Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Ilmaredentroognicielo    11/02/2012    4 recensioni
Mi aveva incendiata e lo sapevo; il mio problema era il grado di astinenza che avevo indiscutibilmente portato avanti da un anno a quella parte, il che significava che io, avrei potuto scendere nei più fondi piani, presa letteralmente dall'istinto di una donna, comunemente chiamato, uomo. Sapevo che quel ragazzo, conosciuto da solo un giorno aveva il potere di attrarmi come una calamita e non perché fosse bello o attraente, semplicemente perché io, al minimo tocco sbagliato prendevo fuoco. "
***
Hel e Thomas.
Un compito da portare a termine.
Lui, sfacciato, bello da stare male, stronzo e un po' superficiale.
Lei, fragile, innamorata dell'amore; convinta che il mare si trovi dentro agli occhi di tutti.
Costretto a passare del tempo insieme ad Hel, Thomas prova a portarsela a letto. Lei prova, invece, a non cedere, nonostante la strana attrazione che prova nei suoi confronti.
I due giocheranno, si conosceranno, per certi versi si odieranno.
Legati da un compito di filosofia, alla fine, cominceranno ad accettarsi.
Lei farà sesso senza amore o sarà lui a fare sesso, dopo essersi innamorato?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                                                                                        Mia madre.


" Non posso crederci. " 
Lasciai che i miei capelli, lunghi e morbidi scivolassero sulla mia schiena; sapevo che sarebbe stato orribile, sapevo che mia madre non avrebbe approvato
il mio percorso di studi e presentarle Thom sarebbe stato un po' come un mezzo suicidio. 
Mia madre era una donna emancipata e piena di buone proposte; sempre allegra ma contro ogni tipo di trasgressione, sia fisica che mentale. 
Solo qualche anno prima mi aveva ricordato di Alex, mia cugina che stranamente aveva abbandonato gli studi per convivere con un ragazzo; l'aveva definita una poco 
di buono, una ragazza senza sani principi, una bambina capricciosa. 
Questo mi confondeva, visto che io, per studiare avevo abbandonato casa mia e che lei, dopo questa mia scelta, mi aveva messa in croce. 
Avrebbe preferito forse che cambiassi città per andare a vivere con un tizio di cui mi ritenevo innamorata?
Non ero sicura se le mie paure fossero dettate dal fatto che mia madre avrebbe conosciuto Thomas o che Thomas avrebbe conosciuto mia madre.
La mia famaiglia non era per niente tranquilla, non era serena come ci si aspettano le famiglie benestanti. 
Non mi ero mai lamentata, questo era scontato; i miei genitori nonostante tutto, mi volevano bene. 
In Italia, alle medie, ero stata troppo tranquilla per le loro aspettative, tutti i professori sostenevano che io ero strana, che parlavo poco, che ascoltavo troppo musica e 
mi concentravo solo sul lavoro che mi spettava. 
Ero indispontente e mi ribbellavo, ma non potevano negare della mia educazione e del mio strano modo di vivere le cose. 
Mi definivano matura. 
Effettivamente, però, io di maturo avevo ben poco, soprattutto perché ultimamente, mi capitava di ritrovarmi a baciare un ragazzo che non era il mio ragazzo, che non 
era un amico e che mi aveva detto chiaramente, di volerci provare solo per portarmi a letto. 
Sospirai e notai gli occhi verdi di Thomas che illuminavano quasi la stanza. 
" Tua madre non può essere così male. " 
Lo guardai con gli occhi imploranti; non volevo parlare di mia madre, perché tanto avrei dovuto parlare con mia madre, tra qualche ora. 
" Lasciamo perdere ok?  Mi hai messo in questo casino, adesso aiutami ad uscirne fuori e amen. " 
Thom raccolse le valige e sorrise sornione. 
" Non ti ho messo in nessun casino, devi superare questa paura. "
" Questa non è una paura. Non ho paura. e tu, mio caro ragazzo, non mi conosci e lo stai facendo solo per vedermi nuda! " 
Lo vidi accendersi, stranamente e poi spegnersi. 
