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Autore: Kamala1    10/04/2004    28 recensioni
Una fic che vede come protagonisti i Malandrini, Lily Evans e le sue amiche, alle prese con i loro alti e bassi ai tempi della scuola (e non solo)... I miei complimenti a Kamala, l'autrice di questa storia, una delle migliori fics su Lily&James che io abbia mai letto. A voi il giudizio!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, I Malandrini, Rodolphus Lestrange, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ehi, Evans

 

 

 

 

 

 

 

                             Ehi, Evans!EVANS!   By Kamala1 (traduzione di Black Moody)

 

 

 

 

Riassunto: basata su “Il peggior ricordo di Piton”, capitolo del V volume di Harry Potter. Nella vita ci sono alti e bassi. Per James Potter, Lily Evans incarna tutti gli alti e bassi della sua vita. Il problema è che con lei… ci sono più bassi che alti!

Disclaimer e spoiler: non ho inventato nulla, è tutto di JK Rowling!Solo alcuni personaggi sono di mia invenzione, come le amiche di Lily… ma non tutte, come vedrete più avanti. Infine, vi do un piccolo avvertimento prima di cominciare a leggere: ATTENZIONE!Ho scritto questa storia a partire dal V libro di Harry Potter, ed essa è interamente ispirata al capitolo “Il peggior ricordo di Piton”. D’altronde, gran parte del primo capitolo della mia fic si svolge durante quell’episodio… Potrei addirittura dire che ho fatto una traduzione parola per parola di un passaggio di quel capitolo!… ma ve lo segnalerò, beninteso^^!

 

NdTraduttrice: spero di aver svolto al meglio il mio lavoro e che la traduzione sia di vostro gradimento. Mi raccomando, recensite questa storia di Kamala, io l’ho trovata davvero bella!Ah, un piccolo avviso: mi sa che aggiornerò in tempi piuttosto lunghi perché non ho molto tempo… chiedo perdono in anticipo!

E ora… enjoy yourselves ^__^!By Black Moody aka Reidur

 

                                                           *                     *                      *

 

CAPITOLO PRIMO: In una giornata di giugno del 1975

 

 

« Tutto è iniziato quel giorno… un “innocente” che provoca una disputa, fecendo manifestare certi rancori sopiti, e delle parole pronunciate, apparentemente banali, ma che hanno una loro importanza perché fanno riflettere certe persone, delle reazioni a catena… E tutto può cambiare a partire da quel momento»

 

[sull’episodio narrato in “Il peggior ricordo di Piton”, ma dal punto di vista di Lily-NdA]

Lily sedette con evidente piacere sulla sponda del lago, assieme alle sue amiche. Faceva ancora molto caldo in quel tardo pomeriggio, e l’atmosfera era stata talmente opprimente durante gli esami che le ragazze si permisero di sfilarsi calze e scarpe e di immergere i piedi nell’acqua.

- Come si sta bene dopo una giornata come questa! – mormorò la rossina.

- Parla per te! – borbottò una ragazza dai capelli biondi tendenti al rosso, piena di efelidi, che si chiamava Severina Davies. – Scommetto che avrai preso “Eccellente” a tutte le prove! -

Lily inarcò leggermente le sopracciglia.

- Io non lo direi, se fossi in te! – brontolò.

- Oh, Lily! – la rimbeccò Melissa Kent, una morettina dai neri occhi ridenti. – Non mi dirai che la prova scritta di Difesa Contro le Arti Oscure non era semplice! -

- Bisognerebbe sentire Sirius Black… - sospirò Alicia Calminy, una ragazza bionda, molto riservata, con chiari occhi blu. Melissa la fulminò con lo sguardo.

- Ti ho vista, l’hai guardato durante tutto l’esame!E non dire il contrario – continuò tranquillamente Alicia.

Melissa si limitò a scrollare le spalle.

- È vero che quella prova era veramente facile – le interruppe Lily, che si comportava come se non avesse sentito niente. – Meno male che il professore ci ha fatti lavorare bene! -

Le sue tre amiche assentirono, poi si lasciarono andare alla contemplazione del lago, ridendo di tanto in tanto a una battuta di Severina o Melissa. Ma all’improvviso, un piccolo grido (o piuttosto uno squittìo) d’ammirazione turbò la calma che era scesa tra loro, e Lily si accorse che da qualche secondo Melissa stava guardando dietro di lei, un’aria sognante stampata in viso.

- Ehilà! – esclamò Severina in tono birichino. – Guardate chi c’è là! -

Lily si irrigidì immediatamente.

- Lasciami indovinare… - bofonchiò sarcastica. – Potter e la sua banda? -

- Esattamente! – assentì Severina.

- Sono seduti sotto l’albero – aggiunse pacificamente Alicia.

- E suppongo… - continuò Lily con voce annoiata - … che lui stia ancora giocando con il suo Boccino d’Oro, facendo pigolare quell’altro piccoletto grassoccio -

- Perfetto – fece Severina.

- Ovviamente gettando di quando in quando uno sguardo su di te! – terminò maliziosamente Melissa.

Lily sospirò pesantemente. – Passandosi una mano tra i capelli per assomigliare meglio a un barbone, come al solito? –

- Indovinato! – le risposero in coro le altre tre.

