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Autore: DraconiaMalfoy    10/02/2012    9 recensioni
Draco Malfoy è biondo tinto
Con assoluta certezza io, Seamus Finnigan, direttore di questo giornalino scolastico, posso affermare che il colorito apparentemente perfetto della capigliatura del suddetto Draco Lucius Malfoy non è naturale!
Probabilmente è a causa di questo spiacevole (di sicuro non per noi) evento che probabilmente il sopracitato signorino Malfoy quest’anno non potrà partecipare - e vincere per le sesta volta di seguito- il concorso di Mr. Perfect Hair!
Oh, che dilemma!
Se siete curiosi, o desiderosi, di scoprire tutti i trucchi che vi permetteranno di ottenere dei capelli apparentemente naturali, anche se tinti, l’articolo prosegue a pag. 19
Genere: Comico, Demenziale, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Buon giorno a tutti!

Grazie alla neve anche oggi sono a casa! *.*

Ieri pomeriggio scherzando con i miei amici è uscito per caso il pretesto di una nuova fic!

Non so se continuarla, oppure pubblicarla come one-shot…

Attendo un vostro parere!

Spero vi piaccia!

Buona lettura!

DM. <3

Blaise

«Draco, avanti… Esci… Stiamo facendo tardi!», sospirò Theodore, con l’orecchio sinistro posato contro la porta del bagno, della nostra stanza, rischiando di cadere rovinosamente a terra non appena Draco spalancò l’uscio di scatto. «Non c’è! Non c’è da nessuna parte!», esclamò furente, mentre i suoi occhi saettanti esaminavano meticolosamente tutta la stanza, posandosi per qualche attimo su di me. Inutile dire che per una frazione di secondo mi sentii soggiogato da quelle luminose iridi grigio-azzurre.

«Luce dei miei occhi, posso sapere cosa ti turba?», sogghignò Theo, deridendolo, al che Draco gli riservò un’occhiataccia piuttosto minacciosa. «Fottiti, Nott…».

Theo inarcò un sopracciglio, malizioso. «È un invito, Malfoy?».

Dray sbuffò, poi si buttò, letteralmente, sul suo letto ancora sfatto. Rischiando di sotterrarmi sotto quella nuvola di tulle e lenzuola di seta verdi, con il suo dolce peso piuma. «La mia preziosissima lozione per capelli! Non è da nessuna parte!».

A quelle parole sollevai un sopracciglio, scettico. Possibile che Draco fosse così ossessionato dai suoi capelli? Credo che se avesse potuto ci avrebbe persino fatto sesso!

Theodore prestò poca attenzione alle sue parole e si distese sopra di lui, facendo aderire i loro corpi. Con una mano si resse sul materasso, in modo da non pesargli troppo, mentre l’altra s’intrufolava sotto l’asciugamano spugnoso legato attorno alla vita stretta di Draco, simile a quella di una donna. «Magari si trova nelle mie mutande… Perché non dai un’occhiatina?», disse Theo, sensualmente.

Draco deglutì rumorosamente, strabuzzando gli occhi, non appena avvertì l’erezione dell’altro premere prepotentemente sul suo ventre piatto.

Sgusciò da quella morsa in una frazione di secondo, e subito dopo provò a regolarizzare il suo respiro affannoso. «Avanti dobbiamo andare, è tardi, l’hai detto tu!», gracchiò, con voce talmente stridula da essere in grado di farmi sorridere. Sorriso che ben presto scemò dalle mie labbra non appena mi accorsi che quella che Draco aveva avvolta attorno ai capelli, a mo’ di turbante, era la mia camicia di seta preferita. «Dray…!», ringhiai, minaccioso, mentre temevo che della schiumetta bianca mi fosse comparsa agli angoli della bocca. Alla stregua di un cane rabbioso.

Lui si voltò verso di me, esibendo un sorriso a dir poco angelico, mentre i suoi occhioni grigi assumevano un’innocenza che non gli apparteneva affatto. Piccolo viscida Serpe! Grrr! «Si, Blay?», sussurrò, mellifluo. Credeva che il suo tono disgustosamente zuccheroso sarebbe servito a qualcosa?! Uhm?! Be’ se lo credeva allora si sbagliava di grosso!