" Pensi che sia solo questo? "
" Thom, non mi conosci poi così bene, spiegami perché stai facendo tutto questo. " 
" Il professore ha detto che dobbiamo conoscerci. Io voglio conoscerti, quando parlerò di te, voglio seriamente parlare di te. Non voglio dire semplicemente che sei 
indisponente, scontrosa, che non ti lasci andare. " 
" Non è vero che non mi lascio andare! " 
" Non voglio dire che sei sempre perennemente in disaccorto con me. " 
Infondo aveva ragione; il tema doveva essere perfetto, doveva superare quello di tutti gli altri e ( secchiona o meno ) ci tenevo, ad un buon voto. 
" Non dovrei ma.. grazie. " 
Lo avevo ringraziato, per un motivo che solo Dio conosceva. 
" Cristo, quando mi divertirò. "
" Rimangio il grazie. " 
" Sarà indimenticabile. " 
Lo guardai con un sorriso sul viso che lui ricambiò ardentemente. 
" Andiamo, Leocata. Chiudi quella bocca e prega per me. " 
Entrai nella macchina che mi avrebbe portato all'areoporto e chiusi gli occhi. 
 
 
 
" Bellezza, siamo arrivati. " 
Il viaggio era stato quasi inesistente: mi ero addormentata appena salita sull'aereo e non avevo neanche miminamente pensato al resto. 
" Mmh. " 
" Dai, Cenerentola, la tua matrigna cattiva ci aspetta. "
Il sussurro di Thomas, che giocava sull'incavatura del mio collo, mi faceva stare bene. 
Aprii gli occhi e mi alzai con due guance rosse e due occhi stanchi. 
Camminammo per un po' e neanche a farlo a posta vidi subito mia madre, seduta su un divanetto dell'areoporto.
" Mio Dio. " 
" E' lei? "
" Si." 
Sentii la mano di Thom raggiungere la mia e stringerla forte. 
" Tesoro mio! " 
" Mamma. " Sorrisi. 
Uno di quei sorrisi senza senso, falsi e parecchio tirati, oltretutto. 
" Tu saresti.. "
" Thomas! Piacere di consocerla, signora. " 
Mi voltai, quasi sorpresa dal tono di voce così pacato del mio compagno di corsi. 
Non sembrava neanche lo stesso ragazzo, sensuale e ammiccante che fino ad adesso avevo conosciuto. 
" Piacere mio, ragazzo. Vogliamo andare? " Sorrise e si rivolse a me, svogliatamente. " Papà ci aspetta in macchina. " 
Lasciai la mano di Thomas soltanto quando mia madre, si soffermò a guardarla, con due occhi che la dicevano lunga; non avevo bisogno di fraintendimenti.
Entrai in macchina e Thomas si sporse per salutare mio padre, che tutto incravattato lo guardava dallo specchietto. 
" Giovanotto, tu saresti Thomas, giusto? "
" Si, sono Thomas. Sono onorato di conoscerla, signore. Sua figlia mi ha parlato parecchio di lei e di sua moglie. " 
I suoi occhi erano un carico di energia e sicurezza che lasciavano interdetti. 
Voleva vincere la scommessa e stava fingendo, mentre si scontrava con la sua indole da giocatore professionista. 
Solo un paio di mesi prima, non mi sarei mai immaginata di ritrovarmi in macchina con i miei genitori e con un ragazzo come Thomas. 
" Da quando studi? " Chiese mia madre. 
" Da sempre, più o meno. " 
Lo vidi mentre abbassava gli occhi e mi avvicinai a lui, per accertarmi che stesse bene. 
Ogni tanto, mi fermavo a guardare fuori dal finestrino, ricordando le serate passate con Celeste, quando ancora io ero la piccola della famiglia e potevo permettermi 
di vivere la mia vita, da semplice adolescente quale ero. 
Ricordavo i sorrisi e i pianti, mentre ogni cosa poteva essere recuperabile. 
Mi mancava quella vita ma non riuscivo comunque a pentirmi di ciò che avevo fatto. 
