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Autore: Bale    12/02/2012    1 recensioni
Una nuova minaccia unirà, per la seconda volta, la squadra di Sam Cooper e quella di Aaron Hotchner.
Genere: Introspettivo, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente il week-end.

Era stata una settimana davvero dura per la squadra di Sam Cooper.

Si erano trattenuti in Ohio per ben venti giorni.

Un caso difficile li aveva tenuti svegli la notte, li aveva resi nervosi, li aveva fatti sentire impotenti; fino a quel tragico epilogo. Un detective era morto, l’SI si era suicidato.

Per fortuna era tutto finito, anche se non nel migliore dei modi.



Il viaggio di ritorno fu spaventosamente silenzioso.

All’atterraggio, i membri della squadra si dispersero senza neanche un saluto.

Un solo ed unico desiderio li univa ancora, quello di fare una bella doccia e lavare via i brutti ricordi.

Non era facile fare quel lavoro, non lo era per nessuno.



Sam Cooper veniva spesso messo in discussione per la sua inquietante capacità di provare empatia per gli assassini più spietati e di immedesimarsi totalmente in loro.

Eppure, quando tornava a casa la sera, si sentiva tutt’altro che bene.

Si ritrovava spesso a desiderare una vita diversa e soprattutto delle capacità diverse.

Avrebbe potuto fare il postino o il cuoco.

Non gli era mai dispiaciuto cucinare. Aveva conquistato molte donne grazie alle sue abilità culinarie.

Da quando era entrato nell’FBI, però, quella vita era stata accantonata in un angolo buio della sua anima.

Da diversi anni, ormai, i suoi sogni erano popolati dai mostri più oscuri, dai ricordi più terribili, dalle immagini più terrificanti.



Quella sera Sam, rientrando a casa, calpestò una busta gialla.

Qualcuno l’aveva fatta passare sotto la porta.

Non ci badò molto. La raccolse e la gettò sul tavolo; poi andò a farsi una doccia.



Mick Rawson non aveva nessuna voglia di tornare a casa, soprattutto non da solo.

Sapeva che, non appena avesse chiuso gli occhi, avrebbe rivisto tutti gli orrori di quel caso.

Non era raro, per lui, trascorrere una notte totalmente insonne.

Conosceva a memoria la programmazione notturna di tutti i canali della tv via cavo.



Quella sera si trattenne a lungo in un pub.

Una ragazza, dal fondo della sala, lo fissava insistentemente.

Era molto bella e anche molto scoperta.

Lo osservava con fare sensuale, mostrando la sua straordinaria disponibilità.

Mick avrebbe potuto provarci, avrebbe potuto tornare a casa con lei.

Non avrebbe dovuto impegnarsi molto per conquistarla, sarebbe bastata qualche insignificante smanceria.

Eppure, stranamente, non si sentiva affatto in vena.

Aveva bisogno di stabilità, non di vane promesse.

Lasciò una banconota accanto al suo bicchiere mezzo vuoto e sparì verso l’uscita.



Stava per aprire la porta di casa, quando la sua vicina lo chiamò.

-Un corriere ha lasciato questa per te-

Teneva tra le mani una busta di carta. Era di medie dimensioni. Era gialla.

Mick la afferrò con noncuranza e ringraziò la sua vicina; poi sparì nel suo appartamento.



Jonathan ‘Profeta’ Simms era già sotto la doccia.

Chiuse gli occhi e lasciò che quella pioggia gelata gli rinfrescasse le idee.

Era entrato dal garage, dopo aver parcheggiato con cura la sua auto.

La stanchezza si era impadronita del suo corpo e della sua mente.

Non riusciva a pensare.

Non aveva fame né sete. Aveva solo bisogno di rimanere sotto quel getto gelido finché non si fosse sentito meglio.

Trascorsero diversi minuti, quasi ore.

La doccia non aveva lavato via quei pensieri, quelle immagini, quei ricordi.

Non si sentiva affatto meglio e non poteva farci niente.

L’esperienza gli aveva insegnato che anche il tempo fallisce.

No, il tempo non migliora le cose; a volte addirittura le peggiora.

Si avvolse nell’accappatoio color crema ed andò in cucina.

Aprì il frigorifero e si versò un bicchiere di latte.

Rimase lì, immobile nell’oscurità, a sorseggiare quella bevanda innocua.

Non ci era riuscita la doccia, non ci sarebbe riuscito il tempo e di certo non sarebbe stato un bicchiere di latte a cancellare quei pensieri.

Soltanto al secondo sorso, si rese conto che qualcosa di voluminoso era stato incastrato nella buca della posta.

Posò delicatamente il bicchiere sul ripiano della cucina, poi andò verso l’ingresso.

Si trattava di una busta gialla, una di quelle per i documenti.

Era bella piena, di medie dimensioni.

Ebbe difficoltà a rimuoverla dalla buca, sembrava entrarci a fatica.

Un brivido gli attraversò la schiena. O forse era un presentimento?

Posò la busta sul tavolo della cucina e decise di andare ad asciugarsi e vestirsi, prima di analizzarne il contenuto.
   
 
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