donna di dire qualcosa, ma presto questo non ebbe più importanza, perché quelle labbra erano proprio quelle che stava cercando. –Dovevamo vederci a scuola non qui…- disse lei quando il ragazzo portò la sua attenzione al collo bianco e immacolato della riccia. –Non riuscivo più ad aspettare, ma ora rimediamo subito- Detto questo il giovane prese la giovane tra le sue braccia e senza lasciarla per un istante la trasportò fino alla scuola per poi lasciarla solo quando arrivarono in un’aula isolata.

 

 

Hermione si svegliò nel pieno della notte. Aveva fatto un sogno decisamente strano, strano solo perché per una volta il ragazzo che riempiva le sue notti non era Ron, ma perché proprio lui ! La ragazza non si capacitava di come la sua mente avesse potuto produrre un sogno in si baciava con…Cavolo non riusciva nemmeno a pensare il suo nome.

Scese le scale fino a raggiungere la cucina, per prendere un bicchiere d’acqua. Mentre beveva, però si fece largo in lei la sensazione, anzi la certezza che quel sogno non era un sogno bensì la realtà, una realtà che aveva dimenticato e che le stava crescendo dentro ricomponendo un puzzle a cui erano state tolte delle tessere. Persa nei pensieri su questi nuovi ricordi, Hermione non si accorse che un gufo magnifico stava picchiettando con foga contro la finestra, che venne aperta solo dopo tre minuti.

 

 

 

 

AVVERTENZE:  ho finito questo capitolo in un giorno e ho tutta la trama pronta, l’unico problema è che l’avevo iniziato a scrivere più di tre mesi fa. Ho deciso di pubblicarlo perché questa storia mi piace parecchio, però non so con quanta costanza potrò aggiornare, visto che non amo particolarmente scrivere e ho molti impegni.

 

Bene ora che ho chiarito tutto spero che lascerete qualche recensione per invogliarmi a continuare il più velocemente possibile. Grazie^^

 

 

  
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