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Autore: _AleAle_    10/02/2012    2 recensioni
Sirius è ad Azkaban da quasi dodici anni ed ha ormai perso la speranza di poter uscire da li da uomo libero e innocente.
In un giorno come tanti Cornelius Caramell si reca alla prigione, e senza volerlo fornisce a Felpato l'ennesimo legame con la sua vita precedente, nonchè un motivo per scappare da li.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Disclaimer: Tutti i personaggi sono di proprietà di JK Rowling, questa storia è stata scritta per puro divertimento e non ha alcuno scopo di lucro, ecc ecc ecc...

***






Sembrano passati secoli.
 

 





Sembrano passati secoli.
Le risate per i corridoi del castello.
Gli scherzi a Mocciosus.
Le scappatelle con le ragazze.
I tentativi di James con Lily.
Le corse per il parco di Hogwarts.
James, Lily, Remus.
Sembrano passati secoli, invece non sono nemmeno quindici anni da quando ha sentito per l’ultima volta le voci dei suoi amici.
Tira un sasso contro la parete della cella e quello rimbalza con un rumore sordo, tornando indietro.
Sirius lo tira di nuovo, spezzando il silenzio che regna sovrano ad Azkaban.
Ormai i suoi colleghi carcerati hanno smesso di lamentarsi, i gemiti e le urla soffocate sono ormai spenti da tempo.
Chissà se sarebbe stato diverso…” si chiede mentre il pezzo di intonaco torna indietro.
È vero, chissà come sarebbe stato se non avesse conosciuto James, se non fosse finito a Grifondoro, se non fosse entrato nell’Ordine.
Forse non sarebbe mai finito li, o forse sarebbe entrato ad Azkaban semplicemente come Mangiamorte, invece che da innocente.
Ridacchia e lancia il sasso di nuovo.
No” decide, non sarebbe mai diventato seguace di Voldemort, non avrebbe mai abbracciato le sciocche idee della sua famiglia.
Un alito di aria gelida muove lentamente i suoi capelli.
Sposta lo sguardo verso le sbarre, vedendo uno, due, tre, quattro Dissennatori passare davanti alla sua cella.
Dietro di loro camminano due Auror, che stringono spasmodicamente qualcosa tra le dita.
Sirius ne è certo, nascosta tra le pieghe della veste c’è la loro bacchetta.
Wow” pensa l’uomo “deve esserci qualche pezzo grosso a spasso…”
Immagina un mago dalla barba lunga e la pancia enorme camminare per i corridoi, e rimane stupito quando vede Cornelius Caramell camminare guardingo.
Il Ministro della Magia in persona non era mai abbassato ad andare ad Azkaban, o lo aveva fatto molto molto di rado.
Sirius si alza da quel pezzo di marmo che dovrebbe essere una brandina, andando ad appoggiarsi sulle sbarre.
“Ministro” saluta con un sorrisetto “è venuto a respirare l’aria buona del mare?”
L’uomo si gira lentamente, stupito da quell’unica frase coerente in mezzo a tutti quei gemiti e mormorii deliranti.
“Signor Black” risponde l’uomo incerto “è una normale ispezione annuale”.
Sirius sghignazza.
“Ministro, sia sincero, sono qui da quasi dodici anni e sarà forse la terza volta che la vedo” esclama “ho perso un po’ la cognizione del tempo, cos’è fuori è tempo di elezioni?”
Caramell arrossisce, poi gli gira le spalle.
“Buona giornata, signor Black” dice, dirigendosi poi verso gli Auror che lo aspettano.
“Ehi Ministro!” chiama ancora il mago “Cos’è quella, la Gazzetta del Profeta?”
L’altro abbassa lo sguardo sul giornale che tiene sotto braccio, poi annuisce.
Gli allunga la Gazzetta senza nemmeno guardarlo, poi torna dalle guardie.
“Procediamo” sibila.
“Arrivederci Ministro!” esclama poi Sirius ridacchiando, andando a sedersi su quella sottospecie di brandina.
Apre il giornale con una strana euforia, saranno forse dieci anni che non ne legge uno, non gli sembra vero di poter leggere cosa sia succedendo nel mondo sterno.
In prima pagina c’è un certo Arthur Weasley, un suo lontano parente che ha avuto un sacco di figli.
Vede quella schiera di capelli rossi e, mentre legge l’articolo, ridacchia inconsciamente, pensando che probabilmente lui e James li avrebbero presi in giro fino alla nausea per essere tutti così uguali, tutti così rossi.
Ricorda perfettamente come Ramoso prendesse in giro quel particolare colore di capelli, almeno finché non si era innamorato di Lily.
Da quel momento in poi non si era più permesso di dire nemmeno una parola storta su di loro.
Poi però un guizzo cattura il suo sguardo, osserva meglio la foto e nota un esserino che si muove spasmodicamente sulla spalla di uno dei ragazzi Weasley.
La rabbia monta anche prima che il suo cervello realizzi cosa, o meglio chi, sia quel topo.
Le sue mani stringono la carta del giornale fino a romperla, mentre una risata senza gioia gli incurva le labbra.
“È ad Hogwarts” ringhia senza nemmeno rendersene conto.












Angolo autrice:
Salve a tutti :) ringrazio immediatamente tutti coloro che sono arrivati fino a qui e hanno letto questa breve one-shot.
Questa storia era nata in modo totalmente diverso, inizialmente avevo in programma di raccontare i pensieri di Sirius ad Azkaban, soffermandomi sulla sua disperazione per la morte dei suoi amici, ma poi le cose hanno preso una piega diversa e non ho saputo fermarmi.
Caramell è entrato da solo nella mia testa e mi è venuto spontaneo raccontare di come il nostro Felpato abbia visto la foto degli Weasley con Codaliscia.
Spero davvero che vi sia piaciuta e che avrete voglia di recensire.
Grazie mille in anticipo :D
Bacioni
Ale



  
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