- Ah, cosa non farebbe perché tu lo notassi… - esclamò Melissa, sorridendo sotto i baffi.

- Quando capirà che con me non attacca? – si esasperò Lily. – Mi fa innervosire più di ogni altra cosa! -

Le sue amiche si limitarono a stringersi nelle spalle. Lily fece udire di nuovo un sospiro. Dio, come detestava James Potter!E questo da quando lui le aveva messo gli occhi addosso, al primo anno. Lily non aveva alcun desiderio che lui s’interessasse a lei, era una cosa che la imbarazzava moltissimo!Più lui si faceva notare, più a lei veniva voglia di nascondersi per la vergogna, o che lui la dimenticasse, che se ne andasse il più lontano possibile da lei… non aveva più voglia di vederlo!

Lily fu strappata dalla sua riflessione dalla voce di Sirius, proveniente da dietro di loro.

- Potresti smetterla? -

E la voce di James in risposta.

- Se ti dà fastidio… -

Con somma soddisfazione di Lily, gli squittii di Peter cessarono. Le ragazze ne dedussero che James doveva aver smesso di giocare con il suo Boccino, e poterono di nuovo lasciarsi andare alla tiepida dolcezza del sole sulla pelle e alla frescura dell’acqua sui piedi. Ma quella pace non fu che di breve durata. Un leggero clamore s’innalzò nel parco.

- Oh, oh!Si direbbe che c’è del tafferuglio, laggiù! – mormorò Melissa con una nota di timore nella voce.

Lily alzò gli occhi e vide che tutti gli sguardi di dirigevano verso un solo, medesimo punto. Una figura era stesa per terra a una trentina di metri da loro, e due persone avanzavano verso di essa, le bacchette in mano. Lily riconobbe James nel momento in cui questi lanciava un’occhiata al di sopra della sua spalla, nella speranza, sicuramente, che lei lo stesse guardando. Ma chi si credeva di essere, lui lì?Pensava di riuscire a impressionarla con le sue buffonate miserabili e ripugnanti?E chi c’era con lui?Ma Sirius Black, ovvio!C’era da stupirsi…

- Oh, no, non è possibile! – borbottò la rossa tra i denti. – Eccoli che ricominciano il loro spettacolo con Piton! -

Era riuscita a distinguere i capelli unticci del giovane disteso a terra. Prima che le sue amiche potessero impedirlo, Lily balzò in piedi e si precipitò verso il gruppetto di ragazzi. Quando li raggiunse, James aveva giusto lanciato un incantesimo su Piton e delle bolle rosa di sapone stavano ora uscendo dalla bocca di quest’ultimo. Lily sentì il sangue ribollire. – Lasciatelo STARE! –

I due ragazzi di voltarono verso di lei. Lily non potè reprimere un grugnito esasperato quando vide la mano libera di James posarsi automaticamente sui capelli già disordinati.

- Tutto bene, Evans? – domandò James con un tono di voce che voleva rendere più profondo, gentile e maturo. Era una battaglia persa. Lily restò impassibile di fronte al suo tentativo di seduzione e continuò a guardarlo come se fosse stato la peggior scoria della terra.

- Lasciatelo stare. Cosa ti ha fatto? -

- Beh… - Lily levò gli occhi al cielo nel sentire la voce di James assumere un’aria professionale, come se volesse dibattere sulla questione. – È piuttosto il fatto che esiste, se capisci ciò che intendo dire… -

Lily dovette fare appello a tutto il suo sangue freddo per non colpirlo mentre tutti gli altri studenti ridevano della sua pietosa battuta.

- Ti credi divertente – disse lei nel tono più glaciale possibile – ma sei solo un cretino arrogante, Potter. Lascialo stare -

- Lo farò solo se uscirai con me, Evans – disse rapidamente James. – Esci con me e non punterò più la mia bacchetta sul nostro buon vecchio Mocciosus -

Lily avvertì un tremito di rabbia percorrerla da capo a piedi. Come osava??

- Non uscirei con te nemmeno se dovessi scegliere tra te e la piovra gigante – rispose. Lo sguardo di James si oscurò. Colpito e affondato, Potter!

- Niente da fare, Ramoso – gli disse vivacemente Sirius, prima di voltarsi di nuovo verso Piton. – EHI! -

Troppo tardi. Piton aveva già puntato la sua bacchetta dritto contro James: ci fu un lampo di luce e un taglio comparve sulla guancia di James, schizzandogli la veste di sangue. James ruotò su sé stesso e, un lampo di luce più tardi, Piton pensolava per aria a testa in giù, l’abito da mago che gli ricadeva sul capo mostrando due gambe pallide e magre e un paio di mutande grigiastre. Tutti scoppiarono a ridere attorno a Lily, e lei stessa dovette riunire tutte le sue forze per non sorridere a sua volta. La situazione era ben poco grottesca, era quasi… divertente. Ma lei non poteva lasciarli fare.

- Mettilo giù! – ordinò.

