The Awakening
Giulia.
Guardavo la ragazza,rimanendo nascosta sopra il mio albero. -Maledizione Giulia!Quante volte ti ho detto di non apparire così?Cavolo mi hai fatto morire!- mi disse seria,prima di scoppiare a ridere -Ti odio!- -Sì,ti voglio bene anche io.- risposi ridendo a mia volta,spostando i miei capelli dietro alle orecchie. -Tutto bene a scuola?- -Splendidamente...- -E tu stai bene?- -Fino a 5 minuti fa stavo bene,prima che tu mi facessi venire un infarto!- Summer cercò di non ridere,ma puntualmente non ci riuscì. -C'è qualcosa scusa?- -No a parte il fatto che ti trovo benissimo.- Curvai il capo divertita continuando a osservarla,per poi prenderla sottobraccio e cominciare a camminare al suo fianco. -sei così a causa di Eric Dawson?- -Ok,colpa mia,pardon- risi divertita. -Come va con Adam?- -Bene..- risposi con un sussurro. -Ti ha di nuovo costretta a bere sangue umano?- -Lui non mi costringe a bere sangue umano..- la interruppi bruscamente -..me lo impone.Continua a tornare a casa ogni giorno con una ragazza diversa che puntualmente mi offre con un sorriso sadico sulle labbra.- -..ne sei attratta- -è l'unico..come me..in città.Si è preso cura di me per 150 anni..nonostante tutto- cercai di giustificarmi ma ciò che avevo appena detto,non giustificava per niente il suo comportamento sbagliato.
Soprattutto con me. -Giulia..- Summer mi si parò di fronte guardandomi con i suoi occhi color dell'oceano. -..è pericoloso.Capisco che sia per te,una specie di appiglio..ti conosce,sa la tua natura,è come te...ma ogni volta che stai con lui rischi di trasformarti in un mostro.E lo sai.- -Dovresti andartene da quella casa.Dovresti fuggire lontano da lui.- -Mi troverebbe- la interruppi nuovamente,come poco prima per poi fare un passo verso di lei e abbracciarla. -Vuoi entrare per un pò?- -Devo affrontare il diavolo..e prima lo faccio...e meglio sarà.- Veloce come un respiro nel giorno.
Ormai era diventato "il MIO albero",dato che passavo lì sopra almeno sei ore al giorno solo per poterla vedere e starle vicino.
Era,come suo solito,in compagnia di due ragazze bionde che io stessa avevo soprannominato "le gemelle" perchè anche se non erano imparentate,sembravano essere state separate dalla nascita.
Perfettamente identiche.
Perfettamente ignare,come l'altra,che io le stavo osservando.
Tornai con lo sguardo sulla mia "preda iniziale":si muoveva lentamente,spostando il suo peso dal piede destro a quello sinistro,sistemandosi quella ciocca di capelli che spesso e volentieri le cadeva sull'orecchio sinistro; parlava timidamente scuotendo il capo e ridendo..e mentre la osservavo non riuscivo a non sorridere con lei.
Era la persona più buona e gentile che io conoscessi.
E anche se lei lo sapeva già amavo ripeterglielo ogni volta,per farla convincere che era un essere speciale.
E,come da copione,spesso e volentieri lei non mi credeva e si giustificava con il suo solito "Sono uguale a tutte le altre".
Non era come le altre...o non mi avrebbe mai accettato per quello che ero.
La osservai ancora mentre salutava le due ragazze e si dirigeva esattamente verso la mia direzione; non mi aveva visto e questo,mi dava un vantaggio su quello che stavo per fare.
Protetta dalle foglie mi alzai sul ramo,aspettando il momento esatto per scendere; la giovane oltrepassò il punto sopra cui io ero e con un sorriso balzai giù apparendole praticamente davanti.
La mia migliore amica si lasciò sfuggire un urletto isterico.
I miei occhi viola si mossero su di lei,squadrandola da capo a piedi: era bellissima.
Stivali neri,jeans azzurri stretti a sottolineare le sue gambe snelle,giubotto in pelle marrone e capelli color del miele legati in una coda alta di cavallo.
Era meravigliosa.
Notando il mio sguardo indagatore Summer mi domandò:
Summer mi fulminò con lo sguardo,e in tutta risposta alzai gli occhi al cielo.
Faceva caldo e adoravo quella stagione: in mezzo al freddo inverno e alla calda estate.
Era una via di mezzo perfetta.
Socchiusi leggermente gli occhi mentre il sole mi baciava la pelle con dolcezza; una carezza lenta e ristoratrice dopo 150 anni trascorsi nell'oscurità e nella disperazione.
Quella era stata per troppo tempo la mia realtà..fino a quando non avevo incontrato Summer,l'unica umana a cui avessi detto il mio segreto,la mia natura.
L'unica che mi aveva accettato per quella che ero e che mi aveva offerto una mano.
La consideravo una sorella,la mia ancora di salvezza personale in questa mia realtà.
Se non l'avessi avuta al mio fianco,probabilmente ( e questo ne ero più che certa) me ne sarei andata già da diverso tempo.
La sua voce mi riportò alla realtà facendomi riapire i miei occhi socchiusi.
Ansia,e paura cominciarono a montarmi dentro come un'onda mentre mi stravolgevano l'anima..per poi venir placate da altre due emozioni: piacere e attrazione.
Guardai Summer che nello stesso istante mi stava già fissando.
Adam era un cobra.
Io il coniglio.
Ero la sua preda preferita...ed io ne ero attratta come una falena con una fiamma.
Nulla andava bene quando si parlava di lui.
E la mia migliore amica se ne accorse,stringendo di più la presa sul mio braccio.
Sapeva benissimo che io mi nutrivo di sangue umano,prese dalle sacche dell'ospedale della città,e sapeva anche quanto io stessi male a rubarle come una ladra ogni notte.
Ma la cosa che la mia amica sapeva meglio di tutte era che non avrei mai fatto del male a una persona.
Viva.
Non avrei mai preso sangue da una persona,contro la sua volontà...E anche se fosse stata consenziente,non l'avrei fatto comunque.
Atteggiamento opposto ad Adam,che prendeva tutto quello che voleva quando lo voleva.
E imponeva il suo stesso ragionamento alla sottoscritta.
Fortunatamente ero riuscita a tenerlo lontano da Summer (non conosceva nemmeno la sua esistenza) e questo mi tranquillizzava,o..ne ero più che certa,le avrebbe fatto del male.
E nonostante tutto...
Sembrò per qualche istante scrutarmi l'anima.
-..E me la farebbe pagare,lo sai...inoltre..see me ne andassi,dovrei abbandonare qui anche te e non lo sopporterei.Sai che non lo farei.-
Feci un passo indietro sorridendole per poi guardare verso la sua casa.
Non le diedi nemmeno il tempo di aggiungere altro,che mi ero già voltata ed ero sparita con la mia velocità di vampira senza farmi vedere da nessuno.
Dovevo affrontare il mio demone.
Adam.
Non potevo più scappare.