Cap. 9
Nell’altra
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Ecco qui il mio
disegno della Royal Family. In realtà nella storia solo Lua
e Sheran indossano
effettivamente la tuta disegnata da me, mentre Vegeta e Trunks hanno la
loro
solita tuta da combattimento, ma mi piaceva l’idea della
famiglia reale tutta
“in ghingheri”.
Spero vi piaccia.
-Lua,
cosa facciamo adesso? E
dove sono finiti tutti quanti? E…- cominciò a
blaterare Gohan, in preda al
panico.
-Zitto
un secondo! Sto
pensando!- rispose scocciata la principessa –torniamo alla
C.C., intanto mi
inventerò qualcosa-
Tutti
annuirono e spiccarono
il volo, ognuno perso nei propri pensieri:
(Lua)
Perché,
perché si è dovuto
prendere la mia Sheran? La mia gioia e il mio orgoglio. È
soltanto una bambina,
la mia bambina. Perché non lo capito prima? Sono stata una
sciocca, tutti i
miei poteri e non sono riuscita a proteggerla, ho sempre dato per
scontato che
poteva difendersi da sola. Non sono stata affatto una buona madre,
prima le ho
impedito di vivere un infanzia felice e ora me l’hanno
portata via senza
neppure che io me ne accorgessi! Ho sbagliato tante cose con te,
piccola mia,
anche se so che tu non lo pensi, ma vedrò di rimediare. Stai
tranquilla che ti
salverò e impedirò che qualcuno ti porti di nuovo
via da me.
(Vegeta)
Bulma.
Trunks. Le uniche
persone, su questo misero sasso, a non aver mai avuto paura di me. Le
uniche ad
avermi amato per come ero senza volere nulla in cambio. Pochi anni fa
non lo
avrei mai detto, ma ora è diverso: vi salverò e
poi niente vi porterà mai
lontano da me, perché siete la mia famiglia. Bulma, Trunks e
sì, anche Bra,
aspettatemi, vengo a prendervi.
(Goku)
Come
può essere tanto crudele
da prendersela con delle donne e dei bambini? Non ti
perdonerò mai, hai rapito
la mia Chichi e il mio Goten, non ti azzardare a torcerli un capello o
te la
dovrai vedere con me. Chichi, così forte, così
buona da perdonarmi sempre
tutto, anche i miei continui abbandoni. E Goten, così
piccolo e simile a me,
che per tanto tempo non sapeva neanche di avere un padre, ma che mi ha
accettato felice quando sono tornato. Non meritate di essere
abbandonati ancora
una volta. State pure certi che vi salverò e poi staremo
insieme per sempre,
non ci separeremo più.
(Gohan)
Videl,
Videl, la mia cara
dolce Videl. Sempre così testarda, così tenace.
Per te farei qualunque cosa,
affronterei qualsiasi nemico. Darkai non deve toccarti, tu sei
innocente.
Abbiamo ancora tante cose da fare insieme: sposarci, avere un figlio,
allenarlo. Non ti perderò proprio ora che anche tuo padre ha
accettato di
avermi come genero. Ti ricordi quante scuse inventavi per uscire con me?
E
poi mamma. Sei sempre stata
severa con me, da piccolo a volte pensavo che la storia della scuola
fosse
esagerata, ora però ho capito che lo facevi solo per il mio
bene. Sei sempre
stata abbastanza in gamba da crescermi quasi totalmente sola, me e
soprattutto
Goten.
Goten,
il mio fratellino. Io
e te siamo cresciuti insieme, mi lusingava e mi divertiva vedere come
mi
idolatravi. Sei sempre stato forte, molto più di me alla tua
età, ma in fondo
sei ancora un bambino, proprio come papà alla tua
età. Nessuno deve toccarti.
Mamma,
Goten, Videl,
resistete, sto arrivando a salvarvi, perché noi siamo una
famiglia e dobbiamo
restare uniti.
Questi
“toccanti” monologhi
interiori furono interrotti poco prima di arrivare a destinazione, da
una
cacofonia assordante fatta di musiche e ovazioni.
Il
gruppetto, dimenticando
momentaneamente i loro ben più gravi problemi, si
fermò a vedere la parata che
celebrava manco a dirlo, Mr.Satan.
-E
quel buffone chi è?-
chiese Lua, che in realtà era il motivo per cui si erano
fermati tutti.
-Quello?
Oh nessuno, solo un
tipo che si prende il merito ogni volta che salviamo la Terra!- rise
Gohan.
-È
il padre della tua amica,
giusto?-
-Ehm…sì-
-E
perché gli lasciate il
merito? Quel pagliaccio è diventato stra-ricco alle vostre
spalle- osservò Lua,
che con una rapida passata nella mente di Gohan era già a
conoscenza
dell’intera storia.
-Be’
ecco, perché penso non
sia il caso che il mondo sappia di noi Sayan, sai, i terrestri sono
facilmente
impressionabili-
-Questo
è vero, comunque a me
‘sta storia non piace! Magari un giorno o l’altro
gli darò una lezione!-
-Dai,
lascia stare, se picchi
suo padre magari Videl mi lascia! E poi abbiamo problemi più
urgenti, andiamo!-
-Sì
andiamo- rispose Lua,
riprendendo il volo, ormai mancavano pochi minuti alla C.C.-questa
volta si è
preso il merito della mia sconfitta, vero?-
-Tsk!
I terrestri sono
davvero ingenui! Come possono pensare che quel buffone possa davvero
aver
salvato la Terra?- annui Vegeta.
Ormai
erano arrivati. Prima
di entrare in casa Lua sentì qualcosa di caldo sotto
l’under suit.