- Certo – fece James, e agitò la bacchetta verso l’alto. Piton ricadde mollemente al suolo. Districandosi dal groviglio della veste, si rimise rapidamente in piedi, la bacchetta pronta, ma Sirius gridò: - Pietrificus Totalus! -  e Piton cadde di nuovo, rigido come un palo. Questo fece saltare i nervi a Lily.

- LASCIATELO STARE!! – urlò estraendo la propria bacchetta. Con sua immensa soddisfazione, James e Sirius perdettero all’istante la loro sicurezza e la fissarono con apprensione.

- Ah, Evans, non mi obbligare a lanciarti un incantesimo – le disse James, serio.

- Allora liberalo! -

James emise un profondo sospiro, poi si girò verso Piton e mormorò il contro-incantesimo.

- Ecco fatto – disse, mentre Piton si rimetteva in piedi a fatica. – Ti è andata bene che Lily fosse qui, Mocciosus -

- Non ho bisogno dell’aiuto di una piccola, schifosa Mezzosangue come lei! -

Lily spalancò gli occhi, stupita. Come… come si permetteva?Dopo quello che aveva appena fatto per lui!

- Molto bene – disse freddamente. – In futuro non mi prenderò più la briga di aiutarti. E se fossi in te, mi laverei le mutande, Mocciosus -

- Chiedi scusa a Evans! – ruggì James minaccioso, la bacchetta puntata su di lui. Reagiva sempre così quando Lily veniva insultata. Ma lei era ancora troppo incollerita a causa sua e a causa delle parole di Piton per curarsene.

- Non voglio che mi chieda scusa perché glielo hai detto TU! – gridò Lily, voltandosi verso James. – Siete uguali, voi due -

- Cosa? – protestò James. – Io non ti ho MAI chiamata una… tu – sai – cosa! -

- Passi il tuo tempo a spettinarti i capelli, perché pensi che ti faccia sembrare “cool” avere l’aria di uno che è appena sceso dalla scopa, sempre a dare spettacolo con quello stupido Boccino, a camminare tronfio per i corridoi e a gettare incantesimi su chiunque t’infastidisca solo per dimostrare quanto sei bravo. Mi stupisce che tu riesca ancora a decollare sulla scopa, pieno di te come sei!Mi dai la NAUSEA -

Con queste parole, la rossa girò sui tacchi e si allontanò con passo rapido, la testa ribollente di collera. Udì James, alle sue spalle, che la richiamava disperatamente: - Evans!Ehi, EVANS! –

Ma lei non si voltò. Tornò alla torre di Grifondoro, mentre dei pensieri cupi si mescolavano nella sua mente, e si precipitò nel suo dormitorio. Una volta là, si gettò sul suo letto con un grido di rabbia, affondando il viso nel cuscino. – Lo odio!Lo odio! – gemette.

E, senza sapere veramente perché, scoppiò in singhiozzi, stanca. Perché tutti i giorni lui la metteva in uno stato del genere?

 

                                                            *                  *                   *

 

James la guardò e la chiamò finchè non scomparve nel castello.

- Ma che cosa le è preso? – disse, cercando di comportarsi come se tale domanda fosse stata buttata lì per caso, come se non avesse alcuna reale importanza per lui. Ma fallì miseramente. Non poteva far cessare il forte battito del suo cuore nel petto, né riusciva a sbarazzarsi di quell’orribile sentimento di delusione.

- Leggendo tra le righe – gli rispose Sirius – io direi che ti trova leggermente vanitoso, amico mio -

- Molto bene – fece James, un sentore di collera che lo invadeva – Molto bene… -

[fine del passaggio tratto da “Il peggior ricordo di Piton” – il resto è di mio invenzione… o meglio, sono io che l’ho scritto^^NdA]

Lei lo trovava vanitoso?Benissimo!Allora lui la trovava… troppo seria!Troppo guastafeste. Diventava maniacale con le sue tirate sul rispetto delle regole, e non doveva nemmeno conoscere il vero significato della parola “divertirsi”… Del resto, sapeva forse sorridere?No!Quindi non c’era niente da perdere con quella ragazza!Allora… perché quella delusione?Perché la amava sempre allo stesso modo?

Un gruppo di ragazze passò di fronte a loro. Erano quelle che stavano con Lily ai bordi del lago, qualche minuto prima. Una di esse, quella con i capelli neri, una certa Melissa, arrossì nell’incrociare lo sguardo di Sirius. James la trovò subito ridicola e pietosa. Lily non arrossiva mai quando lui la guardava. Non distoglieva timidamente gli occhi, lo fissava a testa alta, il volto disperatamente immobile. Se Lily avesse capito quanto lui la amava, forse avrebbe cambiato idea sul suo conto. Ma era tempo perso, lo sapeva. Sì, la ragazza che James voleva veder avvampare era lei!Se un giorno lo avesse fatto nell’incrociare il suo sguardo, la avrebbe baciata sul posto, senza riflettere… Una mano che si agitava freneticamente davanti ai suoi occhi lo distolse da quei pensieri.

- Beh, ora che il nostro piccolo Mocciosus se n’è andato che si fa? – gli chiese Sirius.

