Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: MadLucy    11/02/2012    5 recensioni
Diciotto anni dopo,dopo Maka,Kid,Black*Star e gli altri,ci troviamo qui. A Death City.
Dove un tempo tutto è iniziato,e ricomincerà di nuovo.
Chi occuperà i banchi della Shibusen? Chi saranno i protagonisti di questa storia? Ma loro,ovviamente.
I figli dei nostri eroi.
La nuova generazione di Soul Eater non passerà meno guai dei loro predecessori; dovrà vedersela con manie di protagonismo,nevrosi da simmetria,lividi da enciclopedia e attacchi di panico,senza contare i loro genitori...
Ma la follia minaccia di nuovo il mondo,più forte che mai...a causa di chi? Lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il viaggio continua. La ladra di brioches rimarrà nella storia, presso il castello di Medusa dilaga la paura?





-Siete tutti pronti?- Theodore, già con una mano stretta alla maniglia della porta della reception, ci fissa accigliato ed impaziente.
Pronti?! Silver, svegliatasi solo grazie ad una secchiata di acqua in faccia da parte di Natasha, non fa altro che brontolare il suo disappunto a chiunque le capiti a tiro -Jackson, il barman, una cameriera con le braccia cariche di asciugamani-. Ace ronfa beatamente sulla mia spalla, sbavando come un pastore maremmano (potessero vederlo adesso, le nostre compagne che lo definiscono tanto figo!), ma questa non è una novità. Mickey ha scoperto che sul bancone c'è un campanello di ottone che, se premuto, fa dling dlong! quindi non fa altro che schiacciarlo imperterrito, ridendo spensieratamente. Solo Shi sembra essere animata da buone intenzioni, con la camicetta linda e la gonna senza una piega, lo zaino con il famoso logo della Shibusen sulle spalle.
Dalla mia posizione sul divanetto decido di aiutare quello sventurato di Theodore: scuoto vigorosamente il mio migliore amico finchè non si sveglia bofonchiando qualcosa d'incomprensibile, supplico Silver*Star usando la sua grandiosità contro di lei -ma come, un'onnipotente dea come te non è capace di svegliarsi un'oretta prima del solito?- ed attiro con astuzia Mickey, con una caramella dalla carta gialla maculata di marrone.
-Bene, in marcia, truppe!- sbotta Thodore con enfasi.
-Ma senti...- Jackson, con una grossa brioches traboccante di marmellata fra le mani, aggrotta la fronte. -Non possiamo almeno finire di fare colazione? E' brutto mangiare per strada...-
-Pazienza.- taglia corto il ragazzo, gelidamente. -Non è morto nessuno, finora.-
-Sicuro?- farfuglia l'altro, seguendo a malavoglia il gruppo che si spintona allegramente.
Finalmente -per la felicità del personale dell'hotel, che fra Silver e Mickey non ci sopportavano proprio più- riusciamo ad uscire.
Il vento del mattino mi sferza le guance, arrossandole. Fa freddo, ma questa brezza frizzante mi fa sentire piena d'energia, pronta per quella che si prospetta una bella camminata.
La strada asfaltata si snoda davanti ai nostri occhi, perdendosi all'orizzonte, illusoriamente senza fine.
-Dove andiamooo?- domanda stolidamente Mickey, voltando ripetutamente la testa a destra e sinistra, tanto in fretta da fare scrocchiare il suo collo in modo innaturale.
Natasha inarca un sopracciglio, apatica. -C'è una sola direzione possibile, mi sembra.-
-Infatti andremo di là.- Theodore, lo sguardo puntato attentamente sullo schermo del suo iPhone, indica l'autostrada. -Dovremo proseguire fino al prossimo paese, poi imboccare una via secondaria, creata appositamente per facilitare il passaggio dei turisti nel bosco.-
-Ma che cosa ci sarà mai, di tanto interessante...uhmphf... in uno stupido ammasso di alberi?!- Silver*Star, ingurgitando in modo poco elegante la brioches di Jackson tutta intera, lo fissa sprezzante. L'altro la fredda con lo sguardo.
-Non saprei. Qualcosa di stupido come il covo di una strega tanto famosa da essere destinata a rimanere per sempre nella storia, per esempio?!-
-Nella storia, pfui! Non ci sarà spazio, nelle pagine dei libri, per una vecchia donna serpente ammuffita! Saranno già riempite, anzi, straripanti della mia luminosa immagine! Senza offesa, Adelle.-
Sorrido pacatamente. -Non preoccuparti.- Trattengo una risata: chissà cosa direbbe la nonna, sentendola...
-Sentite.- Shi mette le mani sui fianchi, irritata. -Possiamo rimanere qui a chiacchierare, fermi sul marciapiede, come dei citrulli oppure darci una mossa! C'è in gioco la sorte dell'umanità, non so se mi spiego.-
-Hai ragione. Forza, sbrighiamoci! Hop, hop!-
Theodore inizia a battere le mani in modo fastidioso. Mi sa che, a furia di pensare che presto diverrà insegnante, ne sta acquisendo involontariamente le caratteristiche.
E, mentre ci incamminiamo ridendo e strillando, mi rendo conto della mia incalcolabile fortuna ad avere degli amici come loro...come farei, senza questi pazzi?!




