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Autore: Sery_24    19/09/2006    3 recensioni
Che cosa accade nella mente di un uomo dopo aver subito un tradimento? Ispirato da un evento realmente accaduto.
Genere: Drammatico, Mistero, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come si arriva ad amare così tanto una persona?
Me lo chiedevo spesso durante le mie lunghe notti solitarie. Lei…lei, lei che era tutto per me: la mia vita, il mio cuore, la mia anima. Lei che era ciò per cui vivevo, lei che era tutto me stesso. Lei, che con un solo sorriso riusciva a farmi dimenticare tutte le difficoltà del lavoro e dei soldi, lei che, lei che adesso non c’era più.
Ed ora…ora che la mia mente è annebbiata, sono solo con me stesso. Io non esisto. Io non vivo. Io non sono Io. Queste mie mani rosse…No, non sono le mie. Questi miei occhi, non sono i miei, questo viso sudato…non è il mio.
Questo cuore che batte veloce sotto la camicia, non è più il mio. No, non lo è più, ora che lei non è vicino a me..
Ed ora che sono qui. Seduto. Distrutto. Sconvolto. Riprendo a vivere. Prendo il tuo volto tra le mani e ti bacio. Ti bacio amore mio, perché è ciò che più desidero ed è ciò che più amo.
Ricordi la prima volta che ti baciai?
Il mio cuore batteva forte e prorompente proprio come adesso, la mia carne scivolava via dal mio scheletro rivelando la luce della mia anima innamorata. Avevamo solo 20 anni, eravamo giovani, spensierati, felici.
La vita era tutta nostra.
Adesso invece, non c’è più vita.
Ti abbraccio stretta amore mio, perché non voglio più lasciarti andare, adesso sei mia, solo mia.
Pensavi davvero, in quei momenti, che io non ti avrei mai scoperta? Nella nostra casa, mio adorato rifugio, nel mio letto, culla dei miei sogni, nella mia donna, mia stessa esistenza, era qui che albergava il male.
Vuoi sapere quando me ne accorsi?
Fu sabato scorso. Ero tornato prima dall’ufficio per farti una sorpresa. Volevo portarti fuori per il fine settimana nella nostra villetta a mare. Tu mi rimproveravi sempre che ti trascuravo, che stavo troppo tempo in ufficio, che era finita la passione, e così volevo riscattarmi davanti ai tuoi occhi. La porta non era chiusa a chiave, segno che eri in casa, per farti una sorpresa camminai dapprima lentamente verso la cucina. Che sorpresa quando vidi che non stavi già preparando il pranzo. Che sciocco… Pensai che era meglio così. In questo modo avrei potuto portarti anche a pranzo fuori! Non capivo che invece non era per nulla bene. M’incamminai, sempre silenziosamente, verso la parte notte della casa. Vidi che la porta della nostra camera da letto era aperta.
Tutto un brivido mi scosse… Ti sentii ansimare dal corridoio… non eri l’unica. Era piacere quello, il tuo? Un piccolo grido di sublime piacere… Eri arrivata, forse, all’apice? Spero di sì amore mio. Perché voleva dire, almeno, che ne era valsa la pena.
Non ero arrabbiato con te, piccola, l’amore supera tutto, anche quello.
Aspettai seduto fuori casa nella nostra auto. Accesi la radio per farmi compagnia. Aspettai che lui fosse uscito per tornare dentro. Non m’interessava vederlo. Il mio cuore voleva evitare il confronto. Chiusi gli occhi fin quando non sentii la macchina ripartire e tornai dentro. Tu eri lì, bella come il sole, nella nostra cucina a preparare uno dei tuoi soliti manicaretti. Arrivai da dietro e ti abbracciai. Avevi capito che ero io dal rumore delle chiavi nella serratura. Ti baciai il collo come se niente fosse e ti proposi dolcemente di andare fuori per quei due giorni. Il tuo sguardo vacillò… Cos’era piccola? Non volevi lasciare quella casa? O forse, non volevi lasciare lui?
