...Hearts breaking...
Lily camminava silenziosa accanto a Genzo e Taro. Da quando
la sera prima Amy aveva chiamato, lei non era riuscita a pensare ad altro. Cosa
voleva da loro? Era davvero venuta solo per congratularsi con lei e Jun e per
salutare tutti oppure era venuta per altro? A quelle domande Lily non sapeva
cosa rispondere, sapeva solo che voleva che quel momento passasse il prima
possibile.
“Eh Lily?” le chiese Genzo, facendola riemergere da tutte quelle mille domande
che le facevano esplodere la testa.
“Come scusa?” chiese alzando infine gl’occhi per guardarli.
“Io e Genzo ci stavamo chiedendo come farete tu e Jun ora che l’estate è
finita...” rispose Taro, scostando una ciocca di capelli dietro all’orecchio
della sorella.
“Oh quello non è un problema... se ci organizziamo come si deve riusciamo a
vederci una volta a settimana... è tutta
questione di orari e organizzazione!” sorrise Lily annuendo convinta che non ci
sarebbero stati problemi per il vedersi quando la scuola, gli allenamento e le
partite di calcio e di pallavolo sarebbero ricominciati. L’unica vera e grande
incognita era quella visita a sorpresa di Amy. Camminarono ancora un poco
silenziosi lungo la riva del fiume, mentre il parco si avvicinava sempre di
più. Inconsapevolmente a pochi metri dal punto dell’incontro Lily aumentò
inconsapevolmente l’andatura della camminata e Taro e Genzo dovettero quasi
correre per starle dietro.
“Bene! Jun, Tsubasa ed Amy ci sono già!” asserì Taro con un sorriso, mentre
Lily si fermava per cercare di calmare i battiti violenti del cuore.
Socchiuse gl’occhi facendo un lungo e
lento respiro, infondo prima di tutta questa storia lei ed Amy erano grandi
amiche, ma si di certo era solo venuta per salutarli tutti, prima del grande
salto in America.
Un poco rincuorata da quel pensiero la
giovane riaprì gl’occhi, proprio nell’istante in cui Jun ed Amy si
abbracciavano e questa andava a premere le labbra contro quelle del giovane in un focoso bacio.
Il cuore di Lily andò in pezzi, le lacrime iniziarono a scenderle lungo le
gote, mentre la consapevolezza del perché la giovane era tornata si faceva
strada nella sua mente. Era tornata per riprendersi Jun ed a quanto pare c’era
riuscita...
“Lily...” mormorò Taro volgendosi a guardare impietrito la gemella, mentre
quest’ultima faceva un passo indietro per poi correre via nella direzione da
cui era venuta.
Se Nessa fosse stata a casa sarebbe
corsa da lei, ma purtroppo era da Hikaru. Singhiozzando disperata corse a
perdifiato per le vie della città ripensando a quella felicità che di nuovo le
era stata portata via. Era stata una stupida a fidarsi di nuovo di Jun, non
avrebbe dovuto farlo rientrare nella sua vita e sperare e sognare ancora.
Almeno quella volta però non c’era andata a letto e di questo doveva
ringraziare Taro.
*
Dopo qualche attimo di sconcerto Jun spinse Amy lontano da
se alquanto adirato.
“Cosa ti salta in mente!?” le chiese furioso guardandola in malo modo, mentre
questa assumeva un’aria angelica, ma infondo ad i suoi occhi il ragazzo vi
lesse un non so che di diabolico.
“Vedi mio caro Jun... a dicembre mi sposerò e visto che mi trasferisco in
America per sempre, volevo capire quanto ancora facessi parte della mia vita...
e...” la ragazza fece una lunga pausa, mentre si picchiettava la fronte con
aria pensosa “No, non mi interessi proprio più...” concluse sorridendo.
“Ma tu sei totalmente pazza!” balbettò Jun scuotendo la testa ancora più
sconcertato di prima,mentre il grido di Taro gli giungeva alle orecchie
facendolo volgere di scatto verso la strada rialzata “Jun, Lily, è fuggita!”
“Lily... era qui?” gridò disperato il ragazzo, mentre il cuore gli martellava
furioso nel petto ed il fiato gli si faceva corto “Merda!” imprecò prima di
volgersi di nuovo verso la ragazza “Amy, vattene, fammi questo ultimo piacere!”
Un sorriso sornione appare sul viso della fanciulla mentre portava le braccia
dietro la schiena e si dondolava avanti ed indietro sui piedi.
