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Autore: xLumosFlame    11/02/2012    3 recensioni
- I COBRA STARSHIP SARANNO QUI IL 28 MAGGIO! - gridai tutto d'un fiato.
Ci fu una pausa. Quando finalmente riuscì ad associare le mie parole al loro significato la sentii urlare un soffocato – Oddio davvero?! -
- Sì e tu vieni con me vero? -
- Ma che domande fai? Che poi non ho un ossessione per Gabe Saporta grande quanto la tua ma un pensierino glielo farei volentieri eh! -
- Beh magari la prossima volta perché prima c'è il mio turno. - dissi io seria.
- Come scusa? - chiese non capendo di cosa stavo parlando.
- Andiamo, non mi lascerò sfuggire questa occasione. -
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Cobra Starship
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5.

Quella mattina mi svegliai di soprassalto dopo aver sognato di inciamparmi e cadere nel vuoto. Che sensazione orribile! Mi stupii soprattutto di aver sognato qualcosa visto che avevo dormito così profondamente. Mi chiesi perché i miei occhi ci stessero mettendo così tanto ad abituarsi alla luce, e soprattutto perché ce ne fosse così tanta. Fissai il soffitto di quel beige chiaro eccessivamente luminoso, e solo allora mi tornò in mente tutto; le tende non erano state tirate la sera precedente, ecco perché filtrava un sacco di luce attraverso quella finestra così grande. Pian piano tutte le sensazioni percepibili si risvegliarono, e girando lentamente la testa verso destra vidi che i miei capelli scuri sparsi sul cuscino si confondevano con quelli di qualcun altro. Gabe. Alla sua vista iniziarono ad affiorare nella mia mente immagini varie di quella notte e pensai che avevo fatto bene a non bere tanto. Sbirciai sotto le lenzuola, e nel vedere i nostri corpi senza niente addosso un'altra ondata di immagini mi passò davanti agli occhi.
Lui era a pancia in su ancora immerso nel mondo dei sogni, e il suo braccio sinistro passava sotto al mio collo. Mi girai sul lato destro del mio corpo appoggiando una mano sul suo petto che si alzava e abbassava lentamente, doveva essere sicuramente la posizione in cui ci eravamo addormentati, poi chinai la testa sulla sua spalla. Feci un respiro profondo e lasciai che il suo profumo mi riempisse le narici. Poi presi a giocherellare con i suoi capelli con la mano libera nell'attesa che si svegliasse. Chiusi gli occhi godendomi quel momento. Non mi interessava sapere che ore fossero (anche se a giudicare dal sole già alto non doveva essere proprio presto), volevo solo starmene lì accoccolata a quell'uomo. Sì perché aveva quasi trentadue anni. Era abbastanza scandalosa come cosa ma a quanto pare non interessava a nessuno dei due, meglio così.
Ero immersa nei miei pensieri mentre continuavo ad accarezzargli il petto e passare le dita tra i suoi capelli, quando Gabe si mosse di colpo facendomi capire che si era svegliato anche lui. Mi affrettai a togliergli le mani di dosso in preda all'imbarazzo.
- Perché hai smesso, era così rilassante.. - sussurrò stiracchiandosi.
Era sveglio già da prima? Mi paralizzai.
Girò lentamente la testa e baciò la mia. - Buongiorno eh. -continuò divertito sempre sussurrando.
- B-buongiorno anche a te.. - bofonchiai. Poi riuscii finalmente ad alzare lo sguardo e gli feci una smorfia.
- Cazzo se è tardi! Ci abbiamo proprio dato dentro! - esclamò poco dopo con quel suo tono di voce bastardo che risultava sempre e costantemente allegro. Non riuscii a trattenere un sorriso, non so dire con esattezza se fosse per compiacimento, imbarazzo (ma questa volta in senso positivo) o semplicemente perché non potevo credere l'avesse detto così come se nulla fosse.
Ad ogni modo, avere fretta quella mattina era l'ultimo dei miei desideri. Ma con la consapevolezza che dovevo comunque farmi una ragione di quello che aveva appena detto Gabe mi alzai leggermente e lo vidi che puntava lo sguardo su qualcosa di fronte a noi. Effettivamente quando misi a fuoco la tv al plasma notai che sotto lampeggiava una scritta verde chiaro. 10:37 a.m. diceva. Okay non era proprio presto ma nemmeno un ritardo clamoroso! Lo guardai in cerca di una spiegazione.
- Servono la colazione solo fino alle undici! - urlò saltando giù dal letto.
A quel punto scoppiai a ridere. Si poteva essere più cretini di così?! Scesi anch'io dal letto, più delicatamente, e mi ricordai che non indossavo nulla. Questo voleva dire che... Sì, quando mi girai anche il cantante era completamente nudo. Per lo più chinato, che raccoglieva vestiti vari sparsi a terra dalla sera precedente. Altre immagini. Ero un caso perso, non c'è nulla da fare. Mi affrettai a recuperare la biancheria, lavarmi velocemente e rivestirmi, non troppo contenta del fatto che fosse già finito tutto.
- Hey ma che fai? - mi sentii afferrare i fianchi da dietro mentre prendevo la mia borsa.
- Raccatto le mie cose per andarmene..? - dissi girandomi con un tono che risultò un po' troppo menefreghista.
- Ma come, non credevo volessi lasciare Gabey a fare colazione tutto solo! - mi rinfacciò infilando le mani nelle tasche posteriori dei miei jeans intrappolandomi così tra le sue braccia.
- Ma io non credevo..! Okay allora andiamo che tutto 'sto parlare di colazione mi ha fatto venire fame. - dissi cercando di trattenere la sorpresa, davvero non mi aspettavo che mi volesse tra i piedi anche fuori dalle lenzuola.
- Secondo me invece sono tutte le energie che hai perso ieri notte. - ribatté con disinvoltura. Sarebbe andato avanti ancora per molto? Non poteva parlarmi dell'accaduto in quel modo, i miei poveri ormoni (e le mie ovaie) non lo avrebbero sopportato.

