«Evans?»
«Sì, Potter?»

«Evans?»
«Sì, Potter?»
«Vieni a Hogsmead con me?»
«Nemmeno se mi pagassero»
«Sicura? Sai, ho un paio di galeoni da part…»
«NO»
 

«Evans…»
«Si, Potter…?»
«Perché hai un sopracciglio viola?»
«Sai, Potter, è di moda»
«Ooh, sul serio?»
«Potter. SPARISCI»
 

«Evans, mia cara e dolce Evans… Oh, Evans… Oh, luce dei miei occhi…»
«Hai mal di pancia, Potter?»
«No, perché?»
«Mi era sembrato di sentire i tuoi lamenti…»
«Cercavo di esprimere il mio amore per te…»
«Potter?»
«Sì, Evans?»
«Preferirei che avessi mal di pancia»

«Ehm… Lily?»
«Potter, ti prego, sono già abbastanza arrabbiata…»
«Volevo solo dirti di non dar retta a Piton. È solo un idiota senza cervello»
«Oh»
«E… adesso che te l’ho detto… esci con me?»
«Sai, credo proprio che ti dirò di… NO»
 

«Potter?»
«Sì, mia cara dolce Lily?»
«Smettila di chiamarmi così, se non vuoi essere maledetto»
«Scusa. Allora, cosa c’è?»
«Ti ringrazio»
«Cosa?!»
«Non farmelo ripetere due volte»
«Ma…»
«Niente ma. Buon Pomeriggio, Potter»
 

«Evans, senti… che ne dici di venire con me a Hogsmead?»
«Perché dovrei?»
«Non so, forse…»
«Non uscirò mai con te, Potter»
«E se restassimo al Castello?»

«P-potter?»
«Sì, Evans? Qual buon vento?»
«Hai già chiesto a Emily Wilson di uscire con te questo fine settimana?»
«N-no, perché?»
«Allora alle 10 fuori il Portone d’Ingresso»
«Scusa…?»
«Hogsmead, Potter, Hogsmead!»

«Pot… James?»
«Sì, Lily?»
«Sai cosa renderebbe la giornata decisamente migliore?»
«Fammi indovinare: buttarmi giù da un dirupo?»
«No…»
«Allora farmi sbranare da un Ippogrifo?»
«James, zitto e baciami»
«Oh… va bene»

«Hai baciato Lily Evans?»
«Sì, Sirius, va bene? Ci siamo baciati»
«Accidenti… e adesso l’hai uccisa?»
«Perché avrei dovuto ucciderla?»
«Non so, non ha tentato di ucciderti e tu per difenderti hai dovuto uccidere lei?»
«No…»
«Ti ha fatto male, comunque?»
«Cosa?»
«Insomma… quando ti ha picchiato…»
«Non mi ha picchiato…»
«Ti ha maledetto, giusto? Eh, sì, avrei dovuto aspett…»
«Non mi ha neanche maledetto»
«Cavoli, allora è ricorsa direttamente alle maniere Babbane…»
«Neanche»
«Ma… non ti ha detto niente?»
«No, niente… ha ricambiato»
«S-sul serio?»
«Sì, ma perché mi fai tutte queste domande?»
«Perfetto. Grazie James. Ho perso la scommessa con Remus»

«Lily…?»
«Mmh?»
«Tesoro, adesso io e te stiamo insieme, no?»
«Cosa te lo fa pensare?»
«Abbiamo appena smesso di baciarci…»
«Acuta osservazione, Potter. Allora?»
«Volevo chiederti se… be’, insomma, quel tema di Incantesimi continua ad allettarmi e…»
«Non pensarci nemmeno, James»
«Ma stiamo insieme!»
«Questo non significa niente»
«E invece sì! Quel che è tuo è anche mio e quello che mio è anche tuo, ricordi?»
«E chi l’ha deciso?»
«Uhm… non importa! Dammi quel compito, è anche mio!»
«James Potter?»
«Sì, dolce Lily?»
«Tu tocchi quel compito, ed io ti maledico»

«James, dov’è il vaso che Mary ci ha regalato per Natale?»
«Uhm… n-non ne ho la mi-minima idea…»
«L’hai visto?»
«NON è nella spazzatura…»
«Perché dovrebbe essere nella spazzatura?»
«NON si è rotto, davvero…»
«E sentiamo, come avrebbe fatto a rompersi…?»
«NON siamo stati io e Sirius giocando con un Bolide in casa…»
«Tu e Sirius avete giocato con un Bolide in casa e avete rotto il vaso di Mary?!»
«Come hai fatto a scoprirlo?! Ha cantato Sirius, vero?»
 