James si era completamente scordato di Piton, di Sirius e persino del Boccino che riposava nella sua tasca… Solo Lily Evans occupava l’intera sua mente, in quei momenti. Dimenticata la sua vanità, dimenticato il suo orgoglio, solo Lily Evans contava per lui. Davanti a lei si sentiva fragile, davanti a lei non era altro che James, soltanto James, l’adolescente maldestro. Se solo avesse potuto sapere che proprio quell’aspetto della sua personalità sarebbe poi piaciuto a Lily, avrebbe smesso all’istante di tentare di nasconderlo per giocare a fare il duro!

- Non lo so – mormorò in risposta all’amico, gli occhi fissi sulle proprie scarpe.

- Non mi dire che sei ancora arrabbiato a causa delle parole della Evans! – gridò Sirius, esasperato. – Francamente, quello che dice non ha affatto importanza… -

- È qui che ti sbagli, mio caro Sirius – fece una voce dietro di lui. Remus aveva finalmente chiuso il suo libro e li aveva raggiunti. – Non sarai mica orbo fino a questo punto?E dopo tutto questo tempo…! -

E lanciò una strizzata d’occhio maliziosa all’indirizzo di James, il quale, con loro grande stupore, arrossì fino alle orecchie. Sirius scoppiò a ridere.

- Certe che me n’ero accorto, idiota!James fa sempre di tutto purchè lei lo noti!È solo che non mi è andato giù che lei abbia osato dirgli… -

- Tuttavia aveva ragione – rispose Remus. – E non mi guardare con quell’aria offesa, James, sai benissimo di avere le tue colpe. Nessuno nasce perfetto, in fondo! -

- Sì, sì, d’accordo – concesse Sirius, borbottando, mentre James si mordeva le labbra, mortificato. – Ma in ogni caso è la prima persona, a parte noi, che si è permessa di rimbeccare James. La ragazza ha davvero del carattere! -

- Sì, infatti – assentì Remus. – È diversa da tutte quelle che sono fisse ai suoi piedi. Non ammutolisce per l’ammirazione di fronte a noi e non arrossisce come un’oca quando la guardate. La Evans è una ragazza che ti considera per quello che sei, James. Ti giudica e non riesce a sopportarti perché non smetti mai di mostrare agli altri i tuoi difetti e il tuo “cattivo” carattere. Non si lascia impressionare dalla tua “celebrità”, o dai tuoi scherzi, o dalle tue prestazioni in campo quando si gioca a Quidditch. Ma questo non è altro che il lato esterno della tua personalità. Perciò, se un giorno lei s’innamorerà di te, sarà per quello che hai dentro, per quello che sei realmente -

I suoi tre amici rimasero in silenzio per un attimo (anche Sirius, il che è davvero raro!).

- Ehi, Lunastorta, devo chiamarti Signor – il – Gran – Saggio oppure Signor Psicologo? – finì per domandargli Sirius. – Non hai mai pensato di diventare professore, più avanti?Non so, “Professor Lupin” suona bene, no?A me pare di sì… -

Remus scrollò le spalle, un po’ infastidito, e si girò verso James, che restava ostinatamente in silenzio.

- Avevo torto, James? – gli chiese.

James alzò gli occhi color nocciola verso si lui. – No, certo che no, Luny – mormorò. – Hai sicuramente ragione… ma io non so veramente perché la amo… però, di sicuro è per questo –

Si dondolò sui due piedi evitando deliberatamente di guardare gli altri tre. Alla fine rialzò appena la testa e non potè fare a meno di scoppiare finalmente a ridere.

- Comunque, Luny, sai che a volte mi fai paura sul serio? – gli chiese.

- E come mai? – fece Remus sorridendo.

- Sai sempre tutto sugli altri!Capisci persino ciò che nemmeno loro stessi sanno!È davvero impressionante, sai? – Poi, ancora vagamente impacciato, disse: - Bene, possiamo cambiare argomento, se non vi dispiace? -

- Ok – concordò Sirius. – Allora torno a dire quello che dicevo poco fa: che si fa ora che Mocciosus se n’è andato? -

La pancia di Peter gli rispose con un sonoro gorgoglìo: - Potremmo andare a mangiare, no? – propose timidamente, arrossendo fino alle orecchie.

- La cena è tra due ore – gli fece notare Remus aggrottando leggermente le sopracciglia.

- E le cucine a cosa servono? – domandò Sirius in tono di sfida.

Remus sospirò pesantemente prima di seguire i suoi amici, che si stavano dirigendo verso il castello. Invece di scendere direttamente nelle cucine, salirono innanzitutto alla torre di Grifondoro per posare borse e libri. Nel momento in cui i quattro si apprestavano a uscire dalla sala comune, qualcuno sbattè dritto contro Sirius, ed entrambi caddero a terra. Sirius riuscì a rialzarsi in fretta, ma la persona al suolo aveva levato il capo verso di lui ed era rimasta pietrificata sul posto. Era Melissa Kent, la ragazza che avvampava non appena incrociava il suo sguardo. Cominciò a balbettare delle scuse mentre gli occhi neri del giovane restavano puntati su di lei con una certa inquietudine.