Nel frattempo Theodore si era seduto accanto a me, prendendo il posto occupato poco prima dal suo corpo, intrecciato a quello di Draco, e guardò il nostro “ingenuo” biondino in modo alquanto imbronciato, come un bambino cui era stata tolta la sua intera scorta di Api Frizzole.

Draco si guardò, entrambi, e ci rivolse un sorriso radioso. Mentre con una mano agganciava i lembi dell’asciugamano, facendolo cadere a terra, beandoci della vista del suo etereo corpo nudo. «Quella è la mia camicia, per caso?», latrai, impassibile.

Di certo non avrei ceduto davanti un paio di chiappe sode e delle bianche cosce!

«Oh, si…», soffiò, innocentemente, portandosi una mano all’altezza del capo, e sciogliendo l’intreccio con cui aveva stretto la preziosissima stoffa attorno ai suoi fottutissimi capelli, talmente biondi da sembrare quasi bianchi. «Be’ sai… La seta aiuta molto a non far perdere la fibra ai capelli, dopo ogni lavaggio… Serve a conservare la loro lucentezza…».

Un ringhio mi risalì lungo la gola, dopo avermi oppresso il diaframma per qualche secondo, impedendomi persino di respirare. «Se per te era così importante la seta, perché non hai utilizzato una delle tue camicie?».

Lui espose uno dei suoi migliori sorrisi sghembi, in grado di incantare chiunque, ne ebbi la certezza quando sentii Theodore sospirare al mio fianco. Chiunque, forse. Ma non me. Fatta sta che rimasi impassibile.

«Be’… Le tue camicie sono molto più larghe delle mie e questo permette loro di assorbire più acqua…».

«Aspetta, aspetta…», lo fermai, strizzando le palpebre per qualche attimo, mentre le sue parole sibilanti ronzavano ancora nelle mie orecchie. «“Le tue camicie sono molto più larghe delle mie” significa che… Insomma, mi stai dicendo che sono grasso?!», sbuffai, allargando le narici in modo apparentemente minaccioso.

Draco mosse qualche passo in direzione del grande cassettone in legno di mogano, troneggiante quasi al centro della stanza, prima di accingersi a prendere da una dei cassetti un paio di boxer puliti, rigorosamente scuri e rigorosamente di seta. Con le sue iniziali cucite a mano da un lato. Solamente un tipo come lui avrebbe potuto farsi cucire le iniziali sulle mutande!

Dopo averli indossati si portò una mano alla bocca, apparentemente oltraggiato. «Ma no, Blay! Non lo direi mai! Millicent è grassa! Tu sei solo… robusto?».

Credo che a quel punto il fumo mi stesse per uscire anche dalle orecchie, oltre che dal naso, tanto che Theodore mi artigliò saldamente per un braccio, sino a trascinarmi, letteralmente fuori dalla stanza. «Avanti, Blaise. Calmati…».

Fulminai con lo sguardo prima lui, e poi la porta alle nostre spalle, la stessa che celava ai nostri occhi la figura, estremamente effeminata, di Draco Malfoy. «Calmati un cazzo, Theo! Hai sentito cosa ha appena detto, eh?! Ha detto che sono “robusto”! Come se non fosse più che esplicito il fatto che mi abbia gentilmente detto che faccio cagare! Inoltre ha anche rovinato una delle mie migliori camicie!», rantolai, sull’orlo di essere vittima di una sconvolgente crisi isterica.

Lui si massaggiò lentamente le tempie, pensieroso. «In effetti…».

«Dobbiamo fargliela pagare!», sussurrai, stando ben attento che le orecchie lunghe di Draco non mi udissero, mentre sbattevo il pugno destro contro il palmo sinistro. Deciso.

Theodore sgranò gli occhi, e da bravo cagasotto, arretrò di qualche passo, mentre scuoteva la testa in segno negativo. «Oh, no… no, no. Questo un problema vostro! Ed io non voglio assolutamente entrarci! Sono più che certo che farai qualcosa che lo farà infuriore! E… e… tu lo sai com’è la sua furia! Devastante, ecco com’è! Devastante!».

