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Autore: Kelley    09/02/2012    1 recensioni
Eve è una ragazza come tante altre, fino a quando non incontra Irial ex Re del Buio, che le aprirà le porte di un nuovo mondo.
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lui la guardava. Era lì tra le sue braccia, innocente e indifesa. Le accarezzò i capelli, erano morbidi. Lei lo stava guardando e poi chiuse gli occhi, con il viso sollevato, aspettando che la baciasse. Le labbra sfioravano le sue, ma prima che si potessero sigillare l’une sulle altre si scostò. Un rumore aveva destato la sua attenzione. Cercò la fonte del rumore fino a scorgere una figura nera che si avvicinava. Eve aprì gli occhi . La lasciò e disse tenendo gli occhi fissi davanti a se “Temo che dovremo rimandare ad un altro giorno il nostro ballo, a ghrà.” La fissò negli occhi e aggiunse “Torna dalle tue amiche. Qui non gira buona gente e non è sicuro per una ragazza.”

Lei annuì, si staccò da lui con riluttanza e rientrò nel locale. Lui non staccò lo sguardo dalla figura davanti a sé.

“Sei sempre il solito scocciatore. Perché sei qui Niall?”

“Tu invece?”

“Mi sto divertendo, questo è tutto.”

“Ti diverti ad infrange il nostro patto. Cosa ci facevi con quella ragazza?” disse Niall

“Sei forse geloso?”

“Ancora con questa storia. Non sono geloso.”

“Sarà. Questa sembra una scenata di gelosia.”

“Non è questo il punto. Le ragazze umane per te sono intoccabili, compresa quella ragazza. Non capisci quello che le stai facendo?”

“No, sei tu a non capire.”

“Cosa non capirei?”

“Non te ne sei accorto?”

“Di cosa?”

“È possibile che tu, il re della Corte Oscura, non ti sia accorto di nulla?”

“Non ho tempo per sentirti farneticare.”

“Sei troppo distratto. Non ti accorgi di quello che succede attorno a te. La Corte Oscura si è rafforzata da quando sei diventato il suo re, ma non è abbastanza. Sopravvive, invece deve crescere, rafforzarsi. Sei troppo indulgente, debole.”

“E nel tuo discorso cosa centrerebbe la ragazza?”

“Ancora non lo so, ma quando sarà il momento ne sarai informato.”

“Ancora con i tuoi giochi contorti. Quando sarà? Quando la ragazza morirà?”

“Questo non succederà, lei è più forte di quello che credi.”

Niall incrociò le braccia e guardò torvo Irial.

“Dalla tua espressione capisco che non ti ho convinto.”

“Infatti.”

“Non importa. Fa come credi.” Irial gli girò le spalle per andarsene.

“Dove credi di andare?”

“Ovunque io vorrò.” fu inghiottito dall’oscurità della notte e dai fumi della città.

Niall rimase fermo, fissando la figura di Irial che spariva. Sospirò.

Irial era seccato dal comportamento di Niall. Troppo debole. Non riusciva a capire le sue vere intenzioni. Troppo preso dal suo stupido orgoglio per accettare i suoi consigli e dal suo senso contorto di giustizia, persino Keenan aveva intuito cosa fosse quella ragazza.

Girovagò di nuovo nel buio senza una precisa meta. Si ritrovò a vagare con la mente all’anno prima. Era solo nel suo viaggio, ma era stata una sua decisione. Aveva viaggiato per molto tempo in ogni luogo. Aveva lasciato la sua corte per renderla più forte. Credeva che Niall fosse all’altezza del compito, ma la realtà era un’altra. Con quella decisione lo aveva legato a se. Aiutare la Corte Oscura era diventata la sua unica ragione di vita ed ora forse aveva trovato una soluzione. La ragazza era la risposta che aveva cercato per tutto quel tempo, ne era sicuro.