- Scusa, io… io… -

Sembrava aver perso la capacità di parlare. – Io… sono davvero… non volevo… -

Sirius scoppiò a ridere. – Tranquilla, tranquilla!Ho visto di peggio a Quidditch! –

La ragazza abbassò la testa allorchè lo sguardo di Sirius si posò di nuovo si di lei.

- Ehi, e tu come stai, invece?Ti sei fatta male?Vuoi che ti aiuti a rialzarti? – le chiese e le tese una mano. Melissa la prese timidamente, con dita tremanti, e Sirius la aiutò a rimettersi in piedi. Fu così che James si accorse che non le tremava solo la mano, ma tutto il corpo.

- Grazie – disse lei in un soffio. Il suo volto era completamente rosso e pareva che riuscisse a respirare a fatica. Sirius, un po’ inquieto, le mise una mano sulla spalla.

- Sei sicura che sia tutto a posto, Melissa? -

- Sì, sì! – rispose lei, rapida, mettendosi nervosamente una ciocca di capelli color dell’ebano dietro l’orecchio.

– Forse lo shock! -  e si sforzò di ridere. Sirius le rispose con un sorriso e James credette che sarebbe svenuta… patetica!

- Bene, bisogna che vada, adesso – riprese lei guardandosi con ostinazione la punta delle scarpe. – Devo andare da Lily -

In quel momento, la ragazza non sembrò più tanto patetica agli occhi di James, che la fissò con interesse improvviso. – Non vuole scendere dal dormitorio – finì di dire Melissa.

- Sul serio?Non si sente bene? – esclamò vivamente James, preoccupato. Mentre i suoi tre amici dissimulavano a malapena un sorrisetto, Melissa parve ancora più confusa.

- Eh no, non proprio… Non dopo quello che è successo prima al lago -

E con tali parole girò svelta i tacchi e si precipitò verso il dormitorio femminile. James rimase piantato dov’era, ghiacciato. – Ho innervosito la Evans a tal punto? –

Sirius scrollò le spalle. – Parrebbe –

- Beh, non c’entra niente, ma… andiamo giù alle cucine, ora? – squittì Peter.

- Let’s go! – gridò Sirius. E se ne andarono.

- Non te la prendere, Sirius… - disse beffardo James. – È folle l’effetto che hai sulle donne!Bisognerà che un giorno mi spieghi come fai -

 

                                                    *                     *                     *

 

- Lily? -

Lily sentì qualcuno che le carezzava con dolcezza i capelli mentre lei affondava ancora di più la faccia nel cuscino. – Lily, rispondimi! – la supplicò Melissa. Di malavoglia, Lily girò un viso arrossato e gonfio per le lacrime verso la sua amica. Questo non fece che turbare maggiormente quest’ultima, che posò una mano sulla sua guancia. Bruciava. Melissa stava per aprire la bocca per dire qualcosa, ma Lily la prevenne.

- Scusami – mormorò. – Non so perché, ma mi mette sempre in queste condizioni quando mi fa innervosire così -

Melissa sorrise. – Allora forse non è unicamente per via dell’arrabbiatura… - le suggerì con una sfumatura di malizia nella voce.

- Sì, è vero – rispose Lily. – È perché lo odio talmente tanto che… -

Melissa scosse la testa. – Perdonami, Lily, ma non ti credo quando dici che lo odi… Sono sicura che in fondo… Non sei del tutto sincera quando pronunci quella parola, non lo sei affatto e lo sai bene –

- Cosa potrei mai provare se non odio per un ragazzo tanto arrogante, immaturo e pieno di sé? – fece Lily, impuntandosi.

- Adesso è così – disse pazientemente Melissa. – Ma nel profondo è certamente diverso -

Lily emise uno sbuffo sprezzante. – Anch’io ho creduto che fosse diverso, per un certo periodo! – ribattè con una punta di amarezza nella voce. – Oggi mi ha ben provato il contrario –

Melissa si morse le labbra. – Lo sai? – continuò – Poco fa, quando ho detto che rifiutavi di uscire di camera, lui aveva davvero l’aria inquieta e dispiaciuta. Sono sicura che se ti gli lasciassi una qualche possibilità in più… -

Lily le lanciò un’occhiataccia: - Dici questo solo perché speri di avere un’occasione di avvicinarti a Black! –

Le sue parole parvero ferire Melissa. – Non essere ingiusta, Lily! – esclamò. – Ok, non nego di avere un debole per Sirius Black, diciamo pure un gran debole, ma se sono qui è per te!Sei la mia migliore amica e vieni prima di tutto!Mi preoccupo sinceramente per te, lo sai. Renderebbe la vita più facile a tutti, in particolare a te, se tu e James faceste una tregua –

Lily scrollò le spalle guardando fissa il soffitto. Melissa sospirò. – Lily, ascolta… -

- Non ne parliamo più, d’accordo? – la interruppe l’altra bruscamente. Melissa alzò gli occhi e Lily le sorrise.