Un attimo dopo la porta dietro di noi si socchiuse cigolante, ed un’assuefacente nuvola di profumo ci annunciò l’arrivo di Draco, vestito di tutto punto, che in pochi secondi ci raggiunse, intrufolandosi tra noi, e sistemando al sua figura longilinea tra lo spazio che separava il mio corpo da quello di Theodore.

Annusai ancora quell’inebriante profumo, che aveva un non so che di familiare, troppo familiare. Le mie labbra si distorsero in un ghigno non appena, scorsi quelle di Theo contrarsi rigidamente. «Dray…», sibilò, con voce lenta e strascicata. «Sbaglio o questo è il mio profumo?!», abbaiò.

Draco gli sorrise, passandosi sensualmente una mano fra i capelli perfettamente pettinati all’indietro. «Oh, si… Sai leggendo le sue componenti ho scoperto che alcune sono un vero toccasana per i capelli biondi! Servono ad enfatizzare maggiormente i riflessi!», cinguettò, prima di superarci, e serpeggiare, in modo piuttosto ancheggiante, verso la nostra Sala Comune.

Gli occhi scuri di Theodore s’immersero, quasi prepotentemente nei miei, mentre la furia divampava nel suo sguardo. «È ancora valida la tua proposta?».

***

 

Seamus

«Non ho alcuna intenzione di dirvi dove si trovano le nostre scorte di Whisky Incendiario, capito?», borbottai, in modo piuttosto scontroso, non appena scorsi le eleganti figure di Blaise Zabini e Theodore Nott serpeggiare verso di me, stretti nelle loro lucide divise da Serpeverde.

Un ghigno arcigno si dipinse sulle labbra di Zabini, il che conferì al suo viso olivastro un’espressione piuttosto maniacale, che però sembrò scatenare qualcosa in me. «Neanche se ti dicessimo uno dei più segreti scoop di Hogwarts?».

«Cosa avete da offrirmi?», sibilai, curioso, ma anche leggermente malizioso, lanciando un’occhiata del tutto involontaria al pacco di Zabini, che sembrava essere davvero molto consistente…

«E chi ci assicura che tu ci dica la verità, una volta che noi abbiamo cantato?», s’intromise Nott, costringendo i miei occhi a posarsi sul suo affilato volto pallido e conigliesco, mentre l’immagine del pacco di Zabini lampeggiava ancora fra i miei pensieri, come un’insegna al neon.

Inarcai un sopracciglio, scettico, davanti la sua diffidenza. Ero io quello che avrebbe dovuto essere cauto e timoroso, ero io quello che si stava fidando di due Serpi!

Anche se una di queste era davvero… Mmmm!

«Cantato? Uhm… Deve essere qualcosa di grosso allora…», soffiai, ripensando alle parole della Serpe.

Loro si scambiarono un’occhiata complice, che venne prontamente seguita da due ghigni a dir poco inquietanti, che mi fecero attorcigliare la bocca dello stomaco. «Draco Malfoy è biondo tinto».

OMG!

Oh My God!

***

 

Theodore

Il mio stomaco si contrasse fastidiosamente, dall’aspettativa, non appena diversi gufi planarono in Sala Grande, durante la colazione.

Draco rivolse un’occhiata distratta, quasi annoiata, al giornale che il gufo reale della famiglia Malfoy aveva posato accanto al suo braccio destro, mentre era ancora intento a spiluccare il suo croissant dietetico.

Un attimo dopo rischiò di strozzarsi con il stesso succo di zucca. «Oh, porco Godric!», quasi urlò, con voce gracchiante. I suoi occhi rischiarono di schizzare via dalle orbite, tanto erano sgranati. Evidentemente Finnigan doveva aver fatto più in fretta di quanto credessi. Non speravo in un risultato prima di oggi pomeriggio, invece aver fatto una lastra completa all’uccello di Blaise da sopra i pantaloni, doveva aver scatenato l’inventiva della sua mente.