Eve rientrò nel locale e si riunì con il resto della compagnia. Si sentiva stordita e confusa. Fino a pochi minuti prima si trovava tra le braccia di Irial, la stava per baciare, ma qualcosa lo aveva interrotto. Poi le aveva detto di rientrare e lei gli aveva ubbidito.

Le girava la testa e i suoni le arrivavano attutiti e confusi come se arrivassero attraverso un vetro.

“Stai bene?” chiese Sophie

“Cosa?” chiese lei.

“Ho chiesto se stai bene. Hai un aria stralunata.”

“Oh. No sto bene.”

“Sei sicura? Non ti vedo molto bene.”

“Si sono sicura.”

“Se vuoi ti riaccompagno a casa.”

“Ti ringrazio, ma non ti preoccupare. È stato solo il cambio di temperatura da fuori a dentro.”
“Ahh. Ecco dove eri finita. Ti ho cercato dappertutto. Dov’è il bel ragazzo che ti ha invitata a ballare? Eri con lui prima?” chiese Melanie.

“Si ero con lui. Ora non so dove è.”

“Ti ha baciata?”

“Non ricordo molto. Sono un po’ confusa. Non credo che mi abbia baciata. Mi ricordo che siamo usciti, lui mi ha abbracciata e qualcosa ci ha interrotto. No, qualcuno.”

“È stato qualcosa o qualcuno?”

“Qualcuno ma non ho visto chi era.”

“Ehi, voi due venite da noi. Non fate le asociali.” gridò Keenan.

Le ragazze si avviarono verso il tavolo. Keenan le andò incontro e si avvicinò ad Eve.

“Mi devi ancora un ballo.” le porse la mano come aveva fatto Irial.

Eve avvicinò la mano verso la sua, ma poi la ritirò portandosela al petto.

“Si sente poco bene.” disse Sophie.

“Cos’ ha?” chiese preoccupato.

“Non ho niente, mi gira solo un po’ la testa. Vorrei sedermi.” disse Eve seccata. Non amava che parlassero di lei come se non ci fosse.

“Allora lascia che ti accompagni fino al tavolo.” Gli porse il braccio e lei lo accettò con riluttanza. Aveva lo strano presentimento che di quel tipo non si ci poteva fidare.

“Come sei fredda.”

“Sono stata fuori. Tu al contrario sei bollente.”

“Lo sono sempre. È una delle mie qualità.”

Eve non rispose. Non voleva sapere quali erano le altre.

Keenan insistette per sedere vicino a lei. Non lo conosceva e già le era insofferente. Odiava i tipi appiccicosi e lui era uno di quelli.

Lui posò il braccio dietro le sue spalle, lei si scansò.

“Non ti mordo mica” disse lui portandosi un bicchiere di cristallo sulle labbra.

“Per caso sei timida?”

“Non do molta confidenza agli estranei.”

“Al tipo di prima gliela hai data però” il tono calmo della sua voce fece trapelare una nota di disprezzo che durò pochi secondi.

“Lo conoscevo.” Non sapeva dove voleva arrivare, ma capiva che non le sarebbe piaciuto.

“Dove l’hai conosciuto?”

“Fai sempre molto domande?”

“Sono molto curioso. Non hai ancora risposto alla mia domanda.”

“Al parco, l’ho conosciuto lì.”

“Al parco? Non mi aspettavo che fosse un tipo che passa le sue giornate in un parco.”

“Anche tu lo conosci?”

“Si, ma come l’ho conosciuto è una lunga storia e non ho voglia di deprimere la serata. Torniamo a noi” si avvicinò a lei. “So che frequenti una scuola di danza classica. Me lo hanno detto le tue amiche. Come ti senti ora?”

“Mi gira ancora un po’ la testa.”

“So cosa ti potrebbe aiutare.” Riempì un calice di cristallo con un liquido dorato e glielo porse. “Questo ti farà sentire bene.”

