Era un mattino freddo e piovoso, quando Joanne prese il treno, come sempre. Quel giorno però qualcosa andò storto e uno sciopero la costrinse a restare a bordo per due ore in più. Fu proprio allora che le venne in mente di scrivere Harry Potter.

 

-Ora devo pensare al protagonista!- si disse, incurante dei passeggeri che la guardavano, sconvolti, parlare da sola. -Come potrei chiamarlo? Mmh... fammi pensare: Harold? Alfred?

-Ma sei impazzita!- gridò d'improvviso una voce.

-Chi sei?- domandò la donna, senza pensare al fatto che non ci fosse nessun altro oltre una vecchietta che la guardava spaventata.

-Sono io, il tuo personaggio! Il tuo protagonista! 

-Cosa vuoi?- si arrabbiò allora lei -Non ti ho ancora inventato!

-Sì che lo hai fatto! E vuoi affibbiarmi un nome schifoso! Ma ti pare che possa chiamarmi Alfred?

Joanne pensò che avesse ragione, così balbettò:

-Avevo pensato anche ad Harold!

-Non se ne parla! Chiamami almeno Harry!

-E sia!- si arrese la giovane, decisa ad andare avanti nella descrizione del suo fortunato personaggio:

-Penso che sarai grassottello, piccolino...

Man mano che parlava, il corpo del ragazzo si materializzava:

-Grassottello? IO?

-Ok, ok... allora sarai magrolino! E avrai gli occhi verdi!

Quando questi ultimi apparvero, Harry si pavoneggiò specchiandosi nella porta del vagone ormai vuoto.

-Avrai anche gli occhiali!

Una smorfia.

-E saranno rotti, perchè qualcuno ti prenderà continuamente a botte!

Fu a quel punto che Harry iniziò ad arrabbiarsi seriamente:

-Un protagonista sfigato e vittima dei bulli? Ma che razza di mente perversa hai?

-E sarai orfano!

-Pure!

Harry, con indosso un accappatoio, si sedette su una poltroncina del treno e incrociò le braccia:

-Fammi indovinare! Sarò adottato da qualche zio cattivo, vero?

-In realtà volevo farti vivere da un signore buono e ricco, ma se proprio insisti...- rifletté lei, e accanto al ragazzo comparve un uomo barbuto con un cipiglio arrabbiato.

-E questo sarebbe mio zio?- domandò il ragazzo, scioccato.

-Beh... tuo zio acquisito!- si giustificò lei, facendo apparire una donnetta secca con il profilo disgustoso.

-E lei? Di chi sarebbe parente?

-Di tua madre!- lo offese Joanne, ma Harry prese la cosa letteralmente.

-Di mia madre? Ho una madre così brutta? E io da dove sarei venuto fuori, figo come sono?

In effetti proprio in quel momento la Rowling si accorse che Harry era troppo figo e che gli mancava anche un cognome, quindi provvide ad accorciarlo di qualche centimetro e affibbiargli il primo cognome che le venne in mente:

-Potter? Perchè Potter?

-Perchè era il cognome dei miei vicini di casa quando avevo otto anni!

-E allora?

Il bambino non ebbe risposta.

-Si può sapere perchè non posso avere vent'anni?- domandò, furioso.

-Li avrai, prima o poi... sempre che non mi stancherò di scrivere! Ah, quasi dimenticavo: sarai un mago!

Subito Harry Potter apparve vestito con una lunga tunica nera e una bacchetta.

-Ma i tuoi zii non te lo diranno!

La bacchetta venne sostituita da un mestolo.

-Uffa!

N.d.A.: ok, sono davvero impazzita, non c'è dubbio xD
Comunque mi sono sempre chiesta come avesse fatto la Rowling ad inventarsi dei personaggi così assurdamente reali e questa è la risposta che il mio cervello ha partorito alle 23.46 di un sabato sera xD
Spero vi piaccia, fatemi sapere che ne pensate: accetto anche suggerimenti riguardo i nuovi capitoli! Un bacione :*
M4RT1