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Autore: So97LoveEd    11/02/2012    1 recensioni
San Valentino, giorno degli innamorati.
Una ragazza in procinto di dichiararsi, ma molto confusa sui suoi veri sentimenti riuscirà a sopravvivere ad un San Valentino disastroso?
-_"Come mai il suo cuore batteva così forte?
Sollevai lo sguardo e incontrai i suoi occhi.
Erano così belli, intensi, pieni di sentimenti.
Per un momento mi domandai se per caso quello era amore."_-
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bright, Fine, Shade
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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My Valentine

San Valentino era proprio il giorno adatto per dichiarare il proprio amore a qualcuno.
E allora perchè ero così maledettamente agitata?
Perchè le pubblicità, l'oroscopo, la televisione dicevano che a San Valentino sarebbe andato tutto bene e io non riuscivo a darmi pace?
Volevo dichiararmi al ragazzo più bello del mondo da ormai tempo, convinta del fatto che anche lui ricambiasse i miei sentimenti.
Sapevo che non mi avrebbe respinta o che, se lo avesse fatto, l'avrebbe fatto con infinita dolcezza e avremmo continuato ad essere amici, eppure non trovavo il coraggio di andare da lui e parlargli direttamente.
E dire che mi ero impegnata tanto, quel San Valentino, per cucinare un cuore di cioccolata che avesse un sapore per lo meno discreto...
-Avanti Fine, è il momento giusto. Buttati!-, esclamò la mia amica Lione, mentre sedevamo sui gradini della scuola.
Lui era lì, che chiacchierava amabilmente con i suoi amici e io a pochi metri di distanza, con un cuore di cioccolata stretto al petto, il volto tanto rosso da sembrare un pomodoro e tutta l'insicurezza che solo io potevo provare.
-Ma Lione! Come diavolo faccio?! Non posso andare lì in mezzo a tutti i suoi amici e dichiararmi!-, esclamai, cercando una via d'uscita.
-Allora aspetta che si allontanino.-, mi consigliò Lione.
E io aspettai.
Forse troppo, perchè suonò la campana di inizio lezione e non feci in tempo a dare la cioccolata al ragazzo dei miei sogni.
-Pazienza, Fine. Riproverai a pranzo.-, mi incoraggiò Lione, mentre entravamo in classe.
Annuii, pensando che forse ce la potevo fare. Bastava mettere da parte la vergogna e tirare fuori il coraggio, non era poi tanto difficile.

Finalmente arrivò il momento della pausa pranzo.
Mi alzai di scatto dal banco, pescando il mio bel cuore di cioccolata impacchettato dalla cartella.
Corsi in mensa con le palpitazioni, trascinandomi dietro una Lione basita.
-Vedo che ti sei finalmente convinta.-, mi disse sorridente, una volta sedute ad un tavolo solitario in fondo all'enorme mensa.
-Sì, questa volta non avrò esitazioni. Andrò lì, gli darò il mio cuore di cioccolata e gli rivelerò i miei sentimenti.-, risposi, riprendendo a respirare regolarmente.
Bene. Eccolo.
Un passo, un altro, un altro ancora. Era seduto abbastanza vicino, da solo.
Era il momento perfetto.
Ma destino volle che anche questa volta mi andasse tutto in modo pessimo.
Non appena mi avvicinai, venni sbalzata via da una folla urlante di ragazzine, le quali stringevano tra le mani pacchetti colorati e si accalcavano le une sulle altre per arrivare a LUI. Il ragazzo dei MIEI sogni. Che diavolo volevano tutte quelle stupide ochette?!
Tornai delusa e amareggiata a sedermi vicino a Lione, che mi guardò compassionevole.
Non me ne andava bene una.
-Vedrai che la prossima volta andrà meglio...-, sussurrò, dandomi una leggera pacca sulla schiena.
La fissai per momenti che sembrarono infiniti con uno sguardo indecifrabile.
Poi le lasciai cadere tra le mani il mio cuore di cioccolata, affranta.
-Mi arrendo.-, dissi con franchezza, alzandomi in piedi e allontanandomi.
Lione mi guardò esterrefatta e si mise a gridare, sventolando davanti agli occhi curiosi e sorpresi di tutti i presenti il mio cuore di cioccolata.
-Non puoi arrenderti così, Fine! C'è ancora una possibilità! Non serve a niente fuggire, devi trovare il coraggio di rivelare i tuoi sentimenti a Bright!
Desiderai che il pavimento sotto di me si aprisse e mi inghiottisse.
Lione aveva appena compiuto un atto imperdonabile nei miei confronti e ora si guardava intorno mortificata.
Tutti, ma proprio TUTTI, erano completamente in silenzio. E mi fissavano.
Mi fissava anche Bright e io avrei voluto ammazzare prima Lione e poi me stessa.
La scuola intera aveva sentito tutto e capito che ero innamorata di Bright.
La mia vita non aveva più nessun senso.
Corsi via, chiedendomi perchè il karma, il destino o il cosmo o chissà quale altra diavoleria mi odiasse così tanto.