-Ecco, la strada è da questa parte, fino in fondo, sulla destra. Dovrebbe esserci anche un'insegna, non potete sbagliare.-
Una fruttivendola indica una via fra quelle che vi appaiono davanti, con il braccio abbronzato dalle mattinate di lavoro al sole.
-La ringrazio. Buona giornata.- saluta Theodore, brevemente. Fa per girare i tacchi.
-Aspetta! Dove volete andare? Non avete sentito quello che dicono in giro?- ribatte lei, sistemando delle mele nel cesto sottobraccio dentro una cassa di legno, sulla bancherella.
-A dire il vero no.- risponde il ragazzo, increspando appena la fronte. -Di che si tratta?-
Lei sgrana appena gli occhi, nervosamente. -Ecco...dicono che la causa della distruzione di tutti quei villaggi...venga da lì. Qualcosa, o qualcuno, abita il castello della strega Medusa e porta la morte ovunque desideri. Un potere immenso, impossibile...- deglutisce terrorizzata. -Si vocifera persino...che si tratti...del nuovo Kishin.-
Quell'ultima parola viene pronunciata in un sussurro, pianissimo, con un timore sordo e viscerale. Theodore stringe infastidito i denti. Quella parola sta cominciando ad odiarla.
-Oh, è questo. Non si preoccupi per noi, staremo bene.- commenta con leggerezza, magari troppa. Non ne è così sicuro, in verità. Ma che importanza ha, ormai, arrivati fin qui?!
-Piuttosto, lei.- aggiunge pensoso. -Non ha paura che il suo paese possa essere distrutto dal...Kishin?-
La donna sorride amara. -Tenendo conto che è così vicino al castello, probabilmente sarà la prossima meta.-
-Allora perchè è ancora qui a vendere verdura, se posso permettermi, invece di scappare?- chiede stupito.
-Semplicemente...perchè questa è la mia casa, e quella di molti altri. Abitiamo qui da quando siamo nati.- Allarga le braccia, indicando l'ambiente circostante. -Se il villaggio sarà distrutto, moriremo tutti insieme a lui. Questa sarà la nostra sorte.- Tace, ci pensa su. -Ma, in fondo, se il Kishin acquisirà tanta forza da soggiogare il mondo, il destino d'ogni individuo sarà il medesimo. Mi spiace tanto per voi giovani, che avete ancora una vita davanti...-
E Theodore viene assalito da un'intensa malinconia, un'intensa pietà per quei cittadini che vogliono crollare con gli edifici del paese che amano.
Capisce, per la prima volta, che deve davvero fermare Ran. Non solo per lei, non solo per se stesso -lo ammette, per certi versi il suo è egoismo-, non solo per Death City ma per tutti.
Per il bene d'un numero di persone tanto elevato da non riuscire nemmeno lontanamente ad immaginarlo.
-Spero che lei sia fortunata, signora.- conclude Theodore, con un cenno di saluto, augurandoglielo davvero in cuor suo.
Avviandosi verso i suoi amici, sorridenti ed impazienti di proseguire, osservando quei volti stanchi ma felici, promette a se stesso che si sacrificherà per loro proprio come loro stanno facendo adesso per lui. Che li proteggerà, sempre, comunque, indiscutibilmente da tutto e da tutti. 
Ebbene sì, anche da Ran, se ce ne sarà bisogno.








Theodore? Dove sei, Theodore? E dove sono io?

Ahahahahahahah!












Note dell'Autrice: Non ho scuse. Lo so. Lapidatemi, ora. U.U
Questi ritardi nell'aggiornare dovrebbero essere reati punibili legalmente. Ecco.
Faccio schifo, perdono, perdono! Mi odio. Sono un rifiuto umano! (crolla a terra battendo un pugno a terra)
Okay, okay, mi ricompongo. In definitiva: nel prossimo capitolo arriveremo al punto o no, dannazione?!
E la risposta è sì! Finalmente i nostri eroi arriveranno alla tanto temuta fortezza...cosa accadrà? Di tutto e di più.
Bene, scappo! Se c'è ancora qualche Buon Samaritano che vuole recensire questa vergognosa autrice...^-^.
Lucy









  
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