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Autore: Shiny94    18/09/2006    1 recensioni
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Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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NON POSSO PRIVARMI DEL NOME CHE PORTO

Rieccomi qua con una one-shot su Draco/Ginny un po' bizzarra. Non ho molto da dire... bè... buona lettura a tutti! Shiny94.

Un ragazzo dai capelli biondi come un sole pallido correva silenziosamente per i corridoi bui di Hogwarts nel cuore della notte. Doveva raggiungere la sala trofei prima dell’una e mezza. Il ragazzo cercava di prendere più scorciatoie possibili perché sapeva bene che a quell’ora, i corridoi della scuola pullulavano di insegnati di turno per fare la guardia. Infatti accadeva spesso che qualche studente infrangesse le regole, andando in giro per la scuola durante la notte. Rise, nel ricordo di aver tratto in trappola Potter costringendolo a farlo arrivare alla sala trofei nel cuore della notte, aspettando il suo arrivo per una battaglia magica, al suo secondo anno. Ma il biondo non si era presentato: una trappola. Ma per fortuna di Harry, Gazza non li aveva scoperti. Rise di nuovo, e riecheggiò glaciale per il corridoio. Si tappò la bocca: non doveva farsi sentire. Era raro che il ragazzo ridesse. Di solito fuoriusciva dalle sue labbra solo una risata di cattiveria e malignità che concedeva spesso al suo acerrimo rivale: Harry Potter. Ritornò ai suoi pensieri. Consultò il suo orologio da polso: l’una e ventitré. Il ragazzo accelerò la corsa, cercando di giungere prima possibile alla sala, ma ormai era quasi arrivato. La sua bacchetta stretta in mano si accese solo in quel momento e cercò la porticina della sala trofei. Allungò la mano pallida ed afferrò la maniglia della porta. Il bello della sala trofei era che era sempre aperta, ad ogni ora. La porta scricchiolò e il biondo entrò, per poi chiuderla alle sue spalle con un altro scricchiolio. Il ragazzo si guardò attorno con quegli occhi glaciali che davano i brividi: lei non era ancora arrivata. Ne approfittò per dare un’ennesima occhiata ai trofei. Ogni anno andava a rifugiarsi nella sala trofei almeno cinque volte all’anno. La sala comune di Serpeverde non era il posto migliore per stare in pace e poi lì tutti lo credevano il vecchio e solito Draco di sempre, quello che ce l’ha a morte con Potter, quello che sarà perennemente rivale con i Weasley, quello che disprezza infinitamente i Mezzosangue, quello che Piton ritiene il migliore, quello che andrà per sempre in giro con Tiger e Goyle. Il Draco cattivo. Quello che non è più. Perché nessuno lo capiva? Perché nessuno capiva che era cambiato? Che era diventato buono, che aveva rispettato Potter, che aveva posto tregua con i Weasley, che riteneva uguali a lui i Mezzosangue, che non voleva essere il favorito di Piton, che non voleva più farsi vedere in giro con Tiger e Goyle. Nessuno l’aveva capito. Neanche lei. Ed era lì per dirglielo. Si soffermò ad una coppa traghettata in argento con due manici enormi ai fianchi e la base in marmo bianco. La coppa che si erano meritati Harry e Ron per i servigi che avevano reso ad Hogwarts al loro secondo anno. Anche lui aveva voluto vincerne una, ma ormai era troppo tardi. Non sarebbe mai riuscito a vincerne una. Ad un tratto, un altro scricchiolio fece destare Draco dai suoi pensieri. Si girò verso la fonte del rumore. Lì, sulla porta, a qualche metro da lui, c’era una ragazza che, disorientata, chiudeva la porta. Draco si avvicinò alla ragazza. Lei ebbe un sobbalzo, poi si ricompose ed esclamò:- TU?!-

- Hai qualcosa in contrario?- domandò Draco, inarcando il sopracciglio. La ragazza spostò una ciocca di capelli rossa con imbarazzo dietro all’orecchio, poi proseguì a testa bassa:- Non mi aspettavo di trovarti qui… ecco… da biglietto non c’era scritto il tuo nome, ma… volevo sapere chi mi voleva vedere-. Ginny arrossì un po’. - Cosa vuoi da me?-. Draco alzò le spalle.

- Parlarti-.

- Non ci credo- mormorò Ginny.

- Perché?-.