Non seppi mai se quella fu solo una scusa, ma tu eri impegnata domenica. Dovevi andare a pranzo da Lucia, la tua cara amica Lucia. Ovviamente io feci finta di crederti. Sai dove andai io quella domenica? Andai alla nostra casa estiva. Dovevo regolare le siepi, gli alberi, i fiori. Mi dedicai, insomma, al giardinaggio. Ho comprato anche quella nuova motosega che hai visto. Bella vero? Eh già…Taglia di tutto.
Purtroppo amore, i casi della vita sono tanti. Stamane stavo cercando tra i cassetti un paio di calzini da poter indossare e sai cosa ho trovato? Dapprima pensavo ad un semplice pezzo di carta, magari una fattura della tintoria. Lo aprii distrattamente pensando ad un nuovo salato conto da pagare, ma invece vi trovai scritto delle parole che mi gelarono dentro.
La tua cara amica Lucia… Perché mai avrebbe dovuto scriverti, pensai. Com’ero ingenuo…
Vuoi sapere che c’era scritto scritto? Bé…sicuramente lo saprai…C’era scritto: “Amore mio, sono stata benissimo con te… Perché tuo marito è tra noi… è magnifico fare l’amore con te…”
Tu…Tu…L’angelo della mia vita eri un angelo contaminato. Eri stata usurpata, eri stata toccata, sporcata dall’insulsa mano di un’altra donna. Non eri più la mia. Non eri più mia.
Non potevo più possederti ormai, non potevo più averti. Lei ti aveva sporcato, ti aveva macchiato.
Non sai quanto soffrii in quelle ore. Mi era preso il panico, l’angoscia, la tristezza…il disgusto per la cosa più cara che avevo in questa vita…
Eppure….la mia mente aveva già preparato un piano. C’era un altro modo per poterti avere ancora una volta con me… Non potevo più possedere la tua intimità, ma potevo ancora possedere il tuo cuore.
E’ per questo amore che ti ho fatto questo. Non è per cattiveria, è per amore. Io ti amo, e così potrai finalmente amarmi anche tu. Non c’è più nessuno tra noi, più nessuno. Solo io e il tuo viso, il tuo busto, il tuo cuore. Adesso anche tu potrai tornare ad essere un angelo magnifico, ora, che sei divisa dalla tua metà sporca, la tua lurida metà macchiata. Mi ami adesso? Adesso puoi finalmente amarmi? Il sangue vivo scorre ancora dalla tua ferita, ma non mi dispiace essere macchiato da te. Il tuo sangue è ciò che scorre anche nel mio stesso corpo. Io e te siamo la stessa cosa ormai.
Però tesoro, per ogni cosa c’è un prezzo da pagare, ma io non ne sono triste, anzi.
Ti lascio un attimo appoggiata al suolo mentre io mi alzo per andare all’ingresso. Lì prima ho portato una tanica di benzina. Mi chiedi perché, amore? Perché dobbiamo purificare tutto il nostro nido. Ormai è stato usurpato, ma il fuoco lo purificherà. Lo getto dappertutto, anche su di te, amore, e anche su di me. Lo getto su tutto, in una danza senza fine in cui io mi trovo al centro e tutto mi gira attorno. E’ un vortice l’amore. E io adesso ne sono l’apice.
Ora che è tutto impregnato devo solo prendere un fiammifero, ma prima di accenderlo mi stendo accanto a te, angelo. Ti bacio, per l’ultima infinita volta. Spero che tu possa avvertire tutto l’amore che provo per te e che tu non sia contraria alle scelte che ho preso. Infondo, volevo stare solo con te. E adesso potremo esserlo, insieme, per sempre. Ti amo. Lo dico per l’ultima volta prima di accendere il fuoco.
Urlo, urlo perché il corpo brucia, lo sento ardere. Ma non è dolore, è passione. E mentre mi trovo in questo ammasso di calore non ti ho mai sentita più vicina di così.
Semplicemente, perfetto.

