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Autore: LeeSeohyo    09/02/2012    3 recensioni
Naruto partecipa ad un anno di scambio interculturale. Al suo arrivo incontra altri 2 exchange student, Kiba e Shikamaru. Tutti e tre si ritrovano a frequentare la stessa classe e vengono assegnati a diverse famiglie ospitanti. Problemi di convivenza, novita' e avventure... e, forse, amori! Una Sasunaru ispirata alla mia esperienza da exchange student! Spero la lettura sia piacevole xD
p.s. probabilmente accenno di NejiKiba. Non ancora sicuro xD
Genere: Comico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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*Note dell'autrice*

Bene bene, eccomi qui con la mia primissima ff seria! Beh, seria nel senso di lunga e complicata xD Conto di renderla non troppo pesante, voglio avere un aria leggera e spensierata uwu9
Comunque, voglio sapere la vostra opinione, le critiche sono ben accette!!! Ah e mi sa che avro bisogno di un proof reader TwT qualche volontario? xD 
Quasi dimenticavo... I personaggi non mi appartengono, sono tutti consenzienti ecc ecc Lode a Kishimoto!! LoL

p.s.
'-' -> pensieri
"-" -> parlato

E ora...


Capitolo 1

Let my world start over.

Naruto POV

 
Giorno 1
2 Luglio

 L'aereo su cui viaggiava atterrò dolcemente e senza problemi sul suolo del paese che sarebbe stato la sua nuova casa per un anno intero. Un ragazzo biondo e dalla pelle diafana piazzò il suo viso di fronte al finestrino, toccandolo leggermente con la punta del naso. I suoi occhi blu, pieni di incontenibile gioia e aspettativa, viaggiavano da un volto all'altro e non appena il velivolo si fermò e venne annunciato che era possibile togliersi le cinture, la chioma bionda si fiondò sulla sua valigia a mano e arrancò il più veloce possibile verso l'uscita.
Quel giovane ragazzo rispondeva al nome di Naruto Uzumaki, 17 anni e da quel giorno, una nuova vita in un nuovo paese!
Pochi mesi prima aveva deciso di partecipare ad un concorso per andare all'estero come exchange student ed era addirittura riuscito ad ottenere una borsa di studio. Ed ora era lì, a Konoha, migliaia di miglia lontano dalla sua casa, trascinando la sua valigia verso l'uscita per incontrare i volontari dell'Akatsuki, l'associazione che aveva permesso tutto ciò.
Inutile dire che il suo cuore batteva come non mai. Un groppo si era stabilito nella sua gola, non tralasciando alcuna intenzione di sparire. I profumi, i volti, perfino la gravità terrestre, tutto era così diverso che credeva il suo cervello si sarebbe ben presto rifiutato di funzionare causa troppi imput esterni.
Uscito dal ritiro bagagli, e non vedendo nessuno con un cartello dell'Akatsuki in mano a dargli il benvenuto, Naruto si sedette su una delle panchine, in trepida attesa.

 5 minuti.

 15 minuti.

 30 minuti.
L'eccitazione ora stava lasciando spazio al disappunto e alla paura di essere stato dimenticato, o ancora peggio, imbrogliato e lasciato a se stesso in un luogo sconosciuto, senza alcun riferimento.

 45 minuti.

 1 ora.

