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Autore: CauchemarDelirant    09/02/2012    1 recensioni
Inizia come una favola, finisce come una favola..
La principessa Lea non è una principessa come le altre. E neanche la sua storia d'amore lo è. Mentre tutti si aspettano da lei che sposi il principe azzurro, cosa succederà se a conquistarla sarà la misteriosa strega del bosco?
Una storia romantica in cui l'amore supera le forme prestabilite della fiaba.
E si trasforma.
Quando non fu più visibile alla vista della guardia, si concesse di correre. Amava correre, veloce come il vento: la sferzante sensazione dell'aria sul volto la faceva sentire, anche se solo per qualche minuto, davvero libera.
GRADITISSIME le recensioni!
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La notte passò senza turbamenti.

Lea occupò la stanza degli ospiti (anche di questo disponeva la casa incantata) e dormì profondamente come se non avesse mai dormito in un letto così comodo,
anche se, come si sa, i letti delle principesse di fiaba sono sempre comodissimi,
salvo piselli sotto il materasso.

La strega era stata un'ospite inappuntabile: l'aveva accolta senza troppe domande e le aveva riservato una stanza molto comoda e spaziosa;
la mattina seguente Lea fu svegliata dal profumo del pane appena sfornato.

La principessa scese le scale, in vestaglia e piedi nudi. La strega stava, giusto in quel momento, apparecchiando la tavola della colazione.
La luce entrava nella casa facendo brillare i vetri delle ampolle accatastate sugli scaffali, che rilucevano di vari colori; sulla tavola c'era del pane, del tè fumante e della marmellata. La strega invitò Lea a sedersi con un gesto della mano.
-Buongiorno- le sorrise. -Buongiorno- fece Lea, ricambiando timidamente il sorriso.
-Dormito bene?-

La strega non era un'interlocutrice particolarmente espansiva, anzi si limitava a poche parole e sguardi carichi di significato.
Lea invece era quella che si può tranquillamente definire una gran chiaccherona. Rassicurata dall'atmosfera protettiva della casa e dal sorriso accomodante della strega le raccontò di sé, della sua vita a corte e di come la compagnie delle dame e la monotonia dei riti la annoiassero a morte.
La strega annuiva comprensiva, e si limitava a sorridere alle pantomime di Lea, presa dal fluire delle proprie parole.

Tutto d'un tratto Lea si fermò -stava mimando le frivole dame di corte in atteggiamenti gallineggianti- colta da un lampo di consapevolezza.
-Non vi ho neanche chiesto come vi chiamate!-, esclamò, imbarazzata dalla propria evidente maleducazione.
La strega sorrise pacificamente, e si limitò a rispondere -Selene- e dopo poco aggiunse -e dammi pure del tu, Lea-.

La mattinata passò allegramente, Lea aveva trovato in Selene un'ascoltatrice attenta e comprensiva, che pareva allo stesso tempo pendere dalle labbra della principessa e ascoltarla con sardonico distacco.
Ogni tanto la strega si limitava a fare commenti taglienti e sarcastici, ma sempre con una vena di allegra ironia e sincero interesse per i fatti narrati da Lea.
La principessa intanto parlava, e si stupiva allo stesso tempo della propria loquacità, lei che a corte si limitava a risposte annoiate e monosillabiche alle domande dei cortigiani.
Insomma, fatto sta che la mattinata passò rapidamente e senza che nessuna delle due donne sentisse il bisogno di fare altro che conoscersi un po' meglio.

Arrivò infine il pomeriggio.
-è il momento migliore, se vuoi tornare al castello- disse Selene guardando fuori dalla finestra la luce illuminare gli alberi in fiore.
Lea stava in piedi dietro di lei, e sbirciò fuori anch'essa, con un'aria improvvisamente incupita.
La principessa si sentì quasi tradita dall'osservazione della strega.
Aveva quasi dimenticato che era lì solo come ospite per una notte, e che sarebbe dovuta tornare alla solita, fiabesca, esasperante vita della corte.
  
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