“Si, credo che sia proprio ora di andare... tanto... “ rispose tranquillamente
alle parole irate di Jun, volgendogli le spalle e prendendo ad allontanarsi
lungo un sentiero del parco “Vi aspetto tutti al mio matrimonio!” urlò poi con
un sorriso prima di sparire dietro una curva del sentiero. Alquanto sconvolto
Tsubasa si avvicinò all’amico mormorando:
“Da piccola non è mai stata così, era una persona molto dolce...”
“Crescendo di cambia...” fu l’asciutta risposta di Genzo, che nel frattempo si
era avvicinato assieme a Taro, quest’ultimo stava studiando Jun con occhio
critico, siccome il ragazzo aveva presto a respirare piuttosto pesantemente.
“Sarà meglio se ti stendi un attimo... dalla tua faccia e dal tuo respiro direi
che sei in tachicardia! E sai meglio di me che il cuore lavora meglio quando si
è stesi!” disse Taro costringendo l’amico a stendersi su di una panchina,
mentre un sorriso triste si apriva sulle labbra di Jun, siccome quelle stesse
parole gliele aveva dette Lily al loro primo incontro.
“Ma non capisco perché lo ha fatto...” continuò Tsubasa posando una mano sulla
spalla del proprio ragazzo assumendo un’aria perplessa.
“Possibile che non ci arrivate?!” sbottò Genzo guardando gl’amici allibito, era
così ovvio il perché che non riusciva a credere che non ci fossero arrivati, ma
era meglio cambiare discorso.
“Dov’è andata Lily?” chiese Jun con un filo di voce socchiudendo gl’occhi per
vedere meglio gl’amici che scossero il capo.
“Nessa non è in città, quindi di sicuro non è da lei... potrebbe essere andata
a casa o chissà...” rispose Taro cercando di far calmare un poco Misugi “Appena ti sarai un poco ripreso andremo a casa mia
a cercarla va bene?”
Jun annuì. Passarono diversi minuti prima che il cuore del ragazzo tornasse a
battere regolarmente ed i giovani potessero dirigersi verso la loro meta, ma
quando vi arrivarono ovviamente Lily non era in casa. Per cercare di fare il
punto della situazione e per capire il posti dove cercarla si sedettero sul
divano, dove malauguratamente Genzo si sedette sopra al telecomando e fece
partire la tv. Le immagini di un’operazione a cuore aperto partirono sullo
scherzo facendo sobbalzare i presenti.
“Ma che roba è questa?” chiese il portiere alzando le sopracciglia curioso.
“Sono i telefilm che piacciono a Lily... questo in particolare è Grey’s Anatomy, ma guarda anche
tutti i CSI ed NCIS...” rispose Taro affrettandosi a fermare il dvd così che
non desse troppo fastidio a Jun, visto la recente operazione al cuore che aveva
subito.
“Ma sono tutti piuttosto crudi! Non pensavo che a tua sorella piacessero cose
così sanguinose...” replicò Genzo scuotendo la testa incredulo.
“Ah non lo dire a me... quando gliel’ho fatto notare ha stretto le spalle e mi
ha detto che tanto aveva già visto un’operazione a cuore aperto e quindi non la
disturbava la cosa...”
A quelle parole il viso di Jun cambiò immediatamente espressione, che cosa
volevano dire quelle parole? Forse che non si era solo sognato di avere Lily
accanto, mentre era in ospedale? Immerso in quei pensieri non si accorse
nemmeno del campanello della porta che suonava e di Taro che andava ad aprire
la porta lasciando entrare sua madre.
“Scusate il disturbo... sono solo passata per avvisare Jun che io e suo padre
andiamo a Misashi per sistemare la casa per il
ritorno, immaginavamo di trovarti qui...” disse dolcemente la donna guardando
il figlio, ma mentre stava per dare voce ad una domanda Jun la interruppe
bruscamente.
“Dimmi la verità mamma! Era Lily vero? Lily e non Amy mentre ero in ospedale!
VERO?” il tono del ragazzo era piuttosto alterato, mentre la donna stringeva
convulsamente il ventaglio.
“Oh Jun... si, si era lei... lei ti è stata accanto... lei era li nella stanza
a vetri a guardare tutto quello che ti veniva fatto in quelle interminabili ore
in cui eri in sala operatoria... lei era dove io e tuo padre non riuscivamo ad
essere... era con te, anche se vi separava un vetro.” A quelle parole il cuore
di Jun prese nuovamente a battere in maniera folle, costringendo gl’amici a
spostarsi dal divano per farlo stendere, mentre Taro gli poggiava sopra una
coperta leggera.