«Blay, Theo! Guardate!», squittì Draco, nella nostra direzione, mentre tutti gli altri studenti erano intenti ad affondare il naso fra le pagine del giornale appena stampato, che odorava ancora d’inchiostro fresco.

Noi fingemmo assoluta indifferenza, mentre lui gettava, in modo decisamente poco elegante, la rivista scolastica sopra i resti della nostra colazione, che giacevano ancora nei nostri piatti. «Uhm… Cosa c’è?», mugugnammo all’unisono, come se fossimo all’oscuro della causa del suo sconvolgimento.

Con la coda dell’occhio osservai per qualche attimo il volto lentigginoso di Finnigan, che ci guardava soddisfatto, prima di abbassare lo sguardo sulla causa di tanto scalpore.

Draco Malfoy è biondo tinto

Con assoluta certezza che io, Seamus Finnigan, direttore di questo giornalino scolastico, posso affermare che il colorito apparentemente perfetto della capigliatura del suddetto Draco Lucius Malfoy non è naturale!

Probabilmente è a causa di questo spiacevole (di sicuro non per noi) evento che probabilmente il sopracitato signorino Malfoy quest’anno non potrà partecipare - e vincere per le sesta volta di seguito- il concorso di Mr. Perfect Hair!

Oh, che dilemma!

Se siete curiosi, o desiderosi, di scoprire tutti i trucchi che vi permetteranno di ottenere dei capelli apparentemente naturali, anche se tinti, l’articolo prosegue a pag. 19

 

***

Ron

«Oh, miseriaccia!», sogghignai, prima di ingoiare un grosso pezzo della mia omelette, farcita con prosciutto e formaggio. «Sono queste cose che mi fanno venire voglie di leggere, Herm! Non i tuoi noiosi libri!», farfugliai, sputacchiando un po’ di uova ovunque, sotto lo sguardo disgustato, ed anche un tantino irritato, della mia ragazza. Che sedeva compostamente al mio fianco. Rigida come una Regina delle Nevi.

«I miei libri non sono noiosi, Ronald! E non parlare con la bocca piena!», mi rimbrottò, seccata, prima che i suoi occhi scuri riflettessero l’immagine, alquanto furiosa, di Malfoy, che a passo di marcia raggiungeva il nostro tavolo, con i pugni minacciosamente serrati. Rimasi qualche attimo ad osservare il suo volto arrossato e distorto dalla rabbia, prima di scoppiare in una fragorosa risata che sembrò non scalfirlo affatto. Con mio immenso rammarico.

«Si, Malfoy?», sibilò Seamus, melenso. Con le dita incrociate tra loro sopra al tavolo, ed un ghigno estremamente soddisfatto ad arricciargli le labbra carnose.

«Mi aspetto che tu contratti tutte queste falsità, feccia!», sputò sprezzante la Serpe, prima di sbattere, bruscamente, in faccia a Seamus, una copia della rivista scolastica. «E mi aspetto che tu lo faccia ora!», pigolò, sbattendo sonoramente un pugno sul tavolo.

Malfoy sussultò sonoramente, sgranando gli occhi, prima di puntarli in quelli di Harry, che lo guardava in modo piuttosto malizioso, con un braccio infilato dietro la schiena della Serpe. E stupidamente non riuscivo a capire per quale motivo. «Non preoccuparti, Malfoy… Il mio interesse per me non verrà scalfito minimamente da questa tua piccola omissione… Sono certo che sarai talmente meticoloso da accingerti a tingere la tua ricrescita ogni settimana… In questo modo non dovrò spiegare a nessuno perché i capelli del mio ragazzo sono zebrati…».

Il mio sopracciglio destro scattò verso l’alto, perplesso. Possibile che Harry fosse ancora soggetto alla sua insana attrazione verso Malfoy? Possibile che non riuscisse a capire che il suddetto Malfoy non se lo cagava minimamente? Mi domandai, sempre più perplesso.

La Serpe lo guardò, oltraggiato. «Io non sono il tuo ragazzo, Potter! Vedi di infilartelo in quella zucca vuota, una volta per tutte!».