Scendemmo al piano terra diretti al ristorante, dove dopo una rapida occhiata scorgemmo Victoria, Ryland e un'altra ragazza seduti a un tavolo sulla destra e li raggiungemmo. Il chitarrista ci presentò Samantha, una bionda sui 25 con cui probabilmente aveva passato la notte. Dei restanti due membri dei Cobra Starship non c'era traccia, o erano ancora a letto o avevano già mangiato, in ogni caso nessuno fece domande a riguardo.
Andai a prendere qualche fetta di torte varie dall'aria deliziosa e un bicchiere di succo d'arancia, e poco dopo essermi riseduta al mio posto arrivò anche Gabe con il piatto che straripava di bacon, wurstel, uova, patate fritte e qualche ciambella. Ed io che avevo cercato di contenermi! Come faceva a mangiare così tanto in un momento come quello? Ah già, lui non aveva appena passato la notte con la causa principale delle sue frustrazioni sessuali.
Alzai lo sguardo verso l'orologio da parete al di là dei banconi con il cibo, le lancette segnavano le 10 e 54. Il ristorante stava per chiudere. Mentre quel figo dell'Uruguay finiva di abbuffarsi ne approfittai per dare uno sguardo al cellulare che prima avevo infilato nella tasca dei jeans, cosa che si rivelò utile visto che trovai quattro messaggi. Uno da Phil, uno da mia mamma e due da Alice. Lessi il primo: “Non ti ho più vista dopo averti accompagnata al camerino, ne sei uscita sana e salva? Spero di sì, e soprattutto che ne sia valsa la pena. Qui comunque nessuno si è accorto di niente ;)” ooh, altro che se mi ero divertita. Quello da mia madre diceva semplicemente: “Ciao tesoro, chiamaci al più presto per farci sapere se stai bene” ma sempre morta dovevo essere? Bah, avrei risposto più tardi anche a lei. E poi c'erano quelli da Alice: “Boh io mi sono svegliata alle 9 per paura che arrivassi presto e di te comunque non c'è traccia D: spero almeno che sia perché vi siete dati da fare èé e comunque buongiorno :3” e “MA VI SVEGLIATE?! So che i Cobra hanno un'altra tappa domani, non se ne vanno mai? D: sì okay l'invidia inizia a farsi sentire, ma dettagli. Muoviti comunque!” che risaliva a una ventina di minuti fa.
- Credo sia ora di andare. - disse ad un certo punto Vicky. - Gabe muoviti, io inizio ad andare a prendere la mia roba. -
Il cantante si ripulì velocemente la bocca e scattò in piedi facendomi cenno di seguirlo in camera. Recuperai la mia borsa, e una volta tornati giù alla reception tutta la band (comprese un paio di ragazze extra oltre me) era presente per fare il check-out.
- Penso che sia il momento di salutarci... - disse Gabe mentre oltrepassavamo la porta girevole per uscire. No, io non volevo che finisse così.
Lo abbracciai, e lui ricambiò stringendomi forte. Ne approfittai per inspirare un'ultima volta il suo profumo. - Grazie. - fu tutto quello che riuscii a dirgli. Nonostante tutto era stato davvero gentile con me, non mi importava se l'avesse fatto solo per piacere personale o meno.
- A te! - mi rispose facendomi l'occhiolino quando lo lasciai andare.
Un paio di saluti e baci sulle guance a tutti (e foto, mi concessero anche quelle) e poi loro salirono in macchina e io mi trovai da sola, le altre ragazze a quanto pare erano già tornate alle loro vite di sempre. A battere, pensai. Per quanto mi riguardava non erano nemmeno fan della band ma solamente troiette accalappiate alla festa sulla terrazza.
Non avendo idea di dove andare girai l'angolo e fortunatamente trovai la fermata di un taxi poco più avanti. Presi il primo e mi feci portare allo Showbox SoDo, dove c'era la mia macchina che mi attendeva pronta per andare da Alice. Morivo letteralmente dalla voglia di raccontarle tutto! Anche se ancora non sapevo che la notizia più grande ce l'aveva lei.

  
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