“Ti prego... dimmi tutto... adesso voglio sapere... voglio sapere!” la voce di
Jun era affannata, ma il tono era deciso e non ammetteva repliche. Con un
sospiro la madre del ragazzo prese a raccontare una verità che aveva giurato di
tenere nascosta.
“Vedi tesoro, Amy non è mai venuta a trovarti in ospedale... la persona che vedevi
sempre di sfuggita quando ti svegliavi era Lily... arrivava quando ti
addormentavi e scappava appena aprivi gl’occhi...” fece una piccola pausa
guardando la faccia del figlio che da confusa si faceva adirata quindi riprese
prima che potesse interromperla “Ci ha chiesto lei di non dirti nulla... la
vostra storia era finita, ma lei voleva ugualmente starti accanto
nell’ombra...”
“E perché mi dicevate che era Amy, e perché lei non veniva a trovarmi?” chiese
Jun alzandosi di scatto a fissare intensamente la madre negl’occhi.
“Lily ci ha chiesto di mentirti se mai ti fossi accorto di qualcosa... non
voleva intromettersi ancora fra te ed Amy, dato che tu avevi fatto quella
scelta e non so perché lei non venisse... ogni volta aveva una scusa diversa...
l’unica a parte noi che ti è stata vicino era Lily... veniva tutte le sere
appena ti addormentavi e vegliava su di te la notte... non so quante notti
insonni abbia fatto al tuo capezzale...”
Frustrato Jun cercò di avventarsi fuori dalla porta, ma Tsubasa prontamente lo
intercettò placcandolo.
“Cerca di calmarti! Non hai idea di dove sia e Nankatsu
non è così piccola!”
“Ma io devo ritrovarla... dovessi passare tutta la notte fuori!” rispose con la
voce incrinata dal dolore e dalla tristezza, mentre il suo sguardo viene
attirato dalla pianta di orchidee posata sul davanzale della finestra “Quella è
di Lily?” chiede rivolto a Taro, il quale annuisce non capendo il perché della
domanda, mentre Jun si volge nuovamente a guardare la madre “Portava sempre lei
i rametti di orchidee fresche vero?”
“Si caro... tutte le mattine o quasi... ha continuato siano a quando non è
morta la madre...” dette queste parole la signora Misugi
prese commiato dai ragazzi uscendo in strada dove il marito l’aspettava in
auto. Per diversi minuti in casa nessuno disse nulla, il solo rumore udibile
era il suono dei respiri. Con un sospiro più forte degl’altri Jun si decise ad
alzare finalmente lo sguardo per posarlo sulla figura di Taro che in disparte
guardava con occhi velati di lacrime una foto sua e di Lily di quando erano
piccoli. Muovendo qualche passo Misugi lo raggiunse.
“Mi dispiace Taro... ho fatto soffrire l’unica persona che meritava soltanto di
essere amata...”
“Non sei stato il solo a farle del male... io ho la mia dose di colpe...”
risponde tristemente il giovane mentre una lacrima scende silenziosa lungo la
gota e lesto Jun lo stringe a se in un abbraccio.
“Giuro che quando riuscirò a trovarla la renderò felice per sempre... l’amerò
come merita... te lo giuro...” mormorò il ragazzo all’orecchio di Taro mentre
questi annuiva, per poi sciogliere l’abbraccio e guardarlo dritto negl’occhi,
domandando: “Ti prego solo di una cosa... non portarla ancora lontano da me...”
“Non lo farò mai... è una promessa!”
Un piccolo sorriso appena abbozzato aleggiò sulle labbra dei presenti mentre si
avviavano fuori casa per cercare Lily.
Mettendo una mano in tasca Jun trovò l’anello che avrebbe voluto darle quella
sera per suggellare il fatto che anche se fossero stati lontani lui non avrebbe
mai smesso di amarla, purtroppo però quella giornata era andata totalmente
storta e anche se fosse riuscito a trovarla, prima doveva convincerla che
quello che aveva visto era stato solo un gigantesco malinteso. Aveva preso
quell’anello il giorno stesso in cui Lily l’aveva visto in vetrina, era
perfetto per lei. Correndo a perdifiato per le vie della città non smise un
attimo di stringerlo nella mano, sperando ardentemente di trovarla.
Chiedo scusa con il ritardo con cui ho pubblicato, ma prima l’hd mi è morto quindi ho dovuto riscrivere il capitolo, poi
mi hanno rubato il portafoglio =___= ed infine un sacco di neve... spalare non
è affatto divertente... ç___ç
Un bacio a tutti!