***

Dove mi trovo?
Non c’è più luce, non c’è più calore. Dove mi trovo? Ho dolore in tutto il mio corpo. Tento di girarmi, ma non ne ho la forza. Ho paura… Dov’è la mia amata, dov’è?
“Finalmente sei sveglio…”
E’ la voce di una donna…Sussulto, è la voce di lei. Cerco di parlare, ma non posso! Ho paura, ho paura di lei. Già so che mi sporcherà, mi contaminerà, lei e la sua perversione.
Finalmente si mette davanti al letto e riesco a vederla. Il suo viso è teso e tirato. Sembra sconvolta, sembra rabbiosa. Sono Io che dovrei essere rabbioso, non lei.
L’indignazione entra nel mio corpo. Che diavolo vuole da me?
In un attimo capisco…L’ha di nuovo portata via…L’ha di nuovo portata via da me…Di nuovo….
L’angoscia, legata alla consapevolezza, anneriscono il mio cuore, la mia anima si spezza e in questo preciso istante, capisco di essere morto.
Il mio amore non è con me, non c’è… Un singhiozzo parte dalla mia gola, sto piangendo. Piango come un bambino a cui hanno tolto un giocattolo, ma lei non era un gioco, lei era la mia unica ragione di vita. Sento le lacrime bagnare le bende che mi circondano. Perché questa donna mi sta facendo questo? Perché?
“Sei felice di ciò che hai fatto?”
La sua voce fredda mi spiazza. Se sono felice? Certo che non lo sono. Sono distrutto, sono morto. Sono un ammasso di carne che si trascina senza ragione. E piango, piango la mia amata, perché più la desidero, più capisco che non riuscirò mai più ad averla.
“Perché l’hai fatto?”
Perché l’ho fatto? Perché l’ho fatto?
“Perché l’amo…” la mia gola brucia, si dilania mentre con sforzo disumano sussurro queste poche parole. E piango, piango perché il mio amore non sarà mai più corrisposto, mai più, ora che lei non è più qui con me.
Ma la donna sembra arrabbiarsi. Perché non mi lascia in pace? Ha già distrutto una volta la mia vita, perché continuare a perseguitarmi?
Vedo che prende velocemente un televisore. Con mani tremanti lo accende e cerca dei canali.
Mi lamento lievemente tentando di attirare l’attenzione. Voglio che se ne vada. Voglio che mi lasci in pace.
Improvvisamente smette di cercare e si ferma su un telegiornale. Alza la voce e mi lascia ascoltare. Il giornalista sta parlando: “MESSINA, 21 GIUGNO - Un uomo ha ucciso la MOGLIE tagliando il corpo con una motosega e poi ha dato fuoco all'abitazione, rimanendo ustionato. E' successo nel Messinese a Santa Lucia del Mela, in contrada Femminamorta. I vicini, vedendo le fiamme, hanno chiamato i vigili del fuoco. In casa, domato l'incendio, i pompieri hanno scoperto il cadavere della donna, mutilato, e l'uomo agonizzante che e' stato trasportato all'ospedale di Milazzo, dov'e' piantonato dalla polizia.”
Una singola lacrima scende adesso sul mio viso. Nessuno, nessuno, nessuno ha capito perché l’ho fatto. Respiro affannosamente nel tentativo di calmare la tristezza che mi assale. Devo parlare, devo dire ancora una cosa e poi, dopo di ciò, non m’importerà più niente.
“I-i-io…l’ho fatto s-solo per amore…”
Adesso chiudo i miei occhi. Non m’importa più di niente. La mia vita è già finita ormai. Non mi aspetto che gli altri lo capiscano, ma voglio solo, amore mio, che tu capisca che io l’ho fatto solo per amore…

Fine...

Spero che vi sia piaciuto. L'ho scritto esplicitamente per una competizione, ma mi sembrava potesse benissimo essere pubblicato. In ogni caso, spero che recensiate in tanti.

Serena

   
 
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