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I ruoli si sono ribaltati!- sorrise Clive
guardandola la mattina successiva
- Simpatico! Io però non devo fuggire e non
rischio di essere picchiata a sangue!- lo guardò lei
fingendo serietà
- Ne sei sicura!? Ti ricordo che è il primo
ministro e che non ci penserà due volte a farti sparire!- il suo tono era veramente
serio
- Dobbiamo trovare il modo di incastrarlo!-
- Tu non ti arrendi proprio mai vero!?-
- Em… no! Lo hai detto tu che sono testona,
comunque ormai
abbiamo tutto pronto!-
- Giusto… ma la giustizia è dalla sua!-
estrasse una pallina di carta arrotolata dalla tasca dei pantaloni-
Mentre
tornavo dal mio “incontro pacifico” con il sicario
ho trovato questo foglio… era
sotto un cespuglio, così è rimasto asciutto!-
- È la locandina della passeggiata della
regina!- rispose Giogia srotolando il foglio
- Davvero?! Sembra interessante…-
- Uno dei momenti più importanti per Londra e
per l’Inghilterra e tu dici solo “sembra
interessante”!?-
- Ricordati che stai parlando con quello che
ha cercato di distruggere Londra un mese fa circa!-
- Giusto… mi stai dicendo che lo vuoi
rifare!?-
- No! La macchina è distrutta, inoltre è
quello che Bill spera che io faccia!-
- Vacci!-
- Cosa!?-
- Vai a vedere la regina! Ti divertiresti!-
- Scordatelo! Io rimarrò qui… e se viene
qualcuno che prova ad avvelenarti!?-
- Nessuno verrà! Fidati, ti piacerà! Solo una
cosa… stai molto vicino alla carrozza reale!-
- Ma è dietro a un cancello!-
- Ti sei mai fermato!? Ti hanno fermato le
parole del professore quando hai cercato di distruggere Londra!? Hai
cambiato
idea quando ci hanno minacciato l’altro ieri notte!? Ti sei
per caso tirato
indietro quando hai provato ad insegnarmi a ballare!?-
Non rispose. In quei momenti non aveva mai
mollato, ma prima…
- Vacci e rilassati! Sei troppo teso!- sorrise
Giogia
La guardò e a quel punto tutte le sue
preoccupazioni si azzerarono. Vedere lei serena lo fece sorridere a sua
volta.
- Okay, ci andrò! Ma non perché me lo hai
detto tu! Comunque prima avviserò Don Pablo! Non posso
lasciarti da sola!-
rispose Clive
- Ti ho detto che non verrà nessuno!-
- Sei tu che mi spaventi!- il suo tono era
sarcastico
- Uomo di poca fede! Cosa potrei fare scusa!?-
- Hai un secondo fine!-
- Cosa te lo fa pensare!?-
- Sesto senso da ex criminale, probabilmente!
Oppure il fatto che ho imparato a conoscerti… Giogia!-
Lei gli rispose con una linguaccia e fece la
finta orgogliosa.
- Oh, te la sei presa!? Non ti facevo così
permalosa!- anche lui fece l’orgoglioso voltandole le spalle.
Si guardarono
tutti e due di sottecchi e risero.
- Sembri Luke!- sorrise Giogia- Non che io sia
meglio…-
- Mi ricordavi vagamente Flora…- rispose
ridendo Clive
- Siamo due bambini! Auch…-
- Non devi affaticarti! Niente risate!-
- Psicologicamente il sorriso aiuta a guarire
più in fretta, ma devo ammettere che in questo momento non
fa granché…- arrossì
e sorrise
Rimasero in silenzio, poi lei disse:- Em…
allora ieri hai conosciuto mia madre…-
- Uh… em… già… una persona
adorabile!-
- Ho sentito i suoi urli fin qui! Puoi anche
evitare di fingere!-
- Già… mi ha dato una strigliata…-
- E’ una s…..- fece un respiro- persona troppo
autoritaria! Ma non dovrei lamentarmi con te, dovrei solo ringraziare
il cielo!-
Clive la guardò e forse per la prima volta la
vide frustrata e triste. Come se finalmente avesse deciso di aprirsi
con lui,
come se le sue barriere fossero crollate e facessero vedere la vera
persona che
era Giogia.
- Perché mi guardi così!?- chiese Giogia tornata
in una specie di semplicità imperturbabile
- Em… niente…- distolse lo sguardo- Forse
è
meglio se riposi…-
- Stò bene! Non ti preoccupare!-
- Sbaglio o hai una ferita d’arma da fuoco!?-
- Vero! Ma mi sento bene! Dico sul serio!-
- Sei la solita azzardata e una gran testarda!