Mollare la mia famiglia per crearmi un futuro diverso, era stata l'unica soddisfazione che mi ero permessa in diciotto anni; l'azienda era importante ma la mia vita
lo era di più. 
" Che lavoro fanno i tuoi genitori, giovanotto? " 
Thomas poggiò la sua testa sul sedile e socchiuse gli occhi. 
" Mio padre.. è un telecronista. " 
Lo guardai,sorprendendomi del tono di voce in cui aveva pronunciato il verbo essere. 
I suoi occhi si erano fatti più scuri e notavo che, per quanto potesse essere improbabile, Thomas era a disagio. 
" E tua madre? " Intervenne poco dopo, la donna che mi aveva cresciuta. 
" Una casalinga. " 
Portò una mano sulla testa e la macchina accostò, annunciandoci l'arrivo. 
La mia casa era esattamente come la ricordavo, a distanza di due anni. 
Un ampio cortile, con piante di ogni tipo e un balcone che sembrava non finire mai, sul lato del marciapiede, il solito sempre verde, che faceva ombra a quasi tutta la 
terrazza, incorniciata da un tendone verde, che formava una conchiglia non molto grande. 
" E questa sarebbe casa tua? " 
" Thomas... se, insomma, vuoi lasciar perdere questa scommessa, non preoccuparti." 
" No, Hel, mi sto divertendo. "
" Quando eravamo in macchina mi sei sembrato... "
La voce di mia madre fermò le mie parole, tempestivamente. 
" Helen! Entrate dentro anche voi. " 
Guardai gli occhi di Thomas: c'era qualcosa, nel suo sguardo, che lo aveva rabbuiato. 
Non capii se erano i miei genitori, ad averlo reso così improbabilmente spento o se semplicemente, si era reso conto della grandissima cazzata in cui si era cacciato. 
Mia madre non l'avrebbe più mollato, fino a quando, Thomas non si fosse traformato sul serio in una specie di burattino senza fili. 
Non lo conoscevo neanche io, come poteva pretendere mia madre, di capirci qualcosa di più?
Thomas era un punto scuro, era un mistero quasi irrisolvibile. 
L'unica cosa che avevo saputo della sua vita era stata la morte della sua ragazza. 
Il resto era un racconto superficiale della sua famiglia o della sua vita, che si nascondeva dietro al college. Feci un respiro profondo e strinsi i denti. 
Mia madre ci invitò, nel frattempo a sederci, sfoggiando un sorriso che andava da una guancia all'altra. 
" Allora, Thomas, parlaci un po' di te; siamo curiosi di conoscere gli amici di nostra figlia. "
Lo sentii ridere e avvicinarsi a mia madre, per parlare di qualcosa che neanche provai a capire.
Magari avevo riempito la mia testa di paranoie inutili. 
Thomas stava bene, sembrava addirittura aver ripreso tutta la sua energia mentre si dimenava frenetico, insieme a mia madre.
Mi sentivo, stranamente di troppo, come se Thom fosse il figlio di mia madre ed io, l'amica lontana, venuta da chissà dove per rovinare il week end tranquillo della
bella famigliola. 
Mia madre non poteva affermare una cosa e farne totalmente un'altra.
Mi alzai, quasi infastidita dal rapporto che i due stavano instaurando, convinta che tanto, mia madre avrebbe potuto dirmi che odiava i fiori e riempirsi la casa di 
quest'ultimi. 
Ipocrisia allo stato puro. 
Aprii la porta della cucina, e mi soffermai sulla soglia:
le mura color pesca,mi riempirono la visuale, insieme al tavolo scuro, posizionato esattamente al centro della stanza, grande e perfettamente in ordine.
" Hei, bionda. " Mi fermai, collegando il tono della voce alla mia memoria. 
Squillante e pieno di energia, decisamente femminile e un po' divertito. 
" Celeste! "
Mi voltai, con due occhi che brillavano. 
Indossava una camicia chiara, con alcuni bottoni a forma di cuore; una gonna non troppo corta che le lasciava le gambe scoperte e un paio di stivaletti che la rendevano 
molto più attraente. 
Infondo lei era il guru della moda, fissata con ogni tipo di vestito, scarpe o trucco.