_


Sedevo nel cortile della scuola, la testa nascosta tra le braccia incrociate sopra le ginocchia.
Non piangevo, non ero disperata, non avevo il cuore infranto.
Ero solo in imbarazzo.
Non avrei mai più avuto il coraggio di farmi vedere da nessuno in quella dannata scuola. E soprattutto avrei torturato Lione fino alla morte.
Chissà cos'aveva pensato Bright di me!
Quello era certamente il peggior S. Valentino che si fosse mai visto.
-Ehi, imbranata.-, una voce maschile mi arrivò fastidiosamente alle orecchie.
Era Shade, il mio stupidissimo amico Shade.
Quel giorno mi ero completamente scordata di lui.
Lo ignorai, continuando a tenere la testa nascosta tra le braccia.
-Che fai, piangi?-, mi domandò con un pizzico di ironia nella voce, sedendosi al mio fianco.
Alzai la testa di scatto, dimostrandogli che non piangevo, non avrei mai e poi mai pianto in sua presenza.
-Ah, mi sembrava strano!-, esclamò, per poi mettersi a ridere.
Stava forse cercando di tirarmi su di morale? Perchè in fondo ci stava riuscendo..
Abozzai un sorriso, che lui ricambiò.
-Ma Fine, non me lo sarei mai aspettato da te! Quell'infemminato di Bright!-, disse all'improvviso, facendomi tornare in mente le mie sventure.
Avvampai dall'imbarazzo, capendo che anche lui aveva assistito alla scena della mensa.
-Cosa c'è? Non ti va a genio che mi piaccia uno come Bright?-, domandai, fingendo che le cose stessero andando perfettamente, che in mensa non fosse accaduto nulla.
-Ma cosa dici? Puoi uscire con chi ti pare, anche se penso che probabilmente, dopo la bella figura che hai fatto prima, Bright non vorrà mai uscire con te.-, mi rispose, facendomi la linguaccia.
Le sue parole però mi fecero male.

Non vorrà mai uscire con te”
I miei occhi si riempirono di lacrime.
No! Non dovevo piangere...
Shade se ne accorse e cercò di correre ai ripari.
-Oh avanti, la Terra è piena di ragazzi! Ne troverai certamente qualcun altro... Per il prossimo S. Valentino...-, ecco, aveva cercato di usare tatto, ma non era il suo forte.
Era così buffo.
Non mi ero mai accorta di questo suo lato.
Scoppiai a ridere, cercando di godermi quel momento con lui e di dimenticare Bright almeno per un po'.
-Oh ma certo, hai proprio ragione. Chissà se entro l'anno prossimo mi sarò trovata qualcun altro da perseguitare per regalargli cuori di cioccolata...-, dissi malinconica e Shade circondò le mie spalle con il suo braccio, come per infondermi coraggio.
Quel contatto mi lasciò un sapore amaro in bocca, volevo piangere, non m'importava che Shade mi vedesse.
Così lasciai che le lacrime uscissero da sole e mi rifugiai tra le sue braccia, mentre lui mi stringeva a sé.
-Su, Fine, andrà bene, te lo prometto.-, mi sussurrò con dolcezza all'orecchio, mentre io ascoltavo i battiti del suo cuore, la testa premuta al suo petto.
Come mai il suo cuore batteva così forte?
Sollevai lo sguardo e incontrai i suoi occhi.
Erano così belli, intensi, pieni di sentimenti.
Per un momento mi domandai se per caso quello era amore.
Restammo in silenzio per momenti interminabili, momenti che speravo potessero durare per sempre.
Granato nel cobalto.
-E poi... Non è ancora detto che Bright non ricambi i tuoi sentimenti. Gliel'hai mai chiesto?-, domandò Shade, distogliendo lo sguardo dal mio e allontanandomi gentilmente.
Avrei potuto scommettere che in quel momento, nei suoi occhi era cambiato qualcosa. Adesso c'era... Dolore?
-Hai ragione... E' inutile stare qui a piangersi addosso. Devo sapere se prova ciò che provo io.-, dissi determinata, alzandomi in piedi e strofinandomi gli occhi per asciugarli.
-Brava. È così che si fa.-, mi sorrise gentilmente e poi si allontanò, le mani in tasca e lo sguardo alto verso il cielo.
Chissà a cosa pensava?
Lo guardai allontanarsi e mi diedi della stupida, per aver immaginato anche solo per un secondo di poter amare Shade.
Ora dovevo solo pensare a dichiararmi decentemente a Bright.
Forse non era ancora tutto perduto.

  
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