Preoccupata,
tirò fuori il
suo ciondolo. Le pietre erano calde e brillavano. Pallida, si
girò verso
Vegeta:-L’altro ciondolo lo hai dato a Trunks, vero?-
-Sì,
ho visto che gli
piaceva, così…un momento! Se il tuo ciondolo
è diventato caldo, significa che
Trunks è in pericolo, giusto?!-
-Sì,
però se lui ha l’altra
collana, so come raggiungerlo!-
Lua
cominciò a trafficare col
suo braccialetto, dal quale si materializzò un grosso libro
dall’ aria antica.
-Allora
è vero che la roba
che spariva a palazzo la prendevi tu! Nostro padre cerco quel libro per
settimane quando sparì!-
-E
già, qui dentro- e
picchiettò sul bracciale- c’è un sacco
di roba proveniente dal pianeta Vegeta,
tutto ciò che sarebbe potuto essermi utile in futuro! E coi
miei viaggi
nell’aldilà mi posso procurare il resto! Comunque,
c’è un incantesimo che può
esserci utile. In pratica se uno era in possesso di una delle due
collane e
voleva raggiungere la persona che possedeva l’altra, poteva
farlo recitando la
giusta formula, a patto che nelle sue vene scorresse sangue reale-
-Che
aspetti!? Fallo!- ordinò
Vegeta.
La
principessa, pur
indispettita perché non sopportava gli ordini,
poggiò la collana sul prato, poi
ci disegnò intorno due cerchi concentrici e, nello spazio
fra un cerchio e
l’altro, delle strane rune, le lettere della lingua Sayan.
Una
volta completato l’ultimo
segno si allontano di qualche passo, disse agli altri di essere pronti
a tutto
e cominciò a pronunciare una strana formula. Mano a mano che
proseguiva con
l’incantesimo le rune si illuminavano una a una,
finché non risplendettero
tutte di luce rossa.
Allora
si sollevò un vento
fortissimo, che oscurò completamente la vista.
-State
attenti e non
muovetevi!- urlò Lua, poi recuperò la collana e
pronunciò le ultime parole
della formula.
Quando
il vento si fu
dissolto la principessa si guardò intorno: era finita in una
specie di enorme
castello, pieno di porte, corridoi e scalinate, ma senza neppure una
finestra.
E cosa più grave era sola.
Di
Vegeta, Goku e Gohan
neppure l’ombra. Purtroppo la principessa sapeva bene
dov’era finita, e anche
perché i suoi compagni non erano con lei.
Quella
era la seconda
dimensione, il luogo oscuro creato da Darkai dove lui era padrone
assoluto.
Non
sarebbe stato affatto
facile ritrovare i suoi compagni e ancor più difficile
sarebbe stato salvare
gli ostaggi. Ognuna di quelle porte conduceva in altri mondi, e il
castello
stesso poteva essere piccolo come una capanna o grande come
l’universo. Lì
tutto era magico, mutabile e oscuro. Lua era molto preoccupata per i
suoi
amici, che a differenza di lei e di Sheran non sapevano nulla di
quell’infido
luogo.
I
timori di Lua non erano
infondati.
Sempre
nel castello, ma
lontanissimi da lei, Vegeta e i due Son si guardavano intorno
completamente
spaesati. Non sapevano nulla di quel luogo, ma di certo doveva essere
lì che
erano stati portati i loro cari.
-Urca!
Questo posto è
immenso! Ma dove siamo finiti? E dov’è finita
Lua?-cominciò a blaterare Goku.
-Stare
qui fermi a
chiacchierare non ci aiuterà di certo! Sappiamo due cose,
che questa è la base
di Darkai e che è qui che sono stati portati Bulma e tutti
gli altri. Andiamo a
cercarli!-ordinò Vegeta, nervoso. Quel posto non gli
piaceva, per di più senza
Lua e senza ciondolo sarebbe stato difficilissimo uscire da
lì.
-Ma…-cominciò
Gohan.
-Hai
un’ idea migliore?-
-No.
Va bene, cominciamo a
cercare-
Stesso
momento, altro luogo,
tre bambini riaprivano gli occhi.
-Ma
dove siamo? Ahi, che male
la testa!- disse Trunks appena sveglio.
-Questo
è il castello di
Darkai. Dobbiamo stare attenti, qui niente è come sembra!-
-Cosa!?
Io ho paura! Dov’è
papà? E la mamma e Gohan e
Videl…-cominciò a frignare Goten.
-E
basta! Sei anche tu un
Sayan, smettila di frignare! Piuttosto cerchiamo un modo per uscire da
qui!-
gli gridò contro Sheran, non era la prima volta che finiva
lì, perciò sapeva
cosa fare.
-Cosa
dobbiamo fare?-chiese
Trunks, che aveva capito che la cugina sapeva il fatto suo.
-Trasformiamoci
in SSJ è
aumentiamo al massimo la nostra aura! Questa stanza assorbe energia, ma
se la
sovraccarichiamo esploderà-
-Va
bene. Ma cosa…-. Il
ciondolo di Trunks si era illuminato e bruciava.
Appena
lo vide Sheran disse
preoccupata:-Sbrighiamoci, significa che i nostri genitori sono in
pericolo-.
I
tre si trasformarono i SSJ
e cominciarono ad alzare la loro aura, finche i muri della stanza non
si
sbriciolarono sotto i loro occhi, lasciandoli soli in un immenso
corridoio.
-Bene
bene- rise Darkai- ora
che tutti i miei amici Sayan sono qui, è ora di darli il mio
benvenuto!-
Per
i nostri amici
cominciavano i guai.
Angolo
dell’Autrice
Ciao
a tutti! Dopo una breve
assenza ecco il mio nuovo capitolo, corredato di disegno!
Spero
vi piaccia e mi
raccomando, commentate in tanti! ;-)
A
presto, Baci