Il mio opposto insomma.
" Quanto mi sei mancata." Mi disse, con un espressione seria e graziosa. 
" Che bella sorpresa. Come facevi a sapere che sarei venuta? "
" Tua madre. " Ignorai la risposta, ringraziando mia madre, mentalmente e mi allontanai di qualche centimetro, per guardare la mia amica come si doveva. 
" Sei bellissima! " 
" Anche tu. " Mi urlò, sorridendo. 
Non ci vedevamo da tanto tempo e rivederla, adesso, mi rendeva quasi immune a mia madre o a quell'idiota di Leocata.
" Come stai? " Le chiesi, mentre ci avviavamo al soggiorno, dove si trovavano praticamente tutti gli altri. 
" Dov'è il bel fusto? " 
Aprii leggermente la porta e lei si infilò nella stanza, salutando tutti con un ' ciao ' poco chiaro. 
" Dio, Leocata, sei identico a com'eri! " 
La sua energia travolgeva anche me. 
" Non posso crederci! Tu sei Celeste! " 
Si abbracciarono e io sprofondai letteralmente nel divanetto in pelle. 
La serata passò così velocemente che neanche me ne accorsi; 
mia madre continuava a chiedere a Thomas della sua vita, del suo lavoro, del suo modo di vedere le cose. 
Mi sorprese il fatto che Thomas lavorava, nonostante il lavoro di suo padre, che a mio modesto parere sarebbe dovuto essere soddisfacente; 
mi madre, invece, sosteneva che era stimabile, un ragazzo che oltre alla borsa di studio, lavorava con diligenza. 
" Sono convinta che tua madre, sia molto orgogliosa di te. " 
Disse, infine, mentre io ascoltavo in silenzio. 
" Credo che anche lei sia orgogliosa di sua figlia, o sbaglio? " 
" Mh, mia figlia ha commesso i suoi errori. " 
I miei errori; gli stessi che mi rinfacciava di continuo. 
Ero convinta che quelli non fossero errori, ma mia madre a quanto pare non ne era pienamente convinta. 
" Signora, sua figlia studia come una matta e ha i migliori voti di tutto il campus insieme ad altri. Fossi in lei, sarei più che orgogliosa. " 
Gli occhi di Thomas si riempirono di stima, mentre io mi irrigidivo, accanto alla mia migliore amica che sembrava scossa. 
" Celeste, stai bene? "
" Vieni con me. " Mi prese per un polso mentre Thomas parlava bene di me. 
Non sapevo se Thom stesse scherzando o fosse parte del suo piano per conquistare mia madre, fattostà che adoravo il modo in cui parlava di me. 
" Hel. " Mi guardò, mentre io rimanevo in silenzio, colpita dalla sua espressione. " Tu non lo sapevi? "
" Sapevo, cosa? " 
" Helen, non è vero, quello che ha detto. "
" Stai parlando del fatto che ho i voti migliori del campus? " 
Celeste mi stava preoccupando e non riuscivo a venirne a capo, mentre lei sembrava scura in viso e dispiaciuta per qualcosa.
" No, Hel, parlo del padre e della madre di Thomas.."
Mi girò la testa e restai a guardarla, mentre sentivo il rumore delle chiacchiere, provenire dal soggiorno. 
Cosa voleva dirmi, Celeste? I genitori di Thomas non lavoravano? Non erano come li aveva descritti? 
Thomas aveva mentito? 



Ciao ragazze. 
Mh, questo capitolo sarà parecchio palloso, perdonatemi ma volevo inserire Celeste e la madre. 
Anche per inserire la scommessa.
In più, c'è una domada da fare:
Cosa nasconde il nostro Thomas?
I suoi genitori sono dei nulla facenti? 
Mmmh, seguitemi per scoprirlo e GRAZIE. Grazie mille. 

Ps: Volevo ringraziare 

birillina 
Jennifer_Jareau
kyla91 
Merryweather
myllyje 
polverestellata 
Ryori
sciona 
SophieSHIVER 
soso 
GRAZIE. GRAZIE. 
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ilmaredentroognicielo