Forse è meglio se vado ora!-
- Già… tra poco c’è la
passeggiata della
regina!-
- Ti ho detto che non m’interessa!- lei lo
guardò eloquente- Va bene, ci vado! Tanto Don Pablo
è li fuori!- indicò la
finestra
- Allora puoi andare via tranquillo! E mi
raccomando, attento alla regina!-
- Va bene!- uscì non prima di averle dato un
bacio.
Come immaginava fuori dalla porta c’era
Antonia, ma non si parlarono, anche se lei lo guardò con uno
sguardo di
rimprovero. Sostenne quegli occhi acusatori e uscì dallo
stabile. Prese un respiro profondo
e si diresse verso Bakingam Palace con tutta la buona
volontà della situazione.
Più di una volta avrebbe voluto fare dietro front, ma lui
era un uomo di parola
e rispettava le promesse. Prima cosa che notò fu la
straordinaria affluenza
delle persone da tutta Londra, poi il suo occhio abituato
notò alcuni ganci
anomali appesi nei pressi del cancello. Iniziò ad analizzare
la situazione con più
attenzione, una lieve brezza gli scompigliò i capelli. Non
sembravano
pericolosi, ma forse non servivano per fare male. Continuò a
scrutarli, poi un
dubbio lo pervase.
“Nessuno verrà!” gli riecheggiarono
nelle
orecchie le parole di Giogia
- E se…- pensò ad alta voce con un fremito,
poi le trombe delle guardie lo ridestarono dai suoi pensieri. La
carrozza della
regina apparve con quest’ultima che salutava il suo popolo
riconoscente. Ma
qualcosa era diverso, come una strana sensazione. Una sensazione che
conosceva
bene: la quiete prima della tempesta, la stessa che c’era
stata prima del suo
attacco a Londra.
“Non è una normale passeggiata!”
pensò “ Non è
il momento di festeggiare…”
Iniziò a scrutare oltre il cancello di
Bakingam Palace ogni singolo movimento, anche l’erba
schiacciata poteva essere
rilevante. Un movimento sotto alla carrozza attirò la sua
attenzione, poi un
secondo movimento e un terzo.
“Ecco a cosa servivano!” pensò Clive
prima di
fare la cosa più stupida, sconclusionata ed eroica che
potesse fare. Si slanciò
e si appese ai ganci, un secondo balzo e superò la
cancellata piombando sulla
carrozza in movimento. Un attimo per trovare l’equilibrio e
poi guardò la
regina, non proprio tranquilla di vederlo.
Clive le fece segno di rimanere in silenzio.
Sentì un lieve rumore tichiettante sotto la carrozza e si
voltò per
fronteggiare chi pensava, e inconsciamente sperava, che spuntasse.
- Tu qui!?- domandò interdetto il sicario
spuntando da sotto la carrozza, prima di riprendere il controllo e
slanciandosi
per colpire il suo vero obbiettivo con un pugnale.
- Non ci proverei!- disse Clive bloccandolo in
tempo e disarmandolo con un fulmineo gesto da ex criminale. Il sicario
si
divincolò altrettanto bene e questa volta cercò
di colpire il ragazzo per
buttarlo giù dalla carrozza. Clive si scostò e lo
colpì allo stomaco con un
pugno. Il nemico vacillò un momento, poi riprovò
a colpire. Questa volta Clive fu colpito al fianco e quasi perse
l’equilibrio. Si riprese e bloccò un secondo
colpo. La carrozza frenò e caddero per terra rotolando
sull’erba. Continuarono ad
accapigliarsi, poi Clive riuscì a bloccarlo al suolo.
- Cosa succede!?- domandò ingenuamente un
bambino dal cancello. Quelle parole ridestarono Clive: si era esposto,
ora era ufficialmente
ricercato. Con un balzo si scostò e con un abile slancio
superò di nuovo la
cancellata. Iniziò a correre sul muro di cinta e
saltò su un albero dalle
fronde larghe e verdi, sparendo alla vista di tutti.
Per questo capitolo non ho link... mi dispiace!^////^
O meglio... c'è un video, ma si addice di più al sequel... che ci sarà fra 2 Capitoli...
Ringrazio Karen Adnimel e Beatrice_Black che continuano a seguirmi!
Vi do appuntamento al penultimo capitolo senza anticipazioni...
Salut!
JKEdogawa