Eve riconobbe quel liquido. Era lo stesso che aveva bevuto Irial. Si ricordò dell’ ammonizione fatta e disse “Mi hanno detto che non lo dovrei bere.”

“Ah, no. E chi è stato a dirtelo?”
“Irial.”
“Mmm. Lui dice sempre tante cose, non dovresti dargli retta più di tanto. Cosa ti ha detto?”

“Che sono troppo piccola per bere certe cose.”
“Tutto qua?” lui scoppiò a ridere “A me non sembri piccola. Provalo così mi puoi dire cosa ne pensi.”

Eve ci pensò su. Irial lo aveva bevuto, perché lei non poteva farlo? Non ci vedeva nulla di male. Portò il bicchiere sulle labbra e sorseggiò un po’ del contenuto. La bevanda era dolce e sapeva vagamente di miele e altre spezie che non riconobbe.

“Allora com’è?”

“Molto buono.”

“Non è successo niente di male.”

Lei annuì e si morse il labbro.

“Cosa aspetti a berlo?”

Gli occhi erano tutti fissi su di lei, c’era chi tratteneva il fiato. Guardò il bicchiere e lo svuotò tutto in un fiato.

“Come ti senti ora?”

“Bene. Mi sento veramente molto meglio di prima.”

“Ora vuoi ballare?” chiese Keenan porgendole la mano.

“Perché no.” disse quelle parole senza pensarci e si pentì subito, ma era troppo tardi. Senza che se ne accorse Keenan le aveva afferrato la mano e la stava portando sulla pista da ballo. Lei cercò di divincolarsi, ma lui aveva una presa forte.

La pista era piena di gente che si muoveva e ballava. Keenan le stava attaccato. Cercava di staccarselo di dosso, ma non ci riusciva. Qualcuno lo urtò e si voltò per vedere chi era stato. Lei ne approfittò per scappare. Uscita fuori dalla pista Eve prese fiato e si portò la mano al petto. In quel momento si accorse che non aveva più la collana. Pensò che l’avesse persa mentre era sulla pista con Keenan. Si fece coraggio e rientrò in mezzo alla folla. Non credeva di ritrovarla. Sua nonna l’avrebbe messa in castigo a vita, dopo aver saputo che aveva perso la collana, così provò a cercarla. C’era poca luce, la gente la spingeva da tutti i lati e questo rendeva difficile la sua ricerca. Si guardò intorno invano.

“Cercavi questa?” chiese Keenan.

Lei si girò e fu abbagliata da una luce che proveniva dal ragazzo. Nel vederlo rimase senza fiato. Non era più lo stesso ragazzo di prima. Aveva i capelli rossi e sottili, le ricordavano fili di rame, la sua pelle emanava una luce abbagliante.

“Cosa c’è? Sembra che tu abbia visto un fantasma.”

Eve si riprese e disse “Quella collana è mia, dammela”

“Prima mi devi spiegare cosa hai visto.”

“Un ladro con la mia collana.”

“Come siamo pungenti. Per la precisione non l’ho rubata, ma l’ho trovata. Ti stavo cercando per ridartela.” Gliela porse e lei la prese. Quando se la mise Keenan tornò ad essere come prima. Non lo ringraziò.

Sei stato molto carino a riportarmela.” “Prego, non c’è di che, ma la prossima volta non la perdere.” Non ti hanno insegnato a ringraziare?” la prese in giro Keenan.

“Solo a chi è gentile.”

“Io non lo sono stato?” lei non rispose “Ti stanno cercando le tue amiche per ritornare a casa. È stato un vero piacere” si avvicinò, ma lei lo ignorò e passò oltre raggiungendo il resto del gruppo.

 

Sono tornata, mi dispiace per il ritardo nel pubblicare questo capitolo, ma ho avuto da fare. Ringrazio di cuore chi mi ha recensito e spero che continuerete a farlo. ^--^

Baci Kelley.

  
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