*Note dell'autrice*
Bene bene, eccomi qui con la mia primissima ff
seria! Beh, seria nel senso di lunga e complicata xD Conto di renderla
non troppo pesante, voglio avere un aria leggera e spensierata uwu9
Comunque, voglio sapere la vostra opinione, le critiche sono ben
accette!!! Ah e mi sa che avro bisogno di un proof reader TwT qualche
volontario? xD
Quasi dimenticavo... I personaggi non mi appartengono, sono tutti
consenzienti ecc ecc Lode a Kishimoto!! LoL
p.s.
'-' -> pensieri
"-" -> parlato
E ora...
Capitolo 1
Let my world start over.
Giorno 1 □
2
Luglio
Quel giovane ragazzo rispondeva al nome di
Naruto Uzumaki, 17 anni e da quel giorno, una nuova vita in un nuovo
paese!
Pochi mesi prima aveva deciso di partecipare ad
un concorso per andare all'estero come exchange student ed era
addirittura
riuscito ad ottenere una borsa di studio. Ed ora era lì, a
Konoha, migliaia di
miglia lontano dalla sua casa, trascinando la sua valigia verso
l'uscita per
incontrare i volontari dell'Akatsuki, l'associazione che aveva permesso
tutto
ciò.
Inutile dire che il suo cuore batteva come non
mai. Un groppo si era stabilito nella sua gola, non tralasciando alcuna
intenzione di sparire. I profumi, i volti, perfino la
gravità terrestre, tutto
era così diverso che credeva il suo cervello si sarebbe ben
presto rifiutato di
funzionare causa troppi imput esterni.
Uscito dal ritiro bagagli, e non vedendo
nessuno con un cartello dell'Akatsuki in mano a dargli il benvenuto,
Naruto si
sedette su una delle panchine, in trepida attesa.
L'eccitazione ora stava lasciando spazio al
disappunto e alla paura di essere stato dimenticato, o ancora peggio,
imbrogliato e lasciato a se stesso in un luogo sconosciuto, senza alcun
riferimento.
“Merda...” tirò su con il naso.
'Forse dovrei provare a chiam-'
“Ehi!!!! Ehi, sei forse Naruto Uzumaki? Oh, ti
prego dimmi che sei tu!!!”
L'interpellato sobbalzò e si ritrovò davanti a
sé il volto sudato e ansimante di un uomo sulla ventina,
capelli neri e
moderatamente lunghi, che lo fissava in attesa di una risposta.
“Certo che sono io! Sei dell'Akatsuki, vero?
Oh, finalmente!!! Credevo che mi aveste abbandonato a me
stesso!!!”
“Mi sa che hai sbagliato uscita, caro il mio
Naruto... sulla carta c'era scritto uscita ovest... questa è
l'uscita est...”
L'uomo puntò la lettera che Naruto stringeva in mano. Il
biondo la riguardò,
ora cercando quel particolare, e si diede dell'idiota.
“Bene, ora che ci siamo tutti direi che è ora
di andare.”
pochi istanti dalla suo arrivo infatti erano
apparsi altri due ragazzi, visibilmente stanchi e affaticati dalla
corsa con le
valigie appresso e.... un momento, valigie?
Il biondo li scrutò e notò che entrambi
dovevano avere pressappoco la sua età e che entrambi si
trascinavano dietro due
enormi trolley che sembravano capaci di trasportare un'intera casa se
fosse
stato necessario.
“Siete exchange anche voi due??”
“Ehi ehi, siamo in tremendo ritardo, le
presentazioni le faremo sul bus, ok?”
Detto ciò il moro si avviò frettolosamente
verso l'uscita.
Uno dei due ragazzi porse la mano a Naruto e
riempì il volto con un sorriso non appena il biondo rispose
alla stretta di
mano. Aveva un volto solare ed espressivo e comunicava
vivacità e
spensieratezza, un po' come il biondo. Naruto però non
riuscì a non notare i
strani segni rossi sulle sue gote...
“Naruto, Naruto Uzumaki!! Senti, ma allora
siete exchange anche voi due?”
“Beh, mi sembra ovvio, se no non saremmo qui a
parlare con te...” La risposta arrivò da dietro
Kiba, un ragazzo moro con i
capelli raccolti in una coda molto alta che lo faceva somigliare ad un
ananas.
“Senti, testa d'ananas, la mia era solo una
domanda, non c'è bisogno di essere così
freddi!”
“Ehi ehi, non ti scaldar-” uno sbadiglio gli
impedì di finire la frase.
“Dicevo... non ti scaldare. Non volevo mica
offenderti. Comunque, Shikamaru Nara, piacere...”
“Hm... piacere...”
erano partiti con il piede sbagliato ma presto
Naruto capì che non era ostile... solo annoiato.
I tre discussero per un po' delle loro
aspettative e speranze e in men che non si dica capirono di avere molto
in
comune. Avrebbero frequentato la stessa scuola e la stessa classe. Le
famiglie
ospitanti di Naruto e Kiba erano della stessa casata, gli Hyuga, mentre
Shikamaru avrebbe dovuto passare il suo anno con la famiglia di un
certo Choji,
con cui aveva già scambiato un paio di lettere, sempre
impasticciate da cibo e
olio, a sua detta.
Parlarono a lungo, ma ben presto Shikamaru
decise che era tempo di farsi una penichella. Certo erano ancora tutti
e tre
eccitati dall'avventura, ma la spossatezza divenne di colpo
insostenibile e i
ragazzi caddero tra le braccia di Morfeo.
Naruto aprì gli occhi, frastornato da quella
voce che lo esortava a svegliarsi. Per un attimo faticò a
capire dove si
trovava. Anzi, per dirla tutta, faticò addirittura a
ricordare quale fosse il
suo nome...
“Forza forza... prendete le vostre valigie e
seguitemi.”
I tre, ancora assonnati, entrarono in ciò che
si dimostrò essere un maestoso hotel a 4 stelle, dove si
sarebbe svolto il loro
primo campo di orientamento.
“Bene, lasciate le valigie lì e seguitemi. Le
ritroverete nelle vostre stanze.”
Entrarono in una piccola stanza allestita per
le riunioni. Si sedettero all'ovale tavolo di vetro e ricevettero tutta
l'attenzione dei volontari presenti.
“Ce ne hai messo di tempo! Ti aspettavamo
un'ora fa!” Tuonò un ragazzo dai capelli biondi e
lunghi fino a metà schiena.
Kiba fece notare a Naruto che un enorme ciuffo di capelli gli copriva
il volto,
facendolo sembrare un emo...
“Un emo biondo, questa sì che è
bella!”
Entrambi scaturirono in una risatina soffocata.
“Non è colpa mia se sono in ritardo. È
quell'idiota biondo che ha sbagliato uscita.”
“EHI!”
“Zitto e siedi, non sei nella posizione di
lamentarti. Ora iniziamo con le presentazioni. Io sono Uchiha Itachi.
Il rosso
corrucciato lì nell'angolo è Sasori e
l'”emo biondo”, come lo avete chiamato,
è
Deidara.”
“E vi consiglio di non chiamarmi mai più
così
se non volete finire in mezzo alla strada.”
“Certo certo... Comunque, ora vi spiegherò un
po' i dettagli della vostra permanenza qui-”
Naruto si fermò nel corridoio e fissò gli altri
due in attesa di una risposta.
“Di cosa?”
“Di ciò che ha detto l'Uchiha... Che se
sgarriamo e infrangiamo le 5 regole dell'Akatsuki ci rispediscono a
casa...
voglio dire, sono quasi tutte regole ridicole!!”
“Che dici. Guarda che hanno ragione...”
Shikamaru, voce della ragione, continuò a camminare e gli
altri due lo
seguirono.
“Ok, posso capire la regola di non prendere
droghe e di non infrangere la legge... ma che male può farmi
bere alcolici? E
poi la regola di non guidare è troppo assurda! Che l'ho
presa a fare la patente
per la moto, se no? E ancora l'assurda questione di non fare
l'autostop!!! Cristo,
se capito in un posto isolato che faccio, dormo nei boschi e
barboneggio nei
vicoli bui?”
“Naruto ha ragione, sono regole assurde...”
“Ehi, non siamo qui per darci alla pazza gioia,
siamo qui per studiare, ricordate? E quelle regole sono per la nostra
incolumità.
Non fate gli scemi.”
“Tzk... fatto sta che le trovo sempre
ridicole...”
“Non sta a te decidere. Loro e le nostre
famiglie ospitanti hanno deciso di prendersi delle enormi
responsabilità
ospitandoci. Rispettali e non metterti nei casini. Per non parlare del
fatto
che siamo ancora minorenni...”
Il moro aprì la porta della loro stanza e vi
entrò dirigendosi subito verso l'unico letto singolo.
“... Shika, a volte dubito che tu abbia davvero
17 anni... hai rubato il cervello a tuo nonn... ma che...”
“WTF! Ma che significa? Perchè c'è un
solo
letto singolo e un matrimoniale??”
Urlò Kiba non appena entrò nella stanza.
“Chi prima arriva meglio alloggia, il singolo è
mio.” Esortò Shikamaru. La vittoria era sua. Rise
interiormente e si godette la
scena dei due che discutevano se era meglio che uno dormisse sul
pavimento o se
costruire un muro di cuscini fosse una soluzione più
ragionevole.
“Cristo... certo che in fatto di organizzazione
fanno un po' pena...”
“Beh mi spiace, ma non credevo che vi avrebbe disturbato
così tanto dormire nello stesso letto.”
Kiba sobbalzò e si ritrovò Deidara alle spalle,
seguito dal silenzioso Sasori.
“Ah... ehm... ecco...” Kiba balbettò e
arrossì
lievemente, per poi andare a sedersi sul letto imbarazzato.
“Non possiamo avere un'altra stanza?”
“No.”
“Eh? Perchè?”
“Costano. Se te la vuoi pagare fai pure,
altrimenti accontentati e dividi il letto con il tuo amichetto.
Dopotutto
dovete solo dormire, mica fare porcate.”
Entrambi i ragazzi arrossirono. Non ci avevano
neanche pensato... una cosa del genere... ODDIO! Disgusto e ribrezzo,
mai!
“Ma...ma che dici?!? Mica è per quello che
vogliamo un letto nostro... è solo una questione di
privacy.”
“Beh, abituati all'assenza di privacy. Per i
primi mesi ne avrai ben poca. Tra l'altro, siamo venuti qui per dirvi
che
dovete scendere per cena alle 8. Dopodiché siete liberi, ma
ricordate che vi è
vietato uscire dall'hotel. È per la vostra
sicurezza.”
I due lasciarono la stanza.
“Ancora regole stupide. Che palle...”
“Su su, domani incontreremo le nostre famiglie,
vedrai che andrà meglio del previsto.”
“Se lo dici tu...”
“Buongiorno, vi stavamo aspettando. I vostri
genitori ci hanno già informato che per problemi lavorativi
non potranno essere
presenti oggi. Bene, Naruto, tu alloggerai con Hinata Hyuga, Kiba, tu
stari
con Neji Hyuga.”
“Ehm, piacere... spe-spero che ti troverai bene
a... a casa mia... Naruto... ehm... ecco...”
“Oh per carità, Hinata, datti un contegno! Non
hai motivo di essere nervosa, è un biondino spelacchiato. E
bada, “Naruto”, se
solo osi toccarla ti spedirò personalmente nelle
profonodità dell'inferno.”
Indubbiamente un bell'inizio, si ritrovò a
pensare Naruto.
“Suvvia, Neji, non spaventare gli exchange!”
Per una volta il moro aveva detto qualcosa di sensato.
“Beh, direi che è ora che vi avviate! Shikamaru
starà qui finchè non arriverà anche la
sua famiglia a prenderlo. Vi rivedrete
l'indomani a scuola, questo pomeriggio le vostre famiglie vi
accompagneranno a
comprare l'uniforme. Nel caso abbiate bisogno di qualsiasi cosa non
esitate a
chiamarmi. Buon divertimento!”