- Credo sia l’ora di mangiare – disse la rossa. – E se andassimo? -

Melissa le sorrise di rimando, troppo felice che l’amica volesse uscire dalla sua stanza, e annuì. Severina e Alicia le stavano aspettando nella sala comune. – Ah, eccola! – esclamò Severina. – Una resuscitata!Hai infine accettato di tornare tra i vivi, Lily? –

Lei, per tutta risposta, le mostrò la lingua. Si stavano apprestando ad uscire, quando il quadro della sala comune ruotò per lasciar passare i quattro Malandrini. Melissa lanciò uno sguardo nervoso a Lily, il cui volto era impassibile, adombrato. James, invece, si era bloccato sul posto e la fissava dritta negli occhi. Il silenzio cadde nella sala comune. Nell’attimo in cui James fece per dire qualcosa, Lily girò sui tacchi, volendo tornare al dormitorio, ma Melissa la trattenne per un braccio. – Piantala, non ricominciare! – le sibilò.

James aveva fatto un passo verso di lei e si era fermato, nervosamente. – Ascolta, Evans, io… - esordì.

La ragazza evitava deliberatamente il suo sguardo, la testa alta. James prese ad agitarsi e alzò una mano per passarsela tra i capelli. Ma le sue dita non raggiunsero quella massa scarmigliata, il gesto fu sospeso.

- Ti chiedo perdono, Evans -

Lei non rispose.

- Perdono per averti fatta arrabbiare. Non era mia intenzione, sul serio -

Lily non si mosse, non disse nulla. Poi, finalmente, girò la testa verso di lui. - È molto semplice scusarsi così, Potter. “Ti chiedo perdono per averti fatta arrabbiare”!Non è sufficiente!Non ti rendi conto di quanto sia stata stupida e anche crudele la tua azione di questo pomeriggio!Divertirsi a spese degli altri è la peggior… -

Si fermò quando vide James aprire la bocca per protestare. Lily scosse il capo.

- No, ovvio, ho torto, non è così?Vuoi chiedermi scusa, ma non sai perché?Rifiuti di riconoscere il tuo sbaglio, non è così? – Vedendo che James non rispondeva, un sorriso sarcastico si dipinse sulle sue labbra. – Fintanto che non avrai abbassato la cresta, fintanto che resterai uno schifoso, piccolo cretino arrogante, io continuerò a detestarti, Potter – gli disse seccamente. E con passo rapido di diresse verso il dipinto della Signora Grassa. Ma prima di uscire si voltò un’ultima volta verso di lui.

- Salvo un avvenimento imminente, salvo che un giorno tu non mi sorprenda, Potter, le cose resteranno per sempre tali e quali – e se ne andò. Le sue amiche la seguirono. Passando, Sirius fece l’occhiolino a Melissa, cosa che la fece arrossire più che mai. James era furioso.

- Come osa?Ho fatto lo sforzo di scusarmi e lei… Perché stavolta sono stato corretto, no?Non ho giocato al ragazzo sicuro di sé, no?Non le ho neppure chiesto di uscire con me!Allora perché ha reagito così? -

- Io penso che ce l’abbia davvero con te – fece Sirius.

- Io credo che te ne voglia veramente – disse Remus.

James sospirò e si lasciò cadere su una poltrona con aria profondamente delusa e desolata.

 

                                                     *                      *                       *

 

- Sei stata davvero dura con lui sulla questione! – le disse Melissa in tono di rimprovero. Lily si strinse nelle spalle e si tagliò una fetta di pollo.

- Sono d’accordo con lei, Lily – aggiunse Alicia. – Le sue scuse avevano l’aria di essere sincere sul serio -

- E sembrava talmente agitato! – rincarò Severina.

Lily sbattè con violenza le posate sul tavolo per troncare di netto le loro rappresaglie.

- Voglio che capisca fino a che punto mi innervosisce – esordì, tranquilla – Fino a che punto è arrogante, vanitoso, egocentrico e fino a che punto non sopporto il suo carattere. Forse questo gli farà lavorare le meningi, no? -

E riprese il suo pasto da dove lo aveva lasciato. Le altre tre si guardarono tra loro e sospirarono all’unisono.

- Forse hai ragione, dopotutto – disse Alicia alzando le spalle. – Ma credo che la tua reazione lo abbia fatto arrabbiare più di ogni altra cosa… -

Lily si morse le labbra per una frazione di secondo, però si riprese subito. – Non ho la minima intenzione di rovinarmi la vita per lui! – esclamò. – E smettetela di lanciarmi quegli sguardi supplichevoli!Cambiamo argomento, va bene? –

Controvoglia, le amiche accettarono. – Che prova abbiamo domani? – proseguì Lily.

Ecco fatto, aveva tirato in ballo il solo argomento che la metteva del tutto a suo agio: gli studi. Le altre tre ragazze si trattennero a fatica dal levare gli occhi al cielo prima di risponderle. La conversazione continuò così, spostandosi da un argomento all’altro, ma evitando il caso “James Potter”… almeno finchè questi non mise piede nella Sala Grande seguito dai suoi tre compari. Il volto di Lily si oscurò non appena lo vide, e lo stesso acadde a James.

- Ma questi due andranno avanti a lungo con i loro casini? – borbottò Alicia tra i denti.

Poco più in là, alla medesima tavola, un certo Remus Lupin disse esattamente la stessa cosa.