 'Maledizione.... e ora che faccio? Non ho abbastanza soldi per tornare indietro...' Il biondo era visibilmente sull'orlo delle lacrime. Le gote arrossate, gli occhi languidi, la fronte corrugata. Era solo.
“Merda...” tirò su con il naso.
'Forse dovrei provare a chiam-'
“Ehi!!!! Ehi, sei forse Naruto Uzumaki? Oh, ti prego dimmi che sei tu!!!”
L'interpellato sobbalzò e si ritrovò davanti a sé il volto sudato e ansimante di un uomo sulla ventina, capelli neri e moderatamente lunghi, che lo fissava in attesa di una risposta.
“Certo che sono io! Sei dell'Akatsuki, vero? Oh, finalmente!!! Credevo che mi aveste abbandonato a me stesso!!!”
“Mi sa che hai sbagliato uscita, caro il mio Naruto... sulla carta c'era scritto uscita ovest... questa è l'uscita est...” L'uomo puntò la lettera che Naruto stringeva in mano. Il biondo la riguardò, ora cercando quel particolare, e si diede dell'idiota.
“Bene, ora che ci siamo tutti direi che è ora di andare.”
pochi istanti dalla suo arrivo infatti erano apparsi altri due ragazzi, visibilmente stanchi e affaticati dalla corsa con le valigie appresso e.... un momento, valigie?
Il biondo li scrutò e notò che entrambi dovevano avere pressappoco la sua età e che entrambi si trascinavano dietro due enormi trolley che sembravano capaci di trasportare un'intera casa se fosse stato necessario.
“Siete exchange anche voi due??”
“Ehi ehi, siamo in tremendo ritardo, le presentazioni le faremo sul bus, ok?”
Detto ciò il moro si avviò frettolosamente verso l'uscita.

 oooooooooo

 “Ahem... Kiba Inuzuka, piacere!”
Uno dei due ragazzi porse la mano a Naruto e riempì il volto con un sorriso non appena il biondo rispose alla stretta di mano. Aveva un volto solare ed espressivo e comunicava vivacità e spensieratezza, un po' come il biondo. Naruto però non riuscì a non notare i strani segni rossi sulle sue gote...
“Naruto, Naruto Uzumaki!! Senti, ma allora siete exchange anche voi due?”
“Beh, mi sembra ovvio, se no non saremmo qui a parlare con te...” La risposta arrivò da dietro Kiba, un ragazzo moro con i capelli raccolti in una coda molto alta che lo faceva somigliare ad un ananas.
“Senti, testa d'ananas, la mia era solo una domanda, non c'è bisogno di essere così freddi!”
“Ehi ehi, non ti scaldar-” uno sbadiglio gli impedì di finire la frase.
“Dicevo... non ti scaldare. Non volevo mica offenderti. Comunque, Shikamaru Nara, piacere...”
“Hm... piacere...”
erano partiti con il piede sbagliato ma presto Naruto capì che non era ostile... solo annoiato.
I tre discussero per un po' delle loro aspettative e speranze e in men che non si dica capirono di avere molto in comune. Avrebbero frequentato la stessa scuola e la stessa classe. Le famiglie ospitanti di Naruto e Kiba erano della stessa casata, gli Hyuga, mentre Shikamaru avrebbe dovuto passare il suo anno con la famiglia di un certo Choji, con cui aveva già scambiato un paio di lettere, sempre impasticciate da cibo e olio, a sua detta.
Parlarono a lungo, ma ben presto Shikamaru decise che era tempo di farsi una penichella. Certo erano ancora tutti e tre eccitati dall'avventura, ma la spossatezza divenne di colpo insostenibile e i ragazzi caddero tra le braccia di Morfeo.

 oooooooooo

 “Ohi... OHI! È tempo di svegliarsi! Siamo arrivati, non fatemi aspettare oltre, siamo già in ritardo!”
Naruto aprì gli occhi, frastornato da quella voce che lo esortava a svegliarsi. Per un attimo faticò a capire dove si trovava. Anzi, per dirla tutta, faticò addirittura a ricordare quale fosse il suo nome...
“Forza forza... prendete le vostre valigie e seguitemi.”
I tre, ancora assonnati, entrarono in ciò che si dimostrò essere un maestoso hotel a 4 stelle, dove si sarebbe svolto il loro primo campo di orientamento.
“Bene, lasciate le valigie lì e seguitemi. Le ritroverete nelle vostre stanze.”
Entrarono in una piccola stanza allestita per le riunioni. Si sedettero all'ovale tavolo di vetro e ricevettero tutta l'attenzione dei volontari presenti.
“Ce ne hai messo di tempo! Ti aspettavamo un'ora fa!” Tuonò un ragazzo dai capelli biondi e lunghi fino a metà schiena. Kiba fece notare a Naruto che un enorme ciuffo di capelli gli copriva il volto, facendolo sembrare un emo...
“Un emo biondo, questa sì che è bella!” Entrambi scaturirono in una risatina soffocata.
“Non è colpa mia se sono in ritardo. È quell'idiota biondo che ha sbagliato uscita.”
“EHI!”
“Zitto e siedi, non sei nella posizione di lamentarti. Ora iniziamo con le presentazioni. Io sono Uchiha Itachi. Il rosso corrucciato lì nell'angolo è Sasori e l'”emo biondo”, come lo avete chiamato, è Deidara.”
“E vi consiglio di non chiamarmi mai più così se non volete finire in mezzo alla strada.”
“Certo certo... Comunque, ora vi spiegherò un po' i dettagli della vostra permanenza qui-”