Naruto e Kiba seguirono i due membri della
famiglia Hyuga nella macchina e l'autista caricò le loro
valigie nel
portabagagli.
“Ti ricordo che il capellone con gli occhi di
ghiaccio mi ha appena minacciato di uccidermi se solo la tocco. E se si
rivela
essere una mocciosa che si lamenta in continuazione e mi minaccia a sua
volta
di dire le cose al cugino? Che faccio in quel caso, eh?”
“Hm, beh a questo non ci avevo pensato...”
“Vedi, siamo entrambi messi bene.”
“Vi dispiace smettere di parlar male di noi in
nostra presenza? O per lo meno abbassate il tono di voce.”
Neji li fulminò non appena i due lo guardarono.
Avevano cercato di bisbigliare nel modo più silenzioso
possibile, ma a quanto
pare non era bastato. Maledetto udito sovrannaturale!
“Ahem... scusa...”
“Tzk. Comunque siamo arrivati. Il biondino e
Hinata scendono qui. A domani.”
Il saluto era solo indirizzato alla cugina
ovviamente. Naruto e Kiba si guardarono e si congedarono con un
caloroso
saluto, sperando di potersi davvero rivedere l'indomani. Tutto
dipendeva se non
venivano uccisi da qualche membro della famiglia Hyuga.
“Ecco... sì... c-comportati come se fossi a
casa tua... la tua stanza è al piano di sopra, la prima a
destra... l-le tue
v-valigie... ecco... giusto... Michael, il maggiordomo, le
porterà lì... ah!
Se-se vuoi p-p-puoi guardare la tv in salotto... e... ecco...”
“Ok, tranquilla, andrò a sedermi sul divano
finchè Michael non avrà portato i miei bagagli!
Vuoi unirti a me? Sai, non so
quale canale è meglio guardare a quest'ora... magari hai
qualche film?”
“Eh? F-film?? Ce-ce-certo! Siediti e aspetta,
torno subito!”
*knok knok*
“Na-Naruto, la... ehm... la colazione è
pronta...”
“Certo, certo, scendo subito!!!”
Il biondo afferrò il suo zaino semivuoto ed
uscì dalla stanza, seguendo Hinata giù per le
scale. Al tavolo vi erano due
piatti con dei toast e due bicchieri con un liquido che doveva essere
aranciata.
“I tuoi genitori non fanno colazione con noi?”
Hinata scosse la testa.
“No, sono già andati al lavoro. Mi... ecco...
mi dispiace...”
“Ah, no no, tranquilla!!! Mi chiedevo solo se
li dovevamo aspettare, tutto qui!!”
“No... davvero... m-mi dispiace... forse non
avremmo dovuto ospitare... non sono molto presenti, hanno tanto da
lavorare e-”
“Tranquilla ho detto! Siete una famiglia
fantastica, i tuoi genitori sono stati gentilissimi e mi hanno fatto
sentire a
casa... e poi ci sei tu a farmi compagnia giusto?”
Naruto le sorrise dolcemente, con il viso di un
bambino che aveva appena trovato un nuovo compagno di giochi. La mora
arrossì
vistosamente e si diresse quasi di corsa verso il tavolo.
Cercò di darsi coraggio, chiuse gli occhi e
procedette verso l'edificio.
'Forza, forza, forza, non essere nervoso,
vedrai che andrà tutto bene! Dopotutto cosa potrebbe andare
stor-'
THUMP-
“Ah, chiedo scu-”
“Ohi!! Guarda dove cammini, ritardato.”
Un ragazzo poco più alto di lui, dalla di un
particolare color nero che ricordava di aver già visto da
qualche parte. Occhi
che lo fissavano, neri e profondi, che volendo potevano divorarlo.
Alterati...
forse furiosi. Ma chi poteva dirlo?
Dopo questa analisi del personaggio di fronte a
lui Naruto si ricordò dell'offesa ricevuta. Sentì
il sangue andare al cervello
ed i buoni propositi di non fare figuracce andare a farsi benedire.