 

                                                    *                    *                     *

 

James lanciò un nuovo sguardo quasi disperato a Lily. Lei, esasperata, sospirò pesantemente, sbattè le posate sul legno del tavolo, si alzò e uscì a precipizio dalla Sala Grande, le amiche alle calcagna. James non cessò di seguirle con gli occhi fino a che non furono completamente sparite dalla sua vista… e fu allora che si accorse di qualcosa che gli fece aggrottare la fronte. Le quattro giovani erano seguite, e non dalle persone migliori di Hogwarts…

Lily camminava con passo rabbioso e le sue amiche facevano molta fatica a starle dietro.

- Lily, aspettaci! – gridò Severina esasperata. L’interpellata non si voltò nemmeno.

- Mio Dio, ma quanto è cocciuta! – brontolò Melissa.

Lily svoltò in un corridoio perpendicolare a quello in cui si trovavano loro e sparì dal campo visivo delle amiche; con loro grande inquietudine, il rumore dei suoi passi cessò. Si precipitarono a raggiungerla e… Alicia impallidì, Melissa lanciò un grido soffocato e Severina serrò i pugni. Davanti a Lily, che si era bloccata, c’era un gruppo di Serpeverde che le sbarravano il passaggio. Ce n’erano due del settimo anno che tutti temevano, vale a dire Bellatrix Black, cugina di Sirius, e Rodolphus Lestrange, il suo ragazzo. Poi ce n’erano quattro dei quinto anno, i rivali dei Malandrini: Evan Rosier, Tom Wilkes, Adam Avery e Severus Piton, che si teneva in disparte.

- Cosa volete ancora da noi? – grugnì Severina.

Bellatrix esplose in una risata sprezzante, altezzosa e un po’ folle… come lei. – Chi vi dice che vogliamo qualcosa da voi in particolare? – domandò, un ghigno beffardo che le stirava le labbra. Rodolphus prese a sua volta la parola: - I vostri adorati, piccoli compari, quelli che tutti chiamano “i Malandrini” – e pronunciò questa parola con un tono di evidente disgusto – hanno ferito l’onore di Serpeverde, questo pomeriggio, attaccando Severus Piton qui presente –

- Quindi ci vogliamo vendicare! – seguitò Bellatrix, una luce diabolica, crudele, dipinta sul viso. – Attaccando ciò che è loro più caro -

La reazione di Lily non si fece attendere. Scoppiò in una risata sarcastica: - Scusatemi, ma credo che vi stiate sbagliando. Non credo che noi siamo così… care ai Malandrini!Insomma, è assurdo. Non vedo in cosa potremmo… -

Con sua grande sorpresa, fu Piton a risponderle: - È raro vedere James Potter obbedire agli ordini di qualcuno… -

- Ma non ha obbedito a un mio ordine! – replicò Lily, iniziando a innervosirsi. – L’ho minacciato con la bacchetta e, siccome sono migliore di lui negli incantesimi, ha avuto fifa, ecco tutto! -

Di nuovo, Bellatrix si mise a ridere. E nell’udirla le quattro ragazze ebbero voglia di picchiarla, di farla tacere… quella risata le rendeva matte.

- La povera, piccola Mezzosangue è cieca fino a questo punto? – chiese, nell’orribile imitazione di una voce infantile.

- Non hai visto come ti guardava? – fece Piton in tono di ruvido stupore.

- Ma… - cominciò Lily, pronta a dire qualcosa come “Non voglio essere la persona cara a Potter”, però si fermò di botto. La sua espressione divenne più dura. – E questo in che modo ti riguarda, Mocciosus?Da quando t’interessi agli affari di una Mezzosangue? -

La mascella di Piton si contrasse, mentre i suoi compari gli gettavano delle occhiate stupefatte.

- Forza, bando alle chiacchiere! – esclamò all’improvviso Bellatrix estraendo la propria bacchetta.

- Sì, che la festa cominci! – le fece eco Rodolphus con voce sorda, fissandole con sguardo da predatore. Gli altri sogghignarono e, ciascuno con un sorriso diabolico stampato in volto, si avvicinarono alle ragazze, accerchiandole poco a poco. Avevano giusto alzato le bacchette, pronti a lanciare un incantesimo, quando tre lampi rossi colpirono in pieno tre Serpeverde, disarmandoli.

I Malandrini erano lì.

- Levatevi di mezzo! – tuonò James. Bellatrix gli rivolse un sorriso sardonico.

- Ecco il tuo cavalier servente, Mezzosangue! – disse a Lily. Questo fece montare a James una rabbia folle. Sentiva il bisogno di scagliarsi contro Bellatrix, ma Sirius lo trattenne, scoccando l’occhiata più nera e cattiva possibile a sua cugina. Ma la loro reazione non fece che divertirla ancora di più, e la Serpeverde afferrò brutalmente Lily per i capelli, facendola cadere all’indietro. Le sue tre amiche avrebbero voluto venirle in aiuto, ma gli altri Serpeverde bloccarono loro il passaggio.