oooooooooo

“Che ne pensate?”
Naruto si fermò nel corridoio e fissò gli altri due in attesa di una risposta.
“Di cosa?”
“Di ciò che ha detto l'Uchiha... Che se sgarriamo e infrangiamo le 5 regole dell'Akatsuki ci rispediscono a casa... voglio dire, sono quasi tutte regole ridicole!!”
“Che dici. Guarda che hanno ragione...” Shikamaru, voce della ragione, continuò a camminare e gli altri due lo seguirono.
“Ok, posso capire la regola di non prendere droghe e di non infrangere la legge... ma che male può farmi bere alcolici? E poi la regola di non guidare è troppo assurda! Che l'ho presa a fare la patente per la moto, se no? E ancora l'assurda questione di non fare l'autostop!!! Cristo, se capito in un posto isolato che faccio, dormo nei boschi e barboneggio nei vicoli bui?”
“Naruto ha ragione, sono regole assurde...”
“Ehi, non siamo qui per darci alla pazza gioia, siamo qui per studiare, ricordate? E quelle regole sono per la nostra incolumità. Non fate gli scemi.”
“Tzk... fatto sta che le trovo sempre ridicole...”
“Non sta a te decidere. Loro e le nostre famiglie ospitanti hanno deciso di prendersi delle enormi responsabilità ospitandoci. Rispettali e non metterti nei casini. Per non parlare del fatto che siamo ancora minorenni...”
Il moro aprì la porta della loro stanza e vi entrò dirigendosi subito verso l'unico letto singolo.
“... Shika, a volte dubito che tu abbia davvero 17 anni... hai rubato il cervello a tuo nonn... ma che...”
“WTF! Ma che significa? Perchè c'è un solo letto singolo e un matrimoniale??”
Urlò Kiba non appena entrò nella stanza.
“Chi prima arriva meglio alloggia, il singolo è mio.” Esortò Shikamaru. La vittoria era sua. Rise interiormente e si godette la scena dei due che discutevano se era meglio che uno dormisse sul pavimento o se costruire un muro di cuscini fosse una soluzione più ragionevole.
“Cristo... certo che in fatto di organizzazione fanno un po' pena...”
“Beh mi spiace, ma non credevo che vi avrebbe disturbato così tanto dormire nello stesso letto.”
Kiba sobbalzò e si ritrovò Deidara alle spalle, seguito dal silenzioso Sasori.
“Ah... ehm... ecco...” Kiba balbettò e arrossì lievemente, per poi andare a sedersi sul letto imbarazzato.
“Non possiamo avere un'altra stanza?”
“No.”
“Eh? Perchè?”
“Costano. Se te la vuoi pagare fai pure, altrimenti accontentati e dividi il letto con il tuo amichetto. Dopotutto dovete solo dormire, mica fare porcate.”
Entrambi i ragazzi arrossirono. Non ci avevano neanche pensato... una cosa del genere... ODDIO! Disgusto e ribrezzo, mai!
“Ma...ma che dici?!? Mica è per quello che vogliamo un letto nostro... è solo una questione di privacy.”
“Beh, abituati all'assenza di privacy. Per i primi mesi ne avrai ben poca. Tra l'altro, siamo venuti qui per dirvi che dovete scendere per cena alle 8. Dopodiché siete liberi, ma ricordate che vi è vietato uscire dall'hotel. È per la vostra sicurezza.”
I due lasciarono la stanza.
“Ancora regole stupide. Che palle...”
“Su su, domani incontreremo le nostre famiglie, vedrai che andrà meglio del previsto.”
“Se lo dici tu...”