 

***

 

Pansy

Sorseggiai un poco del mio Succo di Zucca, con il cinquanta per cento di zuccheri in meno, mentre osservava pigramente la mano sinistra di Potter adagiarsi tranquillamente sul fondoschiena di Draco. Inarcai simultaneamente le sopracciglia. Credevo che Draco fosse andato al tavolo dei Grifondoro per difendere l’onore dei suoi capelli, non per farsi palpeggiare davanti centinai di studenti. Da Potter, poi!

«Ragazzi?», sussurrai, lanciando un’occhiata piuttosto titubante ai volti ghignanti e soddisfatti di Theo e Blay. «Voi non centrate nulla con questo, vero?», li ammonii.

Loro sorrisero come due angioletti, nella mia direzione. «Assolutamente no, Pan!», cinguettarono in coro.

Si come no!

Sbuffai e decisi di cambiare argomento. «È una mia impressione o Potter sta tentando di infilare a Draco due dita nel c…».

«Non è una tua impressione, cara!», squittì Daphne, civettuola, interrompendomi, e permettendo ai suoi brillanti occhi azzurri di occupare interamente il mio campo visivo, prima che lanciassi un’occhiata interessata a ciò che era deliziosamente contenuto nella sua camicetta. «Perché se così fosse, sarebbe una mia impressione il fatto che da più di sei mesi gli occhi dello Sfregiato siano incollati al sedere anoressico di Dray!».

Un attimo dopo sussultai, quando una caviglia magra sfiorò, distrattamente forse, l’orlo della mia gonna.

 

***

 

Draco

Ero sul punto di commettere un omicidio.

Ma ero anche deciso a porre fine a quella insulsa storia.

Mi chiusi sonoramente la porta del gabinetto alle spalle, e quando mi voltai scorsi Potter poggiatovi contro con la schiena, sembrava quasi che in quel modo potesse impedirmi di sfuggire. Non aveva intenzione di violentarmi, vero?! Anche se la luce nei suoi occhi non prometteva nulla di buono…

Allungò una mano verso di me, senza alcun timore, e si attorcigliò una ciocca di capelli biondi fra le dita, guardandoli stupefatto. «Sai… è sorprendente! Sembrano naturali per davvero!».

Mi scostai da lui, cozzando con la schiena contro la parete fredda alle mie spalle. «Forse lo sembrano perché lo sono, Potter!», sibilai, acido, schiaffeggiando la sua mano lontana dal mio viso.

Lui incrociò le braccia al torace, con un’espressione piuttosto saccente, ed anche un tantino irritata per il mio ennesimo rifiuto, dipinta in volto, come una maschera di cera. «Non puoi dimostrarlo!».

«Oh si, che posso!», soffiai, a pochi centimetri dal suo volto, con occhi dardeggianti, prima di abbassarmi in un sol colpo pantaloni e boxer, che ricaddero pigramente all’altezza delle caviglie. «Guarda!», quasi ordinai, puntando un dito verso il mio inguine, indicando in quel modo la peluria chiara che adornava il mio pube.

Gli occhi di Potter sembravano essersi incollati al mio uccello, e quando vi si staccarono si puntarono nei miei, facendomi correre un brivido lungo la schiena.

Sembrava che fosse sul punto di schiacciarmi la faccia contro il muro e fottermi brutalmente.

Cazzo… Non mi ero minimamente reso conto del guaio in cui mi ero cacciato!


***

 

Harry

Cominciai a pensare alle cose più disparate.

Se non l’avessi fatto avrei seriamente corso il rischio di impossessarmi brutalmente di quel grazioso sederino rosa, e non credevo che se l’avessi fatto il mio uccello avrebbe poi voluto sapere di uscirne. Quindi…

Respirai profondamente. Provando a calmare le mie pulsazione esagitate, mentre un sorriso sardonico si dipingeva sul mio volto, e la libidine abbandonava pigramente il mio corpo. «Malfoy…?».

«Uhm…?».

«Chi mi da la certezza che tu non sia tinto anche lì?».

«…».

«…».

«Razza di…!». 

  
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