- Non puoi sapere il piacere che mi dà, Potter, vedere il tuo viso inquieto… - rincarò Bellatrix, sadica. – Che faresti, eh, se io le facessi del male?Se la uccidessi?Tu tieni a lei, non è vero? -

James non le rispose, gli occhi fissi sul volto di Lily bagnato di lacrime. – Lasciala subito! – ringhiò con voce sorda. Ma Bellatrix serrò ulteriormente la presa e Lily lanciò un grido di dolore. La Serpeverde, piena di piacere sadico, iniziò a scuoterla a destra e a manca, sempre tenendola per i capelli, e la giovane Grifondoro si morse le labbra per non urlare. Poi, Bellatrix cominciò a tirarle dei calci. Sirius riusciva sempre meno a trattenere James, che voleva avventarsi su di lei. Lily rotolò su un fianco, in posizione fetale, mentre Bellatrix, con quella sua gioia malsana, continuava a colpirla.

- STUPEFICIUM!!!!! – urlò all’improvviso una voce. Lo Schiantesimo colpì in pieno la Serpeverde e questa si accasciò al suolo. James era infine riuscito a liberarsi dalla stretta di Sirius e stava lì, ansimante, la bacchetta ancora puntata dritta davanti a sé. Gli altri Serpeverde avanzarono per vendicare la compagna, ma adesso i Malandrini (tranne Peter, che si era nascosto tremante dietro un’armatura) e le tre ragazze (che avevano approfittato di quel momento di distrazione per unirsi ai ragazzi) li stavano fronteggiando, bacchette pronte in mano. Così, i Serpeverde finirono per battere in ritirata (Rodolphus con Bellatrix tra le braccia) e fuggirono verso la loro sala comune prima che arrivasse un professore o il custode. In men che non si dica, James si precipitò da Lily, che era ancora rannicchiata a terra.

- Tutto bene, Evans? – chiese, seriamente preoccupato. Voleva posarle una mano sulla spalla, ma lei lo respinse con forza: - Lasciami in pace! – urlò. – Non mi serve il tuo aiuto! -

- COSA?? – esplose James, improvvisamente furioso. – Come ti permetti?Eri davvero in pericolo!Ti ho salvata mentre ti trovavi in una gran brutta situazione e tu… tu… è così che mi ringrazi!Bene, ti confesso che non riesco veramente a capire! -

Lily si raddrizzò con difficoltà e rivolse verso di lui due occhi rossi di pianto. – È a causa tua se sono in questo stato! – gridò. – Non voglio essere una persona a te cara!Mi rifiuto!Non voglio che tu provi dei sentimenti per me!Non voglio, tu mi disgusti, mi disgusti! –

Si sarebbe quasi detto che gli stesse sputando quelle parole in faccia. Le sue amiche la guardarono, completamente spiazzate, perché non l’avevano mai vista così. James, di fronte a lei, era a metà tra la collera e le lacrime.

- Non capisco davvero – ripetè, quasi in un sussurro.

Lily si rialzò, sistemandosi la veste. – Te l’ho già detto. Te l’ho già spiegato poco fa, nella sala comune, e tu non hai che da riflettere – e girò i tacchi e fuggì lungo il corridoio. Le amiche la seguirono dopo aver ringraziato brevemente i Malandrini e aver lanciato delle occhiate desolate a James. Quest’ultimo restò impalato sul posto, gli occhi sempre posati sullo spazio occupato da Lily fino a qualche minuto prima.

Fintanto che non avrai abbassato la cresta, fintanto che resterai uno schifoso, piccolo cretino arrogante, io conitnuerò a detestarti, Potter ”. Le parole di Lily gi risuonavano nella mente. “Salvo un avvenimento imminente, salvo che un giorno tu non mi sorprenda, Potter, le cose resteranno per sempre tali e quali ”. Remus gli mise una mano sulla spalla.

- Io credo che sia nel giusto, in fondo – disse – anche se ha agito ingiustamente nei tuoi confronti. Ciò significa semplicemente che è necessario che tu ti rimetta in discussione. Bisognerebbe forse che tu cambiassi il tuo atteggiamento verso gli altri… che tu cambiassi in breve tempo, anche… -

James sospirò. – Non si può cambiare dall’oggi al domani, così, nemmeno con un colpo di bacchetta –

- Devi solo essere naturale! – esclamò Sirius con brio.

James scosse la testa. – Non riuscirò mai a raggiungerla! –

Remus gli sorrise. – Sai, ci restano ancora due anni di scuola, hai tutto il tempo che vuoi per allenarti e riprovarci. In due anni molte cose possono cambiare… -

 

                                                        *                      *                      *

 

« Ecco com’era la mia vita all’epoca, mio caro diario. Tra gli assilli incessanti di Potter e le minacce dei Serpeverde non era certo semplice. Niente poteva cambiare, la vita sarebbe rimasta sempre la stessa. O almeno, questo è ciò che credevo, mio caro diario… Lily Evans.»

 

 

 

                                       ******* Fine del I capitolo*******

 

 

NdA: eccovi la mia nuova storia!Vi piace?Vale la pena che continui a scriverla?Recensite, pleaaaaaaase!!!

NdTraduttrice: e io vi faccio la stessa domanda… vale la pena che continui a tradurla^^?Mi raccomando, gente, ve lo ripeto, leggete e recensite, in positivo e in negativo!Ci vediamo con il secondo chap!By Black Moody

 

  
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