- Tu… tu non poi solo parlarmi… vuoi… vuoi tendermi in una trappola! Ma non accadrà! Adesso me ne vado e…- esclamò decisa Ginny e fece per andarsene, quando Draco le afferrò il polso.

- No, ti prego. Ginny, devo veramente parlarti. Non… non voglio prendermi gioco di te! Veramente!- disse pacato Draco. Ginny smise di divincolarsi. Sentire Draco che pronunciava il suo nome e non il cognome, le sembrava qualcosa di sconcertante. C’era qualcosa dentro di lei che le diceva di restare. Così si girò lentamente, trovandosi faccia a faccia con il biondo, il quale accennò ad un sorriso. Lieve, molto lieve. Ginny arrossì: non lo aveva mai visto sorridere… faceva forse l’effetto di sentirsi tutta bollente ed eccitata? Rispose al sorriso, poi disse:- Perché volevi vedermi?-

- Voglio dirti una cosa- rispose.

- Ehm… che cosa?- incalzò timorosa.

- Ecco. Vedi, io… non… non so da dove cominciare. Allora… non so da quando sia successo, però… penso di essere cambiato…- mormorò impacciato Draco, abbassando la testa. Ginny rimase spiazzata.

- In… in che senso?- chiese. Alzò il capo, trovandosi a specchiarsi nelle iridi azzurre di Ginny.

- Sono cambiato. Non sono più il solito Draco. Sono… diverso! Non sono più cattivo, non voglio sempre fare casini con Potter, con Weasley, con Granger… non voglio più essere quello di prima!- concluse Draco. Ginny indietreggiò.

- Malfoy, io non capisco! Dove cerchi di arrivare?-. Sembrava, anzi, era intimorita.

- Io… non sono più Draco Malfoy! Sono un altro!- esclamò Draco. Ginny lo guardò.

- No… non è vero… tu stai solo cercando di tirarmi dalla tua parte! Stai facendo il… il falso per farmi cadere in un altro dei tuoi soliti scherzi! Ma io sono stufa! Non voglio più aver a che fare con te!-. Stava per correre via, ma Draco, più veloce, l’afferrò per il braccio e la attirò a sé, poi le cinse i fianchi, impedendole di scappare. Ginny iniziò a piangere.

- Lasciami andare! Lasciami! Non voglio più restare qui! Lasciami! Non voglio ascoltare le tue frottole! Mi stai facendo solo male! Lasciami!!!- urlò la rossa, dando assestati pugni al petto di Draco.

- Ginny… non piangere…-

- SMETTILA! Stai facendo su tutto un teatrino che non regge! Io non ci casco, Malfoy! Io non ci casco!!- gridò con più fiato che aveva in polmoni possibile, esasperata.

- Ginny… fammi parlare! Lo so che per te è difficile, ma io sono veramente cambiato! Nessuno riesce a capirlo! Nessuno! Neanche te! Ginny, non ti sto prendendo in giro. Non posso vederti così! Voglio che tu mi creda! Sei la mia unica speranza ormai…- soffiò Draco, con la voce un po’ strozzata. Ginny, sentendo la voce flebile di Draco, alzò il capo e chiese:- Perché dici queste cose?-

- Non posso privarmi del nome che porto, Ginny. Per tutti sarò sempre e solo il vecchio Draco… ma… io… io… mi sono innamorato… di te, Ginny!-. Ginny lo guardò a bocca aperta. Strizzò gli occhi, poi si alzò in punta di piedi e lo baciò. Dopo aver indugiato un po’ sulle labbra fredde di Draco, si staccò e mormorò:- Non per tutti sarai il vecchio Draco. Non puoi privarti del nome che porti… ma per me sarai sempre Draco. Ma un nuovo Draco-. Ritornò a baciarlo, ma Draco la fermò.

- Davvero?-

- Sì-. Questa volta Draco lasciò arrivare Ginny alle sue labbra e ricominciarono a baciarsi.

Non potevano privarsi del nome che portavano, ma restarono sempre Draco e Ginny, due ragazzi che si amavano alla follia e nessuno riuscì a dividerli. Nessuno. Neanche il nome che portavano.

Ecco fatto! Sono soddisfatta: questa one-shot mi piace! Aspetto le vostre recensioni con ansia, non fatemi aspettare! Buonanotte! Shiny94.

  
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