 oooooooooo

 Giorno 2 □ 3 Luglio

 Una macchina nera e luccicante, evidentemente costosa, si fermò all'entrata dell'hotel dove i volontari e i tre ragazzi aspettavano. Le portiere si aprirono e un ragazzo dai lunghi capelli neri scese, seguito da una ragazza con i capelli dagli strani riflessi blu. Entrambi avevano gli occhi di un colore che rasentava il bianco, un grigio quasi trasparente. La ragazza, notò Naruto, sembrava in perfetto imbarazzo. Continuava a giocherellare con una ciocca di capelli e il suo volto diafano esaltava le gote arrossate.
“Buongiorno, vi stavamo aspettando. I vostri genitori ci hanno già informato che per problemi lavorativi non potranno essere presenti oggi. Bene, Naruto, tu alloggerai con Hinata Hyuga, Kiba, tu stari con Neji Hyuga.”
“Ehm, piacere... spe-spero che ti troverai bene a... a casa mia... Naruto... ehm... ecco...”
“Oh per carità, Hinata, datti un contegno! Non hai motivo di essere nervosa, è un biondino spelacchiato. E bada, “Naruto”, se solo osi toccarla ti spedirò personalmente nelle profonodità dell'inferno.”
Indubbiamente un bell'inizio, si ritrovò a pensare Naruto.
“Suvvia, Neji, non spaventare gli exchange!” Per una volta il moro aveva detto qualcosa di sensato.
“Beh, direi che è ora che vi avviate! Shikamaru starà qui finchè non arriverà anche la sua famiglia a prenderlo. Vi rivedrete l'indomani a scuola, questo pomeriggio le vostre famiglie vi accompagneranno a comprare l'uniforme. Nel caso abbiate bisogno di qualsiasi cosa non esitate a chiamarmi. Buon divertimento!”
Naruto e Kiba seguirono i due membri della famiglia Hyuga nella macchina e l'autista caricò le loro valigie nel portabagagli.

 “Stupendo, il mio fratellone ospitante sembra la simpatia fatta persona... ti invidio Naruto, starai con quella tipa! È timida da far paura, ma non sembra così male.”
“Ti ricordo che il capellone con gli occhi di ghiaccio mi ha appena minacciato di uccidermi se solo la tocco. E se si rivela essere una mocciosa che si lamenta in continuazione e mi minaccia a sua volta di dire le cose al cugino? Che faccio in quel caso, eh?”
“Hm, beh a questo non ci avevo pensato...”
“Vedi, siamo entrambi messi bene.”
“Vi dispiace smettere di parlar male di noi in nostra presenza? O per lo meno abbassate il tono di voce.”
Neji li fulminò non appena i due lo guardarono. Avevano cercato di bisbigliare nel modo più silenzioso possibile, ma a quanto pare non era bastato. Maledetto udito sovrannaturale!
“Ahem... scusa...”
“Tzk. Comunque siamo arrivati. Il biondino e Hinata scendono qui. A domani.”
Il saluto era solo indirizzato alla cugina ovviamente. Naruto e Kiba si guardarono e si congedarono con un caloroso saluto, sperando di potersi davvero rivedere l'indomani. Tutto dipendeva se non venivano uccisi da qualche membro della famiglia Hyuga.


Naruto entrò nella casa evidentemente appartenente ad una famiglia benestante, ma non troppo esageratamente ricca. Stranamente non si sentì troppo a disagio. Certo, non sapeva dove mettere i piedi e cosa farne delle sue valigie, ma Hinata cercò di farlo sentire da subito a suo agio.
“Ecco... sì... c-comportati come se fossi a casa tua... la tua stanza è al piano di sopra, la prima a destra... l-le tue v-valigie... ecco... giusto... Michael, il maggiordomo, le porterà lì... ah! Se-se vuoi p-p-puoi guardare la tv in salotto... e... ecco...”
“Ok, tranquilla, andrò a sedermi sul divano finchè Michael non avrà portato i miei bagagli! Vuoi unirti a me? Sai, non so quale canale è meglio guardare a quest'ora... magari hai qualche film?”
“Eh? F-film?? Ce-ce-certo! Siediti e aspetta, torno subito!”

 oooooooooo

 Giorno 3 □ 4 Luglio

 Naruto aprì gli occhi ancora pesantemente assonnato, nonostante le 10 e passa ore di sonno. Il fuso orario era una bestia orribile. La sera prima aveva guardato un film con Hinata e, nonostante la ragazza non desse segno di lasciarsi andare e combattere la sua timidezza, si era divertito parecchio. Aveva creduto che sarebbe stato tutto più imbarazzante. I genitori della ragazza, seppur spossati e stanchi per colpa del lavoro, lo portarono in un ristorante per una cena di famiglia e per fargli assaggiare qualche prelibatezza del luogo. Ah, e avevano comprato la sua uniforme. La sua nuova e fantastica uniforme! Nel suo paese non era obbligatoria perciò questa era la prima volta che ne indossava una. Di certo era entusiasta, anche perchè a giudicare dal riflesso che lo specchio gli mostrava, non gli stava affatto male. Una giacca color crema con pantaloni abbinati e scarpe color ebano, sotto una camicia bianca come la neve e una cravatta verde muschio con il dorato stemma della scuola cucito su di essa.
*knok knok*
“Na-Naruto, la... ehm... la colazione è pronta...”
“Certo, certo, scendo subito!!!”
Il biondo afferrò il suo zaino semivuoto ed uscì dalla stanza, seguendo Hinata giù per le scale. Al tavolo vi erano due piatti con dei toast e due bicchieri con un liquido che doveva essere aranciata.
“I tuoi genitori non fanno colazione con noi?”
Hinata scosse la testa.
“No, sono già andati al lavoro. Mi... ecco... mi dispiace...”
“Ah, no no, tranquilla!!! Mi chiedevo solo se li dovevamo aspettare, tutto qui!!”
“No... davvero... m-mi dispiace... forse non avremmo dovuto ospitare... non sono molto presenti, hanno tanto da lavorare e-”
“Tranquilla ho detto! Siete una famiglia fantastica, i tuoi genitori sono stati gentilissimi e mi hanno fatto sentire a casa... e poi ci sei tu a farmi compagnia giusto?”
Naruto le sorrise dolcemente, con il viso di un bambino che aveva appena trovato un nuovo compagno di giochi. La mora arrossì vistosamente e si diresse quasi di corsa verso il tavolo.

 Dopo colazione i due vennero scortati da Michael a scuola e così per Naruto ebbe inizio il primo, importante giorno di scuola. Non poteva sgarrare, non poteva fare figuracce. La sua reputazione dipendeva da quel fatidico giorno!!!
Cercò di darsi coraggio, chiuse gli occhi e procedette verso l'edificio.
'Forza, forza, forza, non essere nervoso, vedrai che andrà tutto bene! Dopotutto cosa potrebbe andare stor-'
THUMP-
“Ah, chiedo scu-”
“Ohi!! Guarda dove cammini, ritardato.”
Un ragazzo poco più alto di lui, dalla di un particolare color nero che ricordava di aver già visto da qualche parte. Occhi che lo fissavano, neri e profondi, che volendo potevano divorarlo. Alterati... forse furiosi. Ma chi poteva dirlo?
Dopo questa analisi del personaggio di fronte a lui Naruto si ricordò dell'offesa ricevuta. Sentì il sangue andare al cervello ed i buoni propositi di non fare figuracce andare a farsi benedire.

 Il primo giorno... non si prosperava essere uno dei migliori...

 

  
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