«Devo dirti una cosa»
«Sì, lo so già»
«Come… come fai a saperlo già?»
«Me l’ha detto Alice. È una notizia terribile…»
«Ma, James… non l’avevamo programmato, ma ciò non significa che non sia una buona notizia…»
«I Puddlemere United hanno perso il Campionato! Come può ciò essere una buona notizia?!»
«Ah… era questo quello che intendevi…»
«Perché, c’è qualcosa di più grave, forse!?»
«Potter, sii serio. Abbiamo un problema»
«Dubito possa esserci qualcosa di più grave, ma…»
«Sono incinta»
«Oh… haiun gran bel problema…»
«Abbiamoun gran bel problema»
«Non se scappo»
«Hai intenzione di scappare?»
«No…»
«Allora noiabbiamo un problema»

«Oh, James… Ahi!»
«Che c’è, Lily? Stai per partorire? Io prendo la sedia, tu corri a prendere la macchina!»
«James, è troppo presto»
«Allora… cavolo, dobbiamo andare al San Mungo e…»
«Non è niente, James. Sta solo scalciando»
«Davvero?»
«Sì, dammi la mano»
«Ahi, scalcia forte!»
«Lo so. Significa che sta bene»
«Significa anche che probabilmente darà gli schiaffi come i tuoi, Lily»
 

«James!»
«Un momento, Lily… I Puddlemere stanno vincendo!»
«Non… non mi interessa, James!»
«Hanno segnato, Lily! Radio Quidditchdice che hanno segnato!»
«JAMES POTTER!»
«Lily, per le mutande di Merlino, non puoi aspettare un attimo?»
«Si sono rotte le acque!»
«Oh, cielo! Dov’è l’acqua?»
«Acqua?»
«Si è allagato qualcosa?»
«STO PER PARTORIRE, RAZZA DI IDIOTA!»
«Oh Merlino! Corro a prendere la valigia, tu corri al San Mungo!»
«James, la valigia è qui. E dobbiamo Smaterializzarci»
«Aiutami, Lily, mi sto sentendo male… credo si siano rotte le acque anche a me»
«Sono io quella che sta per partorire, James, non tu»

«Lo chiamiamo John?»
«Neanche per idea!»
«Fuffi?»
«James, Fuffi è un nome per cani»
«Oh… Lily, mi compri un cane?»
«Sì, James…»
«Lo chiameremo Bianchino?»
«Il bambino?»
«No, il cane!»
«Ma che mi importa, io sto parlando del bambino!»
«Uffa, parliamo sempre del bambino… chiamiamolo Harold, così andiamo sul sicuro»
«Neanche per idea»
«Francisco?»
«Per Merlino, è terribile! Cosa ne dici di Thomas?»
«Aspetta… Karl è perfetto, no?»
«No, James. Mai. Che te ne pare di Harry?»
«Harry…?»
«Sì, è un nome fantastico, no? Guardalo, ce lo vedo perfettamente!»
«E va bene… Harry, allora»
 

«Lily?»
«Sì, James…?»
«Devo dirti una cosa importante…»
«Dimmi…»
«Ricordi nostro figlio?»
«Certo che ricordo nostro figlio, James»
«Ricordi anche come si chiama?»
«James, per Merlino, che razza di domande fai? Si chiama Harry, lo so. Non sono Confusa»
«Ecco, è proprio di questo che volevo parlarti…»
«Sì…?»
«Io continuo a preferire Karl»
«E tu mi svegli a quest’ora per dirmi questa sciocchezza?»
«Ma era importante…»

«Andrà tutto bene, James»
«Lo so. Harry sarà al sicuro. Tu sarai al sicuro»
«Saremo al sicuro tutti. Vinceremo questa guerra»
«E vedremo Harry crescere e diventare un Grifondoro»
«La Casa non è importante, James»
«Certamente, tesoro. Ma se si azzarda a finire tra i Serpeverde farà meglio a non tornare a casa»
«JAMES»
«Scusa, Lily…»
«Harry crescerà sano e forte, vero?»
«Sì, e avrà molte più ragazze di zio Sirus! Vero, Harry?»
«Certo, James. Certo»
 

«Metto Harry a letto e torno giù. Aspettami»
«Certamente, tesoro»
«Ah, James…?»
«Sì, Lily?»
«Ti amo»
«Anche io, Evans. Per sempre»

Sotto le sue coperte, Harry Potter si girò dall’altra parte senza svegliarsi.
Nella sua mente tornarono le immagini dei fuochi prodotti dal padre con la bacchetta, e sorrise ricordando la risata limpida di sua madre.
Ma non poteva sapere che per lui, così piccolo e innocente, la favola era finita troppo in fretta e che la sua vita, da quel momento, sarebbe cambiata.
Il suo ultimo ricordo, prima che nuove immagini prendessero il sopravvento sulla sua mente, fu la voce di sua madre che gli ripeteva in una sorta di cantilena:
«Harry… Mamma ti ama… papà ti ama… Harry, sii prudente, sii forte»

Angoletto Autrice: